Sono Sola
In quel momento tornò Draco che chiuse la chiamata e stabilì –Beh Granger, hai il resto della giornata per informare amici e parenti della tua partenza e niente di più. Naturalmente vieni con quello che hai addosso, non portarti nient'altro. Non potrai comunicare con nessuno, visto che sei rimasta orfana. Ora io vado, ho delle cose da fare prima del volo.- e guardò David –I mocciosi li voglio sull'aereo alle nove in punto, tu non sei esclusa, Granger. Ci incontreremo qui, nella hall.-
E il Malfoy, senza sentenziare null'altro, uscì dalla stanza spargendo il gelo.
Hermione si passò una mano fra i capelli e sospirò –Perché odia i suoi fratelli?-
David si grattò il capo e guardò altrove –Credo li ritenga la causa dell'omicidio compiuto da suo padre. A quanto raccontano i bambini, è stato solo quando Lucius li ha cisti che è impazzito e ha deciso di uccidere Narcissa, mentre Klaus è scappato senza nemmeno preoccuparsi dei suoi figli. Aries, per fortuna, non ha assistito alla scena, a differenza di Lynx.- storse la bocca, vedendo Hermione annuire –Capisco...-
L'uomo la guardò attentamente e le chiese –A che pensi?-
La donna rimase silenziosa ancora qualche istante, poi mormorò –Niente. Senta, credo che mi dovrebbe dare una Passaporta continentale, so che ne avete alcune qui in custodia, non si sa mai cosa potrebbe succedere- fece preventiva, pensando che l'Alaska era davvero lontana e che scappare o aspettare i rinforzi via aereo sarebbe potuto rivelarsi davvero scomodo.
David annuì e fece –Non dovreste incontrare problemi, però hai ragione, avrai la tua Passaporta-
Quella annuì e si levò in piedi –Ora è meglio che vada pure io...-
David annuì –Hai il resto della giornata libera, non preoccuparti. Ti aspetteremo qui, alle nove, stanotte, così cenerete in aereo.-
La donna annuì e deglutì, levandosi in piedi e ritirandosi in fretta.
Shannon era apparentemente sparita, così decise di prendere l'ascensore per tornare al proprio piano.
Non ci volle molto, due minuti più tardi le porte si aprirono e il clamore tipico del suo piano la investì fastidiosamente.
Strano, in genere lo reputava alla stregua di un rumore bianco, in quel momento invece la disturbava.
Non durò molto però, perché non appena mise un piede fuori dal camino, l'enorme sala piombò nel silenzio.
Molti suoi colleghi, alle loro postazioni, interruppero le loro attività e alzarono gli occhi su di lei.
Li guardò, assumendo la sua solita aria fiera ma con tono gelido scandì –Tornate a lavoro!- e, detto questo, ognuno tornò alle proprie occupazioni mentre lei si muoveva immediatamente nel suo ufficio, chiudendosi la porta alle spalle. Infine con un secco movimento della bacchetta, oscurò completamente le pareti separatorie.
Lei gestiva l'intero squadrone di quel piano, conosceva a memoria ogni loro caso e li seguiva uno per uno, con grande impegno.
Si sedette alla sua scrivania in ciliegio e sospirò pesantemente guardando le due foto che aveva su di essa.
In una c'erano lei, Ronald ed Harry. Si sorridevano e si abbracciavano. Erano ancora dei ragazzi, la guerra era finita da mesi e la scuola era riiniziata l'estate successiva, permettendo loro di ultimare il settimo anno. Si erano diplomati insieme e quella era la foto che avevano scattato per immortalare il momento.
L'altra invece...
La prese in mano, stavolta il suo respiro si fece tremante.
Erano lei e Ron, si baciavano dopo che lui le faceva il solletico. Era inverno, loro erano imbacuccati dalla testa ai piedi e la neve scendeva romantica su di loro.
"È tutto così diverso adesso..."
Chiuse gli occhi, avvertendo la solita ansia avvilupparla.
