A NAME FULL OF LIGHT
«Quella è la mia felpa» notò Matteo un giorno, quando uscii dal bagno dopo essermi fatta una doccia con i miei leggins più comodi e una delle felpe di Matteo «Come mai l'hai messa?» mi chiese dopo che io annuii.
«Le mie non mi vanno più. Sto diventando troppo grossa» dissi infastidita.
Vidi Matteo aggrottare leggermente le sopracciglia e guardarmi stranito.
«Amore, non dire così» mi disse.
«È la verità, Teo. Non mi entra più niente delle cose che ho. Niente!» mi giustificai io con aria ovvia e sempre più infastidita.
Matteo sospirò.
«Vieni qui, Ceciu» mi disse poi, allungando una mano verso di me e facendomi segno di raggiungerlo.
«Non iniziare con i tuoi discorsetti d'incoraggiamento, non servono a niente. Sto diventando grossa e basta» gli dissi io seria, avvicinandomi però comunque a Matteo, anche se con lo sguardo basso.
Matteo mi prese un mano e mi fece avvicinare ancora, facendomi mettere tra le sue gambe in modo da avermi di fronte.
«Mi guardi?» mi chiese poi cercando il mio sguardo.
Io scossi la testa.
«Non mi guardi perché sai che se lo facessi ti convincerei?» mi chiese lui abbozzando un sorrisetto furbo.
Io sospirai e poi annuii.
Mi conosceva troppo bene.
«Guardami, Cecilia» mi disse ancora Matteo serio.
A quel punto non potei evitare di puntare gli occhi nei suoi.
Quanto erano belli!
«È vero, stai ingrassando» iniziò a dire «Hai le cosce più formose e le guance più piene, però è normale amore. Hai una bambina qui dentro di cui devi prenderti cura, e che ha bisogno di essere nutrita» continuò, posando una mano sulla mia pancia «E comunque rimani sempre la più bella del mondo per me. Hai una luce meravigliosa negli occhi, e non solo lì. Brilli di luce propria, Ceciu, brilli di una luce che non ti ho mai visto» disse ancora «Insomma, tu sei sempre luminosa, ma negli ultimi mesi lo sei il doppio se non il triplo, ed è una luce tutta nuova che ti rende mille volte più bella di quanto tu sia di solito» continuò «E in qualsiasi caso, non mi importa se hai 10, 15... infiniti chili in più. A me piaceresti comunque, perché io amo soprattutto la persona che sei, non l'aspetto fisico» concluse.
Mentre parlava non aveva mai distolto lo sguardo un secondo dal mio, cosa che mi fece piangere ancora più di quanto mi avessero fatto piangere le sue parole.
Sì, certo che stavo piangendo, come avrei potuto non piangere?
Matteo mi fece un sorrisetto tenero, poi mi lasciò un bacio sulla pancia ormai decisamente importante.
«Hai sentito tu lì dentro?» chiese poi, rivolgendosi alla nostra bambina «La mamma crede di essere grassa per colpa tua, ma non lo è per niente. Diglielo anche tu» disse ancora.
A quel punto feci un risatina e portai una mano tra i capelli di Matteo per accarezzarli dolcemente.
«Grazie di quello che stai facendo alla mamma, è mille volte più bella del solito da quando esisti tu» aggiunse lui con un sorrisetto, prima di lasciarmi un altro bacio sulla pancia.
Io feci un'altra risatina e lo guardai con tenerezza, poi gli lasciai un bacio tra i capelli come ringraziamento.
Era fantastico!
Fantastico!
~~~
«Già che siamo qui a farci le coccole, non credi sia il caso di pensare a un nome per questa povera bambina che non ne ha ancora uno?» chiesi una sera a Matteo, mentre eravamo sdraiati nel letto.
Matteo ci pensò un attimo e poi annuì.
«Hai qualche idea?» mi chiese.
Io storsi un po' la bocca.
«Non so... mi piacerebbe un nome che faccia pensare alla luce o che significhi proprio "luce"» confessai.
«Come mai?» mi chiese Matteo «Insomma, mi piace, ma voglio sapere la spiegazione» precisò.
«Perché mi è piaciuto quello che mi hai detto qualche giorno fa. Il fatto che mi faccia risplendere di una luce nuova e più luminosa del solito» spiegai «Ho pensato che se splendo io lei deve essere quasi accecante» aggiunsi divertita.
Matteo fece una risatina, poi mi disse che la mia idea gli piaceva, e che anche lui era convinto che la nostra bambina sarebbe stata la creatura più luminosa della Terra.
«Chiamiamola Luce» propose allora.
Io storsi il naso.
«Troppo esplicito, e non mi fa impazzire» dissi.
«Cerchiamo nomi che fanno pensare alla luce» decise allora Matteo prenendo il cellulare «Stella» iniziò a elencare.
«Troppo da Winx» sentenziai io.
Matteo fece una risatina.
«Fiammetta» disse Matteo «Anche no» aggiunse poi.
Toccò a me fare una risatina.
«Fiammetta Pessina Fumagalli. Non sta male» dissi divertita.
Matteo mi guardò male, prima di scoppiare a ridere scuotendo leggermente la testa.
«Lucia» lesse Matteo.
«No» sentenziai io scuotendo la testa decisa.
«Allora Lucilla» disse Matteo, senza riuscire a trattenersi dal ridere, contagiando anche me.
Quanto era stupido!
«Aurora» disse Matteo.
