GIGANTE

I Fra originali si dirigono con un jet privato in Spagna, precisamente a Valencia.

Si recano in una palestra dove dovrebbero trovare dei loro vecchi amici che potrebbero avere informazioni su Yolanda.

Appena entrati hanno davanti un grande spazio con alla destra gli spogliatoi, da dove sperano non si vedano uomini con gli arnesi di fuori, e dritto davanti a loro c'è addirittura un ring dove qualcuno sta combattendo.
Molto assortita questa palestra.

Alle loro spalle spunta una ragazza. Bassina e muscolosa, di certo più di tutti loro tranne Michael, lunga chioma bionda e occhi marroni. Indossa una canotta aderente e dei pantaloncini davvero, davvero, corti.
«Ciao ragazzi.»

Grida, imprecazioni, insulti. Li ha colti di sorpresa, erano concentrati su altro.

Si tratta di Cassandra Maria Blanco, una potenziata spagnola. Trasferitasi a Valencia da un po' insieme all'altro potenziato, che ora si sta avvicinando, Abelard Arenas Casillas. Un ragazzo bello grosso, circa due metri, ciuffo biondo scuro e occhi anche lui marroni.

Alessio, da vero gentiluomo, fa subito apprezzamenti sugli indumenti indossati da Cassandra, e su ciò che mettono bene in mostra quei pantaloncini.

«Siete qui per combattere?»
Sascha risponde prontamente con un secco no, mentre gli altri del gruppo vengono distratti da Abelard.
«Hai paura di combattere con una ragazza? O credi che una ragazza sia inferiore a te?»
«Ogni ragazza è inferiore a me.»
Cassandra non crede alle sue orecchie, ma deve subito ricredersi.
«Così come ogni uomo» continua il ragazzo con uno sguardo assente.
«Ah» questo riesce a dire la ragazza, la frase pronunciata sulle ragazze l'aveva indotta a pensare male.
«Ogni essere vivente è inferiore a me. Io non lo volevo. Non volevo questo.»
«Ah» Cassandra non può non notare il dispiacere sul volto del ragazzo, l'infelicità nel sapere che lui è in qualche modo superiore a tutti. «Mmm... mmm... ah...»
«È difficile esserlo, ma sapere di esserlo...» Sascha caccia fuori tutto il suo dispiacere nell'essere considerato l'essere più potente del mondo, col viso, a parole un bambino di tre anni avrebbe spiegato meglio la situazione. Non è molto bravo ad esprimersi.

«Stai bene?» domanda alla palestrata dato che risponde solo con monosillabi.
«Oh... certo» risponde lei imbarazzata
L'italo-islandese nota però uno strano particolare nella zona dei pantaloncini.
«Oh che... mi dispiace, non volevo, non so controllarlo, la maggior parte delle volte.»
«Tranquillo, mi vado a cambiare.»
«Sai non è la prima volta che succede» il ragazzo continua a piangersi addosso. «Ormai anche il solo parlare provoca alle persone, di qualsiasi sesso, un'eccitazione nei miei confronti. Ma io non voglio questo, mi sento in colpa, io...»
«Sascha» lo interrompe lei. «Sascha, chiudi quella cazzo di bocca altrimenti vengo un'altra volta.»
«Sto zitto.»

«Dove va?» domanda Abelard notando Cassandra tornare negli spogliatoi.
«A cambiarsi. Perché... lei è una che ci tiene all'igiene.»
«È successo di nuovo, vero?» chiede Alessio incredulo.

Dopo poco Cassandra, molto imbarazzata, torna cercando di stare il più lontana possibile da Sascha. «Dunque, perché siete venuti qui?»
«Potremmo porti la stessa domanda» scherza Alessio sperando che lei non abbia sentito.

Andreas le spiega che stanno cercando Yolanda, aggiungendo che sapevano che, per qualche tempo, loro erano stati in sua compagnia.

Abelard conferma quanto detto, ma prima di continuare a parlare di lei domanda perché la stiano cercando.
Erik risponde senza farlo attendere. «Diciamo che si è messa con gente poco affidabile, si è messa a fare cose poco etiche.»

