TÙRCHIA pt. 2
Erik, Markus e Leonard, grazie alla magia dell'hacking, hanno visto ciò che sta accadendo ai compagni.
«Leonard, Erik salite! Presto!»
Frettolosamente Erik ringrazia coloro che gli hanno prestato il veicolo. «Corriamo Markus!»
~~
Occhi luminosi, piccole saette che scorrono lungo tutto il corpo, ghigno sul viso mentre osserva soddisfatto l'esplosione che ha creato.
Lentamente tutto ciò scompare e torna ad essere "normale".
POV SASCHA
C'è l'ho fatta, ho fatto. Ho fatto. I miei...
«Bee! Bee! Dove sei fratello?»
C'è un grosso cumolo di macerie lì, devo correre a controllare.
«Bee! Andre!» velocemente provo a spostarle con le mie deboli braccia.
~~
POV ANDREAS
Sascha ha fatto un bel casino. Che fa? Io l'ho sempre detto che non è un ragazzo normale.
Aspetta... Sta cercando me? No... pensa di avermi fatto del male. Devo correre da lui.
«Sono qui fratello, sono qui.»
Lo giro verso me, dal viso era proprio disperato.
«Non ti ho ucciso.»
«Non mi hai ucciso.»
«Non ti ho ucciso.»
«Non mi hai ucciso.»
Entrambi sorridiamo. Mi stringe forte a lui. Ed io ricambio.
«Facciamo paura fratello» mi dice molto soddisfatto, e un po' stanco, pare.
«Andiamo a trovare gli altri.»
~~
«John... stai bene?»
«Sì, tu?»
Alessia e John rimangono per un attimo immobili persi l'uno negli occhi dell'altro.
«Riuniamoci tutti e andiamo via da qui.»
Michael, Stephan e Adelaide si erano riparati in una piccola parte che non è esplosa.
«Meglio andarcene da qui» brontola Michael.
Arriva correndo Alessio. «Uh... dovremmo...» è molto affannato.
«Calmo cugino, meglio se ti rilassi.»
Improvvisamente appare anche Manuel con una testa di robot fra le mani. «Sarà un bel souvenir.»
«Da dove ca... cazzo sei... uscito?»
«Affanno Lessie?»
Sascha e Andreas sono sull'attenti. Sentono dei rumori dall'altra parte delle macerie.
Sbirciano per capire cosa ci sia dall'altro lato e ciò che vedono li sorprende tanto.
«Erano vere le voci allora. Qui ci sono dei fottutissimi zombi.»
A Sascha vengono in mente le parole che le disse una saggia amica: questo non è né il momento né il luogo adatto.
I due dunque si ritrovano finalmente con gli altri. «Facciamo presto, usciamo fuori, ci sono Erik e gli altri con un veicolo.»
~~
Hanno voluto sfidarmi. Rimettiamo questi bambini al loro posto. Vogliono rendere il mondo un posto migliore. Questa favola ormai è passata.
~~
Dopo poche ore di sonno Sascha ha avvertito qualcosa. «Bee... Bee svegliati.»
«Ancora cinque minuti Jess.»
«Bee!»
Andreas si rende conto dell'errore e subito si alza. Fortunatamente il compagno non lo aveva sentito. «Scusa, sono sveglio... che succede?»
Andreas nota subito gli occhi di Sascha illuminati, segno che sta per succedere qualcosa.
«Mettiamoci i nostri abiti da lavoro, intanto avvisiamo gli altri.»
In un batter d'occhio tutti si ritrovano al terzo piano. Quasi tutti.
Alessio espone delle piccole dimenticanze da parte del gruppo. «Ricordate i fratelli Murphy? Stanno con noi da un po'... Non gli abbiamo dato degli auricolari. E nemmeno alle tue sorelle.»
Erik ci pensa. «Ma in fondo è gente in gamba, possono cavarsela anche senza essere avvisati.»
«Saranno di nuovo quei robottoni boss?» ringhia il gigante Michael.
Sascha è distratto, è silenzioso, non parla da quando ha svegliato Andreas. Manuel uguale, sembrano pieni di pensieri e preoccupazioni.
Sono Alessio, Erik e Andreas quelli che muovono le redini di questa futura difensiva.
«Mick avvertiamo lo staff: nessuno nel raggio di chilometri deve uscire in strada. Tutti al riparo devono essere barbone, capito?»