"Sono... sono sola"
Quella consapevolezza, che solo recentemente era riuscita a tirare fuori e ad accettare, era dovuta principalmente al fatto che non si sentiva pienamente compresa. Ron era un ragazzo molto dolce, tenero, svampito... era riuscito a toccare il suo cuore con il suo atteggiamento ma... non si riteneva completa.
Insomma, lei sentiva di poter essere più di ciò che era con Ron, era dannatamente ambiziosa e nel lavoro questa sua caratteristica era diventata ancora più dirompente di quanto non fosse già a scuola. Lei voleva di più da se stessa e voleva di più anche da...
Lanciò sulla scrivania la cornice, sbuffando ansiosamente e iniziò così a sventolarsi con la mano.
C'era solo un desiderio nella sua mente ed era crescere, crescere come strega, come Auror... voleva essere la migliore! Aveva sempre voluto esserlo! Maledizione!
"Posso farlo! Posso esserlo"
Lo sapeva, ne era assolutamente certa ma ogni volta la sua ambizione doveva essere trattenuta con forza da Ron, Ron e le sue esigenze.
Non aveva potuto continuare gli studi in Accademia, cosa che le avrebbe permesso di certo di progredire più velocemente nella sua carriera, fondamentalmente per colpa di Ron che passava le sue giornate in negozio a lavorare con George, ai Tiri Vispi Weasley.
In realtà lavorava fino alle cinque, quindi, secondo lui, anche lei doveva trovarsi un'occupazione che non la tenesse particolarmente occupata, così da poter creare una famigliola numerosa il prima possibile.
"AH! I Weasley e la loro mania di voler fare mettere al mondo vagonate figli!"
La cosa la inorridiva in quel momento. Se fosse rimasta incinta, addio possibilità di crescita, anzi, con ogni probabilità l'avrebbero declassata, riducendola ad un lavoro d'ufficio. Non sarebbe più potuta andare in missione... non col pancione, sicuramente!
Abbassò lo sguardo tristemente e incrociò le braccia.
"In ogni caso non so perché ci sto pensando adesso! Perché devo pensare a queste cose sempre nei momenti meno opportuni?! Devo dirgli semplicemente che partirò in missione... per un mese e non di più."
Già, una parola...
"Se la prenderà a morte, lo so"
Guardò l'ora, notando che erano le dieci.
"Lavorerò fino alle quattro e mezza, poi andrò a prenderlo a lavoro, così ne parleremo... alle sette dovrò iniziare a prepararmi per partire"
Draco.
E poi c'era lui.
Improvvisamente un nuovo attacco d'ansia l'afferrò con le sue mani unghiate e lei appoggiò i gomiti alla scrivania mentre le mani volavano ai ricci crespi. Non aveva tempo per badare a se stessa, era sempre oberata di lavoro e poi, anche se avesse cambiato qualcosa, Ron non se ne sarebbe mai accorto... lui non notava certe cose.
"Basta. Smettila, Hermione!"
Pensò attentamente a cosa stava per fare, pensò alla situazione in cui sarebbe incappata e capì che... non poteva assolutamente rivelare niente a Ron, in ogni caso. Poteva solo accettare o rifiutare l'incarico.
"Rifiutare?!"
Mai. Già lo sapeva... mai avrebbe rifiutato. Quella era la sua grande occasione.
Così, preso il coraggio a due mani, decise che avrebbe semplicemente parlato a Ron, nella speranza che avrebbe capito la sua posizione.
Spazio Autore
Salve a tutti!! Sono davvero felice che la storia stia riscontrando un po' più successo! Quando ci trasferiremo tutti a Bethel ci divertiremo di più!! Promesso! Ora vi salto ! E naturalmente ringrazio tutte quelle che hanno messo stelline e che hanno commentato, ovvero :MissREader14, Giuliaaah_, MRT_01, comecartabianca, _SottoLoStessoCielo_, Beadp02, EssePi29, marti090, mmariareitano, SternbildPegasus
A Sabato fringuelle! CIAOO!! <3
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top