TÙRCHIA

L'agente dell'FBI Liam Morales ha confermato le voci riguardo strani avvistamenti in Turchia. «Abbiamo immagini e video, roba anche del XIX secolo. Sono autentiche, non c'è segno di manipolazione. Se questo Vampiro esiste davvero, è un genio. In giro da secoli e mai nessuno che lo abbia trovato.
Questo tizio è uno dei più grandi misteri della storia, più di Jack lo Squartatore.»
«Jackie» lo corregge Sascha. «La Squartatrice.»
«Già» conferma Erik. «Ricordate, Alessio se la portò a letto.»
Ancora poi divertente fu quando scoprirono che quella ragazza era il famosissimo Jack.
~~

I ragazzi sono arrivati a Smirne, città della Turchia centro-occidentale.
«In Tùrchia.»
John nota con piacere che è presente anche Alessia, accompagnata ovviamente da Adelaide.
«Io e Adelaide abbiamo girato molto in questi mesi. E abbiamo sentito cose... Questo Vampiro può essere più pericoloso di quel che pensate. Non sottovalutiamolo.»
«Sistemiamoci all'Hotel.»

Come al solito Peter non ha badato a spese e, come al solito, è rimasto comodo a casa ad osservare ciò che accade dal computer. D'altronde lui non è un grande combattente, quindi è meglio averlo dietro una scrivania.

Sascha mostra apprezzamento. «Belle queste lenzuola verdi...»
«Marroni.»
«Marroni» ripete dopo essere stato corretto.

Alessio si sistema gli occhiali speciali. «Come diceva Fred in Scooby-Doo dobbiamo dividerci.»
«Io ho una pista seguirò quella.»
Sascha si complimenta col samurai. «Ottimo Manu, mi piace questo spirito intraprendente» spirito che però non convince la sorella maggiore.

Dopo che Manuel ha intrapreso la via del guerriero solitario, Sascha e Andreas si mettono in coppia e vanno all'avventura.
«Aspetta Sa... se n'è andato» povero Markus, rimasto lì appeso, come gli scarpini di un calciatore quando si ritira. «Volevo chiedergli dei suoi "amici" qui.»
Erik poggia una mano sulla spalla del francese indignato. «So io dove trovarli. Leonard vieni con noi.»

John guarda sorpreso suo fratello andarsene con gli altri. Credeva che ovviamente avrebbero fatto squadra. Farà coppia con qualcun altro.
«Vieni con me Johnny» lo invita Alessia. «Su muoviti.»

Rimangono dunque Alessio, Michael, Stephan e Adelaide.
«Quindi siamo noi quelli seri del gruppo» deduce Alessio dopo che gli altri si sono dileguati con molta rapidità.
«Preparo le armi?» domanda Michael mentre prova a prendere uno dei suoi fucili, venendo però interrotto da Alessio.
«Non adesso Mick, ci sono tanti civili. Signori, signora, seguitemi. So dove potremmo trovare il nostro uomo.»

Erik, Markus e Leonard si immettono in una strada molto stretta e si avvicinano a una porta di ferro tutta scarabocchiata dai vari graffiti.
Erik bussa in un modo particolare. Qualcuno apre lo spioncino e li osserva prima di aprire la porta. «Signor Erik, prego.»
«Cos'è questo posto?» domanda Leonard molto colpito dalla presenza di tecnologie molto avanzate. Forse nemmeno la Nasa dispone di questi apparecchi.
Erik e Markus non rispondono, si avvicinano ai computer e incitano gli altri a fare lo stesso. «Lonny sei bravo con i computer, no? Prendine uno e lavora. Ci affidiamo ai migliori occhi del pianeta.»
Leonard non se lo fa ripetere. Prende una postazione e concentratissimo si mette alla ricerca del Vampiro.
~~

POV MANUEL
Il posto dovrebbe essere questo. Bel panorama. Da una delle stanze sarà ancora più bello. È carina Smirne, nonostante il nome orrendo. Chissà come si mangia, qui? Dovrei provare, più in là avevo vis...
«Manuel!»
Gesù! «Oks... Ciao... Non ti avevo sentita.»
«Scusami mio samurai. Ti ho spaventato?» mi domanda con quel sorriso sul viso.
«Io? Oh no, per niente. La meditazione mi aiuta a tenere la calma» non mi ha per niente spaventato.

