EPILOGUE

«Quello è rigore! Arbitro!»

Sì, ero allo stadio.

Sì, stavo assistendo a una partita di Matteo.

E sì, ero insieme a Filippo, che aveva appena esclamato le parole riportate sopra con tono polemico.

«Ma il Var dov'è quando serve?!» esclamò ancora, evidentemente infastidito.

Mentre diceva tutto questo, e continuava con le sue lamentele, mi girai a guardarlo con un sorrisetto tenero. Si stava riprendendo bene dalla grande delusione amorosa di poche settimane prima.

Sì, esatto, lo avevo capito da quelle esclamazioni polemiche che aveva appena fatto, perché ero sicura che fino a pochi giorni prima, nello stato di depressione in cui era, non avrebbe avuto nemmeno la forza di protestare contro l'arbitro durante una partita della Juve.

Figurarsi in una di Matteo!

«Perché mi guardi così?» mi chiese Filippo in quel momento, voltandosi verso di me con aria spaesata.

Io feci una risatina.

«Perché ti voglio bene» risposi poi, alzando le spalle con innocenza.

Filippo alzò le sopracciglia.

«Papà dice sempre che quando il diavolo ti accarezza è perché vuole l'anima» disse.

Io lo guardai stranita, poi non trattenni una risata.

È vero, mio padre diceva sempre quella frase, e l'avrebbe sicuramente usata in quella situazione.

Ma io non avevo nulla da chiedere a Filippo, gli stavo sorridendo semplicemente perché ero felice del suo progresso.

«Quale progresso?» mi chiese lui confuso quando glielo dissi.

«Beh, mi sembra che non stai più pensando a... beh, quella cosa» risposi, senza entrare nel dettaglio.

Avevo paura che nominando la Bea avrei riportato tutto al principio, quindi decisi di farmi intendere senza pronunciare il suo nome.

Filippo sospirò.

«Provo a non pensarci, ma non è facile» disse poi.

Sospirai anche io.

«Lo so» dissi.

«No, Ceci, è diverso da quello che è successo a te» mi smentì però Filippo «Tu avevi la speranza, e quasi la certezza, di tornare insieme a Matteo. Io non ho nessuna delle due» mi spiegò quando aggrottai le sopracciglia confusa.

«Non ho mai avuto la certezza, Fillo, lo sai» gli feci notare io.

«Ma dai, Ceci! Era ovvio che tu e Matteo sareste tornati insieme!» esclamò Filippo con aria ovvia «Se non fosse successo avrei smesso di credere nel vero amore» aggiunse.

Io accennai una risatina e lo guardai con pietà.

Aveva appena detto una cosa bellissima per me e Matteo, ma altrettanto brutta per la sua relazione con Beatrice. Aveva appena affermato che quello tra lui e la Bea non era vero amore.

«È stato amore, sicuramente, da entrambi le parti, ma non siamo mai stati destinati a stare insieme per sempre» spiegò lui quando glielo feci notare «Me ne sono accorto solo dopo che ci siamo lasciati però, altrimenti avrei cercato di ripararmi dal duro colpo in qualche modo» aggiunse, abbassando poi lo sguardo.

«Non è possibile ripararsi dai duri colpi, Fillo, altrimenti non ti saresti goduto la relazione appieno» gli feci notare.

«Forse sarebbe stato meglio così» disse lui a bassa voce, tanto che feci fatica a sentirlo.

Ma lo sentii, e lo guardai con rimprovero.

«Non dire mai più questa cosa» lo rimproverai infatti «Non pentirti di quello che ti ha fatto stare bene. Alla nostra età è giusto godersi il momento, e quello che avete avuto tu e la Bea è stato meraviglioso. Questo non cambia, nemmeno ora che la vostra storia è finita. Avrete sempre qualcosa di bello da ricordare, e in qualsiasi caso è stata un'esperienza di cui non puoi lamentarti no?» continuai, cercando di farlo ragionare.

Filippo sospirò, prima di puntare i suoi verdissimi occhi nei miei e abbozzare un sorriso.

«Stare con Matteo ti sta facendo diventare saggia» notò divertito.

«Sono sempre stata saggia» dissi io mettendo un finto broncio.

Filippo fece una risatina.

«Certo, sorellina» disse poi, prendendomi per le spalle e stringendomi a sé.

Mi lasciò un bacio in fronte, facendomi sorridere, prima di tornare con gli occhi sulla partita, per insultare ancora un po' l'arbitro.

~~~

Sentimento e chimica.

Questi due elementi sono e devono essere alla base di ogni rapporto.

L'ho già detto, ma lo ridirò: senza chimica e sentimento una relazione non va da nessuna parte.

Ovvio che è importante anche l'attrazione sessuale, ma da sola non porta a niente. Senza sentimento e chimica l'attrazione sessuale è solo attrazione sessule. Con sentimento e chimica invece diventa amore. Vero amore.

Esatto, quello che c'è tra me e Matteo, caratterizzato dal rispetto reciproco e dal dialogo, che vanno a braccetto con il sentimento e la chimica.

Ovvio che tra me e Matteo c'è anche attrazione sessuale.

Ce n'è parecchia!

Ma è solo una piccola parte della nostra relazione, che da sola non ci porterebbe ad amarci come facciamo, e non ci porterebbe ad avere la bellissima relazione che abbiamo.

Proprio per questo motivo, spero e mi auguro che quel sentimento e quella chimica che uniscono me e Matteo non si spengano mai, e che possano diventare sempre più forti e tenerci uniti per sempre.

Per sempre.

Due parole che a volte fanno paura, e che a volte invece danno sicurezza.

A me, quando penso al per sempre con Matteo, viene da sorridere, e penso che quel per sempre sia il posto più sicuro del mondo. Perché quel per sempre significa non perdere mai l'amore della mia vita, potermi sentire stretta tra le sue braccia ogni qualvolta ne ho bisogno, ridere con lui nei momenti più spensierati, e piangere insieme quando invece voglia di ridere proprio non ce n'è. Quel per sempre vuol dire fare l'amore tutte le volte che vogliamo, o limitarci alle coccole quando siamo troppo stanchi per farlo, e significa litigare per poi abbracciarsi e baciarsi di nuovo come succede normalmente nelle coppie.

Ecco, proprio questo è il per sempre che voglio, e proprio questo è il per sempre che inizia a prendere forma nella mia testa tutte le volte che sono al fianco del mio bellissimo Matteo.

E quindi, in conclusione, propongo un brindisi a questo per sempre, sperando che un giorno, quando sarò vecchia, possa davvero accorgermi di averlo vissuto, e sorridere, ripensando a quando una me ventenne lo desiderava ardentemente.

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