CAPITOLO QUATTORDICI

La casa era invasa da ragazzini e ragazzine. Lina con le altre mamme stavano sedute in salotto a conversare, mentre la voce di Rita Pavone si diffondeva nelle stanze dal giradischi. Margherita depose con cautela, la torta sul tavolo in camera da pranzo e accese 11 candeline che Betti spense soffiandoci sopra, tra gli applausi di tutti. Dopo i ragazzi si misero a ballare il twist, mentre le signore tornarono a sedere in salotto commentando: "Come fa a piacere questa cantante? Ha una voce tremenda!"

"Certo che Mina è tutta un'altra cosa!"

"Però la canzoncina è orecchiabile."

Betti mi aveva preso in collo stringendomi a sé mentre ballava, ma all'improvviso divenne pallidissima. Mi lasciò andare e si rifugiò nella sua camera, dei dolori fortissimi al basso ventre la tormentavano. Era tutto il giorno che si sentiva strana: aveva nausea e mal di testa, ma non aveva detto niente a nessuno. Si sdraiò sul letto girandosi su un fianco. Piano piano andarono via tutti "Avrà mangiato troppi dolci. Certo che la saluterò da parte vostra."Le arrivava la voce di sua madre che si scusava con le persone per il suo malessere.

Betti sentì dell'umido caldo scorrere nella parte intima. Si alzò dal letto,si diresse in bagno andando a sedersi sul water, accorgendosi che le sue  mutande erano macchiate di sangue. Ebbe paura. Lina si affacciò alla porta chiedendole:"Ti senti la febbre Betti?"

 " No mamma, sto male e mi sta uscendo del sangue."

  "Lavati,  poi vieni in camera tua che ti devo mostrare una cosa. Tranquilla, va tutto bene!"

Betti si lavò, poi ritornò in camera sua, sul suo letto vide una specie di fascia con degli anelli e delle pezze di stoffa imbottite."Metti questa cintura in vita, poi sistema una di queste pezze sotto in modo che il sangue non ti macchi le mutande. Dovrai lavarti spesso, tra qualche giorno sarà tutto finito, è solo sangue cattivo che deve uscire. Adesso stai diventando una signorina ."

Quando la donna uscì dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle, la mia amica fece come sua madre le aveva spiegato, ma il dolore a causa della cintura, che la stringeva in vita, aumentò e con esso un senso di sporco, di vergogna. Il pomeriggio seguente Betti, Gioia, Sandra, Alda e Agnese, erano tutte a casa di Chiara. Si sedettero intorno al tavolo di cucina, Milena, che si era procurata una lavagnetta e dei gessetti, iniziò a spiegare:

"Intorno agli undici, tredici anni, alle femmine fuoriesce, una volta al mese del sangue ."

"Una volta al mese!"esclamò  Betti "Allora non è una volta e basta."

"No tesoro, mi spiace, ma queste non sono altro che mestruazioni e si ripetono più o meno, ogni ventotto giorni. Sono tipicamente femminili e servono per diventare donne, per avere dei bambini. Agnese so che  ti sei sviluppata l'anno scorso, non hai detto niente alle tue amiche?"chiese Milena.

"No! Mi vergognavo."rispose arrossendo la ragazzina.

Tutte tacevano, si sentiva solamente il ticchettio della pendola appesa al muro e della legna che ardeva nella stufa .

Gioia chiese: "Ma come si fa ad avere un bambino?"

Aveva posto la domanda che tutte avrebbero voluto fare, ma non ne avevano avuto mai il coraggio.

Milena rispose:"Un uomo e una donna si abbracciano, si baciano,insomma fanno all'amore e da questa unione, dopo nove mesi nasce un bambino."

"Ecco perché la canzone dice gobbo suo padre gobbo sua madre e dopo nove mesi nacque un bel bambino!!"esclamò Agnese.

Tutte annuirono. Avevano cantato quella canzone tante volte, ma non si erano mai chieste perché dicesse  dopo nove mesi .

"Allora io non bacerò mai nessuno."dichiarò Alda.

