Capitolo 17 - Bridget
Miscordo di dimenticarti, sei negli occhi e via da lì non scendi.
Corro velocemente con l'intento di liberare tutti i pensieri che mi affaticano la mente. Da quando Beck ha fatto irruzione allo Student's Point il mio cervello è andato in tilt. Nonostante mi sforzassi di concentrarmi solo sulle mie mani che si muovevano a ritmo delle richieste dei ragazzi dall'altra parte del bancone, ogni tanto rimanevo imbambolata a fissare James che a sua volta guizzava lo sguardo dalla sua ex ragazza a me. Un macigno nello stomaco mi ha fatto compagnia per tutta la durata di questa specie di scherzo del destino e mi rifiuto di pensare che fosse gelosia. Io non sono gelosa di lui: siamo stati amici e adesso nemmeno quello. Non vedo perché dovrei. Aspetta, ti aiuto: forse perché sei stata innamorata di lui per ben dieci anni?
Scaccio la noiosa vocina e mi fermo all'ombra di un albero per leggere il messaggio che mi è appena arrivato: 'Ti va di passare da me?'
Cambio la direzione della mia corsa e infilo a pelo sull'ascensore reprimendo la mia paura ossessiva di rimanere incastrata tra le porte automatiche.
"Scusami" mormoro ad un ragazzo basso e grosso che ha deciso di appostarsi davanti alla pulsantiera.
Seleziono il quinto piano e non posso fare a meno di notare che il numero quattro è già illuminato di rosso. James sarà nella sua camera? Beck sarà con lui? Maledetta curiosità.
L'ascensore si ferma e sul display appare un 4 stilizzato colorato di un rosso fuoco. Le porte si aprono e rimangono spalancate giusto il tempo per far scendere il ragazzo più alto e per farmi notare Beck e James, laggiù infondo al corridoio, mentre si scambiano saliva. E non solo..
Tossisco forte, cercando di far scomparire l'ondata di gelosia che mi ha colpito cuore e gola.
"Soffri di claustrofobia?" un ragazzo biondo mi guarda impaurito e comincia ad agitarsi.
Mi spunta un sorriso: "Non preoccuparti, mi è solamente andata di traverso la saliva" mento.
Lui si rilassa visibilmente e con un gesto della mano lo saluto quando entrambi scendiamo al quinto piano e prendiamo corridoi diversi.
Non ho più tanta voglia di raggiungere Harry nella sua stanza: magari ha la luna storta e peggiora il mio umore già sotto terra.
Non riesco ancora a credere come il mio corpo possa reagire ad una scena simile. Mi piacerebbe poter passare minuti ad osservare James e Beck e non avere nessuna reazione. Invece è tutto il contrario: il cuore batte ancora veloce nonostante sia passato qualche minuto, sopra il petto mi sembra di avere uno di quei pesi che i palestrati usano per ingrandirsi i muscoli e il mio stomaco è tutto un fare capriole. Gelosia, è il nome che portano questi fenomeni mi ricorda la vocina. Non le do ascolto ma so bene che ha ragione. Sono sempre stata gelosa di lui.
Fin da quando eravamo alle elementari e James, invece che chiedere a me la matita che gli sarebbe servita, andava da qualche altra nostra compagna di classe. Rimanevo delusa anche alle medie quando eravamo vicini di banco e ogni qual volta che Leo non aveva il suo compagno, James mi abbandonava per raggiungere il suo migliore amico.
Nonostante tutto però, la gelosia è la vera riprova in un rapporto. Puoi odiarla, puoi detestarla al tal punto di non volerla nemmeno sentire nominare, ma quando il tuo cuore batte così forte per aver visto il tuo grande amore con un'altra ragazza o la tua migliore amica spettegolare con la sua compagna di classe, vuol dire che a quella persona ci tieni davvero tanto.
Busso alla porta e attendo che Harry venga ad aprirmi. È da quando mi ha fatto quella domanda così scomoda che ho deciso di non incrociarlo più. Ho fatto di tutto pur di non incontrare il suo sguardo nel cortile dei dormitori, ho cercato di evitare i suoi amici e quindi anche di non uscire ai suoi stessi orari. Non voglio che la domanda si ripeta: ho timore della risposta e non voglio sentirla uscire dalla mia bocca.
Che stupidi, penso mentre davanti agli occhi mi appare la scena di Beck e James, potevano entrare in camera, almeno non avrei visto niente. Bridget, lo sai anche tu.. quando la passione scoppia, scoppia!
Busso ancora, stavolta un po' più forte per non sentire l'odiosa vocina.
"Volevi buttarla giù?" Harry appare con un sorriso che non ha precedenti e io mi fermo a pensare come sarebbe toccare quelle labbra così carnose. Il fatto di aver colto il fragranza di reato James e Beck ha stravolto anche il mio cervello che elabora piani poco intelligenti.