Io arricciai il naso.
«Non è male ma non mi fa impazzire. Un po' banale» giudicai io.
«Teniamolo come opzione» propose allora Matteo, scrivendolo nelle note del telefono «Una variante di Aurora può essere Alba, che è un po' più particolare» disse poi.
Io storsi ancora la bocca e feci oscillare la testa.
Non mi faceva impazzire neanche quello.
«Eleonora o Elena» elencò allora Matteo.
«Belli ma banali» dissi io.
«Syria è bello» ammise Matteo annuendo.
Io ci pensai un po'.
«Syria Pessina Fumagalli... non sta tanto bene» dissi finalmente.
«Vero» confermò Matteo arricciando il naso.
«Ester vuol dire "stella" e non la farebbe sembrare una Winx» dissi poi io, leggendo dall'elenco di Matteo.
Lui scoppiò a ridere di nuovo, poi però disse che il nome non lo faceva impazzire. Lo aggiunse comunque nelle note però, insieme a Diana.
«Mi sa di divinità, non è male» disse Matteo mentre scriveva «Bianca?» mi chiese poi.
Io mi bloccai.
Bianca.
Era bellissimo!
«Sì» dissi infatti.
Matteo alzò un sopracciglio.
«Sì? Hai già deciso?» mi chiese divertito.
Io feci una risatina.
«No, ovviamente deve piacere anche a te» dissi «Ma mi piace davvero davvero tanto» confessai.
«Mi piace» confermò Matteo annuendo «Però mi piace tanto anche Ginevra» aggiunse.
Io spalancai gli occhi.
Era bellissimo anche quello!
«Ecco, e ora?» chiesi.
Come avremmo fatto a decidere?
Erano entrambi troppo belli, e stavano entrambi molto bene con i nostri cognomi.
«È come una di quelle partite senza spunti e che sembra persa, ma che poi improvvisamente alla fine sfocia in un pareggio» disse Matteo.
Io lo guardai stranita.
«E cosa si fa in certe partite?» chiesi.
«Si va ai rigori» rispose lui alzando le spalle con innocenza.
Io aggrottai le sopracciglia.
Non potevamo andare ai rigori, stavamo parlando di nomi, non di una finale di calcio.
«Cosa fai?» gli chiesi, vedendolo chiudere il sito dei nomi per aprire una nuova pagina internet.
«Cerco il significato di Bianca e poi quello di Ginevra, magari così ci convinciamo di uno o dell'altro» mi rispose Matteo.
«Ma se vogliono dire entrambi "luce"» gli feci notare con aria ovvia.
«Ci sarà una certa differenza» mi fece notare lui con il mio stesso tono.
Dovetti dargli ragione, e mi preparai a leggere quello che aveva trovato Matteo.
No, non servì a molto, perché sì, i due nomi avevano le loro differenze, ma entrambi i significati erano decisamente belli e quindi era impossibile scegliere.
«Va beh, non dobbiamo prendere una decisione adesso, abbiamo ancora tre mesi» disse Matteo dopo attimi di silenzio ricchi di indecisione.
Io annuii.
Aveva ragione, c'era tempo per pensarci, non dovevamo fare di fretta.
~~~
Davvero credevate che avremmo preso le cose con calma?
Beh, se lo avete pensato vi sbagliavate, perché dopo meno di una settimana avevamo già entrambi le idee chiare su quale nome dare alla nostra bambina.
«Comunque ho pensato al nome» mi disse una sera Matteo, mentre mangiavamo dopo il suo ritorno dagli allenamenti.
«Anche io» dissi io.
«Dillo prima tu allora» mi disse Matteo.
«No, diciamolo insieme» proposi io.
«Ma se poi sono diversi?» mi chiese lui.
Io alzai le spalle con innocenza, poi contai fino a tre, prima di dire il nome che avrei voluto dare alla nostra bambina.
«Ginevra» dissi, esattamente come Matteo.
Sì, avevamo detto lo stesso nome.
Ci guardammo con gli occhi spalancati, prima di illuminarci in un sorriso e fare una risatina.
«Facciamo paura» disse Matteo ridendo.
Io annuii, d'accordo con lui.
«Però è stato più facile di quanto pensassi» confessai «Pensavo di dover insistere per convincerti» spiegai.
Matteo fece un'altra risatina.
«Bianca è bello come nome, ma credo che per nostra figlia sia meglio Ginevra. Non so esattamente perché, a sentimento» ammise Matteo alzando le spalle con innocenza.
«Io invece ho scelto Ginevra per il significato. Vuol dire splendente e spirito bianco. Mi piace» confessai «E poi "Ginevra Pessina Fumagalli" suona davvero bene» aggiunsi annuendo.
Annuì anche Matteo.
«Vero» confermò «Hai sentito, princiPessina? Ti chiami Ginevra» aggiunse rivolto alla mia pancia.
Io feci una risatina, mentre posavo una mano sulla mia pancia e la guardavo con un sorriso.
Lì dentro c'era la nostra gioia più grande, la cosa che ci sarebbe sicuramente riuscita meglio di tutto quello che avevamo fatto nella nostra vita. Lì dentro c'era la nostra creatura splendente, come avrebbe detto per sempre il suo nome.
Lì dentro c'era la nostra piccola Ginevra Pessina Fumagalli.
Spazio autrice:
Allora?? Che dite del nome?? Vi piace?? Ve lo aspettavate o avreste preferito altro??
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