CAPITOLO DICIASSETTE
Quella domenica mattina Betti era particolarmente allegra; mi prendeva in collo sedendosi sul suo letto e mi accarezzava alla base delle orecchie, come mi piacevano quei grattini!
"Mago, vado a Milano e domani sarò allo stadio. Forza Inter! Ripeti anche tu Forza Inter!"
Suo padre la chiamò dal bagno:
"Tesoro, mi faccio la barba."
Betti adorava vedere suo padre fare questa operazione. Si metteva a sedere su un basso sgabello, che conteneva all'interno della seduta l'occorrente per lucidare le scarpe. L'osserva aprire il rasoio e metterci una nuova lametta, con un pennello cospargere le guance e parte del collo, di bianca schiuma da barba per poi iniziare a radersi. A ogni rasatura, lo ripuliva sotto l'acqua del rubinetto, cantando vecchie romanze con la sua voce tenorile :" Metti anche tu la veste bianca, dischiudi l'uscio ..."
"Che scarpe vuoi papà ?"
"Quelle nere."
La figlia apriva lo sgabello, prendeva una spazzola all'interno di esso e una scatolina tonda di vernice, infine le lucidava con un morbido panno di daino .
Allo stadio si trovavano tantissimi tifosi dell'Inter, ma anche della squadra avversaria: il Bologna. Betti durante la partita per seguire la radio cronaca, teneva appoggiata sull'orecchio destro la radiolina che suo padre le aveva regalato per la Prima Comunione.
Quando segnò Suarez per l'Inter, Elia urlò di gioia. Abbracciò la figlia, cosa che faceva di rado, il massimo per lui era una carezza o un bacio in testa. Sua madre l'abbracciava e la baciava raramente pensò Betti, questo la faceva soffrire, perciò aveva smesso di cercare un contatto fisico con lei. La mancanza di queste manifestazioni d'affetto le era doloroso, ma aveva imparato a esternare il suo amore sui gatti. Adesso c'ero io da abbracciare, accarezzare.
Ci sono avvenimenti, belli o brutti che siano che, anche dopo anni, rammentiamo perfettamente dove ci trovavamo, quel 22 Novembre 1963 per Betti fu una d quelle volte. Era un venerdì sera e Lina aveva acceso la televisione: "A Dallas con tre colpi di pistola è stato ferito John Kennedy." Sembrava che il tempo si fosse fermato: lei e sua madre davanti alla televisione ad aspettare una buona notizia che non arrivò .
FLASHBACK
Lina si immergeva sempre di più nella preghiera, si recava a Messa tutti i pomeriggi e a volte Margherita l'accompagnava. Ogni tanto prendeva il treno per andare qualche giorno a Milano da sua sorella Elisabetta, anche lei molto religiosa. Dopo cena si riunivano con altri vicini di casa, a dire il rosario in latino. Con Elia aveva trovato un tacito accordo: lui faceva la sua vita così, almeno in apparenza, restava suo marito, ma si dice che la curiosità sia femmina e Lina era divorata dalla curiosità di vedere l'altra, la quale aveva deciso di tenere con sé il bambino, ma non sapeva come fare anche perché non aveva l'indirizzo, a questo ci pensò Margherita, la quale aveva imparato ad andare in vespa e una sera seguì Elia, lui in auto, fino alla casa di Flavia .
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