«Capito. Io di qua, tu di là.»
POV SASCHA
«Siamo pronti a ricevere qualsiasi nemico» dici Ste? «Vedi ancora quella donna?» lui è l'unico a cui l'ho detto, ho accennato qualcosa a Bee, ma mi è sempre strano parlarne, non vorrei sembrare pazzo.
«Inizia ad apparire più spesso e inizia anche ad esserci un contatto fisico. Non è astratta.»
«Sappi che non l'ho detto a nessuno» lo so fratello.
Sono un po' preoccupato, penso ancora a ieri. Forse sono non ho ancora recuperato le forze, ho usato il pensiero veloce per molto tempo.
Non è il momento di essere stanchi, devo proteggere la mia famiglia. Devo fare in modo che anche oggi non muoia nessuno dei miei amici.
Se deve capitare a qualcuno che capiti a me.
~~
POV ANDREAS
Cannone pronto. Che fortuna che stamattina Sascha non mi abbia sentito pronunciare il nome di Jess. Sarebbe stato imbarazzante.
Lessie non potrebbe provare a vedere se dall'alto riuscirebbe a... vedere qualcosa?
Sta giocando con gli occhiali. Forse riesce anche stando a questa altezza.
Forti sti occhiali.
Mh... Internet non va, c'è poco campo. Mh... Stiamo pronti a tutto.
~~
POV ERIK
Passa poca gente oggi. «Markus, anche tu in strada? Bravo ragazzo. Attento che ti abbronzi.»
«Ha ha. Dovresti stare attento tu, sei così bianco.»
Siamo tutti e otto, in strada. Manca solo Peter. Ci guardiamo silenziosamente scambiandoci sguardi di vario tipo e cenni di consenso.
«Le luci dentro sono andate» ho controllato prima di uscire. Forse sarebbe il caso di capire se sia solo il nostro hotel.
Che strano. È come se la terra avesse tremato. Se ne sono accorti anche gli altri. Non credo che fosse un terremoto. Un altro gigante?
~~
POV MANUEL
Questo tremolio non mi piace. Spero che Oks stia bene e che si metta al riparo.
Non c'è campo, volevo controllare se magari fosse davvero una piccola scossa. Mh...
«Qualcuno ci sta isolando!»
~~
POV MICHAEL
Per quanto sarà complicato, il mio minigun semplificherà tutto.
«Ti aiuterò con le mie mitragliatrici» non saranno del livello del mio minigun ma ringrazio Erik lo stesso.
«Sotterrerò chiunque.»
~~
POV ALESSIO
Siamo dalle zone di Pozzuoli? Scosse ogni tre secondi.
Cos'è lì? Adesso ve... «Puttana san...!»
«Che hai visto Le...»
«Cristo salvaci...»
«San Gennaro pienzc tu.»
~~
John viene svegliato da forti rumori. Le mura della sua stanza vengono distrutte da non capisce chi.
Di scatto si alza dal letto e scappa via, senza nemmeno riuscire a vestirsi, indosso ha solo quei tipici mutandoni che indossano in America.
Nella fuga cade in un buco nel pavimento.
È la seconda volta che cade a schiena a terra da quando ha conosciuto i nuovi amici. Decide di non provare nemmeno a rialzarsi. «Fanculo, accetto la morte.»
Nel mentre, nella stanza affianco, Leonard non si accorge di nulla, dorme.
Fortunatamente per il ragazzo dal ciuffo ondulato passa di lì Alessia che si domanda perché lui sia in mutande.
«Non mi hanno dato il tempo di vestirmi.»
Alessia lo aiuta prima a tornare in piedi, poi anche a trovare degli abiti.
Anche la dolce Adelaide ormai si è alzata dal letto, e non è di buon umore.
Poggiata al corrimano percorre lentamente le scale che portano alla reception. Indossa solo una veste bianca non troppo lunga, i suoi occhi si colorano di una luce accecante.
Indirizza la mano verso gli invasori entrati aggressivi nell'hotel e li arrostisce.
Leonard si è finalmente svegliato.
Si stiracchia un po'. Il ciuffo color castano chiaro è un po' disordinato e prova con le mani ad aggiustare la situazione, non si è portato appresso la gelatina.
Ancora non pienamente sveglio, non riconosce bene i rumori provenienti dall'esterno.
