BACK ON THE STANDS
21 agosto 2021
Stadio Olimpico di Torino.
La prima partita di campionato dell'Atalanta sarebbe iniziata a momenti.
Io e Filippo eravamo ovviamente sulle gradinate pronti a tifare entrambi per il mio ragazzo, perché la partita era contro il Torino, non contro la Juve, quindi mio fratello voleva che vincesse l'Atalanta a tutti i costi.
Matteo era in campo ed era la sua prima partita dopo l'Europeo. Debuttava in squadra e in campionato da campione d'Europa, titolo alto da mantenere.
«È così bello essere tornati sugli spalti a guardare una partita di calcio!» esclamò Filippo dopo la prima azione da brivido a favore dell'Atalanta.
Io lo guardai divertita.
«Hai già fatto il Fantacalcio quest'anno?» gli chiesi.
«No, stiamo aspettando di tornare tutti dalle vacanze» mi rispose Filippo «Sì, prendo Matteo, stai tranquilla» disse subito dopo, accorgendosi della mia faccia ammonitrice.
Io non resistetti e feci una risatina, assumendo poi un'espressione fiera.
Mi aveva capita al volo!
Era proprio il mio gemello!
«Pensavo anche di prendere Belotti, perché nonostante giochi nella squadra sbagliata è un bravissimo calciatore» aggiunse Filippo dopo un po'.
Io mi voltai a guardarlo stranita.
«È nella squadra sbagliata secondo te» gli feci notare.
«Beh... sì» ammise «Poi abbiamo lo stesso soprannome, merita di essere comprato da me al Fantacalcio» aggiunse con aria ovvia.
A quel punto io scoppiai a ridere e scossi leggermente la testa.
Comunque, alla fine del primo tempo l'Atalanta era già avanti di un goal. Ma il vantaggio venne annullato al minuto 79 proprio da Belotti, che fece un goal.
«Vedi! È un segno! Devo prendere Belotti al Fantacalcio!» esclamò Filippo indicando il campo con del leggero disappunto nella voce.
Ho già detto che voleva che vincesse l'Atalanta perché da juventino non sopportava le vittorie del Torino, quindi non era al settimo cielo insomma.
Ma a pochi minuti dalla fine l'Atalanta tornò in vantaggio e la partita finì 2-1.
«Avete iniziato col botto!» esclamò Filippo quando Matteo ci raggiunse fuori dallo stadio.
Prima di rispondere a mio fratello mi lasciò un bacio a fior di labbra che mi fece sorridere.
«Abbiamo iniziato bene, sì» confermò Matteo annuendo «Vi va di bere qualcosa?» chiese poi passando lo sguardo da me a Filippo con un sorrisetto tenero.
«Perché no?» chiesi io alzando le spalle con innocenza.
Anche mio fratello approvò, e così ci dirigemmo verso un bar per bere qualcosa di fresco e chiacchierare un po' in santa pace.
Anche se in realtà dire "in santa pace" è un po' un parolone, perché da quando avevamo vinto gli Europei Matteo veniva riconosciuto ovunque, e c'erano sempre almeno due o tre persone che gli chiedevano una foto.
Ero felice per il suo successo, molto, ma quando volevamo rilassarci e avere del tempo per noi era un po' irritante essere continuamente additati e interrotti.
«Non fare la gelosa, quelle ragazzine avranno 16 anni» mi disse Matteo divertito una sera, dopo che due ragazzine si erano avvicinate per una foto.
Eravamo fuori solo io e lui per una bevuta abbastanza easy a Monza, e ovviamente era stato riconosciuto anche lì.
«Non sono gelosa» dissi io «Però ti stavano mangiando con gli occhi» aggiunsi storcendo un po' la bocca.
«Beh, come dargli torto» disse «Non vorresti mangiare anche tu questo bocconcino?» mi chiese tirandosela, mentre fingeva di sistemarsi la maglietta.
