PARTY
«Ma certo! Non bastava andare a tutte le cene di squadra con i calciatori più famosi del mondo e sedersi in tribuna VIP allo Juventus Stadium, ora vai anche ai loro compleanni! E io povero scemo che sto qui a casa a pensare a te che ti diverti e muoio di invidia!»
Credo sia chiaro che quelle parole erano state pronunciate da mio fratello, con una quantità di invidia nella voce che non gli avevo mai sentito.
Un po' mi dispiaceva che la mia vita fosse diventata quello che sognava lui da sempre, ma non era colpa mia se il mio ragazzo era un calciatore.
Effettivamente dovevo immaginare che Filippo sarebbe morto di gelosia una volta scoperto quello che stavo andando a fare quel pomeriggio, ma ancora una volta non potevo farci niente se ero stata invitata alla festa di compleanno di Federico Chiesa.
Sì, esatto, era fine ottobre e quel giorno avevo una festa di compleanno, e no, non era la festa di compleanno di una persona a caso, era la festa di compleanno di Chiesa, che sarebbe iniziata nel pomeriggio e sarebbe andata avanti per tutta la sera.
Mio fratello aveva tutto il diritto di essere geloso, essendo Chiesa un giocatore della Juve, ma Benedetta mi aveva assicurato che sarebbe stata una cosa parecchio intima, e che oltre a me, Matteo, Thessa e Loca ci sarebbero stati solo Barella e sua moglie, il fratello di Federico e alcuni altri loro amici.
«Quindi niente giocatori della Juve?» mi chiese Filippo.
«Da quello che ha detto Benni no» risposi io scuotendo la testa.
«Sarà meglio per te, perché già non mi è ancora andata giù che sei andata in vacanza con Locatelli e Chiesa, ora vai pure al compleanno di uno dei due, ci manca anche che ci sono altri giocatori della squadra che tifo io» disse Filippo guardandomi male.
Io sospirai.
«In realtà... in realtà forse mi sono dimenticata qualcuno» dissi in quel momento pensierosa «Benedetta aveva parlato di qualcun altro, e forse era sì un giocatore della Juve» continuai arricciando il naso.
«Chi?!» chiese Filippo spalancando gli occhi.
«Non... non mi ricordo» ammisi io ancora pensandoci.
Poi però mi illuminai.
«Esiste un certo "De" qualche cosa?» chiesi.
Filippo spalancò ancora gli occhi.
«De Ligt?! Certo che esiste!» esclamò.
«Bravo, lui!» esclamai io annuendo.
Filippo mi fulminò con lo sguardo mordendosi la mascella, evidentemente geloso.
«Beh, divertiti allora» disse freddo, prima di sdraiarsi sul suo letto con il cellulare e non rivolgermi più la parola.
Io sospirai.
Mi dispiaceva vederlo così, ma non potevo farci niente, e per l'ennesima volta... non era colpa mia!
~~~
Beh, comunque, purtroppo per mio fratello, non era affatto vero che non c'era nessuno della Juve. Quando arrivammo io e Matteo la sala del locale (con giardino) riservata per noi era già quasi piena, e nonostante la mia ignoranza riconobbi un paio di giocatori che non sapevo ci sarebbero stati. Erano Rugani, la sua compagna e il suo bambino, e Morata, sua moglie e i loro bambini.
Sì, c'erano anche le bambine di Barella, perché, come mi disse Benni «Abbiamo deciso di fare sera e pomeriggio per permettere ai ragazzi con le famiglie di stare qui un po'. Poi quando vanno via noi possiamo stare qui quanto vogliamo«.
Era un'idea carina, e poi... io adoro i bambini piccoli!
Dopo le presentazioni di rito iniziò ad arrivare del cibo per fare una specie di merenda/aperitivo, con un po' di drink e qualcosa anche per i bambini, che nel frattempo si stavano divertendo sui giochi messi apposta nel giardinetto.
Ma quanto erano belli?!
«Come vi chiamate?» ci chiese a un certo punto una vocina proveniente dal basso.
Io e Matteo abbassammo lo sguardo e vedemmo una delle figlie di Barella (la più grande), con Ale, uno dei figli di Morata, per mano.
«Io mi chiamo Cecilia, e lui è il mio ragazzo Matteo» risposi io accovacciandomi di fronte a loro «E voi siete?» chiesi con un sorriso.
«Io mi chiamo Rebecca, lui si chiama Alessandro» rispose Rebecca «Hai capito, Ale? Si chiamano Cecilia e Matteo» disse poi rivolta ad Alessandro con tono da mamma.
Alessandro aveva una faccia un po' spaesata ma annuì, guardandosi poi intorno con i suoi enormi occhioni scuri. Quando li puntò su di me però si illuminarono per un secondo, e poi mi fece un sorrisetto un po' imbarazzato.
Ma quanto era bello!
«Rebecca, basta dare noia alle persone!» esclamò in quel momento Federica, la moglie di Barella, avvicinandosi a Rebecca con rimprovero.
Io feci una risatina.
«No, tranquilla. In realtà ci stavamo divertendo» dissi con un sorriso.
Abbassando lo sguardo incontrai gli occhi di Alessandro, che mi stava guardando con un faccino super tenero.
Era il bambino più bello che avessi mai visto!
«Amore, mi dispiace per te ma credo di aver trovato l'uomo della mia vita» dissi infatti a Matteo divertita.
Anche Federica fece una risatina, guardando poi Alessandro.