«Come sospettavamo» interviene Cassandra.
La ragazza continua dicendo che Yolanda dopo un certo periodo iniziò a frequentare spesso un altro di loro, un altro potenziato.

POV ALESSIO
Quei capezzoli stanno per esplodere. Ua se Sascha li vede lo dobbiamo ricoverare.
«Li vedi anche tu? Mi fa impressione fra.»
«Fratello, non sei normale. Quale ragazzo etero si impressiona vedendo ciò?»
«Fratello, non è colpa mia. I capezzoli sono piccolissimi, una minima cosa è volano... Ah... che dolore solo a pensarci.»
Ogni giorno mi faccio sempre più domande su di lui. E anche sulle ragazze con cui è stato. Ma soprattutto su di lui. È un essere così mistico.
~~

Manuel e Erik continuano a discutere su un momento di incomprensione durante una partitella a pallone.
«Ancora? Manu avevo ragione io. C'era spazio tra i due difensori e l'esterno, ci passava un treno.»
Erik si ostina a difendere la sua idea. «Io lo spazio lo vedevo tra quei due difensori e il terzo. Seguendo la linea che stavi percorrendo.»
«Ma loro non si aspettavano quel taglio, li fottevamo.»
~~

POV ANDREAS
Non era molto felice quando Adelaide lo ha abbracciato, si vedeva che era geloso. Quando Peter lo dice per scherzare si vede nei suoi occhi la voglia di ucciderlo.
Quindi come potrei mai dirgli di me e Jessica, la sua gemella. Sarebbe un suicidio.
Seguirò il consiglio di Jess e terrò tutto per me. Sperando che ciò non mi logori l'anima.
Dovrei scriverci una poesia su questa cosa. Dovrei. Potrei.
~~

POV MICHAEL
Come parlano strano questi spagnoli. Chissà di che stanno parlando. Dopo mi faccio fare la traduzione. Le hanno delle birre questi? Forse no, questa gente è fissata.
Gr... Mi fumo un sigaro? Ci sarà qualcuno col coraggio di sfidarmi?
~~

Cassandra continua a parlare mentre gli altri sono palesemente distratti. «Passava molto tempo con lui poi un giorno si unirono a collaborare definitivamente.»
Quattro-uno-quattro è il ragazzo con cui Yolanda ha iniziato a passare il tempo. «Non so il nome di battesimo.»
«Peter, Markus, trovate Quattro-uno-quattro.»
~~

Yolanda è in Vaticano. Insieme ad altre persone che fanno parte del suo stesso gruppo è stata chiamata dal Cardinale per discutere di Petrov.
«L'Organizzazione non è contenta di ciò che è accaduto qualche settimana fa in Ucraina, e soprattutto non è contenta di ciò che è accaduto due giorni fa in Bielorussia, e non sto a parlare di Napoli.
Noi non li deluderemo, io non li deluderò.
È per questo che vi informo di ciò che è accaduto a Petrov, ha fallito e ha meritato la morte. Che sia di avvertimento... Potete andare.»

Yolanda se ne va furibonda per l'avvertimento ricevuto, ingiusto secondo lei. È una dei pochi a fare bene il suo lavoro, sono altri che meritano una tirata d'orecchie. Una di questi le passa avanti proprio adesso.

Si chiama Fiona, una ventenne inglese dalla carnagione dorata, lisci capelli a caschetto castani e dei profondi occhi color nocciola.
Finita in tutto questo casino dopo la morte dei suoi genitori, e dopo essere stata adottata da uno dei peggiori criminali dell'Europa, e del mondo, degli ultimi secoli, Vampiro.

«Ti vedo nervosa» esordisce Fiona appena la vede. L'inglese ha sempre provato ad instaurare un rapporto con la spagnola, ma non ci è mai riuscita. Così come non è mai riuscita a dare motivo all'odio che Yolanda prova per lei.
«Non rompermi le palle, ho sempre fatto bene il mio lavoro, tu piuttosto so benissimo che hai fatto.»

