BIRTHDAY BOY PT.2

Sì, alla fine il mio ragazzo riuscii a liberarsi dalla situazione imbarazzante in cui lo aveva messo suo nonno, proprio grazie a lui, che gli disse che stava scherzando.

Ma in questo modo non si era liberato delle domande scomode.

«Matteo, la Ceci mi ha detto che mi vuoi bene» disse infatti a un certo punto Filippo, guardando Matteo con aria seria «È vero?» chiese poi.

Tutti, ma proprio tutti, lo guardammo spaesati.

Io per prima, che mi ricordavo di aver detto a Filippo che Matteo gli voleva bene, ma che non avrei immaginato avrebbe potuto chiederlo direttamente al mio ragazzo.

Era impazzito?!

Insomma, gli sembrava una domanda da fare?!

In quel momento incontrai lo sguardo di Carlotta, che era decisamente spaesata quanto me, e non riuscimmo a trattenerci dal fare una risata, che cercammo di camuffare con scarsi risultati.

«Ma che cazzo ridete?» ci chiese Filippo aggrottando le sopracciglia.

«Fillo! Il linguaggio!» lo rimproverò mia madre.

«Mi prendono in giro!» si difese lui.

«Ti sei reso conto della domanda che hai appena fatto a Teo?» gli chiesi io ancora divertita.

«È una domanda legittima» si difese ancora lui «È importante sapere se il ragazzo di mia sorella mi vuole bene, soprattutto perché è un calciatore» aggiunse.

Si meritò uno sguardo fulminante per l'ultima cosa che aveva detto, prima che Matteo mi guardasse divertito e facesse una risatina. Poi puntò gli occhi su Filippo e si preparò a rispondere.

«Certo che ti voglio bene, Fillo. Ti voglio un mondo di bene» disse con aria tenera, evidentemente prendendo in giro mio fratello «Come potrei non volerti bene? Sei il gemello della mia ragazza» aggiunse.

Filippo, che si accorse del suo tono ironico, lo guardò male, prima di sbuffare.

«Va bene, non prendetemi sul serio, tanto non lo fate mai» disse offeso.

Io a quel punto lo guardai con tenerezza e mi sporsi verso di lui, appoggiando la testa al suo braccio.

«Avete offeso il mio gemellino» dissi agli altri seduti a tavola «Cattivi» aggiunsi, mettendo un finto broncio.

Scoppiarono tutti a ridere, compreso Filippo, che poi guardò Matteo con un sorriso, giusto in tempo per ricevere un occhiolino.

Non vi dico quanto gli si illuminarono gli occhi dopo quel gesto del mio ragazzo!

~~~

Comunque, la serata passò tranquilla, come un normalissimo pranzo in famiglia. Una famiglia un po' allargata, ma comunque una famiglia.

Quando fu ora di spegnere le candeline poi, ci si scaldò a tutti il cuore a vedere Matteo così felice di farlo.

Sembrava un bimbo alla festa di compleanno con i suoi amichetti!

Nonostante però fosse evidentemente contento, non evitò di fare lo stupido quando fu ora di fargli una video mentre spegneva le candeline.

Se possibile in quel momento mi fece innamorare ancora di più, perché quando faceva lo stupido lo trovavo mille volte più tenero del normale.

«Lo sai che sei davvero un orsacchiotto carino?» gli chiesi in un sussurro, quando tornai seduta accanto a lui per mangiare la torta.

«Solo carino?» mi chiese Matteo mettendo un finto broncio.

Io feci una risatina.

«No, in realtà sei un orsacchiotto bello come il sole, ma non volevo esaltarti troppo» ammisi divertita.

Fece una risatina anche Matteo, prima di lasciarmi un bacio in fronte e poi dedicarsi alla sua torta.

~~~

«Mamma mia, Pess! Come sei vecchio! C'è già una ruga qui!»

Credo sia chiaro che questa esclamazione l'aveva fatta Loca.

Il venerdì sera dopo il compleanno di Matteo eravamo usciti a cena con Loca, Thessa, Benni e Fede in un ristorante a Monza, e ovviamente né Loca né Fede si erano risparmiati le battutine.

«Non ho i capelli bianchi. E comunque tu non sei tanto più giovane di me. Ci separa meno di un anno» protestò Matteo guardando male Loca.

«Ma io non ho i capelli bianchi, perché io non sono vecchio dentro come te» ribatté lui.

Matteo lo guardò male, poi scosse la testa per lasciar perdere.

