YOU WHAT?
«Scusa, tu sei Matteo Pessina?«
L'ennesima.
L'ennesima persona che aveva riconosciuto il mio ragazzo.
L'ennesima voce che gli aveva chiesto se fosse davvero lui.
L'ennesima persona che da lì a momenti, ne ero certa, gli avrebbe chiesto una foto.
L'ennesima ragazza che probabilmente gli sbavava dietro da dopo gli Europei e che voleva fare invidia alle sue amiche facendo una foto con il suo "nuovo idolo".
L'ennesima ragazza a cui sorridere e rispondere di sì gentilmente quando mi avrebbe chiesto di scattare la foto perché «Così viene meglio» come dicevano tutte.
Presi un bel respiro e mi preparai a sorridere a quell'ennesima ragazza, ma non sapevo che quella volta sarebbe stato diverso.
Non sapevo che quella volta nessuno si sarebbe fermato solo per una foto, ma che la conversazione sarebbe andata avanti per un bel po', tirando in ballo cose che forse non volevo sapere.
«Sì, sono io» rispose Matteo con un sorriso gentile, voltandosi verso la ragazza mora e con gli occhi color ghiaccio che aveva accanto.
«Quanto tempo!» esclamò lei sorridendo a sua volta.
Sia io che Matteo aggrottammo le sopracciglia.
Cosa voleva dire con quell'esclamazione?
«Scusa... ci conosciamo?» chiese Matteo confuso.
La ragazza lo guardò quasi incredula.
«Matteo, sono Marta!» esclamò con aria ovvia.
A quel punto Matteo alzò le sopracciglia sorpreso.
«Marta?» chiese «Quanto tempo davvero!» esclamò poi facendo un altro sorriso «Come stai?» chiese.
Io ero ancora confusa, molto confusa, e lo diventai ancora di più quando Marta si sporse verso Matteo per baciarlo sulle guance.
Ma insomma, cos'era tutta quella confidenza?
«Io tutto bene, e tu? Insomma, hai appena vinto gli Europei, quindi penso vada tutto alla grande» rispose Marta, prendendo posto sul divanetto accanto a Matteo senza smettere di sorridere.
"Chi l'ha invitata a sedersi?" mi chiesi tra me e me "Non essere così cattiva, Cecilia!" mi rimproverai poi.
«Direi tutto bene, sì» rispose Matteo annuendo.
«Questa... questa è la tua ragazza?» chiese Marta indicandomi.
Matteo annuì.
«Cecilia, lei è Marta. Marta, la mia ragazza Cecilia» disse poi facendo le presentazioni.
Io sorrisi e porsi la mano a quella certa Marta che a quanto pare conosceva bene Matteo.
«Vi conoscete quindi?» chiesi.
Matteo annuì, mentre Marta rispose con un «Direi anche bene«, annuendo a sua volta.
Io aggrottai di nuovo le sopracciglia.
Perché aveva risposto così?
«E... come mai?» chiesi ancora.
Matteo e Marta si guardarono, prima che il mio ragazzo ripuntasse gli occhi su di me.
«Andavamo nella stessa scuola. Non eravamo in classe insieme ma avevamo amici in comune» rispose.
"A, quindi solo compagni di scuola?" mi chiesi da sola. Ma non ero convinta, perché c'era troppa enfasi nel saluto di Marta, e quello sguardo che si erano scambiati prima che Matteo rispondesse non mi era piaciuto particolarmente.
«Beh, in realtà non solo quello» disse infatti Marta guardando Matteo «Insomma, andavamo sì nella stessa scuola, ma eravamo molto più di semplici amici di amici» spiegò meglio.
Matteo abbozzò un sorriso un po' in imbarazzo, io invece aggrottai le sopracciglia.
Non mi era piaciuta quella frase, proprio per niente.
Marta puntò lo sguardo su di me, e vedendomi confusa decise di spiegare meglio.
«A una delle feste della scuola ci siamo baciati e poi ci siamo sentiti per un po'» mi raccontò con un sorrisetto.
Provai a farne uno anche io, ma credo che mi uscì molto male, era sicuramente più una smorfia che un sorriso.
Matteo se ne accorse e mi guardò sospirando, prima di allungare una mano verso il mio interno coscia.
Io lo lasciai fare, ma non portai la mano sulla sua, non ero in vena.
«È stato lui a far finire tutto» disse ancora Marta fingendo di guardar male Matteo.
Poi fece una risatina.
«Ma comunque, in quelle poche settimane ci siamo divertiti insieme» continuò annuendo e tornando a sorridere.
Feci un sorriso finto anche io, vedendo Matteo che cercava di abbozzarne uno, ancora evidentemente in difficoltà. Il secondo dopo mi stava lanciando uno sguardo colpevole, cercando di scusarsi con gli occhi.
A quel punto sospirai.
Non volevo farlo stare così male, non ancora per lo meno, e non davanti a Marta, quindi allungai una mano per accarezzare la sua e gli feci un leggero sorriso.
Vidi Matteo rilassarsi un po', prima di tornare a guardare Marta.
«Noi... noi dovremmo andare» disse abbozzando un sorriso «Domani inizio gli allenamenti presto» spiegò.
Poi mi guardò per cercare consenso nei miei occhi.
Io annuii e poi feci un altro sorriso finto a Marta.
«Beh, allora buonanotte» disse lei «Mi dispiace aver parlato così poco, ma magari ci sentiamo e usciamo una sera» aggiunse con un sorriso.
Io annuii ancora con un sorriso falso, poi presi la mano di Matteo e mi alzai, sentendo lui fare lo stesso. Dopo aver salutato Marta uscimmo dal locale e salimmo in macchina, partendo per casa di Matteo nel più assoluto silenzio.
