ATALANTA IN MY HEART
«Per chi tifi stasera?» mi chiese Filippo quella sera, quando, acclamati dagli applausi del pubblico, i calciatori iniziarono a entrare in campo per il riscaldamento pre-partita.
Sì, eravamo ovviamente allo stadio a vedere una partita di Matteo.
Io, dopo la sua domanda, sospirai.
Non avevo una vera e propria risposta.
Perché?
Beh, perché l'Atalanta quella sera giocava contro il Milan a San Siro, quindi contro la squadra che tifavo da sempre.
Sì, il mio era un tifo relativo, perché era il tifo nato da una bambina di 5 anni innamorata di Kakà, ma comunque fino ai 18 anni ero stata fedele alla mia squadra del cuore, pur non essendo mai andata allo stadio a vedere una sua partita.
Poi, come è chiaro da questa storia, all'età di 18 anni era subentrata una certa crisi in me, perché Kakà non giocava nel Milan da anni ormai, e perché il mio cuore era stato rubato da un bellissimo calciatore nato a Monza e che giocava nell'Atalanta.
Ovvio è che la relazione che avevo con il giocatore dell'Atalanta di nome Matteo Pessina era completamente diversa da quella che avevo con Kakà.
Devo spiegare perché?
Lo farò lo stesso anche se è ovvio: con Kakà non c'era niente di niente, lui non sapeva della mia esistenza e... beh, la cosa sarebbe stata un po' tanto illegale. Con questo certo Pessina invece l'interesse era reciproco, tanto reciproco che potevo definirlo come "il mio Matteo" e ci eravamo detti più volte di essere l'uno l'amore della vita dell'altra.
Insomma, Matteo era il mio ragazzo, Kakà non lo era mai stato.
Però il Milan era il Milan...
E quindi?
Chi tifavo quando l'Atalanta giocava contro i rossoneri?
Sospirai ancora, prima di lanciare uno sguardo dispiaciuto ai tifosi del Milan seduti esattamente sulle gradinate di fronte a me e Filippo e poi puntare gli occhi su mio fratello.
«Tifo per il mio ragazzo» risposi.
«Quindi per l'Atalanta?» mi chiese Filippo.
Io sospirai di nuovo.
«Quindi per l'Atalanta» confermai un po' a malincuore.
Mi dispiaceva tradire così il Milan, ma d'altronde il mio cuore era neroazzurro ormai, non più rossonero.
(Con nerozzurro intendo che tifavo l'Atalanta, non l'Inter. Da tifosa milanista quello non lo avrei mai potuto fare).
Sì, ormai l'Atalanta era nel mio cuore.
«Ma comunque, qualsiasi sia il risultato sarò felice» dissi «Vincerà comunque una squadra per cui simpatizzo» spiegai a Filippo alzando le spalle con innocenza.
Lui mi guardò stranito, prima di fare una risatina e scuotere leggermente la testa, incredulo che avessi davvero detto quelle parole.
Ma cosa c'era di male?
Erano vere!
Comunque, qualsiasi delle due squadre tifassi quella sera, l'atmosfera era indescrivibile. Era una delle ultime partite di campionato, la penultima per l'Atalanta, quindi i tifosi cercarono di godersi al meglio ogni secondo di partita, tifando a più non posso per la propria squadra.
E poi... San Siro è San Siro!
Non ce n'è!
Che sia per un concerto, per un evento o per una partita di calcio, San Siro è sempre straordinario!
Sempre!
Comunque, la partita finì 2-0 per il Milan, con un po' di delusione da parte dell'Atalanta.
Poco dopo il fischio finale Matteo e tutta l'Atalanta si erano avvicinati alla curva per salutare i tifosi, e quando incontrò il mio sguardo il mio ragazzo mi fece cenno di scendere.
Così io presi Filippo per mano e raggiunsi il campo, dove mi avvicinai a Matteo, che intanto si era tolto la maglia e mi stava facendo uno di quei sorrisi mozzafiato che tanto mi piacevano.
«Te la regalo» mi disse divertito, porgendomi la sua maglietta sudata.
«Grazie, amore» disse io leggermente disgustata.
Ma il suo sudore non era nuovo per me, quindi presi la maglietta dalle mani di Matteo e poi mi sporsi per un bacio.
«Paparazzati!» esclamò Filippo.
Io e Matteo ci staccammo per guardarlo straniti.
Lui allora ci mostrò il cellulare sul cui schermo c'era una foto appena scattata del bacio tra me e Matteo.
«Non credere che sia un'esclusiva tua. In questi cinque secondi di bacio tutti i fotografi che ci sono qui intorno avranno scattato mille foto. Domani saranno già su tutti i siti di gossip e su tutte le mie fanpage» gli disse Matteo spegnendo il suo entusiasmo.
Filippo lo guardò male, io invece non trattenni una risatina.
Adoravo quando Matteo spegneva così Filippo, sempre mantenendo un sorrisetto tenerissimo in volto.
«Va beh, io vado a fare la foto con Zapata, voi divertitevi» disse Filippo offeso, dandoci poi le spalle per allontanarsi.
Io e Matteo lo guardammo divertiti, prima di scoppiare a ridere.
È sempre stato di un permaloso assurdo!
«Matteo» disse in quel momento una voce alla nostra destra, che ci costrinse a voltarci.
Quella che aveva pronunciato il nome del mio ragazzo era un ragazza un po' più alta di me ed evidentemente più grande di età, con dei lunghissimi capelli castano chiaro e un sorriso smagliante.