«Ho visto che siete andati a Milano ieri. Cosa avete fatto?» ci chiese Benedetta.

«Una passeggiata con Simba sui navigli e poi abbiamo mangiato da Miscusi» risposi io.

«Scusa? Solo questo?» mi chiese Matteo alzando un sopracciglio «Ti sei forse dimenticata che siamo entrati in come minimo dieci negozi?» aggiunse.

«Questo è un dettaglio» dissi io.

«Scusa, Pess, ti sei fatto sottomettere anche il giorno del tuo compleanno?» chiese Fede divertito, mentre Loca non tratteneva una risatina.

«Ha minacciato di non pagarmi il pranzo da Miscusi» si difese Matteo.

«Pess, la pasta? E la dieta?» gli chiese Loca alzando un sopracciglio.

Thessa lo guardò male.

«Non fare il maestrino, hai mangiato tre brioche stamattina» lo rimproverò poi.

Loca assunse un'aria imbarazzata, mentre noi facevamo tutti una risatina.

Faceva sempre lo spavaldo, ma ci voleva niente in realtà a imbarazzarlo.

«Fumagalli, non guardarmi così schifata, si tratta solo di tre brioche!» esclamò in quel momento, alzando le sopracciglia.

«Non ti sto guardando male per quello» dissi «È colpa di quel taglio sul sopracciglio, che fa davvero impressione» spiegai, guardando il suo sopracciglio sinistro con disgusto.

Aveva un taglio profondissimo che si era rimediato durante la partita contro l'Inter, e anche se ormai erano passate quasi tre settimane, faceva ancora moltissima impressione.

Poi io sono una facilmente impressionabile, quindi avevo proprio i brividi quando ci puntavo sopra lo sguardo.

«Ma come?! Io lo trovo molto carino invece! Mi dà l'aria vissuta! » esclamò Loca, tirandosela e sporgendosi un po' verso di me per farmi vedere meglio la ferita.

Io distolsi lo sguardo disgustata.

Che brividi!

«Non scherzare con lei. Guarda che sviene» gli disse Matteo.

«Addirittura!» esclamò di nuovo Loca «E che sarà mai! Guarda, non è niente» aggiunse, cercando di entrare nel mio campo visivo.

«No, Loca, dai! Che schifo!» esclamai io, con il corpo scosso dai brividi.

Mi faceva davvero schifo!

«E se il Pess un giorno torna a casa conciato così cosa fai? Non lo guardi finché non guarisce?» mi chiese Loca stranito.

«Non so se te ne sei accorto, ma il tuo amico qui ci pensa due volte prima di farsi male» gli feci notare io, indicando con la testa verso Matteo «Quelle poche volte che si mette in barriera per difendere la porta da una punizione degli avversari salta coprendosi la bocca, perché non vuole rovinarsi il bellissimo faccino che ha» aggiunsi, guardandolo divertita e facendo ridere anche i miei amici.

«Io lo faccio perché so che a te certe cose fanno impressione, e non vorrei mai che mi svenissi di fronte tutte le volte che mi guardi poi» cercò di giustificarsi.

Tutti, ma proprio tutti, lo guardammo con aria scettica.

«Va beh, io ci tengo alla mia faccia ok?» ammise allora lui «Cos'è? Un reato?» chiese poi stizzito.

Noi facemmo di nuovo una risatina, mentre io scuotevo anche la testa divertita.

Quanto era carino il mio Matteo!

«Va beh, passiamo ai regali?» chiese in quel momento Benedetta.

Matteo aggrottò le sopracciglia.

«Regali?» chiese «Mi avete fatto un regalo?» chiese ancora.

«Beh, è il tuo compleanno» rispose Thessa con aria ovvia.

«Sì ma...» provò Matteo.

«Non protestare, Pess. Accetta questo benedetto regalo in silenzio» lo rimproverò Fede «Ci manca anche che dopo averlo pagato non lo accetti» aggiunse.

«Amore!» lo rimproverò Benedetta, guardandolo male.

Fede alzò le spalle con innocenza, poi puntò gli occhi su Matteo, che intanto aveva ricevuto un pacchettino da Thessa.

Dentro c'era un orologio color argento con il quadrante petrolio.

«Ma che bello!» esclamai io con gli occhi strabuzzati.

Era perfetto per Matteo!

Infatti lui ringraziò con un sorriso, e poi si fece aiutare a indossarlo.