Nessuno dei due aveva nulla da dire per il momento, stavamo ancora entrambi elaborando quello che era appena successo e stavamo cercando un modo per reagire.
~~~
«Non mi avevi detto di aver avuto un'altra prima di Alessandra»
Questo dissi quando, poco dopo essere partiti, trovai il coraggio di parlare e di rompere quel terribile silenzio che c'era tra me e Matteo.
Lui sospirò.
«Mi sembrava scontato che avessi avuto qualcuna prima di Alessandra» rispose poi.
«Beh, per me non lo era, perché io prima di te non avevo nessuno» dissi con aria ovvia.
«Sì, ma avevo 17 anni» mi fece notare Matteo.
«Io a 17 anni non avevo nessuno, Matteo, quindi per me non era scontato» ribattei io fredda.
Matteo sospirò.
«Beh, comunque, mi dispiace di non avertelo detto, ma non mi sembrava così importante» disse poi «È stato solo un limone» aggiunse.
«Lei ha detto che vi siete scritti per un po'» gli ricordai io.
«Ci saremo scritti per poco più di un mese, poi ho chiuso tutto perché ho conosciuto Alessandra» disse Matteo.
«Marta ha detto anche che vi siete divertiti insieme» gli ricordai ancora.
Matteo sbuffò.
«Siamo usciti qualche volta e sì, ci divertivamo insieme, ma niente di entusiasmante» ammise.
«Quindi non c'è stato solo un limone» supposi.
Matteo mi lanciò uno sguardo stranito, ma io non stavo guardando lui, stavo guardando la strada di fronte a noi.
«No, ce ne sono stati forse tre» ammise ancora.
Io annuii leggermente mordendomi il labbro. Non mi stava piacendo tutto quello che stavo scoprendo, non perché fosse sconvolgente, era normale sentirsi con qualcuno e uscirci, ma non mi aspettavo da Matteo che non me ne avrebbe parlato. Avrei voluto saperlo da lui e non scoprirlo per caso e dovergli tirare fuori le cose a fatica.
«E basta?» chiesi fredda.
«Sì» rispose Matteo «Non ho fatto sesso con Marta, Ceciu, lo sai. Ti ho parlato della mia prima esperienza, e sai che è stata con Alessandra» aggiunse, intuendo a cosa stavo pensando.
Era vero, dopo la nostra prima notte d'amore, e dopo che gli avevo confessato come mi fossi sentita, Matteo mi aveva raccontato di sua spontanea volontà la sua prima esperienza, e in effetti aveva parlato di Alessandra, ma non ero più sicura di poter credere a tutto quello che mi aveva detto.
«Volevo esserne solo certa» mi difesi.
«Mi stai dando del bugiardo?» mi chiese Matteo quasi indignato.
Io sospirai.
«No» risposi «È solo che in questo momento faccio fatica a essere sicura delle tue affermazioni» ammisi.
Poi aprii la portiera e scesi dalla macchina, che Matteo aveva appena parcheggiato sotto casa sua.
Sentii che lui faceva lo stesso.
«Ceciu, ascoltami» mi disse raggiungendomi e mettendosi di fronte a me «Ti assicuro che non era mia intenzione nasconderti quello che è successo con Marta. Ripeto, non credevo fosse così importante da raccontartelo» continuò cercando il mio sguardo «Quella tra me e Marta non so neanche se si può chiamare relazione, perché è durata talmente poco ed è stata talmente normale che non ne ricordo molto» ammise «L'unica cosa che ricordo per certo è che dopo aver chiuso mi ha bloccato su instagram e whatsapp nel giro di pochi secondi e non ne ha più voluto sapere di me» aggiunse.
Io lo guardai sospirando.
«E guarda caso ora che sei un calciatore famoso e ti vede in un bar ti viene a salutare con entusiasmo e ti propone di vedervi ancora» dissi, più a me stessa che a Matteo.
Ma lui mi sentii e mi guardò stranito
«È passato tanto da quando ci siamo visti l'ultima volta, siamo entrambi cresciuti, è normale che le sia passata l'arrabbiatura» disse alzando le spalle con innocenza.
Io lo guardai scettica e scossi la testa.
Davvero credeva che quella Marta fosse andata a salutarlo perché le era passata l'arrabbiatura?
Insomma, spero per lei che le fosse passata, ma sicuramente il fatto che Matteo fosse un calciatore famoso le aveva dato un motivo in più per rifarsi viva.
«Ceciu, stai davvero facendo la gelosa?» mi chiese Matteo «Il tutto è successo sei anni fa» aggiunse.
«Beh, Marta è una bella ragazza» dissi io lanciando un'occhiata furtiva a Matteo.
Lui mi guardò male.
«Mai bella quanto te» disse.
Io puntai lo sguardo su di lui.
«Ruffiano» dissi.
Però mi scappò un sorriso prima che potessi controllarmi.
Sorrise anche Matteo, poi mi prese per la vita per lasciarmi un bacio a fior di labbra mentre il mio sorriso si allargava.
No, non ero ancora del tutto tranquilla, ma non potevo fare così tanto la gelosa per una cosa che sembrava abbastanza innocua. Magari poi Matteo e Marta non si sarebbero più visti, quindi non ne valeva la pena di farsi il fegato amaro.
Giusto?
Spazio autrice:
Holaaa!
Ecco un nuovo capitolo per voi ❤🤍
Cosa ne pensate?
Credete che quello che è successo finirà qui o andrà avanti? ❤🤍
Fatemi sapere nei commenti ❤🤍❤🤍❤🤍
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