La resa dei conti (Parte II)
Tirò su col naso Hermione, abbassando lo guardo sulla coperta e lasciando cadere sul tavolino il panno bagnato che aveva preso per il compagno.
-Io... io cerco solo di fare la cosa giusta.- balbettò singhiozzante, iniziando a sentire anche le spalle tremare, mentre tentava orgogliosamente di trattenersi ma i suoi occhi non sembravano propensi a darle manforte.
Draco, serio, la scrutava. Di certo non credeva che l'inossidabile Grifondoro si sarebbe messa a piagnucolare davanti a lui ma di certo non l'avrebbe intenerito in quel modo.
-Strano modo di farlo, Granger- scandì stavolta, spostando lo sguardo, vedendola passarsi il dorso della mano sul volto, era piuttosto imbarazzata.
-Cerco di fare la cosa giusta per tutti noi, sempre. So quanto questa missione è importante per me ma ho capito anche quanto vale per te. Lo so che... che non sopporti quei bambini, ma non posso fare a meno di pensare che se steste insieme, sareste tutti più felici, tu per primo visto che... che sei così solo.- e lì non vide gli occhi di lui sgranarsi sorpresi, infatti proseguì -Ho capito che sei cambiato, che sei sempre allergico ai sentimenti ma questo non ti dà il diritto di schiacciare quelli degli altri. Ieri io... io volevo solo aiutarti e quando sei venuto in camera e mi hai detto praticamente che ero riuscita a farlo solo perché tu avevi fatto tutto il lavoro, beh... che fosse vero o meno mi hai ferita comunque. Speravo che potesse farti piacere, pensavo che avessi capito che non... non ti odio più per come mi hai sempre trattata a scuola, visto che non sei più quella persona insulsa e sciocca. Siamo cambiati tutti, dovremmo essere tutti maturati ma non riusciamo mai a dimostrarcelo perché tendiamo sempre a... ad attaccarci al passato. Io non voglio che sia così. Ho cercato di dimostrartelo più volte, lo sai, maledizione, anche quando siamo fuori di qui, ci sono momenti in cui capisco che quello che dici non è una bugia come tutto il resto, questo deve pur valere qualcosa!-
La vide continuare a singhiozzare, stretta nelle spalle, mentre lui era tornato a guardarla, iniziando purtroppo a sentirsi in colpa.
-Ieri volevo davvero aiutarti e... mi dispiace se stamattina sono stata burbera, però... però non posso permetterti di trattarmi così! Sono stanca! Meritavo un ringraziamento sincero! Non un modo per sottolineare quanto poco valgo secondo te! Lo so che non mi hai mai reputato alla tua altezza per colpa del mio sangue e non me ne è mai importato! Ma io credevo che... che non lo pensassi più ormai... io credevo che...-
-Oh, piantala adesso...- sbuffò lui sonoramente, spostando lo sguardo, sentendo anche lui una gran voglia di parlarle, visto che lei era stata così maledettamente sincera con lui. Aveva trattenuto dentro di sé la necessità viscerale di confidarsi con qualcuno in quegli anni solo perché riteneva che nessuno potesse davvero capirlo. Lei però era arrivata a delle conclusioni, in quei pochi giorni, che a molti altri sarebbero sfuggite oltre al fatto che se ne sarebbero del tutto disinteressati, soprattutto davanti all'atteggiamento scostante e altezzoso che assumeva regolarmente. Hermione era stata la prima persona che aveva tentato di capirlo realmente e di comportarsi di conseguenza, con la solita maturità che la contraddistingueva... e poco importavano le loro litigate se erano dettate solo da delle abitudini che si erano trascinati dietro a causa dei ricordi che li comprendevano. Credeva che trattarla con il solito distacco sarebbe stato meglio per entrambi ma vedendola in quello stato, dopo che si era prodigata per uno stronzo come lui, non poteva fare a meno di sentirsi in debito con lei. Oltre al fatto che... desiderava ardentemente dimostrarle che il draco che aveva davanti era molto diverso, oramai, da quello che conosceva lei.