Entro nella stanza buia: "Cosa stavi facendo, una seduta spiritica?"
"Stavo dormendo!" dice grattandosi la nuca e sorridendo "Non credevo che saresti venuta."
"Nemmeno io!" esclamo scoppiando a ridere. Lui mi segue e si butta a sedere nel letto che si lamenta sotto il suo peso. Ha un sacco di muscoli sparsi per tutto il suo corpo che mascherano il fisico esile e asciutto.
Tira fuori il libro da sotto le lenzuola e poi sorride imbarazzato: "Non avevo più voglia così l'ho portato con me nel mondo dei sogni."
Rido di nuovo e non mi ci vuole molto per accorgermi che oggi è di buonumore: fatto che capita veramente di rado.
"Vieni qui con me?" si mette a pancia in giù nella metà del letto, punta i gomiti nel materasso e appoggia il mento nelle mani. Io lo imito e nascosta dall'imbarazzo inizio a guardare qua e la. In camera è ancora da solo e usa al meglio tutti gli spazi che ha a disposizione per lasciare i suoi aggeggi. Sull'altro letto ci sono vestiti ammassati, il telefono, una vecchia fotocamera che solo Dio sa per cosa la usa, il profumo e anche un block notes. Le mensole sono piene dei suoi libri mai usati, la scrivania è ricoperta da fogli e la sedia è sotterrata da tantissimi paia di jeans, ognuno di una sfumatura diversa. Su un angolo, accanto alla finestra, ci sono delle mutande. Sporche, ovviamente.
"Ma non ti sei stancato di tutto questo casino?"
"Secondo te?" ribatte in tono ironico.
Inizia a ripetere quello che domani dovrà dire al signor Robert all'esame. Dopo la terza volta, toglie una mano da sotto il mento e mi cinge la vita. Sospiro a quel contatto che al mio corpo non passa inosservato e annuisco distrattamente alla frase successiva che pronuncia. Non riesco più a stare dietro alle sue parole e lascio che ripeta interi capitoli senza il mio meticoloso ascolto. Fanculo se sbaglia, il mio cervello è andato in tilt nel momento in cui la sua mano ha toccato il mio fianco.
Sarà perché mi sono stancata di vedere gli altri sempre felici con la loro dolce metà, sarà perché vedere James con Beck mi ha lasciato per l'ennesima volta l'amaro in bocca, sarà perché ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto, ma non tolgo la mano come avrei fatto ieri, ieri l'altro, il mese scorso e un anno fa. La lascio lì, ferma, mentre il pollice mi massaggia la pelle nuda a causa della maglietta che ha deciso di alzarsi – o che ha alzato lui?
Harry, invece, non sembra notare il mio cambiamento e riesce a ripetere mezzo libro senza dimenticarsi una virgola. Probabilmente lo reputa un gesto normale e forse per lui è davvero così: chissà quante volte ha cinto la vita a una ragazza e chissà cosa è venuto dopo.
"Ma mi stai ascoltando?" ha tolto la mano dal mio fianco e mi sta sistemando un ciuffo ribelle che esce dalla coda fatta alla rinfusa.
Scrollo la testa, improvvisamente confusa da quello che siamo.
L'attrazione è uno degli ingredienti base del nostro rapporto; nessuno dei due si è mai preso la briga di ammetterlo ma entrambi ne siamo a conoscenza.
Quando andavamo alle superiori sceglievamo sempre il posto vicino, lui si protendeva verso di me e io verso di lui, giusto per avere il contatto fisico.
Pelle contro pelle. Due calamite impossibili da dividere.
In quarta ha iniziato ad avvicinare la sua sedia verso la mia mettendo la gamba tra i due banchi in modo che io potessi appoggiare la mano sulle sue cosce. Quando era sicuro che non l'avrei più tolta per l'intera durata della lezione si avvicinava pericolosamente alla mia bocca: "Mi fai i grattini?"
Così io cominciavo a massaggiare il suo ginocchio e la sua coscia con le mie unghie. Ogni tanto sentivo il suo sguardo bruciare su di me, sorrideva mentre faticavo a stare dietro alla professoressa che spiegava troppo velocemente, e scuoteva la testa quando sbuffavo perché la lezione si stava facendo troppo noiosa. Per lui, invece, la scuola è sempre stata un passatempo. Era presente giusto per scaldare sedia e banco e per mandarmi fuori di testa con i suoi discorsi troppo ravvicinati: si avvicina sempre troppo alle mie labbra, lasciando giusto lo spazio per un respiro. Eppure non facciamo altro che battibeccare, litigare per le minime cose e non abbiamo mai accennato a una possibile relazione.