«Saliamo sopra?»
«Certo...» si è mascherata davvero bene. Occhiali da sole con lenti molto scure che non lasciano vedere i suoi occhi chiari, un orrendo cappello di paglia. È orribile, da dove lo avrà preso?
«Ti piace il cappello? L'ho visto e me ne sono innamorata.»

Quindi il cappello non fa parte del travestimento? «È... stupendo.»
«Più di un cross di... ehm... come si... ah... Mario Rui.»
Da dove gli è uscito? Gli avrò parlato giusto una o due volte della mia passione per il calcio. Cerco sempre di non parlare troppo del Napoli per non annoiarla. E così se ne esce con il nome di uno dei calciatori più iconici. «Hai studiato Oks? Ti sei informata sul Napoli? Per me?»
«Ovvio... Io ti amo Manu.»
«Anche io ti amo Oks.»
Improvvisamente quel cappello di paglia è diventato meraviglioso.
~~

Alessia e John sono in una biblioteca. La ragazza ha sentito in giro che potrebbero essere riportate nei libri storici della Turchia informazioni sul Vampiro.
John fa qualsiasi cosa le chieda.

«Che tipo di daltonismo ha?» rompe il ghiaccio il ragazzo.
«Lui vede gli stessi colori che vediamo noi, ma confonde quelli simili.
Mio fratello, particolare in ogni sua sfumatura.»

«Com'è? Com'è scoprire che in giro per il mondo ci sono i tuoi veri familiari?» John si rilassa appena finito di pronunciare queste parole. Aveva un po' di timore nel fare questa domanda. Alessia è una che incute un po' timore. Forse più di un po'.

«Da una parte è stata fantastico, ero figlia unica, i miei genitori adottivi non potevano avere figli. E sapere che c'erano tracce della mia vera famiglia...» la ragazza si interrompe un attimo per tenere a freno la lacrima che stava per scendere dall'occhio.
«D'altra perché i nostri genitori non ci hanno tenuti? Erano una fabbrica di bambini? Ci hanno fatto nascere e poi ci hanno portati lontani. Non ci volevano?
Ho passato una vita sola... Quando Gabriel, il più grande di noi, si presentò alla mia porta ero felicissima. Non lo ero mai stata.»

«Sentivi un vuoto, e poi sei riuscita a riempirlo.»
«Anche tu hai un vuoto John. Lo sento. E per questo che andiamo d'accordo, insieme. Siamo... simili.»

Il corpo di John si blocca un momento e il viso si colora di rosso. Le parole pronunciate da quella ragazza, all'apparenza autoritaria, gli hanno fatto uno strano effetto.

Ritorna a concentrarsi sui libri e a fare finta di niente. «Se solo capissi il turco» si lamenta John dopo aver provato a leggere il quinto libro che prende.
«Io lo capisco. Nella mia famiglia a quanto pare parliamo tutte le lingue del mondo. Cerca libri su creature strane, scrittori turchi e date '800 in poi.»
«Capito. Mi metto a lavoro.»
«E John... grazie. Sei una brava persona.»
~~

POV MICHAEL
Lessie forse sa dove andare, segue traiettorie molto precise.
«Cugino? Dove siamo diretti di preciso?»
«Lo vedrai cugino. Non preoccuparti siamo sulla strada giusta» stupido vanitoso.

«Lo prendi tanto in giro ma saresti il primo a buttarsi per difenderlo.»
«È un mio fratello, noi ci proteggiamo a qualunque costo» Lessie fa tanto il duro, nasconde tante ferite dentro di lui. Se queigli stronzi tornano a bullizzarlo se la vedranno con me. Non mi piace dirlo, ma lo voglio bene, è di famiglia, così come tutti gli altri.

