Capitolo 23 - Bridget


D'improvviso penso.. che ti vorrei sentire anche per un istante, ti vorrei abbracciare come ho fatto sempre, ti vorrei guardare senza dire niente, capire che anche per te è importante.

 


L'imbarazzo dentro la camera è palpabile. Il viaggio in macchina è stato molto silenzioso, ognuno perso nei propri pensieri. L'ho tenuto stretto a me, un po' per la paura che potesse cadere, un po' perché volevo che quella specie di abbraccio non terminasse mai. La mia mano destra, a contatto con la sua pelle nuda a causa della felpa alzata, ha creato una scia di brividi lungo tutto il mio corpo che si è trasformata poi in una tachicardia.

Avevo sentito dire più volte dalle mie cugine mentre parlottavano tra loro che il 'primo amore non si scorda mia'. Non avevo mai capito il vero significato fino a quando James, da un giorno all'altro, si è allontanato lentamente e senza far troppo rumore. Quando siamo diventati due perfetti sconosciuti, ecco.. è lì che l'ho capito ed è stato come una doccia fredda in pieno gennaio.

"Ehi Brith" James mi sventola la mano fasciata davanti agli occhi.

"Scusami, sono stanca" mi giustifico mentendo e arrangiando un mezzo sorriso.

"Mi puoi aiutare, per favore?" si solleva la maglietta fino a che riesce e poi alza le braccia in modo che io possa muovermi nel migliore dei modi. Afferro le estremità con cautela, gliela sfilo e la appoggio sul letto. Rimango un secondo a fissare il suo corpo esile ma scolpito nei punti giusti: le spalle larghe, leggermente incurvate, sulle braccia muscolose si intravedono le maggiori vene che risaltano ancora di più sulle sue agili mani. Rimango colpita da quella piccola strisciolina di peli che, da sotto l'ombelico, va a finire proprio sotto ai boxer.

"I-Io" balbetta James imbarazzato "Dovrei togliermi anche i pantaloni, ma non ce la faccio da solo."

Se il mio cervello fino ad ora era a pezzettini per il troppo stress mentale, adesso è diventato poltiglia da dare ai cani.

"Ti aiuto!" la voce mi trema e spero che non abbia notato l'agitazione.

Dopo qualche saltello con la gamba buona, si siede nel letto e allunga le gambe verso di me. Gli tolgo le vans slabbrate e le metto sotto la scrivania. "Sei troppo precisa" dice sghignazzando e indicando il resto della camera. In effetti, tra lui e Grent devo ancora decidere chi è il più disordinato. Non ho mai amato chi è troppo preciso o chi rompe le palle per un oggetto fuori posto. Ritengo il caos un qualcosa di naturale, di felice. Lascio scarpe accanto al letto, i vestiti di tutti i giorni sono ammassati in una sedia e i libri sono in formazione calcistica sopra la mia scrivania.

"Dovresti vedere la mia camera!" rispondo sorridente.

"Si, beh.. non è proprio il concetto di ordine ma sono lieto di informarti che questa è peggiore!"

Scoppiamo a ridere insieme, come ai vecchi tempi.

James alza il sedere e io sono costretta a infilare l'indice sotto l'elastico della tuta per sfilargli i pantaloni. Le mie mani fredde a contatto con la sua pelle calda lo fanno sobbalzare: "Scusa, sono congelate."

Scrolla la testa e si sistema un ciuffo di capelli ribelli che gli è caduto sulla fronte. Io continuo l'operazione con massimo riguardo e cercando di non fissare i punti clou.

Arrossisco man a mano che li tiro più giù e spero che non si sia accorto che il mio sguardo è caduto proprio lì. Sulle mutande nere che mettono in risalto la sua erezione. No, aspetta. Cosa?

Okey Brith, calma. Non è niente di nuovo ed è tutto nella norma. Non vuol dire che è così mm.. ritto a causa tua. Lo sai bene che i maschi reagiscono subito al tocco!

Do ascolto alla vocina e mi tolgo tutte le fantasie che in questi attimi hanno attraversato il mio cervello facendomi andare a fuoco le guance. Sollevo lo sguardo sperando che James non abbia visto questo mio cambiamento: ha le braccia tese che lo sorreggono a contatto con il materasso e gli occhi chiusi. La testa piegata all'indietro fa sì che le vene spuntino fuori regalandomi una visione migliore.

"Ti faccio male?" chiedo e il mio tono cela soltanto tensione.

Lui apre un occhio, poi l'altro e poi mi guarda: "Oh, nono."

