NON È NELLE STELLE CHE È CONSERVATO IL NOSTRO DESTINO
«È finita?» Ananquel guarda la devastazione che li circonda. «Abbiamo vinto Yola?»
Yolanda la tira verso di sé e la abbraccia. «Si amore mio, hanno vinto.»
John e Leonard sono vicini al corpo senza vita del padre quando le ragazze li raggiungono.
Alessia prova a rincuorarli. «Se serve qualcosa noi ci siamo Johnny.»
Fiona si aggrega e va subito verso i fratelli. «Mi dispiace per vostro padre, era una brava persona. Gli hanno fatto il lavaggio del cervello, il vostro vero padre non avrebbe fatto nulla di simile. E quello che avete affrontato non era il quello vero. Mi dispiace darvi questa orrenda notizia.»
La ringraziano, chiedendosi poi chi diavolo fosse.
«Storia lunga» risponde timidamente.
Sascha e Andreas si scambiano sguardi esausti dopo aver posto fine all'esistenza di Cardinale.
Decidono di alzarsi e correre l'uno dall'altro per abracciarsi, ma le scarse forze li riportano a sdraiarsi per terra.
Stephan, Markus e Peter raggiungono i Murphy e le altre vicino al Colosseo.
«Dove sono?» domanda Peter mentre si guarda intorno.
«Io e Mick ci siamo separati durante l'esplosione di Gigante, non l'ho visto uscire» spiega Markus mentre tiene ancora gli occhi puntati al luogo da dove dovrebbe vedere arrivare il gigante di Detroit.
Nel mentre è arrivata anche Oksana, molto in imbarazzo dato che non ha mai avuto a che fare con le altre presenti. Si mette più vicino a Stephan, almeno lui un paio di volte lo ha visto.
«Ed ecco la coppia del secolo» dice Peter indicando Sascha e Andreas, che fanno poca strada e poi si risiedono ad ascoltare il silenzio che invade le strade dopo la battaglia.
Alle loro spalle arriva anche Alessio che dà il cinque ai tre e poi si butta sulle spalle di Peter.
«Manu» pronuncia Oksana felice.
Erik si toglie il casco mentre raggiunge gli altri al fianco del samurai.
I due sorridono ed esultano con gioia, abbracciandosi ogni due secondi. Peter e Alessio gli vanno incontro e si uniscono.
Sentono dei pesanti passi avvicinarsi.
«Mick!» urla Adelaide.
Michael fa qualche passo e poi si siede. «Sono stanco, portatemi una birra.»
I quattro che stavano esultando insieme vanno subito da lui, che non rinuncia a quello scambio di affetti.
Arrivano immediatamente anche Sascha e Andreas, infilandosi sotto le braccia dei più alti.
E poco dopo anche Markus, mettendosi al fianco dell'omone, e Stephan, saltando sopra le spalle del cugino e poi unirsi agli altri.
I nove rimangono così fermi a godersi quell'abbraccio per un bel po'.
Ne hanno affrontata un'altra e ne sono usciti di nuovo vivi e vincitori, almeno per il momento.
Sanno che non è finita ancora, ma per adesso l'importante è stare vicini, stare insieme, fare battute su qualche minoranza e tenersi pronti al ritorno del nemico.
All'ultimo anche vedono con piacere anche i fratelli Murphy unirsi all'abbraccio.
«Chi rimedierà a questo?» gli domanda Yolanda una volta terminato questo momento sentimentale.
«Non noi» risponde John mentre affianca Alessia.
«Chi ha fatto il casino sistema» dice severo Alessio. «I signori politici lì hanno voluto collaborare con questi soggetti? Bene, pagano loro i danni.»
«Piccolo dettaglio, ma proprio piccolo» entra a supporto Peter. «Come ogni guerra alla quale abbiamo partecipato, i danni e le vittime sono diminuiti drasticamente al nostro arrivo. Quindi il primo che si azzarda a dire che dovremmo pagare i danni...»