Gli stava davvero bene!

«Anche io avrei un regalo in realtà» dissi in quel momento io, tirando fuori un pacchettino dalla borsa.

Matteo mi guardò stranito, poi mi fece notare che quella mattina gli avevo detto di non avere intenzione di regalargli nulla se non il pranzo da Miscusi.

«Teo, sono quelle cose che si dicono per convenzione» dissi io con aria ovvia «Non potevo dirti di avere un regalo, avrei rovinato la sorpresa» aggiunsi.

Matteo fece un sorrisetto, poi accettò anche il mio di pacchettino, il cui contenuto lo fece ridere.

Non c'era nulla di che dentro, solo un maglione, ma sia io che Matteo sapevamo cosa significava.

«È esattamente come quello vecchio che avevo» disse divertito.

Io annuii.

«L'altro te l'ho macchiato, e so che era il tuo preferito, non potevo non ricomprartelo» dissi io facendo un sorrisetto.

Matteo fece un'altra risatina.

«Grazie, amore mio» mi disse poi, sporgendosi per un bacio.

Sorrisi ancora.

Quanto lo amavo!

~~~

«Guardate che bella foto che vi ho fatto! Ho preso esattamente il momento in cui vi baciavate!» esclamò Benedetta, appena usciti dal ristorante.

Era rivolta a me e Matteo, e infatti ci mostrò una foto che ci aveva appena fatto, in cui ci stavamo esattamente baciando.

Era molto bella, lo ammetto.

«Strano che si stavano baciando! Non lo fanno mai!» esclamò Loca evidentemente infastidito.

Io e Benni ci guardammo stranite, sguardo che riservò anche Thessa per il suo fidanzato.

Perché lo aveva detto con quel tono?

«Sei per caso geloso, Loca?» gli chiesi per provocarlo.

Lui spalancò gli occhi evidentemente in difficoltà.

«No... io...» provò a dire.

«Stavo scherzando» lo tranquillizzai io divertita, facendo ridere tutti.

Anche Loca abbozzò una risatina, venuta decisamente male e ancora decisamente in imbarazzo, ma decidemmo tutti di lasciar perdere. Non era il caso di metterlo ancora più in difficoltà.

«Benni, me la mandi che la metto nella storia di instagram?» chiese allora Matteo a Benedetta, tornando all'argomento "foto".

«Certo!» esclamò Benedetta.

Poi inviò la foto sia a me che a Matteo.

@pessinamatteo ti ha menzionato nella sua storia.

Questa fu la notifica che ricevetti pochi minuti dopo essere arrivati a casa.

Aprendola ci vidi la foto che ci aveva fatto Benni, che mi fece sorridere.

Era davvero bella!

«Ehi, 25enne. Vieni qui, i regali non sono ancora finiti per stasera» dissi poi a Matteo, quando mi accorsi che stava aprendo la porta del bagno.

Io ero già nel letto, e lo stavo aspettando per concludere in bellezza la serata.

Matteo si fermò sulla porta del bagno e mi sorrise attraverso lo specchio.

Quanto era bello con quel sorrisetto e tutti quei muscoli in bella vista!

«Arrivo!» esclamò, prima di correre verso il letto e buttarcisi sopra.

Io scoppiai a ridere, prima di sentire le labbra di Matteo poggiarsi sulle mie e iniziare a baciarmi con passione, mentre lui si metteva sopra di me. Iniziò ad accarezzarmi la pelle con una mano, mentre io ne portavo una tra i suoi capelli e una la facevo scendere lungo il suo petto fino ad arrivare agli addominali.

Quando Matteo spostò le labbra sul mio collo feci scendere l'altra mano sulla sua schiena e strinsi un po' di più la presa, mentre Matteo, dopo avermi tolto la maglietta, scendeva con le labbra tra i miei seni e baciava la pelle appena sopra il reggiseno.

A quel punto gli presi il volto tra le mani e lo costrinsi a tornare con le labbra sulle mie, prima di spostarmi a baciare la sua mascella, mentre con le mani gli sfilavo i pantaloni e poi ne portavo una sul suo gluteo destro, che strinsi leggermente.

Matteo serrò la mascella sotto le mie labbra, mentre io sorridevo con aria furba.

Quanto mi piaceva farlo eccitare!

Spazio autrice:
Sorpresa!!!
Oggi due capitoli, perché il compleanno di Matteo merita due capitoli 🥰🥰🥰
❤🤍❤🤍❤

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