Supero il gesso e quando glieli sfilo tiro un sospiro di sollievo. Sorride "Grazie."

Si alza dal letto e prende le stampelle: "Vado un secondo in bagno."

"Ce la fai?" domando. Mi accorgo troppo tardi a cosa alluderebbe se io andassi in bagno con lui ma le mie intenzioni erano tutt'altro che quelle: volevo aiutarlo ed evitargli ulteriori danni.

Lui scoppia a ridere: "Non sono un infermo" borbotta e sbatte la porta facendo tremare le deboli mura.

'Ad aiutare gli asini si riceve solo calci negli stinchi' avrebbe detto mio nonno se avesse assistito alla scena.


Rientrando in camera trovo Margot ad aspettarmi sul letto mentre distrattamente sfoglia il libro di economia che avevo lasciato aperto.

"Mi spieghi come fai a capire tutta 'sta robaccia?"

"Me lo chiedo anche io!"

Alza gli occhi al cielo, poi mi guarda sognante e si porta una mano davanti alla bocca, troppo sorridente.

"Che è successo, stavolta?" domando facendo finta di risultare spazientita.

"Io. Non. Ci. Credo."

"Me lo vuoi dire o no?"

Si agita poi si ricompone chiudendo le gambe a farfalla: "Beh, vedi.. ieri mattina mi sono ritrovata nell'aula di psicologia, un fioraio con un mazzolino rosso in mano che urlava il mio cognome. Ho.. si, ho aperto la piccola bustina e all'interno c'era un bigliettino con scritta la lettera N.

Inutile dire che mi sono fatta le peggiori paranoie, credevo che fosse uno scherzo di cattivo gusto ma la successiva lettera sotto la porta di camera con scritto il luogo e l'ora dell'appuntamento mi hanno fatto ricredere. Sono stata un po' titubante fino all'ultimo e avevo paura di rimanere delusa ma quando l'ho visto accanto alla gelateria.."

"Quindi vi siete visti?" non so se essere più sorpresa dalla velocità con cui racconta gli avvenimenti o dalla storia in sé.

"Si, e mi ha anche baciata!" esclama con talmente tanta felicità che potrebbe raggiungere le stelle; poi torna seria: "Gli ho chiesto anche di Samantah. Non volevo farlo ma lo sai che sono troppo curiosa e impulsiva!"

Scoppio a ridere e le mosto la mano in attesa del suo batti cinque. "Grande, finalmente ce l'hai fatta!"

"Si ma io non ci farei troppo la bocca, magari succede qualcosa e va a finire male!"

"E dai, sii positiva per una volta!" la rimprovero guardandola male.

"L'unica cosa positiva è che non ha piovuto!"

Scoppiamo a ridere come due malate mentali e mi ritrovo a pensare che sono davvero felice per lei; nonostante Nicholas ruberà il nostro tempo e avremo meno ore a disposizione per ridere, scherzare e raccontarci stronzate, esprimo il desidero che l'amore sia dalla loro parte. Almeno per loro, visto che ha a me ha voltato le spalle.

"Di Samantah che ti ha detto?"

"Ha detto che non gli interessava così tanto e che è monotona. Dice sempre le stesse cose e non gli piace scherzare. Sai com'è fatto lui, ne sa una più del diavolo, ha sempre la battuta pronta e è tanto, tanto simpatico."

"Menomale che non sei innamorata" la prendo in giro.

"Innamorata, io? Puf."


Dopo aver cenato con Margot e aver riso fino a che il fiato non c'è mancato, decido di passare allo Student's Point per prendere un panino per James.

So che non dovrei farlo: lo sto aiutando ancora mentre lui non fa altro che ringraziarmi a modo suo. Risulterò una bambina capricciosa a volergli dare una mano quando non la vuole ma non riesco a stargli lontano, non riesco a pensare che è in camera senza qualcuno che si prenda cura di lui.

Entrando, l'odore di carne ai ferri mi invade le narici e sorrido a Paul che, ricambiando, mi fa l'occhiolino. Mi faccio addebitare sul mio conto il panino alla salsiccia e volo verso la camera di James.

Busso e aspetto pazientemente che riesca ad alzarsi e venga ad aprirmi. Dopo un paio di imprecazioni, la porta si spalanca e mi rivela un James coperto solo da un paio di mutande nere con le cuciture azzurre.

"Brith!" sorride e saltellando si sposta per farmi passare.

Scuoto la testa: "Ti ho solamente portato un panino per cena, credevo che tu ne avessi bisogno."

"Entra!" mi invita.

