VALENTINE'S DAY
Era il 14 febbraio, quindi il giorno di San Valentino, e, visto che era un lunedì, Matteo aveva avuto allenamenti fino a sera, quindi non ci eravamo visti.
Ci eravamo scritti ovviamente per augurarci un buon San Valentino, che, più precisamente, era il secondo insieme, e in realtà Matteo mi aveva anche risposto alla storia che avevo messo quella mattina.
Ma dai amore!
Che foto è?! 😅
A me piace un saccooo 🥺
Rappresenta perfettamente la nostra storia d'amore 🤍
Cioè? 🤨
Cioè tu che mi rompi le scatole e io che ti amo lo stesso 😊
😒😝
Credi di non essere rompiscatole? 🤨
Mai amore mio 😇🤍
Per fortuna che ti amo 😑🤍
👅❤🤍
🤍
Comunque, io e Matteo, come ho già detto, non ci eravamo ancora visti, però avevamo in programma di cenare insieme a casa sua, dove poi avrei "dormito".
Così alle 19:00 in punto mi ero presentata a casa di Matteo, pronta alla nostra cena tranquilla ma comunque romantica, come piaceva a noi.
Quando Matteo mi aprì la porta per accogliermi però rimasi un attimo senza fiato, prima di fare un sorriso tenero.
Davanti agli occhi avevo il mio perfetto ragazzo con un bellissimo orsacchiotto bianco di peluche in braccio e due scatole di cioccolatini in mano.
«Amore!» esclamai con un sorriso.
«Buon San Valentino, amore grande della mia vita» mi disse Matteo con un sorrisetto tenero, sporgendosi poi verso di me per baciarmi.
Quanto era stato carino!
Non mi aspettavo mi facesse un regalo, e quell'orsacchiotto e quei cioccolatini valevano più di mille fiori.
«In realtà volevo comprarti dei girasoli, ma in questo periodo dell'anno non se ne trovano. So che le rose non ti fanno impazzire e quindi ho optato per questi» mi spiegò Matteo con un sorrisetto, dopo che mi lasciò l'orsacchiotto tra le mani per chiudere la porta.
Io sorrisi di nuovo.
Lo amavo così tanto!
«Ti somiglia sai?» gli chiesi poco dopo, passando lo sguardo dall'orsacchiotto a lui, inclinando la testa verso sinistra.
Matteo fece una risatina.
«È per quello che te l'ho comprato» ammise alzando le spalle e facendo un sorrisetto innocente.
Feci una risatina anche io, prima di tornare sulle sue labbra con più passione di prima.
«Buon San Valentino, amore mio. Ti amo alla follia» dissi poi staccandomi e appoggiando la mia fronte alla sua.
«Anche io ti amo» disse Matteo «E ti amo talmente tanto che ti ho fatto il risotto che ti piace» aggiunse con un altro sorrisetto.
Io lo guardai sorpresa, poi gli feci un'espressione tenera e tornai sulle sue labbra.
«Il mio cuoco preferito» dissi facendolo ridere «E comunque, anche io ho qualcosa che ti piace davvero tanto...» iniziai a dire poi, guardandolo con aria furba
Matteo mi guardò decisamente incuriosito, così io lo lasciai sulle spine ancora un po', prima di parlare.
«Ti ricordi l'intimo che avevo a capodanno?» gli chiesi, portando una mano sul suo pettorale sinistro per accarezzarlo con aria ammiccante.
«Quello rosso che non si può chiamare intimo perché non copre niente?» mi chiese lui spalancando gli occhi speranzoso.
Io feci una risatina, poi annuii.
«Quello» confermai.
«Lo hai su ora?» mi chiese ancora Matteo, sempre con gli occhi spalancati.
Io annuii di nuovo, mordendomi il labbro con aria sensuale.
Vidi Matteo stringere la mascella evidentemente eccitato, mentre qualcosa di duro iniziava a farsi sentire contro il mio basso ventre.
Alzai le sopracciglia e non trattenni una risatina, poi mi avvicinai all'orecchio di Matteo e gli sussurrai un «Sei bellissimo quando ti ecciti», prima di staccarmi da lui e dirigermi in cucina.
Prima di varcare la soglia mi voltai ancora una volta verso Matteo, che mi dava ancora le spalle ma aveva girato il viso per seguire i miei movimenti. Mi accorsi che stava ancora stringendo la mascella con un leggero sorriso stupido in volto, cosa che fece sorridere anche me.
Quanto era bello!
«Mangiamo?» chiesi a quel punto io, facendo un sorrisetto innocente.