«Ti ricordi quando mio fratello seppe di noi?»
Come dimenticare. Doveva saperlo, ed ero pronto a ricevere il castigo che meritavo. Rispetto e ammiro il Boss più di chiunque altro, era un mio obbligo dirglielo.
«Quanto è stato lì fermo immobile che non riusciva a parlare? Poi così di botto si era commosso.»
«Mi piaceva passare il tempo con te. Non mi facevi sentire stupido.»
«Guardami gigante, tu NON sei stupido. Sei un uomo buono, dolce, aggressivo e pieno di rabbia. C'è tanto amore nel tuo cuore.»
Mi mette un po' di ibarazzo sentire queste cose su di me. Ma mi piace che lei le dice.

«Hey panzone, volete che ci fermiamo così potete fare i porcellini dietro qualche albero?»
Lessie lurido figlio di... Gli spacco il cranio.
«Tu da quanto non scopi Alessio?» haha divertente vedere la sua faccia diventare rossa. Non te lo aspettavi eh Lessie?
«Ade... Una donna del tuo calibro dovrebbe porre domande meno sconce tesoro. Comunque stasera staremo in albergo e potrai afferrare la gigantesca mazza che risiede tra le gambe di questo omone.»
«Io lo so che è gigante, ma tu come lo sai?» È per questo che la amo. È così diretta. E Lessie hahaha, sempre più rosso.

«Ade... Complimenti, sei furba. Ste, torniamo in marcia.»
~~

Dunque Manuel si incontra con Oksana. Erik, Markus e Leonard si affidano a internet. Alessia e John alla conoscenza dei libri. Mentre Michael, Stephan e Adelaide seguono Alessio che prima di venire in Turchia ha intelligentemente studiato, quindi sa già dove andare.

Nonostante ciò, Sascha e Andreas, girovagando totalmente a caso e seguendo unicamente i loro cuori, sono i primi a trovare ciò che stavano cercando.

«Cosa ti preoccupa mia piccola tempesta?» domanda la voce di una donna nella testa di Sascha.
«Ho un brutto presentimento.»
La voce prende la forma di una giovane donna dai capelli rossi e poggia una mano sulle spalle del velocista. «Io sarò qui con te e per te, ricordalo.»

POV ANDREAS
A volte mi dà l'impressione che stia parlando da solo. Un po' pazzo lo è. Non che sia un normale un ragazzo che va in giro con un'armatura ispirata a un robot dei film.
«Che dici è abbastanza insolito?» per me lo è. Una costruzione così grande nasconde per forza qualcosa.
«Controlliamo.»

Attraversando una porta troviamo un largo spazio vuoto, ma molto illuminato. A cosa servirà questo spazio? Partite di calcio clandestine?
«Dove siamo finiti?»
«Fra non lo so proprio.»

Entriamo in un'altra stanza e troviamo uno strano ed enorme marchingegno. Interessante. Chissà che fanno questi comandi?
«... sti così blu.»
«Viola Sascha.»
«E che cazzo.»

Emettono strani suoni, strani ma orecchiabili.
«Diciamo due stronzate, saremmo migliori di molti cantanti italiani» fortunatamente non ascolto canzoni italiane.

Che figata. Divertente. Che c'è scritto qui? A-mma-zza... Oh cazzo. «Ehm... fratello? Abbiamo appena dato vita a dei robot ammazza Potenziati.»
«Potevano mettere un cartello. Li distruggiamo tutti fratello.»
Da quello che sta scritto qui penso che sarà dura mandarli giù. Ma sono fiducioso. «Sarà una bella lotta.»

Ed eccoli lì volare fuori dal macchinario per andare non sappiamo dove. Andiamo a rottamarli. Mai una volta che non facciamo casino.
~~

POV ALESSIO
Io lo dicevo che sapevo dove andare. «Lo dicevo cugino. Lo dicevo panzone. Lo dicevo... Adelaide. Pronti a tutto. Il primo nemico che vedo lo uccido. Nessuno può fermarmi.»
~~

È proprio in quel momento che viene fermato da un pezzo del macchinario che Sascha ha appena fatto esplodere.