"Devo studiare.." dico, sperando che non capisca la bugia. In realtà vorrei entrare e non uscire mai però la paura di bruciarmi ancora mi blocca.

"Ho voglia di stare con te."

Il mio cuore si scioglie, gli occhi si riempiono di lacrime e le mie gambe si muovono spontaneamente verso l'interno della stanza. È la prima volta che sento uscire dalla sua bocca qualcosa di più dolce di un: "Quando diventerò un campione il primo goal sarà per te" e mi sembra tutto surreale

Chiude la porta alle mie spalle e mentre si siede nel letto il mio cervello va in corto circuito: "Ti prego, dillo ancora!"

Troppo tardi mi accorgo di cosa gli chiesto: potrebbe diventare furioso e il suo umore potrebbe peggiorare. Non avrei dovuto insistere così tanto perché James è come una diga: quando c'è troppa acqua può rompersi da un momento all'altro e quando succede si salvano in pochi.

James scoppia a ridere e mi ritrovo a sprigionare l'aria che avevo trattenuto: "Dai per favore, non sono bravo con le parole, lo sai."

Si, lo so. Ogni volta che doveva scrivere un messaggio sdolcinato a sua sorella mi chiamava e mi chiedeva consigli; aspettava che andassi a casa sua per rispondere alle e-mail del suo futuro allenatore e voleva anche che gli suggerissi le parole da scrivere nel bigliettino per Eleonor, la sua fidanzata dei tempi.

Sorrido, ricordando il passato.

"Mi sei mancata, okey?" dice all'improvviso dopo vari secondi di silenzio imbarazzante in cui io ero impegnata a fissarmi le unghie laccate di rosso e lui ingurgitava il suo panino.

Come una molla, scatto verso di lui e gli cingo il collo le braccia. Il contatto pelle contro pelle, il suo profumo, i suoi ciuffi ribelli che mi solleticano la fronte, le sue mani intrecciate che contornano la mia vita, mi fanno esplodere di gioia. Da tempo aspettavo questo momento; il momento in cui le nostre vite tornassero di nuovo a sorridere insieme. Potrà essere solo un attimo di pace, un trattato stipulato in un secondo di debolezza ma mi accontento, poteva andarmi peggio.

"Vorrei ricordarti che sono già mezzo tritato" sghignazza.

Imbarazzata, mi stacco dall'abbraccio e guardo il pavimento. Le mie guance sono diventate come un pomodoro maturo nel mese di agosto così faccio finta di stropicciarmi gli occhi sperando che il rossore se ne vada veloce.

James tossisce e sono costretta ad alzare lo sguardo nella sua direzione: i suoi occhi sono impassibili e noto attraversargli diverse emozioni. Sta combattendo contro se stesso: "Scusa, io.. non volevo essere scortese."

Alzo le spalle e torno a sorridere: non capita tutti i giorni che il lato dolce e gentile di James sovrasti quello scontroso e ineducato. "Adesso che facciamo?"

Sul suo viso si dipinge un sorriso e un'espressione felice. Si muove arrangiandosi come meglio può e mentre io penso a quanto dolore possa provare in questo momento lui è già arrivato a un paio di centimetri dalla mia bocca. "Io un'idea ce l'ho."

Si avvicina lentamente, facendomi assaporare questa distanza minima ma fatale. Poi le nostre labbra si incontrano in un bacio dolce, casto; le nostre lingue si cercano, giocano insieme in una danza sensuale. Le dita di James solleticano il mio collo e scendono fino all'orlo della maglia, mentre io mugolando gemiti di sorpresa, eccitazione e gioia, gli massaggio la nuca con la mano invasa da migliaia dei suoi capelli.

"Ti ricordi quando ti dissi che il primo goal da campione te lo avrei dedicato?" mi domanda sulle labbra. Non riesco a capire se sono più sorpresa poiché si ricorda di questo avvenimento o dal fatto che in pochi secondi abbiamo entrambi pensato allo stesso momento.

Annuisco, puntando i miei occhi scintillanti sui suoi che non smettono di guizzare tra la mia bocca e le mie pupille.

"Non sono mai diventato un campione e non ho nemmeno idea se tu abbia mai visto l'intervista alla tv locale ma quando mi hanno chiesto se il goal messo a segno durante la prima partita fosse per mia madre io ho scosso la testa e ho dichiarato che era per te, la mia migliore amica. Inutile dire che si sono susseguite un sacco di domande sul nostro rapporto ma spero ancora che il cameraman abbia spento l'aggeggio.. mi sembrava di essere piombato in un talkshow!"