Mi scapparono un sorriso e un sospiro.
«Certo che vorrei» risposi annuendo «Oh, aspetta, io lo faccio già» me la tirai poi fingendomi pensierosa.
Matteo scoppiò a ridere contagiando anche me, prima di allungare una mano per posarla sul mio interno coscia.
Che brividi quando faceva così!
«Quando inizi l'uni?» mi chiese dopo essersi sporto per un bacio.
«Il 13 settembre» risposi io «Tu quando hai il ritiro con la Nazionale?» gli chiesi poi.
Eh sì, Nazionale di nuovo perché c'erano in ballo le qualificazioni mondiali.
«Dovremmo trovarci l'1 a Coverciano» rispose.
Io annuii leggermente.
«Sono solo tre partite, non starò via tanto» mi rassicurò Matteo accarezzandomi l'interno coscia.
«Lo so, lo so» dissi io abbozzando un sorriso.
Ne fece uno anche Matteo, prima di lasciarmi un bacio sulla tempia.
«Tra l'altro a Firenze venite a vederci no?» mi chiese poi.
«Sì, ho già sentito Thessa e Benni, siamo d'accordo» risposi annuendo «E in realtà Filippo vorrebbe venire anche a Roma» aggiunsi.
Il sorriso di Matteo si allargò.
«Perfetto allora!» esclamò con entusiasmo «Vedi che staremo lontani meno del previsto?!» chiese poi.
Sorrisi anche io.
Infondo aveva ragione, ci saremmo visti molto di più di quanto mi aspettassi anche se lui era in ritiro.
«Magari riesco anche a trovare cinque minuti per un veloce saluto» disse ancora Matteo alzando le spalle con innocenza.
Io lo guardai con le sopracciglia alzate.
«Senza "magari"! Cinque minuti per me li devi trovare!» esclamai fingendomi indignata.
Matteo fece una risatina e poi si avvicinò un po' a me, mi prese per la vita e si avvicinò al mio viso.
«Lo sai che trovo sempre cinque minuti per te, amore mio» mi disse con un sorriso.
Ne scappò uno anche a me, mentre gli mettevo un mano sulla guancia per poi iniziare a baciarlo.
«A proposito di "amore mio"» dissi quando ci staccammo «Quest'anno non mi hai ancora parlato della tipica cena di inizio campionato» gli feci notare «Hai deciso di non portarmici?» gli chiesi alzando un sopracciglio.
Matteo fece una risatina, poi assunse un'aria di finta noncuranza e appoggiò la schiena allo schienale del divanetto.
«In realtà stavo pensando di andarci con un'altra» disse ironico (cioè, io speravo fosse ironico) «Insomma, portare te per tre anni consecutivi? Che noia!» esclamò «Non voglio che la gente pensi che stiamo insieme seriamente» aggiunse.
A quel punto io alzai le sopracciglia.
Era ironico ovviamente, ma se non lo avessi conosciuto abbastanza sarebbe sembrato molto serio.
«Spero per te che sia uno scherzo, Matteo Pessina» lo ammonii puntandogli un dito contro.
«Uuuh! Nome intero, sono nei guai!» esclamò lui ironico.
Poi fece una risatina e si staccò dallo schienale per tornare a pochi centimetri dal mio viso.
«Certo che era uno scherzo, amore mio» iniziò a dire » Non mi è neanche mai passato per l'anticamera del cervello di portare un'altra alla cena» continuò «Voglio che il mondo sappia che sto ancora con la mia bellissima Ceciu e che non ho intenzione di lasciarla tanto presto» concluse avvicinandosi fino a strofinare il suo naso con il mio in un gesto tenero.
Io sorrisi e gli lasciai un bacio sulla guancia e poi un paio sulle labbra, facendo sorridere anche lui.
Ma quanto era bello?!