POV SASCHA
Dovevo fare più attenzione. Lo aiuto a rialzarsi. Rettifico, era lui a dover fare più attenzione, ma lo aiuto lo stesso.
«Che avete combinato?»
«Noi... niente, non abbiamo fatto niente» intanto dietro il coso continua ad esplodere. E poi c'è un'altra esplosione, non proveniente dalle mie spalle però. Gli Ammazzapoteri.
«Dobbiamo andare... buon divertimento in questo luogo, mistico.»
~~

«Ragazzi, quei due ne hanno combinata una.»
Mick emette il solito ringhio prima di pronunciare delle parole. «Al Capitano piace creare casino.»

Intanto anche Alessia e John, dopo un'attenta ricerca in biblioteca, hanno raggiunto gli altri.
«Il posto è questo. Senti che casino i tuoi nuovi amici.»
~~

POV SASCHA
Vengo colto da un'improvvisa preoccupazione, maggiore di quella che avevo prima di entrare. I robot? Li sto sottovalutando?
«Sono pericolosi, il rischio è elevato. Dovete fare attenzione. C'è un motivo se li hanno chiamati così.»
La donna ha ragione. Ok... ok, ci... penso io a loro.
«Stai attento mio piccolo flagello. Non perderti.»

Chiudi gli occhi, devo concentrarmi. Tutto è immobile intorno a me.

Avvio.

Alessio, spavaldo, si è distaccato dagli altri. Un rumore alle spalle lo mette sull'attenti, ma non vede niente.
Riprende la direzione che aveva preso prima e trova davanti a sé uno di quei robot che lo afferra per il collo.
Il robot poi lo solleva da terra mentre stringe forte la presa. Alessio tenta di prendere la pistola ma gli cade, la presa è troppo forte, prova a usare le mani ma niente.
Il robot lascia cadere a terra il suo corpo.

No, no.

Ok. Distraggo il robot, Alessio e salvo. Il robot vede Andreas. Pensavo seguisse me. È andato dietro di lui. Devo raggiungerli.
Sono stato lento. Andreas è lì steso a terra con il braccio del robot conficcato nel petto.

Cazzo.

Via da Alessio, allontano Andreas. Michael vuole aiutarmi ma gli ordino di andarsene. È fatta l'ho ucciso.
Tonro dagli altri. E Michael è stato trafitto da una freccia.

Cosa cazzo vado a pensare, non ce ne solo uno.

Li distruggo quanti più posso. L'ho detto correttamente? Non è il momento di pensare alla grammatica cazzo.
Uno sta scappando, lo vado a prendere. Che ci fa una macchi... sono Erik e gli altri.
No, il robot ha sparato un razzo. Ma di cosa sono fatti? Di sogni? Provo a raggiungerlo ma non ce la faccio.
Come? Sono l'essere più veloce del mondo. E sono stato troppo lento per salvare...

Di nuovo.

Sto per farcela, mi scappa sempre lui alla fine. E sta volta ha fatto saltare anche Markus e Leonard.

No!

Stavolta non va da nessuna parte. Ucciso.
Torno dentro. La vita è una figli di puttana. John... Lui non c'entra niente. Non ha i poteri.

Devo...

John non muori stavolta. No... Ade... No.

... farcela.

Il robot prende la freccia che Alessia aveva scoccato e la infilza nel suo cuore.

Non mi arrendo.

Mick sbudellato. Alessio Di nuovo strangolato. Alessio strangolato e sventrato. Andreas con la testa spappolata. Erik morto. John morto. Ade morta. Ale morta. Leonard, Bee, Erik, Lessie, Manuel, Bee, Lessie tre volte. Non riesco. Non smette. Non posso.

Basta. Fermo tutto, ho bisogno di... aria.
Tolgo cappuccio e maschera. Sono esausto, ho caldo, sto sudando tantissimo. Mi scoppia la testa... Ah...

Devo trattenere le lacrime, non è il momento. Devo... salvarli... Tutti.
Se morissi io? Potrebbero scamaprla?
Me per loro. Potrebbe funzionare. Mi sacrifico io, sono pronto, sono pronto. Sono pronto? Sì, sì, sì. Muoio io così non muoiono loro. Funziona.

Me per tutti.