Sono talmente tanto basita dalla sua rivelazione che riprendo da dove avevamo lasciato, facendo scontrare ancora le nostre labbra e lasciando che il mio amore si propaghi su di lui.

Il bacio diventa piano piano sempre più ardente, più focoso. Le nostre lingue si intrecciano con foga, i nostri denti cercano continuamente il labbro dell'altro e le nostre mani si muovono velocemente sui nostri corpi.

Prima che si stacchi bruscamente, un suo gemito riecheggia nell'aria viziata della camera. Lo guardo confusa, con il timore che voglia cancellare questo passo avanti compierne tre indietro.

"Non posso continuare così" dichiara "Se non fossi ingessato come una mummia egizia avrei fatto l'amore con te."

Un altro sospiro di sollievo, un altro sorriso che si increspa spontaneo sulle mie labbra.

Avrei fatto l'amore con te. Un tuffo al cuore. Vuol dire che anche lui prova più di una semplice amicizia? A questa consapevolezza il mio cuore inizia a battere forte, il respiro si fa corto e una voglia matta di urlare al mondo i miei sentimenti mi invade le vene lasciando una scarica di adrenalina lungo la mia schiena.

Con un gesto goffo e divertente si sistema la visibile erezione e sorride mentre il pallore delle sue guancie lascia spazio ad un rosso vivace. "Sai, anche il mio amichetto scalpita!"

La speranza che questo momento non finisca mai è presente dentro di me e brucia all'altezza del cuore.

Bussano alla porta e James, dopo aver sbuffato, alza gli occhi al cielo. Grent fa capolino nella stanza con un sacchetto bianco in mano che riconosco subito essere dello Student's Point.

"Oddio, ho interrotto qualcosa?"

James alza gli occhi al cielo e Grent arriva da solo alle conclusioni, parlando a sé stesso: "Beh, certo Grent. Un ragazzo e una ragazza in una camera da soli.. avrai interrotto qualcosa secondo te?"

James scoppia a ridere e per togliere il suo compagno di stanza dall'imbarazzo intervengo con una frase poco intelligente: "Non preoccuparti, io e James siamo solo amici di vecchia data."

A questo punto Grent alza le spalle e mi porge il sacchetto bianco ammiccando verso James: "Buon appetito!"

"Grazie per la cena, stronzo!" esclama Jay mentre Grent chiude la porta. Sempre quello dell'ultimo minuto.

"Amici di vecchia data, davvero?" esclama con un sorriso strafottente.

Ingoio rumorosamente la saliva immaginando che il momento in cui io debba rivelare i miei sentimenti si stia avvicinando pericolosamente. Mi sento stretta ad un muro, costretta a decidere tra bugia e verità. Entrambe portano alla disfatta.

"Non sapevo che dirgli, poverino: era super imbarazzato!" mi giustifico, sperando che quello che ho appena detto gli basti.

"Due amici non si baciano, Brith" afferma.

"Nemmeno quelli di vecchia data?" provo a sdrammatizzare, forzato una risatina nervosa ma che non produce l'effetto desiderato.

James mi fulmina con lo sguardo ed è qui che il mio cuore si sintonizza con la mia bocca e scoppia l'uragano Bridget: "Cosa dovevo dirgli, Jay? 'Si Grent, hai interrotto il sogno di una vita. Da quando avevo sette anni sognavo questo momento. Sai perché? Perché nonostante tutto, nonostante mi abbia abbandonato e sia tornato dopo sei anni non ho mai smesso di essere innamorata di lui. Si Grent, sono innamorata del tuo compagno di stanza e sei entrato nel momento meno opportuno nonché il più bello della mia vita.'"

James mi fissa: gli occhi fuori dalle orbite, la bocca contratta, le dita della mano che picchiettano sulla coscia anch'essa in movimento frenetico. Poi si ferma e il suo sguardo cattura i miei occhi.

"E' davvero così?"

Il mio corpo freme ma adesso sto andando a 100 km/h in una strada senza uscita: "Si." 



TADAAAAAAN 

Finalmente è successo! Bridget ha rivelato il suo amore a James. Come pensate che reagirà? avete idea di come continuerà la storia? 

Spero che questo capitolo (lungo, giusto per rimediare ai miei giorni di assenza passati e quelli che farò da oggi in poi fino a lunedì) vi sia piaciuto. 

In ogni modo, vi chiedo per favore di farmi sapere le vostre opinioni nei commenti e mi raccomando.. non dimenticate la stellina!! 

Ire :) 

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