CAPITOLO SEDICI

Betti cercava di non pensare a ciò che Cinzia le aveva confidato, ma era anche curiosa di vedere questo fratello, preferiva chiamarlo in questo modo, la parola fratellastro non le piaceva per niente. La sera, quando era a cena a tavola con tutti e due i suoi genitori, si domandava se sua madre sapesse, ma la vedeva tranquilla mangiare, parlare come se niente fosse.

Invece le volte che la sera suo padre era assente, lo immaginava con l'altra famiglia e provava tanta gelosia che la faceva stare male.

"Gioia devo dirti una cosa molto seria."

"Dimmi Betti."Le due ragazzine che si trovavano nel giardino di Chiara, stavano tornando ognuna a casa propria, in un tiepido sabato pomeriggio di aprile, mentre i glicini profumavano l'aria.

"Ho saputo di avere un fratello."

Gioia spalancò gli occhi.

"Un fratello?"

" Voglio vederlo senza che lui se ne accorga. So che abita nella zona dell'Isolotto, ma lunedì avrò il suo indirizzo. Mi accompagnerai? Non lo deve sapere nessuno, sarà un segreto delle Giovani Marmotte tra noi due."

"Certo che ti accompagnerò e sarò una tomba." Gioia era felicissima che la sua amica si fosse confidata solo con lei e con nessun altro.

Il lunedì successivo, durante la ricreazione, Cinzia chiamò in disparte Betti informandola:

"Vi aspetto a casa mia e vi accompagnerò dove lui lavora, il pomeriggio dopo la scuola; si chiama Fernando, credo fosse il nome del padre di sua madre ."

"Va bene Cinzia, grazie." Il pomeriggio seguente Gioia e Betti andarono in bicicletta fino in centro, da lì presero l'autobus che le avrebbe portate nella piazza dell'Isolotto.

Fernando era un ragazzino non particolarmente bello, alto, magrissimo e con il viso pieno di brufoli. Frequentava l'avviamento professionale con scarso profitto, perché bighellone, così lo aveva definito il preside della scuola parlando una volta con Flavia.

Le tre ragazze si appostarono vicino al negozio di barbiere e dopo un po' Fernando uscì fuori. Si appoggiò al muro accendendosi una sigaretta, aveva gli occhi dello stesso colore di Elia. Betti prese sottobraccio Gioia supplicandola:"Andiamo via, ti prego !"

FLASHBACK

Lina telefonò a sua sorella Elisabetta raccontandole tutto quello che le aveva confessato Elia.

"Purtroppo credo che se tu venissi da me in questo momento, tuo marito potrebbe accusarti di abbandono del tetto coniugale. L'unica soluzione sarebbe quella di rivolgersi alla Sacra Rota, non avendo figli potete sempre dire che il matrimonio non è stato consumato e che Elia ha un comportamento che crea scandalo, gettando disonore sulla tua persona."

Lina l' ascoltava, ma nonostante tutto lei voleva restare sposata, anche dividendo il marito con un'altra donna.

" Non fare cose avventate"la consigliò la sorella-parla con Elia, cercando di sapere quali siano le sue intenzioni, ma non gli rendere la vita impossibile, altrimenti quello va ad abitare da quell'altra. Sforzati di capire quello che vuoi tu. Vuoi separarti? Esiste la Sacra Rota e voi finanziariamente state bene, perché ci vogliono tanti soldi per ottenere l'annullamento, ma se preferisci restare sposata, allora comportati da moglie e non da sorella."

Lina riattaccò il telefono e scoppiò a piangere, pensando che se suo marito la tradiva, la colpa fosse di lei, della sua frigidità.

Margherita che aveva sentito tutta la telefonata, le si avvicinò proponendole:

"Vieni in cucina, ho preparato il caffè, sei una donna intelligente, troverai la soluzione giusta."

Dopo averlo bevuto, Lina si recò in chiesa a confessarsi e a pregare, per lei solo questo le dava conforto e speranza.

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