Dopo essersi comodamente lavato indossa i suoi vestiti da missione completamente neri, si allaccia gli stivaletti, prende le armi e le nasconde nei pantaloni.
Non può non notare il gran casino che c'è nel corridoio dell'hotel. Inizia a sospettare che possa essere successo qualcosa mentre dormiva.
Scendendo le scale nota dei corpi fritti a terra, nessuno alla reception. La scena orribile lo convince a tenere pronta la pistola.
I rumori diventano più chiari adesso.
Attraversa la porta d'entrata e vede la strada bloccata da numerosi oggetti per non far avvicinare degli orribili zombi e i suoi nuovi amici che li combattono a distanza di sicurezza.
«Lonny dai vieni a darci una mano!»
Con la mente più là che qua, si mette al loro fianco e comincia a sparare a quei mostri.
Anche Alessia arriva fuori, insieme a John che sembra molto preso a guardare qualcosa di veramente insolito. «Quello è un unicorno?»
«Sarà innocuo?» è tutto tranne che innocuo.
John perde le staffe, troppe cose in troppo poco tempo. «Voglio tornare dentro. Che cazzo sta succedendo?»
Alessia gli dà uno schiaffo per provare a farlo tornare in sé. «Prendi la pistola Johnny.»
«Ahi... Mi hai convinto.»
«Abbiamo compagnia!» urla Michael, accompagnando l'avviso con il classico ringhio.
Un SUV nero ha parcheggiato a poche decine di metri dal blocco creato dai Fra. Da dentro escono quattro persone, tra queste spiccano un uomo alto e ben messo fisicamente, con taglio corto stile militare, e un altro più magrolino con i capelli biondi, Russo. Proprio lui prende un lanciarazzi e senza perdere tempo lo usa.
«Razzo!» avverte Michael a squarciagola.
Il razzo prima porta via mezza guancia di Manuel, poi viene bloccato da Sascha che se lo fa esplodere in mano, così da non provocare danni.
Il samurai guarda il suo pezzo di guancia cadere ai suoi piedi, circondato da schizzi di sangue. «Meglio mettere il casco prima che mi portino via anche la testa.»
«Di nuovo» sottolinea Erik.
«Individui con capelli alla Caparezza in moto a ore 11 e ore 1!»
Manuel sbianca, sembra molto sorpreso da questa informazione. «Sono miei!» urla davvero incazzato. Affila le lame delle sue katane e va per ucciderli.
«Quanta gente sta arrivando?» si domanda frustrato John mentre ricarica il mitra.
~~
«Quando torni Nis?» si domanda impaziente Yolanda mentre attende pensierosa nel buio parcheggio.
Braccia conserte, viso imbronciato e piede che sbatte in continuazione a terra.
Sente un rumore. «Nis?»
Purtroppo per lei non è il connazionale.
Un raggio luminoso la colpisce.
Yolanda un po' stordita vede quel vestito bianco, quel viso puro, quei capelli biondi. «Hija de puta» è troppo dolorante per avere un tono più arrabbiato. Ha preso una bella botta alla testa.
«Grüße Yolanda.»
La graziosa Adelaide la aiuta a rialzarsi e poi la blocca contro il muro. «Rispondi alle mie domande e ti lascio andare. Ricordi?»
«Mi ricordo brutta stronza. Io non so niente di vostro fratello. Niente. Dillo anche a quella schizzata di tua sorella. Una famiglia di psicopatici siete.»
«È difficile fidarsi di te Yolanda, non capisco come faccia Ananquel.»
«Non metterla in mezzo.»
Nisim vede da lontano lo spettacolo. Toglie gli occhiali da vista e silenziosamente si avvicina alle due ragazze.
Deve trovare un modo per portare Yolanda via da lì. Prova a distrarre Adelaide facendo rumori mentre passa tra un'auto e l'altra.
«Un tuo amico?» domanda l'austriaca mentre scaglia un raggio di luce contro una bella Renault arancione.
Man mano che si avvicina, il ragazzo spagnolo lancia oggetti per allontanare i rumori e l'attenzione di Adelaide dalla sua posizione.
Appena è abbastanza vicino corre verso di loro e smolecola sé stesso e Yolanda.
Adelaide per niente contenta si sfoga sul muro. Per poco non distrugge anche un'altra macchina.
Ma tanto non sarebbe stato un suo problema.
