LET THE HOLIDAYS BEGIN PT.2

«Pronti per la giornata in barca più bella della vostra vita?!» chiese la mattina dopo Fede, facendo un sorriso smagliante.

Non stava evidentemente nella pelle, e in effetti tutti eravamo abbastanza entusiasti di quella gita.

Le giornate in barca sono bellissime, superrilassanti e si prende un sacco di sole.

Perfette no?

«Cecilia, stai andando a pescare?» mi chiese Loca guardandomi con la testa inclinata verso sinistra e il naso leggermente arricciato.

Io aggrottai le sopracciglia per un attimo, poi capii la battuta: in testa avevo un cappellino bianco di quelli che effettivamente si chiamano cappelli da pescatore.

«Stiamo andando in barca» risposi a Loca, alzando le spalle con innocenza.

Lui rimase spiazzato dalla mia risposta e non disse più nulla, mentre io facevo un sorrisetto furbo.

L'avevo colpito e affondato!

Comunque, la barca che avevamo affittato era davvero bella e spaziosa, perfetta per passarci una giornata intera con gli amici e avere almeno un paio di minuti di silenzio e tranquillità.

«Va bene, Fede, è ora di ammetterlo: questa vacanza è stata una gran bella idea» disse all'ora di pranzo Thessa, quando ci sedemmo tutti insieme per mangiare.

Fede fece un sorriso soddisfatto.

«Aspetta a dirlo, siamo solo al terzo giorno» le fece notare però Matteo.

Io lo guardai male.

Aveva per caso preso la negatività di Loca?!

«Che c'è?!» mi chiese Matteo notando il mio sguardo.

Io sospirai e scossi la testa per dirgli di lasciar perdere, poi gli passai il pezzo di pane che mi aveva chiesto.

«Se non mangiassi sulla mia testa mi faresti un favore» gli dissi però poi con rimprovero.

Io ero seduta sul divanetto della barca, Matteo invece era seduto sul suo schienale, quindi io ero tra le sue gambe. Se non è chiaro... beh, mi stava effettivamente sbriciolando il pane esattamente in testa mentre mangiava.

«Hai il cappellino» disse lui alzando le spalle con innocenza.

Io lo fulminai con lo sguardo.

Non era un motivo per mangiare sulla mia testa!

Matteo mi fece un sorrisetto innocente e tenerissimo, che purtroppo per me mi sciolse, e prima di accorgermene era scappato un sorrisetto anche a me. Poi mi sporsi verso di lui per un bacio.

«Ma quanto siete carini!» esclamò Benedetta con un sorriso.

Anche io e Matteo ci girammo sorridenti, e ci accorgemmo che però lei e Thessa non stavano guardando noi, stavano guardando il telefono di Thessa.

Aggrottammo entrambi le sopracciglia.

Cosa stava succedendo?

«Thess vi ha fatto una foto bellissima» ci spiegò Loca con un sorrisetto.

A quel punto mi sporsi sul tavolo per vedere la foto, che in effetti era davvero carina.

«Poi ve la mando, ma prima la metto nelle storie di instagram» ci disse Thessa.

Io e Matteo acconsentimmo, e un attimo dopo avevamo entrambi una notifica su instagram che ci avvisava di un tag da parte di @thessalacovich.

«Quanto devo aspettare adesso per fare un bagno?» chiese Loca in quel momento, passando lo sguardo su di noi «Abbiamo appena mangiato» ci fece notare quando noi lo guardammo confusi.

Scappò una risatina a tutti.

«Mamma diceva almeno tre ore» rispose Benedetta.

«La mia diceva due e mezza» disse Fede.

«Per me è sempre stato "Quando torniamo in spiaggia il pomeriggio" quindi appena si svegliava papà» dissi io divertita.

«Io sono d'accordo con le tre ore» disse Matteo annuendo.

«Anche io» confermò Thessa.

«Bene, allora ho ben tre ore di sonnellino» disse Loca battendo le mani.

Noi ragazze lo guardammo con le sopracciglia alzate.

«Ma che sonnellino! Ora si balla!» esclamò Benedetta con aria ovvia.

Matteo, Fede e Loca spalancarono gli occhi.

«Non abbiamo ballato abbastanza ieri sera?» chiese Matteo.

«Non si balla mai abbastanza» dissi io scuotendo la testa.

«Ma noi campioni abbiamo bisogno del pisolino pomeridiano» si lamentò Fede.

Io e le ragazze alzammo un sopracciglio.

«Siete in vacanza, non in ritiro con la squadra» gli fece notare Thessa.

