La resa dei conti (Parte I)
Lo sentì mugugnare per tutto il tempo mentre lei si preparava. Una volta pronta per uscire, sbuffò annoiata e lo raggiunse, scuotendolo per risvegliarlo dall'incubo in atto. – Gran-ger...- lo sentì borbottare, mentre lei gli mostrava la sua espressione più annoiata –Che hai adesso? Non ti sarà venuta la febbre, eh?!-
Lui, sentendo il tono sprezzante di lei corrucciò la propria espressione e replicò –Qualunque cosa sia, con te intorno, potrebbe solo peggiorarmi, quindi levati dal cazzo.-
Scandì all'ultimo, assottigliando eloquentemente gli occhi, sensibilmente irritato dall'atteggiamento della bionda.
Hermione, sorpresa dalla sua replica, sgranò gli occhi interdetta.
"Mi impegno per aiutarlo, quando non fa altro che deprecarmi e questo è il ringraziamento? Che si fotta!"
Strinse un pugno e assunse un'aria schifata –Spero proprio che, qualunque cosa sia, faccia estremamente male. Non ti meriti di meglio, Malfoy e quando capirai che non puoi comportarti così con me, sarà troppo tardi, te lo assicuro-
Lui, quasi sconcertato dalla replica crudele di lei, non abituato a riceverne di così pesanti, la vide levarsi in piedi e lei lo sentì proferire prima di uscire –Va' a farti fottere, mezzosangue.- e lei gli sbatté la porta in faccia, più offesa che mai.
Ogni mattina ormai si dirigeva in biblioteca, aveva conosciuto due babbane che amavano molto la lettura e con loro faceva sempre merenda a metà mattina. Era molto piacevole effettivamente intrattenersi con persone normali e potersi soprattutto vantare di avere una vita pressoché perfetta. Già, quella vita non era affatto la sua ma ne godeva come se lo fosse.
Quel giorno però, mentre accompagnava i bimbi a scuola, aveva come una strana sensazione. Non sapeva se dipendeva o meno dalla litigata con Malfoy.
-Mamma, tutto okay?- le domandò curiosa Aries, come al solito, anche se aveva notato che era piuttosto pensierosa.
Hermione le sorrise dolcissima e annuì –Certo, amore mio, ora forza, prendi il tuo zainetto e vai con tuo fratello, su...- la intimò la donna, dopo essersi parcheggiata davanti alla scuola.
La piccola annuì più rilassata e così decise di scendere dall'auto.
Hermione li lasciò andare via e si mosse in biblioteca, sbuffante come un treno.
Non capiva proprio perché non riusciva a concentrarsi. In genere moriva dalla voglia di entrare in biblioteca e immergere il nasino nella polvere di un buon libro, ma non quel giorno... quel giorno non faceva altro che controllare l'ora.
Erano a malapena le nove e mezza.
"Maledizione..."
Già, a che pensava davvero il suo inconscio? Perché la stava distraendo e tormentando in quel modo?
Ah, forse iniziava a capirlo.
La litigata che avevano avuto era stata davvero pessima. Lei non era così belligerante, certo, le piaceva manifestare i propri pensieri, ma non trovava divertente imporli al prossimo, ma con Malfoy il suo spirito di pura Grifondoro veniva sempre traviato verso l'aggressività.
Inoltre quel giorno qualcosa era cambiato in lui.
Non l'aveva mai chiamata mezzosangue dal loro primo incontro, si era sempre limitato al "Granger" eppure quel giorno aveva voluto ferirla, come era sempre riuscito a fare a scuola.
Lei con lui era stata molto velenosa, infatti sul momento era stata assolutamente convinta di trovarsi dalla parte della ragione.
Già, non aveva nemmeno voluto controllare se aveva o meno la febbre! Non le interessava affatto!
Eppure in quel momento non riusciva a distrarsi, continuava a rivivere quella scena nella sua mente a ciclo continuo, iniziando a farsi le solite domande, sopraggiunte a causa del senso di colpa.
"E se magari stava davvero male ed è stato burbero perché gliel'ho chiesto con sarcasmo? Sarebbe comprensibile da Malfoy..."