«Non potrei mai competere con lui, quindi mi arrendo» disse Matteo alzando le mani e facendoci ridere di nuovo.
«Mami» disse Alessandro in quel momento, con una vocina super tenera e continuando a guardarsi intorno.
Aveva gli occhioni sempre più lucidi.
«Vuoi andare dalla mamma?» gli chiesi io.
Lui si limitò ad annuire, così lo presi per mano e gli dissi che lo avrei portato dalla sua mamma.
«Ma che frignone che sei, Ale!» esclamò lei quando la raggiungemmo «Ti stavi divertendo con Rebecca, perché sei voluto tornare da me?» chiese.
Poi mi ringraziò con un sorriso, che io ricambiai.
Comunque, quando tornai da Matteo vidi che stava parlando con Rugani e la sua compagna, che aveva in braccio il loro bambino.
«Tommaso vero?» stava chiedendo Matteo.
«Tommaso» confermò lei «E questa è la famosa Cecilia che tutti ti invidiano immagino» suppose poi indicandomi con un sorriso.
Ne fece uno anche Matteo.
«Proprio lei» confermò annuendo.
«Piacere, Michela» mi si presentò la compagna di Rugani.
Io le strinsi la mano con un sorriso, prima di puntare gli occhi sul bellissimo bambino che aveva in braccio.
«Ma quanto sei bello tu?» chiesi con voce tenera, allungando una mano per toccargli delicatamente una guanciotta.
Lui lanciò un urletto e poi allungò le braccia cicciotte verso Matteo con insistenza.
«Uuuh! A qualcuno stai molto simpatico, Pess!» esclamò in quel momento Locatelli, avvicinandosi divertito insieme a Thessa.
Sia io che lei facemmo una risatina, mentre il bambino insisteva nel voler avvicinarsi a Matteo.
«Credo voglia che lo prendi in braccio» disse Michela porgendo Tommaso al mio ragazzo.
Lui alzò le sopracciglia sorpreso, poi però accettò il bambino un po' impacciato.
Appena lo ebbe in braccio io sentii un tuffo al cuore.
Era così bello con quel bambino tra le braccia!
So che non era nostro e quindi aveva poco senso essere così sorprese, però vedere Matteo sorridere a Tommaso e cullarlo un po' mi aveva lasciata senza fiato. Addirittura mi ritrovai a pensare che sarebbe stato un papà perfetto.
"È troppo presto per pensare a queste cose, Cecilia!" mi rimproverai cercando di riprendermi.
«Ceciu! Ci sei?» mi sentii chiamare da Matteo in quel momento.
Feci uno scatto e puntai gli occhi in quelli di Matteo, che mi stava guardando stranito.
«Tutto bene» riuscii a dire con il poco fiato che avevo, abbozzando anche un sorriso.
Sorrise anche Matteo, prima di tornare a far ridere Tommaso con un po' di solletico.
«Ah l'amore!» sentii esclamare da Loca che era alla mia sinistra.
Quando mi girai a guardarlo mi accorsi che aveva gli occhi puntati su di me con un sorrisetto furbo.
Io abbassai lo sguardo un po' in imbarazzo e abbozzai anche io un sorriso.
Non scappava mai niente a Loca.
Niente!
~~~
«Ora che i marmocchi se ne sono andati si può fare casino!» esclamò a un certo punto della serata Chiesa, quando le famiglie con i bambini avevano lasciato il locale.
Scoppiammo tutti a ridere, mentre la musica si alzava e qualcuno iniziava a ordinare il secondo drink della serata.
«Balliamo?» mi chiese Matteo avvicinandosi con un ballettino stupido.
Io stavo parlando con Thessa e AnneKee, la ragazza di DeLigt, ma Matteo ci interruppe facendoci ridere.
«Come sei bravo a ballare, amore mio» dissi divertita.
Scoppiò a ridere anche Matteo.
«Ho imparato dalla migliore» se la tirò poi rifacendo il ballettino.
Io scoppiai a ridere di nuovo, mentre Matteo si avvicinava, mi prendeva per la vita e si sporgeva per baciarmi.
Quando si staccò mi prese per mano e mi portò in pista a ballare sulle note di "Sucker" dei Jonas Brothers.
Che bello scatenarsi con il mio Matteo!
«Ma come sei bravo, Pess!» esclamò Chiesa divertito.
Matteo continuò a ballare facendo il dito medio a Chiesa e facendoci ridere, prima di prendermi di nuovo per la vita. Poi mi mise una mano sulla schiena e mi fece scendere in casquet fiondandosi sulle mie labbra.
Quando ci staccammo scoppiammo entrambi a ridere, mentre Matteo mi faceva fare una giravolta e poi ricominciava a ballare.
«Ti amo, ti amo, ti amo» mi disse avvicinandosi al mio viso.
«Anche io, Teo. Sei bellissimo quando sorridi e balli così» dissi con un sorriso.
Matteo mi lasciò un bacio sulla fronte e poi tornò sulle mie labbra con un po' più di delicatezza.
«🎶Balliamo come sconosciuti in mezzo a una folla🎶» canticchiai io nel suo orecchio, citando Emanuele Aloia.
Matteo sorrise e poi tornò sulle mie labbra, continuando a ondeggiare sulle note della musica.
Spazio autrice:
Siamo al capitolo 10!
Cosa ne pensate? Come credete che andrà avanti?
Mi raccomando non trattenete i commenti se ne avete, sono sempre ben accetti! 🥰❤🥰❤
Grazie mille per tutto, vi adoro! 🤍🤍🤍
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