«Sai che non funzionerà» la solita guastafeste.
«Cosa dovrei fare? Lasciarli morire.» devo trovare un modo, devo trovare un modo, devo trovare un modo.
«Perché piccolo mio? Perché? Perché pensi di non meritare di vivere?
Perché trasformi ogni volta quel bel gesto che facesti tempo fa in qualcosa di cattivo?
Tu non gli hai messo un bersaglio sulla testa, tu gli hai dato la possibilità di vivere.
Non c'è bisogno di sacrificarti. Tu puoi salvarli, di nuovo.»

Non so se riesco. Sto perdendo le forze, la testa mi fa male.
«Stai calmo mia piccola luce. Non puoi aiutarli in queste condizioni. Devi calmarti ok?» il tocco delle sue mani mi stabilizza un po'. Mi dà un senso di protezione quel suo tocco. Perché ho un così forte legame con lei? È solo la mia coscienza, almeno così credo.

«Guardami negli occhi mio piccolo angelo. TU sei l'essere più potente di questo universo. TU sei il mio Sascha. NESSUNO è alla tua altezza, nessuno.»
E mi scompare davanti agli occhi.

Sento sempre di più l'elettricità scorrere nel mio corpo. Prendo un fazzoletto, mi ricompongo un attimo. Ok, so cosa fare.
«Grazie donna nella mia testa.»
~~

Una freccia si conficca nella testa del robot facendolo spegnere, e facendolo così mollare la presa sul magretto Alessio che esausto si sdraia a terra per riprendere fiato.

Alessia e John corrono da lui.
«Graize signori.»
«Stai bene Ale?» domanda l'altra Ale.
«Devo solo riposare un po'.»

Si ricongiungono anche gli altri.
«Lessie... che fai a terra?» domanda Michael appena lo vede.
«Le flessioni ciccione.»
Stephan lo aiuta a rialzarsi. Mentre Alessia chiede dove siano suo fratello e Andreas.
«Ovunque siano sicuramente non avranno bisogno di aiuto. Vediamo di uscire prima che ci facciano fuori.»

POV SASCHA
«Andre averti gli altri di mettersi al riparo e poi fai lo stesso.»
Vi salvo tutti fratello, VI SALVO TUTTI.
~~

5 maggio 1756

Hakan Demiral, alias Vampiro, compie i primi passi con i suoi nuovi poteri.
All'età di ventitré anni il giovane di Istanbul muta drasticamente. I suoi canini diventarono più appuntiti, divenne come allergico al sole, la pelle era sempre più bianca e cresceva in lui il desiderio di azzannare i colli delle persone.
Grazie alla nascita di queste abilità Hakan è, ad oggi, il più grande assassino della storia. Ovviamente solo chi sa di lui è a conoscenza di questo suo record.

Hakan si è mosso nella storia prendendo sempre parte agli eventi più importanti, schierandosi sempre dove conveniva.

Tutti questi anni li ha sempre trascorsi però in solitudine, le persone che gli erano attorno o erano future vittime oppure business. Non ha mai amato nessuno.

Fino ad una decina di anni fa.
Quando accadde un incidente: un'auto finì in mare. Dentro c'era una famiglia: madre, padre e i loro tre figli.
Hakan assistette e per qualche motivo si tuffò.

I genitori erano ormai morti, ma una dei figli no, sentiva ancora il sangue scorrere nel suo corpo. Hakan ruppe il vetro e l'auto, e la portò in salvo.

«Come ti chiami piccolina?»
«Fiona.»
~~

«Padre, tutto bene?» Fiona dal cellulare lo sente molto concentrato, forse lo sta disturbando.
«Sì piccola, non preoccuparti io sto bene. Stessa cosa non posso dire per quelli che hanno invaso i miei spazi. Devo andare piccola, ti richiamo.»

Fiona stacca il telefono e si mette ad ammirare il bicchiere vuoto davanti a lei.
Ripensa alla sua vita, medita su ciò che ha fatto insieme al padre mentre attende una persona che purtroppo non potrà incontrare questa volta.

Appare Yolanda. «Che fai qui Fiona?»
«Aspettavo una persona.»
«Il principe azzurro? Un bel ragazzo biondo con gli occhi del colore del mare?»
In effetti è proprio così la persona che Fiona sperava di incontrare.
«Devi venire con me, dobbiamo andare da tuo padre.»

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