~~
«Qualcuno deve occuparsi dell'Unicorno!» Michael è molto convinto di questo.
Andreas non vede candidati. «Ok, ci penso io. Rampino! Preso. Guarda come è belli...»
Mentre il tedesco vola via trascinato dalla creatura Sascha avverte qualcosa, e lo ha avvertito anche la donna nella sua testa.
«Attenzione! Ho avvisato l'avvoltoio!» urla Alessio.
Il velocista si volta e vede un'ombra nera venire contro di lui.
È Stefan Novikov, un potenziato russo che nell'ultimo periodo, grazie al suo potere di indurre incubi, ha terrorizzato molte persone. Si era un po' tranquillizzato quando in Ucraina Andreas lo aveva conciato per le feste.
Il russo è riuscito a entrare nella testa di Sascha.
È tutto completamente buio e freddo, privo di qualsiasi tipo di rumore. L'italo-islandese è lì inginocchiato mentre pare che stia piangendo.
Novikov si avvicina soddisfatto. «Il più potente del mondo piegato al mio volere» ma quando poggia la meno sulla sua spalla, scompare.
Per un millesimo di secondo il cuore gli smette di battere. Si chiede dove sia finita la sua preda.
Sente un brivido lungo la schiena e capisce che è lì dietro di lui pronto a fargli subire ciò che lui ha fatto ad altri.
Novikov comincia un viaggio del terrore dove vive numerose volte le sue paure, vive il rischio della morte, della perdita. Prova ad uscire dalla gabbia in cui è stato rinchiuso. Ovviamente il piccoletto non poteva non fare ironia sul costume del russo che ricorda un volatile.
Alla fine gli viene concessa la fuga.
«Terribile errore Stefan» lo segue Sascha mentre cerca di strisciare via. Poi afferra con l'ascia il mantello piumato. «Vola via uccellaccio. E non farti rivedere.»
Novikov non si volta a guardarlo, vola subito il più lontano possibile.
I bagliori rossi del ragazzo incontrano gli occhi della ragazza che poco tempo fa gli chiese aiuto.
Questa distrazione però gli costa caro, viene colpito alle spalle dal Vampiro, finendo per andare a schiantarsi contro un edificio.
Hakan è accompagnato da un uomo con un'armatura di metallo grigia che sembra voler mostrare le sue più grandi abilità.
Spicca il volo e spara ai ragazzi dall'alto.
Proprio mentre stava per compiere il disastro peggiore viene fermato da un colpo molto preciso sparato da Leonard verso quello che dovrebbe essere il motore. Lui è convinto che sia il motore.
Alessia scambia degli sguardi con John. «Io il Vampiro, tu l'uomo di latta.»
~~
Dopo aver visto il suo padre adottivo arrivare, Fiona si allontana dal campo di battaglia. Si siede su un muretto e si toglie la maschera nera. Guarda verso il basso e attende che tutto finisca.
È stanca di condurre questa vita, gli tornano in mente i pochi ricordi che ha della sua vera famiglia. Prova a trattenere le lacrime ma non ci riesce. Le piacerebbe tornare a Napoli e incontrare di nuovo quel ragazzo che subito l'ha colpita nel profondo.
E provare ad iniziare un qualcosa di diverso con lui. Peccato che non sappia che in realtà è lì a pochi passi da lei.
POV ERIK
«Hey tu, ti prendi una pausa?» sembra innocua sì, ma meglio non fidarsi. Ha rimesso subito la maschera quando mi ha sentito.
«Io non combatto, sono qui perché sono costretta, non per scelta.»
Sento sincerità nelle sue parole e ricordo di una ragazza infelice nelle fila avversarie. «Sei quella che chiese aiuto, giusto?»
Molto seccata Fiona annuisce. «Ormai so che è troppo complicato. Non preoccupatevi per me, pensate a chi sta peggio» decide di togliere di nuovo la maschera e mostrare il suo viso. «Fiona, piacere.»
Ricambio il gesto: mi tolgo il casco, facendo così scomparire l'intero costume. Presentandomi infine.
«Perché?» mi rivolge uno sguardo interrogativo. «Perché ti arrendi? Perché non combatti? Perché non scappi?»
«Erik la cosa è più complicata di quanto tu possa immaginare loro poi sono molto pericolosi, ormai avrete capito anche quanto.»