«E cosa ho fatto Yolanda? Illuminami?»
«Non intralciarmi Fiona, oppure ti uccido.»
La spagnola apre un portale e si dilegua.

Entra in una stanza.
Si toglie gli occhiali oscurati, la giacca in pelle e la maglietta, rimanendo solo col top nero. Si siede su un piccolo divanetto azzurro, mentre osserva il panorama che si vede dalla finestra dietro il tavolo che ha davanti.
Poggia i gomiti sulle ginocchia, il viso nella mani e si mette a riflettere.

Una persona si affianca a lei e la stringe in un abbraccio sperando di calmarla. «Tutto apposto amore, adesso sei qui con me.»
Ananquel Echevarría Peres, anche lei una potenziata.

Yolanda si volta verso di lei, sposta i suoi lunghi e mossi capelli biondi e la bacia.
«Stai bene tesoro?» chiede premurosamente Ananquel.
«Bene... solo un po' stressata. Ma ora che ci sei tu...»
Ananquel le prende la mano. «Vieni... ci andiamo a rilassare in camera da letto.»
Le due si scambiano altri baci prima di alzarsi e raggiungere la stanza.
~~

Nisim Baeza Argüello, alias Quattro-uno-quattro.
Ragazzo ben curato, capelli lunghi sui quali applica solo prodotti di primissima qualità, guarda quanto sono morbidi.
Probabilmente ha tanti soldi sul conto in banca vista la tenuta della casa e la terrezza all'esterno.
Originario di Huesca, trasferitosi a Valencia dopo aver iniziato a collaborare con il Cardinale. Qui conobbe Yolanda e portò anche lei dentro questo oscuro mondo.
Adesso è seduto davanti alla televisione mentre gusta una Fanta.

POV ALESSIO
«Lo vedo» lo sto osservando col mio cecchino. Cammina per la casa, ma è cretino? Avrà la smania, come una certa persona in questo gruppo.
Forse è nervoso, non si ferma un attimo.
«Mi raccomando signori, senza fare rumore» premessa che proprio tu Sascha sei spesso il primo a non mantenere.

Erik inizia a salire le scale, obiettivo quarto piano, stanza a destra. Sascha e Manuel sono sulla terrazza, mentre Andreas si prepara ad aprire il portale.
Io li osservo da qui, con Michael che mi disturba spesso. «Li vedi? Stanno salendo?»
«Tieni Mick, usa questo binocolo e fai il bravo.»
«Bello» lo terrà impegnato.

In contemporanea Erik sfonda la porta, Sascha e Manuel la finestra e Andreas apre il portale.
Nel giro di pochi secondi Nisim si ritrova circondato e legato.

Mentre gli altri tengono le armi puntate su di lui Sascha mette le mani dietro le spalle e passeggia con molta calma. «Allora Nisim, qual è il vostro obiettivo? Prima venite a rompermi le palle a casa mia, poi mirate a conquistare l'Ucraina... Perché?»
Nisim si guarda attorno in cerca di una via di fuga, non lo vedo poi così preoccupato, strano.

«È qualcosa molto più grande di te Diciassette.»
«Già mi è stato detto più volte questo... Volete conquistare il mondo?» Nisim non risponde. «Quelli per cui lavori c'entrano qualcosa con l'invasione aliena?»
«Non è il momento dell'invasione aliena» Andre ha ragione. È fissato con questa cosa.
Erik invita lo spagnolo a collaborare. Il suo sguardo non mi piace. Che ci nasconde sto bastardo?
«Quattordici, Novantasei, voi ricordate qual è il mio potere?»

Oh cazzo, ci ha fregati.
~~

Sorgono dubbi nelle menti dei Fra. Qual è il potere di Nisim?
Improvvisamente lo spagnolo esplode.