~~~
«Un'altra cena! Non vedo l'ora di vedere di nuovo le vostre foto ufficiali!» aveva esclamato Francesca il giorno dopo, quando avevo parlato a lei e a Beatrice della solita cena di squadra.
«Sono sempre tutte uguali quelle foto» dissi io aggrottando le sopracciglia non d'accordo con il suo entusiasmo.
Non c'era nulla di speciale, eravamo sempre io e Matteo l'uno accanto all'altra, lui con il braccio intorno alla mia vita e io con una mano sulla sua spalla. Sorridevamo guardando in camera, in qualcuna ci guardavamo a vicenda, ma niente di eclatante.
«Però hanno una qualità stratosferica» mi fece notare Beatrice.
«Infatti non capisco perché tu non ne abbia ancora postata almeno una» disse Francesca.
«Già, siete sempre entrambi bellissimi» le diede man forte Beatrice.
Io sospirai arricciando leggermente il naso.
«È vero, ma io preferisco le foto spontanee e che ci facciamo noi. Non quelle in cui siamo in posa davanti a una macchina fotografica professionale» dissi scuotendo leggermente la testa.
Le mie amiche mi guardarono un po' scettiche, poi scossero la testa divertite.
«Visto che so che tra te e Filippo va tutto bene...» iniziai a dire io per cambiare argomento, rivolta verso Beatrice «Tu? Ti senti ancora con Francesco e non avete ancora concluso nulla?» chiesi a Francesca, alzando un sopracciglio.
Sì, Francesca si stava ancora sentendo con quel presunto Francesco dell'università. Uscivano anche quasi tutte le settimane, ed erano già stati l'uno a casa dell'altra. Ma a quanto pare non avevano concluso niente, nel senso che non erano ufficialmente una coppia.
«Ce la stiamo prendendo con calma» mi rispose Francesca abbassando lo sguardo.
«Con molta calma direi» disse Beatrice.
«Troppa» la corressi io «È un anno, Fra! Un anno che vi scrivete tutti i giorni, che uscite insieme e che vi frequentate» continuai «È ora di concludere qualcosa, anche perché, diciamocelo, ormai avete fatto tutto quello che c'era da fare per ufficializzare una relazione» dissi con aria ovvia.
Sì, Francesca e Francesco (fa strano scriverlo) erano già stati a letto insieme, quindi... cosa aspettavano a ufficializzare la loro relazione?!
«Non vogliamo affrettare le cose» disse Francesca.
Io sospirai.
«A me sembra che ti stia prendendo un po' in giro» dissi poi.
Sospirò anche Francesca.
«In realtà se fosse per lui staremmo già insieme da un bel po' di mesi, sono io che non sono sicura di ufficializzare la cosa» confessò abbassando di nuovo lo sguardo.
Sia io che Beatrice aggrottammo le sopracciglia.
Come scusa?
«Non sono sicura di volere una relazione stabile» iniziò a spiegare Francesca «Vuol dire essere fuori dalla circolazione e non poter più piacere a nessun ragazzo, e voi sapete quanto mi piacciono le attenzioni dei ragazzi» continuò alzando le spalle.
Io e Beatrice ci guardammo con apprensione.
«Non è avendo un ragazzo stabile che smetterai di piacere ai ragazzi» le disse Beatrice «Se piaci piaci, non importa se hai una relazione, e se il ragazzo è quello giusto non smetterai di avere attenzioni» aggiunse.
«Vero» confermai io «Forse avrai solo le attenzioni di una persona, ma è quella più importante e l'unica che ti farà sentire bene con i suoi apprezzamenti e i suoi complimenti» aggiunsi annuendo.
Francesca sospirò di nuovo.
«Avete ragione» disse «E poi Fra mi piace molto» ammise con un sorrisetto.
Sorridemmo anche io e Beatrice.
Era evidente che si piacevano, li avevamo visti insieme ed erano davvero carini. Ora mancava solo ufficializzarsi come coppia per rendere il tutto ancora più perfetto.
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