Chiuse gli occhi, sospirò e quel giorno, probabilmente spinto anche dal malore che lo stava attanagliando, avrebbe parlato –Tu non immagini nemmeno quanto vi siate sbagliati in tutti quegli anni, avete sempre avuto un atteggiamento di disgusto nei miei riguardi e non ve ne faccio una colpa, ma dall'alto del vostro spirito di Grifondoro avreste potuto cercare di... capire- si trattenne, non più certo di voler continuare, la voce gli tremò e dolorante tentò si mettersi a pancia in su, non vedendo l'espressione perplessa di Hermione, ancora con gli occhi arrossati –Capire? Cosa avremmo dovuto capire Draco?! La prima cosa che mi hai detto...-
-...È stata quella che ero tenuto a rivolgerti.-
Ultimò lui per lei e spostò lo sguardo argenteo sul suo dorato, vedendolo però assottigliarsi –Tu mi hai sempre odiata per ciò che sono! Hai sempre ribadito la tua superiorità di Purosangue! Mi hai sempre repulsa e insultata! Cercavi continuamente di prenderci in giro, di farci sentire inferiori! Ora non puoi venirmi a dire che...-
-Che ero obbligato? No, certo, non potrei proprio dirtelo... perché continueresti a non crederci, nemmeno oggi che dovresti essere più matura e che pensi che io sia cambiato.-
Ultimò lui, con un pizzico di sarcasmo nelle parole fredde ma sincere, come mai lo erano state.
Hermione iniziò a sentire le mani tremare e presto vide gli occhi del compagno arrossarsi, mentre la fissava intensamente, la fissava soltanto mentre i suoi occhi si illuminavano.
Lei ne fu quasi contagiata, mentre i puzzle di quegli anni iniziavano a incastonarsi nel modo giusto.
-Credi che... se fossi stato davvero quel Draco Malfoy che avete conosciuto mi sarei mai fatto problemi a far fuori Silente? Credi che avrei tentennato tanto per farlo? Credi che sia divertente venir marchiati al fuoco dell'Oscuro Signore, mentre tua madre urla dalla disperazione, chiusa nella sua camera da letto? A differenza di mio padre, ovviamente, che rideva forte... e continua a farlo, nei miei incubi. Ahh, Hermione, non hai idea delle risate che vi sareste fatti quel giorno...- e alzò lo sguardo vacuo verso il soffitto –Ho pianto per giorni, dal dolore e dall'odio che provavo verso me stesso...- chiuse gli occhi, lasciando rotolare giù le prime lacrime, mentre Hermione, scossa dai singulti e dai brividi lo fissava sbalordita.
-Ero uno smidollato. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ma... ma mi vergognavo così tanto anche solo a pensarlo.- e si portò una mano sul viso, passando rapirdamente il polso sull'occhio umido –Non puoi nemmeno immaginare quanto io... io ti abbia invidiata. Tu, più di Weasley, più di Potter, tu eri l'unica che mi fronteggiava davvero, sprezzante dei miei insulti, delle mie accuse infondate e io adoravo vederti così forte e alla ribalta, cercavo di capire come facevi, come riuscivi a sentirti così forte e coraggiosa, ci ho provato per anni... ma quando tornavo a casa non riuscivo a mettere in atto nessuna delle tue dimostrazioni. Volevo così disperatamente essere un altro, tutti, ma non Draco Malfoy figlio di Mangiamorte. Volevo estraniarmi da quel contesto che era la mia vita, da quelle pressioni che avevano cercato di plasmarmi a loro piacimento. Ero solo una bambola nelle mani di mio padre e lui era la bambola nelle mani di Voldemort, anche se la cosa, con gli anni, era finita per piacergli. Mia madre stava con lui solo perché era certa che dentro, fosse rimasto quell'uomo, l'uomo astuto e lungimirante che stava dalla parte del più forte per proteggere la sua famiglia, ma la verità era che l'aveva perso molto tempo prima. Era finito per divenire come Bellatrix. Fu... quando decisi che dovevo stare su una sola sponda che mia madre si arrese completamente. Avevo deciso di seguire mio padre, perché... se non potevo avere il rispetto delle persone che rispettavo, tanto valeva provare con lui... d'altronde sarebbe stata la strada più semplice.- sorrise mesto, mentre le lacrime si erano ormai asciugate, al contrario di quelle di Hermione, che muta lo fissava e lo ascoltava con attenzione
-Avevo deciso di parlare con mia madre della mia decisione, facendole capire che non avevo scelta ma lei mi disse che mio padre non mi avrebbe mai inserito in quel miasma che era la sua cerchia, che non dovevo preoccuparmi, che non dovevo per forza scegliere da che parte stare... mai si sbagliò tanto, non ho mai conosciuto una donna più ingenua di lei. Quando venni reso un mangiamorte lei si adombrò e iniziò a odiare mio padre, tanto da trovarsi un altro uomo senza dirglielo.- sospirò e riaprì gli occhi con stanchezza –A suo tempo tentavo di farmi piacere la via che mio padre aveva scelto per me, mi calzava anche se non mi apparteneva e quindi per... far capire a mio padre che potevo essere come lui, che potevo essere l'erede perfetto che desiderava, decisi di smascherare mia madre, informando Lucius dei suoi tradimenti.-
Hermione sgranò gli occhi scioccata, portandosi una mano al viso.