La ragazza soddisfa il mio bisogno di sapere e conferma la teoria che dice che i nemici dell'ultimo periodo sono tutti parte di un piano enorme. «Cosa hanno in mente?»
«E chi lo sa» dalla sua espressione noto che è molto stanca. «Qualcuno ha messo insieme questi pazzi criminali, e gli hanno dato il consenso di giocare con questo mondo.»
È una brava ragazza, si vede. Mi spiace che viva questa vita infelice. Il problema, da come mi ha spiegato Peter, è che sparisce spesso, ed è difficile da trovare.
«Penso che sia meglio che mi allontani, se mi vedono parlare con te... Erik ti prego, puoi non dire il mio nome ai tuoi amici? Io farò lo stesso.»
Le prometto che non parlerò. «Per me stai tranquilla, i tuoi compagni sanno benissimo il mio nome.»
«Fiona. Salveremo anche te.»
Si rimette la maschera e se ne va. C'è molto dolore in quella ragazza.
Spero che vada a finire bene per lei, e che non faccia pazzie che potrebbero portarla a un brutto esito.
~~
I riccioloni, Toto e Jules, provavano a prendere i Fra alle spalle ma Manuel lo aveva capito e li ferma infilzando le sue spade nelle loro moto, e provocando uno sfortunato incidente.
Manuel sembra voler dare sfogo ai peggiori istinti, riprende le spade e si mette in posa davanti a quei due. «Rilascio anticipato ragazzi?»
«Non ti avevamo ucciso samurai?»
«Direi di no. Sono tentato a fare a voi ciò che voi avete fatto a me, il risultato sappiate che sarà diverso.»
Uno dei due riesce a spare un colpo che però data la posizione scomoda prende solo di striscio il braccio di Manuel.
L'altro è messo meglio e dunque lo prende dritto in fronte.
Mentre Manuel cade a terra i due si guardano esultanti e respirano affanati.
«Ci avete provato, di nuovo. Mi spiace ma non ci potete riuscire.»
Manuel rimane lì fermo ad attendere la loro mossa, che arriva in poco tempo.
Finalmente riescono a liberarsi dalle moto e a mettersi in piedi, adesso sono pronti a prendersi a botte col samurai.
John intanto raggiunge l'uomo di latta. L'armatura sembra molto pesante e resistente. Riesce a portare con sé numerose armi. In faccia ha una maschera da scii, ovviamente dello stesso materiale dell'armatura.
«Hey Iron Man. Qualcosa si è rotto?»
L'uomo si volta e molto pacato risponde. «Nulla, forse le tue ossa» spara un colpo di cannone che John riesce a schivare, che culo.
Il giovane poi prova a colpirlo con un calcio che però l'uomo schiva abbastanza facilmente. «Sei un dilettante, si vede. Non hai tecnica e forza necessaria per combattermi. E le tue armi sono inutili.»
Il ragazzo ci riprova ma lui lo afferra e attiva il sistema di volo.
John si aggrappa a lui come meglio può. «Oddio che fai?»
Salgono sempre più in alto, il terrore dà a John la forza necessaria per tenersi più che può all'uomo.
Lo stesso terrore gli fa venire in mente una brutta idea. «Davvero brutta amico. Avresti dovuto riflettere prima di portarmi con te.»
Riesce ad allungare la mano e a staccare il sistema di volo.
Si schiantano al terreno violentemente.
John fortunatamente non si fa niente dato che l'uomo gli ha fatto da "scudo protettivo". Il ragazzo lo guarda in volto e nota che la maschera si è sganciata. Non vorrebbe credere ciò che vede. «Papà?»
Il viso dell'uomo diventa confuso, è sicuro di non aver mai visto John, o almeno lo era fino a qualche minuto fa.
La situazione è troppo instabile, indossa di nuovo la maschera e vola via.
~~
Andreas intanto corre per la città ingroppa all'Unicorno. «Questo coso non si ferma!»
«Devi ucciderlo» risponde Michael, molto concentrato a fare fuori gli zombi e i quattro uomini.
«Ma è un povero animale» protesta il tedesco. «È così bello.»
«Non dovrebbe esistere in natura, come questi zombi. Gr... Portalo davanti a me, lo faccio saltare!»
Andreas usa la corda del rampino per manovrare la creatura fantastica intenta a mettere il suo corno nei cuori delle persone, o almeno ci prova.