«Alessandra?! Ciao!» esclamò Matteo dapprima stranito ma poi facendo anche lui un sorriso.
Io invece alzai le sopracciglia.
L'aveva appena chiamata Alessandra?
Quindi era la sua ex?
Ecco perché il suo viso mi suonava familiare.
«Ciao! Come stai?» chiese lei avvicinandosi per baciare Matteo sulle guance.
«Bene! Molto bene! E tu?» chiese Matteo in risposta.
«Direi bene anche io» rispose lei annuendo senza perdere il sorriso.
"È proprio bella" pensai tra me e me "Niente gelosia, Cecilia! Non di nuovo!" mi rimproverai però poi.
La mia gelosia aveva fatto abbastanza per un po', non era il caso di fare ancora danni. Anche se mi ricordavo ancora molto nitidamente quello che era successo dopo che Matteo aveva riincontrato una vecchia fiamma. E per di più quell'Alessandra non era stata solo una fiamma, erano stati insieme per quasi quattro anni.
«Cosa ci fai qui?» chiese Matteo alla ragazza che avevamo di fronte.
«Era tanto che non venivo allo stadio, e ho colto l'occasione di questa partita per venire a tifare la mia squadra del cuore» rispose lei alzando le spalle con innocenza.
«Tifi ancora Atalanta?» chiese Matteo stranito.
«Non staremo più insieme da un po', però la passione per il calcio mi è rimasta, e specialmente per questa squadra» spiegò lei, indicando la maglietta che avevo in mano io.
«In effetti venire allo stadio è un'emozione unica. È davvero bello» confermai io annuendo con un sorriso.
«Scusa, non mi sono presentata. Alessandra» disse la ragazza di fronte a me, porgendomi la mano.
«Cecilia» mi presentai io, stringendo la sua mano con un sorriso.
«Sì, so chi sei» disse lei annuendo «Non... non perché ti stalkero, perché seguo ancora Matteo su instagram e ho visto le vostre foto» spiegò immediatamente, guardandomi quasi allarmata.
Evidentemente avevo assunto un'espressione stranita e forse leggermente spaventata.
«Siete carini» disse ancora Alessandra, tornando a sorridere.
A quel punto sorrisi di nuovo anche io, lanciando poi uno sguardo a Matteo, che nel frattempo aveva ancora un braccio intorno alla mia vita e mi accarezzò un fianco con la mano.
«Da quanto state insieme adesso?» chiese Alessandra.
«Quasi tre anni» rispose Matteo «Ci siamo messi insieme ad Agosto, quindi...» spiegò poi.
Alessandra annuì.
«Quindi sei già andata a tre cene di squadra?» mi chiese poi.
Io annuii.
«Wow! Allora è davvero quella giusta, Matteo!» esclamò guardando il mio ragazzo divertita.
Matteo fece una risatina, ma poi disse che ero solita fare storie anche io prima di una cena di squadra.
«Mai ai tuoi livelli, ma ci siamo vicini» disse rivolto ad Alessandra, facendola ridere.
«Non ti piacevano le cene di squadra?» chiesi io aggrottando le sopracciglia.
Alessandra arricciò il naso.
«Non particolarmente» rispose «Non perché mi stesse antipatico qualcuno o cose del genere, ma semplicemente perché era il contesto a non farmi impazzire. Tutti quei fotografi e giornalisti, tutte quelle modelle super in forma e piene di botox... non faceva molto per me ecco» spiegò scuotendo leggermente la testa.
Io la guardai quasi incredula.
Erano le stesse esatte cose che non piacevano a me!
Wow!
Avevamo molto in comune!
«Stesso discorso, identico» le dissi infatti annuendo.
Lei alzò le sopracciglia sorpresa e poi fece una risatina.
«Però andando a queste cene ho scoperto che non tutte le ragazze dei calciatori sono come le hai descritte tu, ho trovato delle amiche tra di loro» dissi facendo oscillare la testa e pensando particolarmente a Thessa e Benedetta.
«Beh, sì, questo è vero» confermò Alessandra «Anche io mi trovavo bene con qualcuna, e sì, infondo mi divertivo a quelle cene» ammise annuendo.
«Nelle foto sei sempre molto sorridente» dissi io «Non lo dico perché ti ho stalkerata, ho... beh, ho stalkerato Teo prima che ci mettessimo insieme» precisai subito dopo, notando la sua espressione stranita, abbassando poi lo sguardo un po' in imbarazzo.
Sia Matteo che Alessandra fecero una risatina, contagiando anche me.
«È normale stalkerare il ragazzo che ti piace» mi disse poi lei facendomi l'occhiolino.
Io abbozzai un sorriso, mentre Matteo mi lasciava un bacio sulla tempia.
«Sì, siete proprio carini» confermò Alessandra annuendo con un sorriso.
Sorrisi anche io.
Anche lei era davvero carina, sia fisicamente che come persona. Capivo perché a Matteo piacesse come ragazza, soprattutto perché sembrava una con la testa sulle spalle, quindi perfetta per lui.
«Beh, è stato un piacere rivederti...» disse Alessandra in quel momento, rivolta a Matteo «...ed è stato un piacere conoscerti» continuò rivolta a me.
«Anche per me» dicemmo io e Matteo all'unisono.
Ci guardammo entrambi con le sopracciglia alzate, prima di scoppiare a ridere. Poi salutammo Alessandra e io recuperai Filippo mentre Matteo andava in spogliatoio a cambiarsi.
Spazio autrice:
Ecco un nuovo capitolo!
Scusate il ritardooo! ❤️🤍❤️🤍
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