-Lui, inutile dirlo, si infuriò. Lei, temendo che potesse far del male al suo nuovo compagno, disse a mio padre che per lei era solo un passatempo e che erano le sue continue assenze ad averla portata al tradimento. Lucius così, convinto dalle sue parole, decise di perdonarla e per un po' sono andati avanti così, sono... perché io, dopo la guerra e dopo la morte di Voldemort, decisi di abbandonarli. Erano successe davvero troppe cose e... non potevo più fingere che la cosa mi andasse bene. La vita mi aveva dato la possibilità di essere chi ero davvero e, anche se non ho avuto il coraggio di dimostrarlo a voi, quando necessario, avrei tentato di dimostrarlo a me stesso, negli anni, lontano dai mangiamorte. Decisi che mi sarei impegnato davvero nello studio della magia e che avrei fatto di tutto per dimostrare a me stesso che potevo davvero essere diverso, potevo essere meglio di ciò che ero stato per tutti quegli anni. Così mi allontanai dai miei genitori, mia madre ormai odiava anche me, perché ero stato io a tradirla; mio padre, capendo di non potermi fermare, si limitò a diseredarmi, credendo che sarei tornato da lui strisciando. Beh, non mi vide più. Con il tempo sono poi successe le cose che già sai. Mia madre celava la relazione con mio padre alla perfezione, grazie alla Giratempo che aveva trovato a scuola e nel frattempo si era creata una vita parallela, che però poi è stata scoperta da mio padre, anche se non so come. Dopo la guerra ho sentito di avere un debito col mondo magico e... diventare un Auror mi sembrava la scelta più azzeccata. Le mie conoscenze mi hanno permesso di risolvere i casi più velocemente e, grazie a me, sono stati messi ad Azkaban una moltitudine di ex-Mangiamorte, fine che avrei voluto dedicare anche a mio padre ma dal giorno in cui sono andato via di casa è stato irrintracciabile.-
A quel punto, gli occhi arrossati del biondo dal soffitto, scesero a quelli della compagna che singhiozzante si mordeva un labbro –Mi dispiace, Draco...-
Spazio Autore
Ed eccoci quiiiiii!! Martedì è giunto! visto?? AHAHAH! Behhh?? Che ne dite di questa svolta nella "litigata"?? Ormai siamo a metà storia, se volete una dramione da qualche parte dovevo iniziare a riappacificarli, anche se va beh... succederanno altre cose XDXD. So che alcune di voi vorrebbero vederli litigare continuamente ma prendere Draco quando è così poco lucido e dolorante è stata la scelta più azzeccata per Hermione. E' riuscita, inconsapevolmente, a farlo uscire allo scoperto! XDXD. Vedremo però cosa succederà nei prossimi capitoli!
Un grazie gigante a tutte in particolare a: book_lovers92, StregaDivergente, mmariareitano, HermioneBella_Cullen, GrattastinchiBurfoot, comecartabianca, taniaconlai, CristStefy, SternbildPegasus, nonsmetterodisognare, MRT_01, nina_fiorito, Fra133112, a_r_i_a_n_n_a, CristStefy, marti090, LudovicaMaestrelli, maryketta, antopod, Ele_Felton, fandomcomedroga.
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