CAPITOLO VENTOTTO
Nella camera entrarono quattro volontari della Misericordia, erano vestiti con la "cappa": una tunica nera lunga fino ai piedi, un cappuccio a punta in testa e il volto coperto. A Betti venne in mente un'illustrazione del libro Pinocchio, dove si vedevano quattro conigli neri che reggevano una cassa da morto, mentre il burattino era a letto. Quanta paura le faceva quel disegno!
Elia fu trasportato all'ospedale per fare degli accertamenti.
"Tesoro- le aveva confidato sua madre la sera prima- papà sta male. Pare che la sua ulcera si sia trasformata in qualcosa di peggio. Io prego la Vergine Maria e Santa Rita che lo aiutino a guarire."
Mentre la ragazza stava cambiando con Margherita le lenzuola del letto, dove era stato suo padre, squillò il telefono.
"Sono Sandra, sto malissimo! Vieni da me, ti prego." La voce dell ragazza era interrotta da dei singhiozzi .
"Scendo subito!"
Betti entrò nel bagno di Sandra, la quale era completamente spogliata tenendosi addosso solo le mutande. Il suo corpo, specie la schiena, era solcato da profonde ferite .
"Mio padre ha scoperto che fumo le sigarette; si è tolto la cintura dei pantaloni e a ogni cinghiata mi urlava : "Così ogni volta che accendi una sigaretta, ti scapperà la voglia di fumarla ."
" Tua madre dov'è?"
"Sta cucinando come se niente fosse, ma in realtà ha terrore di lui. "
"Verrà un giorno che i genitori smetteranno di picchiare i figli? Mi spiace tanto vederti ridotta così." esclamò l'amica.
Bussarono ala porta della stanza: era Gioia.
" Mamma mia Sandra, che ti è successo? Tuo padre, vero? Quello è un animale, scusami ma è così. Vestiti e vieni a farti visitare dal mio."
"Non posso dire chi è stato a ridurmi in questo modo, mi ucciderebbe."
"Non importa che tu dica niente."
La madre di Sandra si affacciò dalla cucina
"Dove vai? Tra poco è pronta la cena."
"Sua figlia sta molto male e la portiamo a farla visitare." rispose Gioia.
"No! Non è così grave."
"Signora, Sandra sta male ,vuole rendersene conto!" urlò la ragazza, chiudendo la porta di casa dietro di loro.
FLASHBACK
Lina non sapeva come vestirsi, voleva piacere alla bambina che sarebbe diventata loro figlia.
Ogni abito che provava non le sembrava adatto per l'occasione, ma alla fine ne scelse uno semplice con una fantasia a fiori piccoli.
"Non mi dici proprio niente? Quanti anni ha ?"
L'uomo guidava su per il viale Dei Colli da dove si poteva ammirare Firenze dall'alto.
"Silenzio assoluto. Devi fare la tua scelta in piena autonomia"
"A te piace?"
"Per me è già nostra figlia."
Questa volta solo le bambine erano state fatte allineare nel grande salone all'entrata della villa .
Lina le passò in rassegna una a una lentamente; una bambina sui tre anni con capelli ondulati e occhi scuri la guardava piena di speranza. Lina sorridendo, le accarezzò il viso.
In fondo alla fila vide una bambina sui quattro anni: capelli ramati raccolti in due lunghe trecce, appariva molto magra. Occhi color verde intenso, ma lo sguardo era triste.
La Tata Bianca battè le mani, due assistenti portarono via le bambine e rivolgendosi a Lina le disse:
"Carissima, non ci dica niente adesso . Tra un paio di giorni confidatevi tra voi due qual'è la scelta che avete fatto, se è la medesima tornate qui, se è diversa parlatene insieme cercando di trovare un accordo. " La donna guardò la Mille cento svoltare la curva e pensò che lo sguardo di Lina, quando aveva visto Miriam, era quello di una madre che finalmente incontra sua figlia.
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