Sentii Matteo prendere un bel respiro, prima di girarsi completamente verso di me e raggiungermi.
«Prima ti faccio una foto con il risotto però» gli dissi prima che potessimo mangiare «Devo vantarmi del mio chef personale» aggiunsi con aria angelica.
Matteo fece una risatina, poi si fece fare una foto, dopo la quale potemmo finalmente iniziare a mangiare.
Il suo risotto era buono come sempre, e la serata fu piacevole come sempre.
Tra l'altro, oltre all'orsacchiotto e ai cioccolatini, non ci fu nulla di diverso dalle altre sere che passavamo insieme.
«È perché per noi è sempre San Valentino» mi disse Matteo quando glielo feci notare «Io ti amo tutti i giorni dell'anno, e ti farei regali tutti i giorni dell'anno» aggiunse con aria tenera.
Io gli sorrisi di nuovo, poi gli mandai un bacio.
«Anche io ti amo tutti i giorni dell'anno» dissi «Però non metterei questo intimo tutti i giorni, perché, nonostante mi piaccia vederti eccitato, è davvero scomodo» confessai arricciando il naso e annuendo leggermente.
Matteo scoppiò a ridere, facendo fare una risatina anche a me.
«Provvediamo subito a toglierlo, amore mio» disse poi alzando le spalle con innocenza.
Io scoppiai a ridere di nuovo, poi gli dissi che avrei messo la sua foto su instagram e sarei stata tutta sua.
«Metto a lavare questi intanto» mi disse allora lui facendomi l'occhiolino mentre ritirava i piatti.
Io gli sorrisi di nuovo, prima di fare una foto all'orso di peluche e ai cioccolatini, da mettere nelle storie di instagram insieme alla foto che avevo fatto poco prima a Matteo.
Il secondo dopo aver posato il cellulare ed essermi alzata dalla sedia Matteo era sulle mie labbra, che stava baciando con passione. Senza smettere di baciarmi iniziò a spiengermi delicatamente verso la camera da letto, dove mi fece sedere sul letto mettendosi sopra di me, e iniziando a spogliarmi dei miei vestiti mentre io facevo lo stesso con i suoi.
«Teo... posso... posso mettere una canzone?» chiesi a un certo punto, staccandomi dalle labbra di Matteo per guardarlo negli occhi.
Lui si fermò sorpreso, poi mi disse che potevo fare quello che volevo.
Io allora sorrisi, poi, mentre Matteo tornava sul mio collo, presi il mio cellulare e misi "Pillowtalk" di Zayn, attivando il loop.
La trovavo una canzone perfetta per fare l'amore, e infatti anche Matteo la approvò.
Sorrisi di nuovo, ancora con le sue labbra sul collo, poi decisi di invertire le posizioni con uno scatto e mettermi a cavalcioni sopra Matteo.
Quanto era bello con quel sorrisetto stupido in volto e tutti quei muscoli in bella vista!
«Quanto mi piaci quando comandi tu» disse con un sorriso ammiccante, prima di sporgersi verso di me, tornando a baciarmi con passione.
~~~
Avete presente tutta la voglia che aveva Matteo di fare sesso la sera di San Valentino?
Ecco, il giovedì appena dopo, quando tornammo a casa dalla sua partita di Europa League contro l'Olympiacos, non ce n'era più nemmeno un briciolo.
Dire che era nero di rabbia è dir poco, e infatti facemmo tutto il viaggio di ritorno a casa da Bergamo nel più assoluto silenzio. Per farvi capire, non aveva nemmeno acceso la radio.
«Teo, posso sapere che cos'hai?» gli chiesi quando finalmente entrammo in casa e lui lanciò lo zaino per terra senza troppa gentilezza.
Lo sentii sbuffare.
«Cosa credi che abbia?» mi chiese infastidito, voltandosi verso di me «Stavo giocando bene per una volta, ma sono stato sostituito all'inizio del secondo tempo per mettere Koopmeiners!» esclamò con aria ovvia e allargando leggermente le braccia.
Io sospirai.
Potevo capire la sua rabbia, perché, nonostante non me ne intendessi di calcio, mi ero accorta anche io che quella sera aveva giocato abbastanza bene, e ammetto che non avevo capito quel cambio così affrettato fatto da Gasperini.
Però in Matteo c'era altro.
«Non è solo questo vero?» gli chiesi infatti con tenerezza, avvicinandomi a lui e mettendogli una mano sulla guancia.
Matteo sospirò, abbassando poi lo sguardo, prima di annuire.