Nel mentre qualcuno lo usa come bersaglio. Si volta e vede due SUV neri che vogliono farlo diventare uno scolapasta.
«Ok...» con molta attenzione attacca il rampino al corno. «Tu continua a correre bellissimo, io mi devo occupare di loro, ok?» attende una risposta che non potrà mai avere. «Già, tu non parli. Fai il bravo però.»
Carica il cannone e ricambia gli spari ricevuti fino a qualche secondo fa.
«Sarebbe più facile se stessi sempre dritto.»
L'Unicorno e la sua corsa sfrenata rendono difficile ad Andreas il disfarsi dei due SUV.
Una sterzata improvvisamente lo fa anche cadere dalla sella. «No, no.»
Adesso l'Unicorno se lo sta trascinando in giro sotto gli sguardi increduli dei cittadini.
Amici follower questo non potevo perderlo. Un uomo vestito come un'ape sta venendo trascinato per tutta Smirne da un unicorno!
Andreas ne approfitta per avvicinarsi a uno dei SUV, non una cosa semplice. Con uno slancio rompe il finestrino, e prova ad afferare il volante, ma l'unicorno lo fa ritornare a fare le capriole in strada.
Di nuovo raggiunge la vettura e prova a mandarlo fuori strada, e alla fine riesce a mettere le mani sullo sterzo e a mandarli a fanculo.
L'uomo ape ha mandato un SUV dentro un negozio! Che grande esplosione! Sta succedendo di tutti qui ragazzi. Continua a seguirlo!
Anche per l'altro prova la stessa tattica inizialmente. Ma alla fine decide di agire in modo diverso. Attiva il cannone, torna di corsa dal SUV e ci passa sotto con una scivolata, nel mentre spara un colpo di cannone che fa saltare in aria l'auto.
La carcassa dopo il breve salto in aria si impianta a terra completamente bruciata.
Le ruote vagano libere per la strada.
Incredibile! L'uomo ape ha fatto una cosa incredibile. È andato sotto, poi ti chiedi dov'è, e poi BOOM! Strepitoso amici follower, strepitoso.
«Mick!»
«Tieniti ben protetto.»
Andreas passa con l'Unicorno sopra gli zombie, vicino ai quattro uomini. Salta sulla barricata arrivando davanti all'omone che afferra la testa della bestia, e il corno, e con violenza glieli strappa dal corpo.
«Che schifo» commenta il tedesco vedendo il sangue e la faccia spaccata della creatura. «Povera creatura.»
«Creatura assassina. Volevi essere salvato, no? Ecco fatto.»
«Ma non volevo che maciullassi un unicorno» la visione della testa divisa in due, del cervello, troppo schifoso.
«Non viviamo nelle favole Bee. Giamullo quello che voglio.»
«Maciullassi! Non giamullassi! Cretino.»
~~
Alessio stava per andare ad aiutare la sua ononima a combattere il Vampiro, quando sott'occhio vede una scia venire nella loro direzione.
Senza pensarci troppo, prende la sua arma e spara.
Un uomo che correva ad una velocità straordinaria frena proprio sotto i suoi occhi, con indosso abiti color verde scuro, tra cui spicca una giacca con dettagli dorati e medaglie, e un cappello da generale dello stesso colore. Un uomo dal viso cadaverico che, dolorante, si tocca la caviglia, ferita grazie al proiettile che il cecchino gli ha sparato.
«Chi abbiamo qui? Il nazista. Direttamente dal 1945.»
Stephan viene in aiuto al cugino. «Vedi Ste, lui è il famoso Wilmut. Lurido bastardo adesso hai i poteri, come hai fatto ad averli? Una passeggiatina a New York vero?»
I due cugini accerchiano Wilmut, poi Alessio prende la pistola convito a porre finalmente fine alla sua vita.
Ma il nazista ha imparato velocemente ad usare i suoi nuovi poteri, quindi riesce ad evitare il colpo.
Prende la rincorsa per colpire i due che hanno provato a farlo fuori, avendo successo con Stephan, assestandogli un pugno nel fianco, ma non con Alessio.
Ci riprova ma ancora con scarsi risultati, stavolta anche Stephan riesce a scansarlo. Per quanto si impegni quel dolore alla caviglia lo frena molto.
«Puoi essere veloce quanto vuoi, io ti vedrò sempre arrivare.»
«Allora perché non ce la risolviamo da veri uomini, senza poteri, e senza armi» propone un po' affannato.