"Ragazze, non è attraverso un bacio che si rimane incinta. " le avvertì Milena, la quale cominciò a disegnare con un gessetto bianco sulla lavagnetta.

"Guardate, questo è il pene maschile, quando si fa all'amore, il pene si ingrossa penetrando la donna più o meno qui, da esso esce un liquido che la fa rimanere incinta ." accorgendosi dell'incredulità delle ragazzine propose loro:

"Andiamo da Italia che ha diversi conigli, così capirete meglio."

Italia era una signora sui quarant'anni, allevava queste bestiole per venderne la loro pelle, che si sarebbe trasformata in pelliccia di lapin. Ella abitava in una delle ultime case di campagna rimaste lì vicino.

Betti e le sue amichette prendevano in braccio i piccoli animali accarezzandoli, quando si accorsero che un coniglio grande era montato sulla schiena di una coniglia bianca.

"Questo è l'atto sessuale che permette alla femmina di restare incinta. L'uomo fa l'amore anche prendendo la donna sul davanti, ma gli animali no."spiegò Milena.

Il così detto atto sessuale durò alcuni secondi, poi il coniglio si buttò all'indietro con un salto. Tutte le ragazzine scoppiarono a ridere. Quella sera Betti nel suo diario scrisse: "Caro diario, oggi ho visto come un coniglio mette incinta una coniglia. E' molto divertente Domani andiamo tutte a casa di Gioia, le mamme si ritrovano per il tè qui a casa mia. Finalmente vedremo i libri vietati di medicina di suo padre: Gioia è riuscita a scoprire dov'è nascosta la chiave della vetrinetta ."

Gioia aprì la vetrinetta nello studio medico di suo padre; prese uno dei grossi volumi con la copertina nera che si intitolava"Sessualità maschile e le sue devianze", ponendolo sul tavolo.

 Le ragazzine, accompagnate da Milena, osservavano le illustrazioni in bianco e nero che mostravano uomini in ginocchio frustati da delle donne. I disegni erano molto belli, ma loro  non li trovarono  divertenti, perchè mostravano anche delle violenze su animali e bambini. Gioia ripose il volume al suo posto nel silenzio generale. Scesero tutte giù in giardino a giocare al gioco della settimana, volevano, attraverso lo svago, sentirsi ancora delle bambine innocenti, scordando ciò che avevano visto in quel libro. Milena le osservava con tenerezza, specie sua sorella.

FLASHBACK

Lina quando entrò in salotto, trovò suo marito pensoso osservare la pioggia. Avvertì un senso di smarrimento: lo stava perdendo. Lui era sempre più distante da lei, ma non erano le donne del bordello a preoccuparla, quelle servivano  per il suo sfogo maschile, non c'era sentimento, ma solo  sesso. Mentre lo osservava, Lina capì che suo marito era innamorato. Già si era insospettita avendo ricevuto dall'uomo dei bellissimi regali di un certo valore,
come il bracciale d'oro e l'anello con zaffiro. La sera, ormai solo raramente egli rincasava e quasi sempre a notte fonda. La donna indossava un abito da sera di raso verde scuro che metteva in risalto il generoso decoltè,  per la "Serata danzante" alla quale erano stati invitati tutte e due.

"Sei bellissima!" esclamò Elia.

"Grazie! Chi è la fortunata? Dimmi la verità."

Il marito provò un senso di disperazione e paura, sua moglie non si meritava tutto questo, perchè si era sempre mostrata una donna leale, sempre dalla sua parte.

"Si chiama Flavia e lavora per me."

Lina si sedette sul bracciolo del divano .

"Per favore, offrirmi  una sigaretta."

Lei fumava raramente, ma in quel momento ne sentiva il bisogno. Avrebbe voluto accanto a sé sua sorella Elisabetta, la quale
aveva sempre la parola giusta, sapeva cosa dire, come comportarsi.

Il suo amico Tino lo aveva avvertito di negare sempre e comunque, dicendogli che una donna tradita può essere peggio di qualsiasi nemico, ma Elia non seguì il consiglio e raccontò tutto.                                             

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