«Forza, campione! Alza il culo da quel divanetto e vieni a ballare!» gli ordinò Benedetta facendogli segno di avvicinarsi.

Chiesa sbuffò, poi però si alzò per avvicinarsi a Benedetta, che intanto aveva fatto partire "Kiss The Sky" di Jason Derulo.

Come si fa a non scatenarsi su una canzone del genere?!

~~~

Sì, passammo tutto il pomeriggio a ballare. Ma proprio tutto.

Noi ci divertivamo così, e ballare su una barca in mezzo al mare era un'esperienza nuova per tutti. Esperienza assolutamente da rifare.

«Il Pess ha dato forfet!» esclamò a un certo punto Loca, indicando verso la poppa della barca.

Ci voltammo tutti in quella direzione e ci vedemmo Matteo seduto al sole che scrutava il mare.

Mi scappò un sorrisetto.

Era davvero bello così illuminato dal sole e nel mezzo del blu dell'acqua, con tutti quegli addominali in bella vista.

Lo ammetto, oltre al sorrisetto mi scappò anche una foto, che non esitai un attimo a mettere nelle storie di instagram (dovevo vantarmi pure io di avere un ragazzo bello no?).

«Ehi, Pess. Va tutto bene?» chiesi poi a Matteo, avvicinandomi a lui e sedendomici accanto.

Lui puntò lo sguardo su di me e fece un mezzo sorriso.

«Sì, tutto bene» rispose annuendo «Avevo solo bisogno di un attimo di silenzio» disse appoggiando una mano sulla mia coscia.

«La musica si sente anche qui» gli feci notare io alzando un sopracciglio.

«Beh, ho provato ad avere silenzio» si difese Matteo alzando le spalle con noncuranza.

Io feci una risatina, poi mi sporsi per baciarlo.

«In realtà volevo che mi facessi una foto artistica per vantarti del tuo ragazzo superbono» mi sussurrò facendomi poi l'occhiolino.

Io scoppiai a ridere.

«Ora tocca a me però farti una foto artistica per vantarmi della mia ragazza superbella» aggiunse alzando le spalle e facendo un sorrisetto tenero.

Io feci una risatina, poi mi misi in posa per una foto.

«No, fai come se non ti stessi fotografando. Mi piaci di più al naturale» mi disse però Matteo.

Io allora ascoltai il suo consiglio e poco dopo ricevetti la notifica di tag nella sua storia.

Lo dovetti ammettere, la foto era venuta davvero bene, anche se Matteo si meritò una manata sul braccio per quello che aveva scritto.

Scoppiammo a ridere entrambi, prima di tornare dai nostri amici per scatenarci ancora un po', per poi tornare in acqua a rinfrescarci.

~~~

Era estate, sì, ma come per quelle di Natale, anche le vacanze estive per noi universitari non sono propriamente tali, soprattutto per chi come me lascia sempre degli esami da dare a settembre e quindi è costretto a studiare per tutta l'estate.

Quindi sì, anche se ero in vacanza con i miei amici il pomeriggio cercavo di studiare il più possibile. Cosa non facile visto che gli altri continuavano a divertirsi, giustamente.

«Potete abbassare un po' la musica? Sto cercando di studiare» chiesi un pomeriggio ai miei amici, affacciandomi alla finestra che dava sulla veranda con il naso arricciato.

Io stavo studiando nella stanza che condividevo con Matteo, che non era poi così vicina a dove erano gli altri, quindi sì, la musica era parecchio alta.

Ripeto, niente di male, si stavano divertendo come era giusto che facessero in vacanza, però un briciolo potevano abbassare. Giusto per non darmi troppo fastidio.

Thessa annuì e abbassò un po' la musica scusandosi.

Quando tornai in camera in effetti si sentiva meno, ma in compenso si sentivano i miei amici che cantavano.

Sospirai.

Non potevo obbligarli a fare silenzio per me, mi sarei adeguata.

In quel momento il mio cellulare vibrò, segno che mi era arrivato un messaggio. Non avrei voluto leggerlo per non distrarmi ulteriormente, ma essendo instagram la tentazione era troppa, e quindi aprii la notifica, che diceva @locamanuel73 ti ha menzionato nella sua storia.

Mi scappò una risata a vedere quella foto di Fede e Benedetta con la descrizione che aveva messo Loca.

Era davvero stupido!

«Amore, vieni a fare merenda?» mi chiese in quel momento la voce di Matteo, mentre proprio il mio ragazzo si sporgeva dalla porta della camera e mi guardava con un sorrisetto.