«Lo uccidiamo» interviene Michael.
«Non così esagerato» lo calma Manuel mentre va da Oksana per baciarla.
«Le autorità competenti hanno già i nomi degli artefici, politici, uomini di chiesa...»
Sascha scatta l'ultima foto. «Torniamo a casa?»
Andreas apre il portale «Hai visto? Adesso potrai dire di aver visitato Roma.»
«Molti anni più tardi rispetto ad un suo coetaneo svedese.»
«Non prendermi in giro Erik.»
~~
I Fra, originali e nuovi, sono tornati a Napoli, sono nell'appartamento di Peter.
La televisione è accesa, è il momento, la partita che può dare lo scudetto al Napoli, basterebbe un pareggio.
Ma prima di attaccare gli occhi alla televisione, Peter fa accomodare John, Leonard e Oksana sul divano.
«Siamo in punizione?» chiede confuso il secondo.
Davanti a loro arriva Sascha con un libro in mano, il Fra Codice di How I met your mother.
Oksana sorride eccitata mentre i due ragazzi rimangono basiti.
«Mani sul libro» dice il Capitano.
Arriva Alessio, molto più propenso a parlare in pubblico rispetto all'altro, anche se il pubblico in realtà non c'è.
«Come disse un grande uomo...»
«Lo so...» lo interrompe John.
«Rendici fiero» urla Michael mentre azzanna del pollo.
«Non è nelle stelle che è riservato il nostro destino, ma in noi stessi. Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli.
Non c'è altra strada.»
Sascha fa togliere le mani e tira il libro a sé. «Abbiamo terminato. Benvenuti nei Fra.»
Mentre tutti prendono posto, Peter va verso Yolanda, vicino alla porta di casa affiancata da Ananquel.
«La vostra amica?»
«È già andata via. E penso che adesso togliamo il disturbo anche noi.»
«Se volete potete rimanere. Oksana l'unica donna nella nostra squadra, senza contare Alessio.
Potreste unirvi anche voi. Saremmo tutti d'accordo.»
«Dopo ciò che ho fatto?» domanda titubante la spagnola. «Non... non lo so Peter. Non credo che sarebbe una buona idea.»
«Alla tua ragazza piacerebbe... ma la decisione è tua. Ti invitiamo almeno a pensarci.»
«Lo farò» apre un portale e ci va dentro tenendo Ananquel per mano. Dà un ultimo sguardo al gruppo di pazzi davanti al televisore e poi scompare dentro il portale.
Al fischi finale c'è chi si alza per esultare.
Alessio rimane seduto sul divano, nasconde il viso tra le mani e si lascia andare.
Il cugino va a sedersi vicino, con gli occhi lucidi. Porta il braccio sulle sue spalle e poi gli dà con l'altro degli schiaffi sul petto.
«Ce l'abbiamo fatta. In tutti i sensi.»
Anche gli altri si lasciano andare e liberano la felicità del momento, mischiata allo sfogo per ciò che hanno affrontato.
«Stavolta è stata complicata» pronuncia Manuel mentre asciuga le lacrime con un fazzoletto.
«Per la prima volta non ero sicuro che ce l'avremmo fatta» ammette Erik.
«Siamo qui adesso» interviene Sascha rimanendo immobile davanti alla finestra. «A goderci questo momento. E tante altre persone possono continuare a godersi tanti bei momenti grazie a noi.
La paura che abbiamo provato, le preoccupazioni, i timori... ci renderanno più forti.»
«Vieni Sascha» Andreas lo chiama, si mettono tutti vicini in cerchio.
«Robe da setta?» domanda John.
«Stiamo per sacrificare qualcuno» lo sfotte Markus. «Punto su di te Johnny.»
«Siamo felici di essere qui insieme. Dovremmo più spesso renderci conto che i rischi che corriamo sono molti.»
«E siamo felici per le vite che salviamo, altra cosa di cui spesso non ci rendiamo conto.»
«E adesso, andiamo a festeggiare.»
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