Sospirò esasperata e appoggiò la schiena alla sedia alzando gli occhioni verso il soffitto. In quel momento poco attenta che qualcuno avrebbe potuto notare il suo atteggiamento strano.
"Non posso comportarmi da bambina solo perché lo fa lui..."
Non poteva comunque restare lì col pensiero che il suo adorabile coinquilino platinato stesse male anche perché lei si rifiutava di aiutarlo. Così, rapidamente, ripose a posto i libri e si gettò in macchina, tornando a casa di fretta e assicuratasi di aver chiuso la porta, prima di gridare –Sono a casa!- salì immediata le scale e vide che sul letto non c'era nessuno –Malfoy!- lo chiamò più volte, fino a quando non lo trovò riverso sul divano a pancia in giù, con un secchio che lo affiancava. L'odore era nauseabondo, doveva di certo aver vomitato.
Sgranò gli occhioni sorpresa, compiendo dei passi verso di lui, la schiena nuda era piena di lividi –Draco... stai bene?-
Lui, sorpreso di sentirla alle spalle, corrucciò lo sguardo e volse il capo indietro, domandandole –Che diavolo ci fai qui? Vattene...-
Hermione però stavolta lo ignorò e, preso il secchio, decise di lavarlo.
Lui avrebbe voluto dirle qualcosa, ma non aveva la forza per farlo. Dolorante tentò di ruotare con il bacino, avvertendo male ovunque. Quando la vide tornare, aveva un panno umido in mano, mentre nell'altra c'era una coperta –Si può sapere che hai fatto?! Sei pieno di lividi!- gli disse, non accorgendosi subito del tono accusatorio che gli stava riservando.
Lui, voltato solo di profilo, aveva assunto un'aria disgustata –Ti ho detto...-
-L'ho sentito, Draco.- lo interruppe lei stavolta, gettandogli addosso una coperta. Così lui per ripicca scandì –Piantala! Cos'è? Prima fai la stronza, maledicendomi quando non ti avevo fatto un bel niente e adesso pretendi che mi dimentichi tutto?!-
Hermione era arrossita, cercando di interromperlo –No, io...!-
Ma lui che aveva accumulato solo dolore, rancore e rabbia quella mattina, le sputò addosso il veleno del Serpeverde -...Funziona così con i tuoi amichetti del cazzo forse, ma non con me! Stai cercando di aiutarmi solo per rinfrancare la tua noiosa coscienza, non perché vuoi davvero farlo! Sei una falsa ipocrita, come tante altre! Non me ne faccio niente dell'aiuto di una come te! Se sei sola come un cane una motivazione ci sarà! Magari anche quel beota di Weasley si è accorto di quanto tu sia patetica e insignificante!- le gridò, colmo di puro disgusto, vedendo gli occhi di lei, lentamente sgranarsi, fino a illuminarsi.
Oh sì, era riuscito a farla piangere.
Nemmeno Ron ci era mai riuscito, ma solo perché non aveva mai osato insultarla in quel modo.
"E se lo pensasse anche lui? Non sarebbe poi così strano. Siamo fidanzati da anni, ma non voglio né sposarlo né avere figli attualmente... potrei davvero risultare falsa con lui"
Se l'aveva pensato, non glielo aveva di certo mai riferito, probabilmente per paura di perderla, perché nonostante tutto teneva a lei e aveva fiducia che sarebbe, prima o poi, riuscito a convincerla.
Spazio autore
Eccomi!! Si prospetta una bella discussione signorine vedremo che combineranno! Un grazie grande a tutte , in modo particolare a: Fra133112, GrattastinchiBurfoot, fandomcomedroga, marti090, night135, EssePi29, SLYTHERINSLYTHERIN, Ele_Felton, HermioneBella_Cullen, nina_fiorito, book_lovers92, MRT_01, engi_benjy, StregaDivergente, CristStefy, comecartabianca, Marika278, DoraGrosu, nonsmetterodisognare, mmariareitano, LudovicaMaestrelli, maryketta, antopod, a_r_i_a_n_n_a.
Stasera posterò il prossimo de "La Promessa"! Non perdetevi questa speciale notte al chiaro di luna! ;D
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