I due cugini, molto convinti delle loro capacità, ci stanno.
Wilmut sembra essere più bravo a dare i cazzotti che ad usare i poteri, anche logico se si considera che li ha da poco tempo . I due cugini ovviamente non sono da meno. Ricevono tanti pugni ma ne danno altrettanti.
Adesso solitamente il cattivo rompe la sfida e prende l'arma per sconfiggere il nemico. Ma è Alessio a farlo sparando di nuovo al soldato nazista. «Non siamo in un film, non siamo gli eroi dei cartoni. Noi quelli come te non li mandiamo in prigione, li mandiamo al creatore. Nazista di merda.»
~~
«Dunque sei tu il famoso Vampiro» esordisce Alessia quando si ritrova davanti quel pallido viso, quegli occhi scuri, quei canini aguzzi accompagnati da un elegante abito grigio e nero di Armani. Stile.
«E tu saresti l'Artemide, mi sbaglio?» risponde alla ragazza che ama tanto arco e frecce, che subito prova ad usare contro di lui, ma con un gesto della mano devia la traiettoria.
«Avanti ragazzina, credi davvero di potermi fare qualcosa? Nei secoli tanti ci hanno provato, mai nessuno ci è riuscito.»
Alessia vuole subito dimostrare che può e quindi gli scocca contro una raffica di frecce, che però non vanno a segno.
Poi usa tutta l'aggressività presente nel suo piccolo corpo e gli salta addosso. Demiral però riesce a difendersi.
La ragazza di Sorrento nota poi un graffio sul braccio, non doloroso ma fuoriesce un po' di sangue.
«Non solo i denti» si vanta lui mostrando le unghie appuntite.
Stavolta è Demiral ad andare all'attacco con unghie e denti pronti a far colare sangue dalla giovane ragazza.
Riesce ad afferrarla e con un pugno la stende. Si piega su di lei e la colpisce con svariati pugni sul volto.
Il dolce viso si riempie di lividi e dalla bocca inizia a sputare sangue.
Successivamente le blocca anche i polsi. Alessia sente l'ansia salire, il cervello non le dà più idee, il cuore non le dà più respiro, prova ad agitarsi ma non riesce a migliorare la sua posizione.
I suoi denti sono sempre più vicini al suo collo.
Sente uno sparo, in contemporanea il Vampiro allenta la presa e diventa così possibile per la ragazza prendere una freccia e infilzarlo.
Guarda verso il blocco stradale e vede Michael con un arma puntata proprio verso di loro.
~~
POV SASCHA
Che botta. Devo ancora essere stanco per il viaggio mentale di ieri, altrimenti non mi sarei fatto cogliere così alle spalle. La ragazza, ero sicuro di averla vista.
C'è tanta gente, il Vampiro ha chiamato chiunque. Anche lui. Perché ha i poteri?
Yolanda e Nisim. Forza... alziamoci.
~~
Con uno scatto impercettibile Sascha si scaglia sul collo dello spagnolo. Sia sul suo volto che su quello della connazionale il velocista vede ciò che più ama vedere nei nemici: terrore.
Yolanda prova a calmarlo, inutilmente.
«Tu sei sempre ovunque, eh Yolanda? E non come altri, tu stai sempre con i pezzi grossi.»
Con voce tremante la ragazza risponde. «Sì è vero, si fidano di me ma con lui è diverso... è qui solo perché glielo chiedo io... lascialo andare... ti prego. Noi... non sapevamo di lui. E non ci avremmo nemmeno collaborato di nostra spontanea volontà. Ti prego Sascha, lo stai strozzando.»
«Ti pre-go» supplica faticosamente Nisim.
Davvero arrabbiato lascia andare la prese. «Andatevene. Subito!»
Yolanda prende Nisim e obbedisce. Mentre si allontana guarda dispiaciuta il vecchio amico che sa di aver ormai deluso.
~~
Mentre Manuel se le stava dando di santa ragione con i ricciolini, compaiono dei potenti fasci di luce che li mettono K.O.
POV MANUEL
Che? Oks? «Che ci fai qui?» non posso credere che abbia corso questo rischio, è impazzita?
«Ho visto cosa stava accadendo Manu, volevo aiutarvi, volevo aiutare te.»
«Gli zombi stanno facendo breccia!» sento Mick urlare come un forsennato. Se passano... Se passano come... come facciamo?