«È saltato in aria?»
«Sì è smolecolato» informa Alessio che ha visto tutto con il cecchino.
I ragazzi scendono di corsa giù a cercarlo ma non lo trovano più.
~~

POV PETER
«Pete... Non era meglio dirgli le sue abilità invece di mandarli alla cieca?»
Non reagirò a questa sua provocazione. Adesso mi rimetto qui e vedo di trovare di nuovo quel...
Markus ci interrompe. «Abbiamo problemi a Valencia Pete, oltre a Nisim, ci sono stranger fings.»
~~

Nisim è entrato in un bar e chiede subito del bagno.
«Mi hanno trovato, non so come ma sono qui, sono circondato... mandami rinforzi.»
~~

POV MANUEL
«Dov'è finito?» sono frustrato, oh cazzo stavo distruggendo un cassonetto. Cazzo.
Perché vedo numerosa gente scendere in strada e correre. «Cosa cazzo sta succedendo?»
Markus si mette subito in contatto con noi a Valencia e ci informa di uno strano evento che sta accadendo nella città spagnola. «Pare che arrivi dal mare, forse potrebbe non essere un maremoto.»

Sascha nota la grande difficoltà della gente circostante. «Noi diamo una mano alle persone. Mick, Lessie andate alla spiaggia.»

Adesso abbiamo sentito anche noi la terra tremare. Ma se non è un terremoto o un maremoto cos'è?
~~

Mentre gli altri dunque danno una mano, l'omone e il secco vanno a vedere se trovano qualcosa di insolito nel mare.

POV MICHAEL
«No, quella no, è troppo piccola per me» Lessie è proprio un coglione. Poteri della vista poi non vede che una macchina è troppo piccola per la mia taglia.
«Allora prendiamo questa della polizia?» gr... mi sembra un'ottima idea, anche divertente.

Dopo essere passati per numerose vie, aver quasi buttato sotto numerose persone, arriviamo alla spiaggia.
Lessie parcheggia in doppia fila.
«A Napoli facciamo così. Niente battute.»

Osserviamo l'orizzonte aspettandoci non si sa cosa precisamente. Un sottomarino? Un Super con poteri d'acqua o di terra?
Intanto sono arrivati anche le forze dell'ordine. Il mio minigun gli farà vede...
«Mick...» che c'è adesso? «Sono qui per controllare anche loro, non ingaggiare combattimenti inutili senza nemmeno essere provocato.»
Mi guardano, per me questa è una provocazione. Se si avvicinano li faccio tornare a casa col buco del culo più largo del normale.

Alessio si abbassa gli occhiali speciali sugli occhi. «Vedo qualcosa... ma non capisco cosa sia.»
È ora: prendo il minigun e sparo a caso nell'acqua.
«Davvero utile» giuro che lo uccido se fa ancora il sarcastico con me.
«Aspè Mick. Vedo una... pinna. Strano... è rossa.»

La pinna sembra avvicinarsi e si fa sempre più grande.
«Signori mi sa che abbiamo un grosso problema qui.»

In poco tempo Manuel, Erik e Andreas ci raggiungono.
«Ma che cazz...»
La pinna sta uscendo dall'acqua, sembra attaccata a qualcosa.
«Quelli sono occhi?» domanda Manuel. Non saprei... Può essere una cosa possibile? Le pinne hanno gli occhi?

Un naso, una bocca. Ecco perché quelle pinne avevano gli occhi, è un'enorme faccia bianca con in cima la pinna rossa. Io però a scuola non ero molto bravo quindi non conosco questo animale qui.

«¿Que es esto?» Che ha detto? Ce l'ha con me? Guarda che lo uccido.
~~

POV ALESSIO
«È la trasformazione di qualcuno?» molti dei 587 si trasformano in qualcosa. Può darsi che lui sia uno di loro. Come può darsi di no. Tutto è possibile. Anche che il Napoli vinca lo scudetto.
«Potrebbe essere un alieno» teorizza Andreas.
«Di nuovo? No per favore.»
Già, basta alieni.
«Lessie tu che sei fissato coi mostri marini non sai cos'è?» ha ha, divertente. Brutto figlio...

