Una vecchia conoscenza
Hermione si volse verso la porta, colta improvvisamente dall'ansia, ma cercò di mantenere un'aria calma.
"Hermione! Piantala!"
Si sgridò e, annuendo, fece alla bionda –La ringrazio molto, signorina. Arrivederci.-
La donna sulla trentina, batté due volte su una scatolina posta sulla scrivania, questa si aprì e ne uscì fuori una sferetta, un semplice Comunicatore, uno strumento magico che trasportava le comunicazioni a brevi distanze, era molto comune trovarla negli uffici. Questa sfera volò immediata davanti alla segretaria e questa asserì –Granger entra, signore,-
Subito dopo il Comunicatore tornò nella scatoletta, che si richiuse.
La Granger sospirò sonoramente e si mosse verso la porticina alle sue spalle, rabbrividendo appena quando la soglia si concesse al suo passo.
La luce pallida del mattino illuminava il piccolo e confortevole ufficio, molto simile al suo riguardo dimensioni. L'eleganza dell'arredamento era però ciò che di certo balzava di più all'occhio, in particolare il grande camino.
-Ciao!!-
La donna rimase impalata sulla porta mezza aperta, vedendo una bimba biondissima salutarla, mentre agitava la manina proprio verso di lei.
-Vieni a sederti, Aries!-
La sgridò immediatamente un altro bimbo però, probabilmente fratello della ragazzina, si assomigliavano molto. Anche lui portava lucenti riccioli biondi, anche se erano tanto corti da sembrare semplicemente mossi.
La bimba sgranò gli occhioni, argentei e luminosi come non mai, per poi obbedire al presunto fratellino con fare mogio –Okay, Lynx-
Hermione schiuse le labbra sconcertata e seguì con lo sguardo la nanerottola, vedendola sedersi su una capiente poltrona in pelle, raggiungendo il dispotico bambino.
I posti liberi rimanenti erano due.
-Puoi accomodarti, signorina Granger.-
Scandì gelidamente l'uomo oltre la scrivania.
Vederlo, per poco non le fece partire un embolo, ma tentò di mantenere il suo solito tono distaccato e professionale.
-Buongiorno, signore. Scusi il ritardo!- aggiunse frettolosa, lasciando che la porta si chiudesse alle sue spalle. Si mosse poi verso l'uomo, che si levò in piedi e le tese la mano –Non preoccuparti, siedi pure.-
Era un uomo oltre la cinquantina, i brillanti occhi azzurri mettevano in risalto la bella carnagione mulatta, mentre il viso pulito e scolpito le indicava che doveva essere stato un giovane decisamente desiderato alla sua età.
-La ringrazio- fece lei, cercando di parlare, ma senza esagerare.
Obbedì e deglutì visibilmente, soprattutto nel vedere la bimba sorriderle affettuosa, a dispetto dell'altro che invece la scrutava con aria davvero... antipatica.
"...e familiare, oserei dire!"
-Immagino avrai notato i ragazzi...-
La donna annuì, con aria sempre più perplessa "Non vorrà mica farmi fare la balia!?"
L'idea la innervosì tanto che il sopracciglio prese a tremare in modo incontrollato per un breve istante, cosa che non si perse l'uomo davanti a lei, che sorrise appena –Il mio nome è David Fischer, immagino tu sappia che gestisco non solo i comuni Auror come te, ma che soprattutto mi occupo degli Aether, gli Agenti Speciali della stazione, quelli... "al piano di sopra".- e indicò col dito il piano sopra il loro, cosa che lasciò sorpresa Hermione.
Lei sapeva molto bene che un Auror aveva la possibilità di diventare un Agente Speciale solo passando per l'Attico, dove risiedeva il capo di tutta la baracca ma non sapeva che i suoi non-colleghi lavorassero proprio nel suo stesso palazzo, celati agli occhi di tutti, Babbani e non.
-Adesso lo so.- scandì lei, annuendo e riuscendo a calmarsi, molto lentamente. Sarebbe presto tornata in sé.