«Cosa c'è, amore?» gli chiesi allora io, cercando i suoi occhi.
«C'è che, sportivamente parlando, sono in un periodo di merda» rispose lui tristemente «Sto giocando pochissimo, quando gioco gioco male, e quella volta che gioco bene vengo sostituito a metà partita» spiegò poi «Su tutti i fottuti giornali si legge che sono in calo, che la mia prestazione è la peggiore che abbia mai avuto...» continuò «Vedrai che domani mattina in tutti gli articoli con le pagelle della partita avrò dei miseri 6 se non dei 5» aggiunse infastidito, allontanandosi poi da me per darmi le spalle.
Si diresse in camera da letto, dove io lo seguii.
«Non ti deve importare delle pagelle, Teo. Lo sai tu come giochi» gli feci notare, cercando di consolarlo.
«Ma infatti a me non frega niente. Il problema è che le pagelle e le recensioni le legge la gente, le leggono le altre squadre e le legge sicuramente anche Mancini» disse lui secco.
Io sospirai.
Ecco dove stava il problema: aveva paura di non essere convocato in Nazionale.
«Mancini sa come giochi» provai a dire per rassicurarlo.
«Sì, ma se continuo a fare così schifo non mi chiamerà per i play-off» mi fece notare lui «Ha bisogno di giocatori al top della forma fisica e mentale per qualificarsi ai Mondiali, e io al momento non lo sono» aggiunse scuotendo la testa.
Io sospirai per l'ennesima volta, guardandolo dispiaciuta.
Nel frattempo Matteo mi aveva dato le spalle e si era tolto la maglietta, preparandosi ad andare a dormire.
Decisi di avvicinarmi e cingergli la vita da dietro, lasciandogli dei dolci baci sulla schiena nuda.
«Posso fare qualcosa?» gli chiesi con tenerezza.
Sentii anche Matteo sospirare, prima di portare una mano su quella che avevo sui suoi addominali.
«No, sono io il problema, non tu» mi disse con calma.
«Però sai che ci sono vero?» gli chiesi di nuovo io.
Matteo annuii.
«Lo so, amore mio, e te ne sono infinitamente grato» rispose poi.
Io feci un debole sorriso, prima di lasciare a Matteo un altro bacio sulla schiena.
L'istante dopo lui si girò verso di me e mi strinse al suo petto, lasciandomi un bacio sulla tempia.
«Ti amo, koala del mio cuore» mi disse.
Io sorrisi di nuovo.
«Anche io ti amo, orsacchiotto coccoloso» gli dissi alzando lo sguardo su di lui «Vuoi un po' di coccole stasera?» gli chiesi poi con tenerezza.
«Tantissime» rispose Matteo annuendo.
Io sorrisi, poi mi staccai per mettermi il pigiama ed entrare nel letto con Matteo.
Appena fummo sdraiati lui si strinse a me, affondando la testa nell'incavo del mio collo, mentre io gli accarezzavo con una mano i capelli e con l'altra la schiena.
«Ceciu» mi chiamò lui a un certo punto «Mi canti qualcosa?» mi chiese.
Io annuii, poi iniziai a cantare "You Are My Sunshine" di Christina Perri.
«🎶You are my sunshine, my only sunshine. You make me happy when skies are gray. You'll never know, dear, how much I love you. Please don't take my sunshine away🎶»
«Ancora» mi implorò Matteo quando finii.
«🎶The other night dear, as I lay sleeping, I dreamed I held you in my arms. When I awoke, dear, I was mistaken, so I hung my head and cried🎶» continuai allora io.
Sentii Matteo stringersi ancora a me, allora decisi di finire la canzone, notando che sembrava un po' più tranquillo.
«🎶You are my sunshine, my only sunshine. You make me happy when skies are gray. You'll never know, dear, how much I love you. Please don't take my sunshine away🎶» conclusi, prima di lasciargli un bacio tra i capelli e cullarlo per tutta la notte.
Spazio autrice:
Ciaooo! ❤
Con questo capitolo messo così nel mezzo di altri due già pubblicati spero innanzitutto di non avervi incasinato la lettura (ma eventualmente potete sempre rileggere la storia 😉), e poi vi annuncio ufficialmente che il 18/03 avrete due capitoli da leggere!
Purtroppo per fare questo ho dovuto cancellare il capitolo pubblicato ieri, quindi venerdì prossimo sarà lo stesso di ieri, ma vi chiedo comunque di rileggerlo quando lo pubblicherò perché è il caso di ricordarsi tutto quello che succede. Scusate per il disagio 😔❤🤍
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