«Ne riparliamo dopo Oks, devo andare ad aiutare Mick.»
~~
La situazione però sta diventando più incontinente del previsto, soprattutto quando anche i robot si aggiungono alla festa. «Gesù perché?»
«Posso aiutare Manu, fammi provare.»
Il samurai non è per niente d'accordo, è troppo pericoloso per lei, si sta ancora allenando per usare al meglio i poteri, e poi i nemici potrebbero scoprire la sua identità.
Oksana prende la mani del suo amato e lo guarda con occhi dolci. «Tu mi proteggerai, e anche i tuoi amici. Dobbiamo salvare degli innocenti. Come in Ucraina. Giuba, Iraq, Cina...
Mi hai raccontato che ad ogni costo dovete salvarli, no? Ti prego, fammelo fare.»
«Si... dobbiamo...»
Oksana gli toglie il casco e prende il suo viso tra le mani. «Fidati di me.»
Decide di credere in lei. «Fratelli, mettetevi al riparo tutti. Veloci coglioni.»
Senza avere risposte alle loro domande tutti vanno a mettersi al riparo, tranne i tre componenti della famiglia più pericolosa di questo mondo, e Manuel che rimane lì, con l'armatura a coprirlo dai potenti raggi, per dare forza e coraggio alla ragazza che ama.
Oksana comincia ad illuminarsi.
«Sarà una buona idea?» si chiede Alessio.
«Abbiamo fiducia in lui» risponde Leonard. «No?»
Adelaide forse non ha nemmeno sentito, Sascha non se ne frega se potrebbe farsi male e Alessia punta a uccidere il Vampiro tenendolo stretto per la gola.
«La luce è troppo potente! Ti farà del male» dice denti aguzzi ad Alessia sperando che lo lasci andare e riuscire a scappare.
Ma lei è una ragazza tosta. «A te ne farà di più.»
John viene colpito alla gamba mentre stava correndo al riparo. Prova, mentre il sangue fuoriesce dalla ferita, a raggiungere i compagni, ma la sofferenza è troppa.
La luce si sta espandendo sempre di più, Erik è il più vicino quindi va in suo aiuto.
La luce è lì a pochi metri.
Lo svedese stende il nuovo arrivato e ci si sdraia sopra.
Nel mentre Sascha li vede, è pronto a prendere lo scudo per coprire entrambi quando la luce li investe.
Via la luce, fritti gli zombie e i robot, i cattivi se ne scappano.
Alessia molla il collo del vampiro e si siede esausta a terra. La sorella corre preoccupata a controllarla.
«Guarda Ade... quindi può anche trasformarsi in un pipistrello.»
Sta bene fortunatamente è solo un po' intontita. «Da lì veniva la luce» dice la più piccola vedendo Manuel tenere nelle sue braccia la stanca Oksana.
«Sono stata brava?» domanda la giovane ucraina mentre sente la forza abbandonare il suo corpo.
«Sei stata formidabile» dice commosso il samurai.
«Adesso dammi un'ora di riposo, sono stanchissima.»
Erik si toglie da sopra a John e si sdraia a fianco. Toglie il casco che lo ha protetto da eventuali bruciature ma che allo stesso tempo, dato l'eccessivo calore, è diventato pesante da tenere.
Lo poggia tenendolo forte con le mani sulla pancia mentre respira a pieni polmoni.
Sascha appena riesce di nuovo a vederli si piega su Erik felicissimo di vedere che entrambi stanno bene, dato che lo svedese ha approfittato della posizione per curare la gamba dell'americano.
Arrivano anche Andreas, Michael e Alessio a sincerarsi che il compagno stia bene.
POV JOHN
Mi ha curato mentre era su di me, di solito succede altro quando ho una persona sopra di me.
Ah... fa comunque male.
Come sono felici.
Sono stati per un attimo preoccupati che potessero perderlo, e appena l'hanno visto lì respirare non si sono trattenuti.
Si abbracciano ed esultano come se la missione fosse stata un successo.
Questa energia... è contagiosa.
È questo il loro segreto? Il motivo per cui sono i più temuti in tutto il mondo? Il motivo per il quale in molti si affidano a loro?
Sono sempre più convinto che sia stato un bene unirci a loro.
~~
«Ha fatto schifo sta Tùrchia.»
«Già, non ci tornerò mai più.»
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