Non sarei in grado però, di amarlo. Il mio cuore appartiene ancora a James e sarà difficile farlo uscire da lì.
Lo sguardo penetrante di Harry mi obbliga a tenere la mente incollata alla realtà, al presente. Sta fissando le mie labbra e distrattamente chiude il libro di diritto. Si avvicina sempre di più e questa volta non credo che voglia farmi un discorso bocca contro bocca. Vuole baciarmi. Lo capisco dal modo in cui i suoi occhi sono fissi suoi miei e dal suo sorriso sexy. Potrebbe avere milioni di ragazze con il fisico che si ritrova ma sta scegliendo me, sta baciando me.
Le sue labbra toccano le mie in un lieve e morbido movimento, le nostre lingue si intrecciano e piano piano tutto si fa più intenso: mordicchia il mio labbro superiore mentre io affondo una mano nei suoi morbidi ricci. Con la mano destra regge il suo corpo e con la sinistra avvolge il mio, facendo correre le dita lungo la mia schiena e lasciandomi sciate di brividi. Anche i miei ormoni sembrano svegliarsi e istintivamente chiudo le gambe avvertendo il solito formicolio.
"Harry" mormoro sperando di fermarlo. Posiziono una mano sul suo petto, con l'intento di allontanarlo ma i suoi muscoli si irrigidiscono facendomi ricordare quant'è forte in confronto a me.
"Harry" sibilo sulle sue labbra. Vorrei che questo bacio continuasse all'infinito e magari si trasformasse in qualcosa di più forte ma non posso. Non posso baciare Harry ed essere innamorata persa di James. Non posso.
"Tra l'amore e l'amicizia c'è la distanza di un bacio, Bridget" ansima. Sono finita sotto di lui grazie ad un movimento dolce ma deciso. Rimango un attimo spaesata sia dalla frase sia dalla sua mano sotto la mia maglietta: "Fa' l'amore con me, Brith.. ti prego."
Non lo fermo, lo lascio fare e quindi acconsento a quello che ha appena detto. Sto per fare l'amore con il mio migliore amico e tutto quello che riesco a pensare è la scena di Beck e James.
Oh, fanculo!
Ed è qui che mi lascio andare e mi abbandono al piacere.
Harry succhia i miei capezzoli con decisione, con le dita mi penetra fino in fondo, facendomi gridare. Vuole farmi sua e questo mi rassicura; qualcuno che mi vuole c'è, peccato che sia la persona sbagliata. Scaccio questo pensiero e prendo in mano la situazione, spiazzandolo. Mi pianto tra le sue gambe e mi occupo del suo membro, facendogli scappare un gemito di piacere. Faccio su e giù un paio di volte, fino a quando non decide a infilarsi il preservativo e farsi spazio tra le mie gambe. Mugolo, aspettando il contatto con il suo corpo.
Contatto che arriva insieme al lume della ragione: "Harry, no!"
"Sshh."
Mi sistema una ciocca di capelli e entra in me, riempiendomi completamente. È una sensazione che non provavo da così tanto tempo che mi sembra quasi impossibile essere qui a fare l'amore con lui.
"Harry, io.." non mi da il tempo di finire che le sue labbra sono sulle mie. Spinge lentamente, il piacere diventa una tortura e il tempo si ferma. "Desideravo da tanto questo momento.." sussurra sul mio orecchio "Credevo che non arrivasse mai.."
I suoi movimenti si fanno più decisi, più forti. Mi muovo in sincrono con le sue spinte, facendo combaciare ancora di più i nostri corpi.
"Perché?" riesco a chiedergli tra un gemito e l'altro.
Non risponde, continua a spingere fino a che entrambi non arriviamo all'apice del piacere e lui si lascia cadere a peso morto accanto a me. Si alza su di un gomito e mi guarda diritta negli occhi: "Credi che non lo abbia capito che sei ancora innamorata di.. lui?! Cristo, non riesco nemmeno a pronunciare quel nome."
Il rancore presente in questa frase lo cela bene con un sorriso amaro, di quelli forzati.
"E perché hai fatto l'amore con me?" nascondo il mio corpo nudo sotto il lenzuolo a pois azzurri, sentendomi leggermente in imbarazzo.
"Perché era un occasione troppo bella per essere sprecata. Mi piaci, mi piaci tanto ma James si è accorto di te e non vorrei mai che stessimo insieme mentre per te esiste solo lui."
SPAZIO AUTRICE
Tadaaaaaan.. ve lo saresti mai aspettato che Bridget potesse finire a letto con Harry?
Che ne pensate di questo nuovo capitolo?
Aspetto le 20 stelline per pubblicare il seguito,
mi raccomando.. non deludetemi :)
Ire :D
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