Michael riprende il minigun e spara numerosi colpi al... coso lì nel mare.
I colpi rimbalzano su di lui.
«Ci penso io» adesso lo stendo, preparo la mia pistola, miro verso l'occhio e sparo. Il proiettile rimbalza quando colpisce l'iride di quel mostro. Come è possibile? Di che cazzo è fatto? È un dildo gigante di gomma? So a chi piacerebbe così grande. Non è il momento Alessio. Mi sono lasciato trasportare.

Successivamente ci prova Andreas con un colpo del suo cannone, ma fallisce anche lui.

«Bene... Come lo uccidiamo?» chiede giustamente Andreas
«Nucleare?»
«Mick, non ti sembra un po' eccessivo?» pazzoide. Dovremmo rinchiuderlo da qualche parte, magari lo curano.
~~

Mentre discutono arriva Sascha che osserva il mostro e loro.
«Come lo abbattiamo?»
«Il nucleare forse non è un'idea così stupida.»
«Pensiamo ragazzi, pensiamo, un'idea ci verrà in mente.»

Sascha prende la rincorsa, salta e poi autoesplodendosi si lancia verso il gigante.

«Quel coso non lo distrugge nessuno!» si lamenta Andreas sfogandosi su un ombrellone.
«Oh guardate c'è Sascha.»
«Quello è un pazzo.»

Sascha si avvicina al volto del gigante con l'ascia in mano. Nelle menti e nei cuori dei Fra che guardano si carica un silenzioso olè che viene cacciato fuori quando l'ascia entra in contatto con la spessa pelle di quel coso facendogli emettere un fastidiosissimo grido per il dolore.

«Cazzo l'ha preso.»

In caduta Sascha prende i suoi karambit legati alle estremità della sua corda e ne infilza uno nella guancia del gigante così che non cada in acqua.
Con l'altra estremità riesce a darsi lo slancio e a stampare le suole delle scarpe sul viso del gigante.

Alessio e Michael si mettono a sparare urlando come dei pazzi appena usciti dal manicomio.
«Che state facendo?» chiede giustamente Erik.
«Diamo una mano.»
«Ma i proiettili non gli fanno niente.»
«Beh almeno proviamo a fare qualcosa, svedese scansafatiche» Erik rinuncia a discutere con loro. E osserva accettando il fatto che contro quel coso le sue abilità sono inutili.

Manuel prova a raggiungere un posto leggermente più alto. «Capitano!? Serve una mano!?»
Pare proprio di no, Sascha sembra non sforzarsi più di tanto.

Prende la spada e la conficca nel mento del gigante.
Con molto sforzo, data la scarsità muscolare, spinge l'arma affilata sempre più in profondo e poi la muove verso l'alto finendo per squarciargli tutta la faccia.

Il mostro cade nel mare e, prima che Sascha possa fare lo stesso, Andreas gli apre un portale che lo fa finire sulla spiaggia.
Immobile, rannicchiato, il ragazzo con la fobia del mare era pronto a vivere un incubo. «Sono caduto in acqua?» domanda il velocista, terrorizzato così tanto da quella possibilità da non riuscire ad aprire gli occhi.
«Non potresti parlare idiota» lo aiuta ad alzarsi Andreas.

Alessio guarda il mare e pensa. «Non dovremmo permettere che i militari possano averlo. E nemmeno i vecchi proprietari.»
Anche gli altri sono d'accordo con lui. Il loro intervento viene però interrotto da un'esplosione nel mare.
«Qualcuno ha già provvieducto» fa notare Michael.
«Provveduto» lo corregge il tedesco.

Erik vorrebbe soddisfare la sua curiosità scientifiche. Quindi espone la sua lista di domande per Sascha.
«Sei riuscito a capire di cosa era fatto?»
«No.»
«Hai capito perché era immune ai proiettili?»
«No.»
«Hai visto se fuoriusciva del sangue?»
«No.»
Andreas ne approfitta e fa anche lui una domanda. «Prima di andarcene mangiamo qualcosa?»
«Sì.»

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