L'ULTIMO VIAGGIO

Yolanda e Ananquel si sono trovate una piccola abitazione momentanea a Napoli, sotto richiesta dei Fra. Qualcuno sembra averle trovate.

Dopo aver guardato dallo spioncino, Yolanda apre la porta. «Ciao Fiona» dal tono di voce, e dal viso, la ragazza inlgese capisce che è mentalmente distrutta, stanca.
«Come stai? Anzi, state?» Da un piccolo spazio, sopra le spalle di Yolanda, intravede la bella Ananquel sdraiata sul divano.
«Beh… difficile da dire. Senti… grazie per avermi salvata, forse nemmeno lo meritavo per tutte le volte che ti ho trattata male.»
«No» la ferma subito. «Non dire così... Mi spiace che non sia riuscita a salvare anche Nisim.»
«Hai fatto quello che potevi.»

«Meglio che vada… non voglio che vi trovino.»
Yolanda la afferra velocemente prima che scappi e le chiede di non tornare da suo padre e gli altri. Ma purtroppo Fiona deve farlo, non può scomparire all’improvviso, suo padre la ritroverà sempre.
«Proverò a farti uscire da lì.»
Fiona le sorride. «Ormai non ci spero più. Pensa a tenere al sicuro te e lei.» 
~~

Il mattino seguente i Fra fanno finalmente ritorno a casa.
«Dovrò rifare i vostri costumi» si lamenta Peter mentre osserva quelli che adesso sono distrutti.
«Sul serio?» gli domanda Alessio. «Tu adesso pensi a questo?»

Erik, ancora acciaccato, prova a fare delle analisi, vorrebbe tanto capire cos’era quella ciò che li ha colpiti e perché invece di ucciderli, come da piano, li abbia resi più terrificanti e spietati.
«Ti do una mano» arriva curioso Peter.
«C’è Karen, tu non dovevi rifare i costumi?»
«Saranno pronti in poche ore.»

«Sono incazzato.»
«Quando non sei incazzato Mick» giustamente gli risponde Manuel.
Intanto le dieci pizze, i sei panini e le venti nuggets di pollo di Sacha sono arrivate, insieme è arrivato anche del cibo per gli altri.

«Manu, sei inguardabile» Andreas non poteva essere più sincero. La ricomposizione del corpo del samurai ancora non è stata completata, il braccio che aveva perso è ancora taglia dodici anni, la parte del collo e del mento sono ancora senza pelle, certi punti delle gambe puoi ancora vedere le ossa e nella parte superiore si può vedere qualcosa di bianco che qualcuno ipotizza possa essere il polmone.

«Il mio dolce samurai» gli si attacca addosso Oksana.
«Che schifo» commenta Alessio.
«A me non interessa amore, ti bacerei in qualsiasi stato di composizione.»
«Questo è vero amore» dice Mick. «Adesso su…»
«No…» lo ferma Andreas prima che potesse dire altro. «Può bastare gigante, hai già detto molto di romantico.»
«Sono un poeta.»
«Sono fiero di te omaccione» dice Sascha col boccone di pizza in bocca.

Torna Peter che passa uno strano aggeggio su quelli che sono stati infestati da quella sostanza.
«Che cos’è?» gli domanda stranito John.
«Mi serve per capire che hanno passato.»

«Cugino?»
«Cugino?»
«Stai dormendo in piedi. Può essere un effetto di quella cosa.»
Ma Andreas ipotizza che possa anche essere semplicemente la conseguenza dell’aver dormito pochissimo negli ultimi giorni.
Lì nascosta in un angolino Yolanda osserva, il suo lavoro ha quasi ucciso dei suoi "amici".

«Dunque» prende la parola Stephan. «Il Cardinale. Il Vaticano, il pezzo grosso?»
«Non proprio» corregge la spagnola. I pezzi grossi sono i cinque capi che hanno messo insieme tutto, ma purtroppo non li ha mai incontrati. Non sa chi sono, non sa dove potrebbero essere e addirittura come faceva Cardinale a entrare in contatto con loro.

«Sono loro» interrompe Sascha ricordando l'infanzia. «Quelli che...»
Yolanda gli si avvicina dispiaciuta. «Sì... mi dispiace Sascha, io non sapevo quello che ti avevano fatto.»
«Non sapevi di Wilmut?»
«Di quello che ti hanno fatto quando avevi sette anni. Mi dispiace.»
«Non è colpa tua.»

«Un passo alla volta» dice Peter. «Prima il Cardinale e gli altri incontrati in Turchia, poi, in qualche modo, andremo dai pezzi più grossi.»

«Dunque prepariamo i bagagli, andremo in Vaticano.»
Yolanda raccomanda attenzione, è possibile che troveranno contro anche le SSI.
«Meglio.»
«Vuol dire che porremo fine anche a loro.»
~~

I cattivi, quelli ancora liberi e vivi, si sono riuniti nel Vaticano, ci sono anche il nuovo capo delle SSI, qualche politico e qualche altro membro della chiesa.

«È impossibile, come hanno fatto a sopravvivere?»
«La sostanza non ha funzionato.»
«Russo pare sia vivo.»
«Quella spagnola starà sicuramente collaborando, ormai gli avrà detto tutto.»
«Quale sarà la loro prossima mossa?»

«Non è evidente» parla finalmente Cardinale. «Verranno qui, quelli rimasti siamo tutti qui, in Vaticano, nella Chiesa, nella casa di Dio.
Verranno qui a cercarci e a ucciderci, e gli daremo la giusta accoglienza. Nessuno è capace, nessuno li uccide. Allora lo farò io, col mio scettro. Dio mi ha dato il potere per spedirli all’inferno, Dio mi ha dato il potere per liberare il mondo da loro.»

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