Io sospirai e lanciai un'occhiata a libri e appunti di fronte a me.

«Ti meriti una pausa dallo studio» mi disse Matteo facendomi gli occhi dolci.

«Non ho studiato nulla» dissi io scuotendo la testa.

«È inutile che continui a provare allora. Oggi non risolverai niente» disse Matteo alzando le spalle.

Io sospirai di nuovo.

Non aveva tutti i torti, era davvero così. Quando non combinavo niente con lo studio era inutile provare per ore, la voglia non c'era e non sarebbe arrivata.

Così mi rassegnai, chiusi tutto e raggiunsi gli altri in veranda.

«Ragazzi, noi domani andiamo a pranzo in un ristorante qui vicino. Voi che fate?» chiese a un certo punto Benedetta passando lo sguardo sui ragazzi.

Loro ci guardarono confusi.

«Veniamo con voi?» chiese Matteo con aria ovvia.

«Credo che quel "Voi che fate?" significasse che non ci vogliono» gli fece notare Fede.

Matteo si girò verso di noi per cercare conferma delle parole di Fede, così io, Thessa e Benedetta annuimmo.

«Beh... dov'è questo posto?» chiese Loca.

Io e le ragazze ci guardammo con sospetto.

«Non ve lo diciamo, perché ho come la sensazione che vi troveremmo lì "per puro caso"» disse Thessa scuotendo la testa.

I ragazzi si guardarono con aria colpevole.

«Va beh, noi ci arrangeremo in qualche modo» disse Fede alzando le spalle con innocenza.

Matteo e Loca sembravano ancora non abbastanza convinti però.

«Abbiamo bisogno di passare un paio di ore solo tra ragazze» dissi io cercando di convincerli.

«Perché?» chiese Loca.

«Perché abbiamo bisogno di una pausa da voi tre» rispose Thessa facendo ridere me e Benedetta.

I ragazzi sospirarono all'unisono e poi, dopo essersi guardati, acconsentirono.

Ma noi non avevamo bisogno del loro consenso, lo avremmo fatto anche se non fossero stati d'accordo. Avevamo solo trovato giusto informarli prima.

~~~

«State andando a un'altra serata a tema?» ci chiese la mattina dopo Loca, quando, verso mezzogiorno, io, Thessa e Benedetta eravamo ormai pronte per uscire.

Ci guardammo tutte e tre stranite, ma poi capimmo al volo il perché della domanda di Loca: avevamo addosso tutte e tre un vestito rosso, non lo stesso per fortuna, però comunque tutti e tre rossi.

Non potemmo evitare di scoppiare a ridere, perché senza farlo apposta ci eravamo vestite abbinate.

«A quanto pare è un giorno che ispira a vestirsi di rosso» disse Thessa divertita.

«Beh, siete bellissime» ci disse Matteo con un sorriso.

«Non ti faranno comunque andare con loro, Pess. È inutile che provi a comprarle» lo spense Chiesa scuotendo la testa.

Matteo lo guardò male, noi invece scoppiammo a ridere.

«Mi dispiace, amore, pranzo tra ragazze» dissi a Matteo avvicinandomi per un bacio di saluto.

«Ehi! Siete tutte e tre occupate, non dimenticatevelo!» ci ricordò Loca mentre uscivamo di casa.

Thessa gli fece la linguaccia mentre io e Benedetta ridevamo.

Una volta chiusa la porta alle nostre spalle ci facemmo tutte e tre un sorriso smagliante.

«Pronte per le nostre ore di pausa?» chiesi io facendo un ballettino.

«Prontissime!» esclamarono Thessa e Benedetta.

Poi scoppiammo a ridere di nuovo e ci dirigemmo verso il ristorante che avevamo prenotato.

Era davvero carino, avevamo scelto proprio bene.

«Mettetevi lì che vi faccio una foto» dissi alle mie amiche «Gli altri giorni mi sono vantata del mio ragazzo, è ora di vantarsi delle mie amiche» spiegai con aria ovvia.

Thessa e Benedetta fecero una risatina, poi si lasciarono fare una foto che misi nelle storie di instagram.

«Ma così tu non ci sei!» si lamentò Thessa una volta aperta la mia storia.

Io alzai le spalle con noncuranza.

«Thess ha ragione, così rovini il nostro abbinamento» le diede ragione Benedetta «Dai faccio una foto anche a te e la aggiungo nel mio repost» propose.

Poi mi scattò una foto e mise la storia.

«Sì, ora ha molto più senso» ammisi io annuendo.


Thessa e Benedetta scoppiarono a ridere.

Che belle le mie amiche!

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