-Benissimo, allora te li presento, loro sono Lynx e Aries Black-
Hermione rabbrividì sentendo quel cognome e corrucciò lo sguardo in direzione dell'uomo, che le sorrise appena –Sembri sorpresa.-
La donna tornò sui ragazzini e la piccola le sorrise ampiamente, era davvero graziosa –Ciao, Hermione!-
-Black?- domandò, tornando sull'uomo che annuì. Avrebbe continuato a parlare, se qualcosa non avesse distorto l'attenzione da lei. Il camino aveva iniziato improvvisamente a scoppiettare e, dopo una potente fiammata verdastra, entrò nella stanza chi non si sarebbe mai aspettata.
Platinato, stangone, snobista, mancava qualcosa? Ah sì, Malfoy.
-Buongiorno.- scandì il nuovo arrivato, gelidamente.
-Fratellone!!- urlò felice la bimba, alzando ambedue le manine, facendo per scendere di nuovo dalla poltrona ma il fratellino la fermò prima, stavolta.
Draco Malfoy, perché era di lui che si trattava, non calcolò i ragazzini e scandì secco, mentre tirava fuori un foglio dalla tasca –Granger, via dalla mia poltrona.-
Ma la Grifondoro riacquisì tutta la sua baldanza trovandosi davanti a un suo antico nemico. Si levò in piedi, parandosi davanti al biondo e assottigliò lo sguardo minacciosamente –Che significa tutto questo, Malferret?!-
Draco assunse quasi un'aria perplessa davanti alla sua domanda –Hai ancora sedici anni, Granger? Ti ho detto di spostarti, non lo ripeterò ancora.- ribadì lui, avvicinandosi pericolosamente al suo viso, scrutandola molto seriamente.
Lei sgranò gli occhi, notando che il compagno non era più un ragazzo. Era diventato ormai un uomo, decisamente.
-Non vorrà che la preghi, signorina Granger...- insistette il capo a quel punto, passando a darle del lei. Questo fece arrossire la donna che si volse di scatto a guardarlo, per poi scuotere il capo velocemente e sedersi nella sedia alla sinistra di quella di Draco, posizionato in quella centrale.
Lo videro appoggiare il foglietto che aveva in mano sulla scrivania, vedendo la bimba afferrargli affettuosamente la manica –Ehi, fratellone! Come stai?-
-Falla stare zitta.- replicò gelidamente Draco, stavolta verso Lynx, che arrossi appena e afferrò rudemente il braccino candido della piccina. Questa assunse così un tenerissimo broncio, pronto a trasformarsi in pianto.
Hermione era sconcertata –Sono... i tuoi fratelli?-
Draco non badò minimamente a lei, fissava David che nel mentre leggeva il foglio che Draco gli aveva teso, per poi fargli un incantesimo, accartocciarlo e lanciarlo nel camino, dove venne rapidamente divorato dalle fiamme.
David sospirò sonoramente, parve controllare qualcosa al computer, mentre Hermione fissava i due. Era allibita.
Calò un pesante silenzio, spezzato dai singhiozzi della piccola Aries.
-Bambini, potete andare nell'altra stanza?- domandò gentilmente David verso i ragazzini e Lynx annuì rapido, trascinandosi dietro la sorellina che gli domandò –Ho fatto da cattiva? Perché ha detto quelle cose?-
-Fa' silenzio, Aries!- la sgridò il fratellino ed Hermione, appena i bimbi furono spariti, non ci vide più –Posso sapere che sta succedendo!?- era visibilmente alterata.
David lanciò un'occhiata rapida a Draco, che scandì freddo –Sono miei fratellastri, figli di Narcissa Black-
Hermione alzò ambedue le sopracciglia sorpresa e guardò il suo capo, che le sorrise appena –Il vostro compito sarà quello di tenere i bambini al sicuro...-
Hermione assottigliò lo sguardo stavolta, intrigata –Al sicuro... da chi?-
-Da mio padre- ultimò gelidamente Draco –Lucius Abraxas Malfoy, se ti ricordi.- e le fece un breve e falsissimo sorriso, incrociando per un solo momento i suoi occhi dorati.
Spazio Autore
Ciaooooo!! Ora sembra che la storia sia un attimino più chiara. Sembra che ai nostri Draco ed Herm sia stata una bella missione da portare avanti! Vedremo però cosa succederà! Grazie a tutti per le stelline e i commenti, in particolare, un grazie, va a: comecarabianca, mily_98, LordVoldeviv e a fandomcomedroga!
Il prossimo sarà maaaartedì!! Tautauu!! <3
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