Bianca Gael
James si affrettò a richiudere la porta, già pronto a scaraventarsi contro Bianca qualora si fosse rivelata una minaccia.
Le due sorelle si fissavano ancora.
Pian piano Bianca schiuse le dita dal polso di Skye, ma soltanto per calare fino al suo palmo. «Skye, sei tu?» ripeté a fil di voce.
L'altra si girò verso James, alla ricerca di supporto. Ma prima che lui potesse dire qualcosa, la ragazza tornò a guardare sua sorella... e Bianca ansimò nel tentativo di ritrarre la mano, che la gemella teneva invece stretta in una morsa ferrea, lo sguardo minaccioso.
Non sembravano neanche più loro: Bianca, così rigida e ferma, dimostrava adesso debolezza e confusione, mentre Skye, sempre gentile e tenera, aveva lo sguardo di una tigre spietata.
«Ti prego, non farmi del male...» ansimò la prima, senza neanche provare a difendersi. Si limitava soltanto a guardare negli occhi la sorella che vedeva con aspetto diverso, ma che era comunque riuscita a riconoscere. «Non voglio denunciarti! Non dirò a nessuno chi sei...»
Skye la liberò d'improvviso, seppur ancora dubbiosa.
A bocca semiaperta, Bianca si strusciò il polso indolenzito. «Sei davvero tu... Tu sei...» e fece un piccolo sorriso, «tu sei viva.»
A quel punto anche gli occhi di Skye s'inumidirono, un istante prima che le lacrime colassero copiose lungo le guance. Tirò su col naso e ricambiò il sorriso. «Mi hai riconosciuta per come parlavo alla dragonessa, vero?»
«Puoi dirlo forte!» Bianca diede in una bassa risata, e subito dopo afferrò il volto di sua sorella e la baciò sulle guance bagnate.
James rimase in disparte a fissare le due gemelle riunite, pur con i nervi a fior di pelle.
Bianca conosceva il loro segreto. Troppe persone conoscevano il loro segreto, e quella situazione non gli piaceva affatto, sentiva come preannunciarsi qualcosa di sbagliato...
Asciugandosi a sua volta gli occhi, la giovane maga si scostò per guardare la sorella. «Chi ti ha fatto questo incantesimo?»
Skye si schiarì la gola. «È questa la prima cosa che ti viene da chiedermi?»
«Uhm, giusto... Ehm, non... non mi dirai che sei sopravvissuta all'Isola della Purga perché hai fatto amicizia coi draghi?»
Bastò una risatina, e Bianca le tirò una spintarella giocosa.
«Ammetto che non sarei mai riuscita a fuggire se non fosse stato per i miei amici. Xerxes ha costruito la barca insieme a...»
«Xerxes?! Ma certo! Tu hai salvato Xerxes! Ma dov'è?!»
«Quel mio amico che lavora nelle fucine.»
«Oh, capisco! È vivo! Oh, Xerxes, quel genietto dai capelli rossi! Devo dargli una strizzata quando lo ribecco! E, senti un po', l'Umhïrtröfa che in realtà è un "bestia"... ne sai qualcosa?»
«Michael.»
Bianca scoppiò a ridere tanto forte da piegarsi all'indietro e rischiare di cadere. «Quel ragazzo magrolino?! Esilarante! Non mi sembra vero! Perciò anche gli altri tuoi amici... Ho visto che tieni spesso la mano a quel ragazzo mulatto, eh?» e fece un sorrisetto malizioso.
«Tutti lo conoscono come Ghoda, ma il suo vero nome è Nathan, ed è dolcissimo! Invece come vanno le cose con Elijah?»
«Elijah? Che cosa c'entra Elijah?»
«Avanti! C'è sempre stato qualcosa tra voi due, ammettilo!»
«Chi diceva cose simili?! Piantala!»
Mentre le due ridevano, Bianca parve accorgersi per la prima volta della presenza di James, dunque si acquietò un poco per fargli un cenno. «Tu sei uno degli amici di Skye.»
Lui scrollò le spalle con noncuranza. «Dato che ormai ti ha spiattellato tutto, non cambierà niente dirti che mi conosci come Red Lion.»
Gli occhi della giovane si spalancarono nello sgomento, e forse per istinto la sua mano si mosse alla spada che portava appesa alla cintura.
James si fermò e la fissò come si fissa un'idiota, intanto che si preparava alla difesa.
Invece Skye afferrò la mano della sorella. «Stai tranquilla, James non è cattivo.»
«James?» Bianca si ricompose, pur mantenendo il tono freddo. «Skye, ma tu conosci il suo passato?»
«So tutto di lui, molto più di quanto sappiano le altre persone. È antipaticissimo, ma è il mio migliore amico.»
«Il tuo migliore amico, Skye? Sei sicura di conoscerlo veramente?»
«Sì» dichiarò questa, sempre gentilmente ma con molta più decisione, e aumentò il tono di voce nel vedere la gemella spalancare di nuovo la bocca: «Lo conosco come nessun altro. Gli voglio bene, e lui ne vuole a me».
Ancora poco convinta, Bianca distolse lo sguardo da James con aria altezzosa, e lui la ignorò bellamente. Aveva già posato la borsa sul letto e stava adesso estraendo i libri.
«Ho capito. Io mi fiderò di te, Skye. Tsk! Il Red Lion un "bestia"... Ma quanti ce ne sono in questo ciclo?»
"E quanti rompicoglioni devo ancora incontrare io nella mia vita?" pensò James mordicchiandosi la lingua.
Ricordò soltanto adesso che neanche Egaelith era a conoscenza che lui fosse un "bestia". L'unica persona a saperlo era Kayne, a meno che non ne avesse parlato a qualcuno di molto fidato. Ed Elijah, ovviamente.
Perciò neppure i parenti di James sapevano cosa fosse lui?
Lo credevano un semplice "non-ancora-mago" assassino senza alcuna pietà, ucciso per aver stupidamente sfidato il carattere instabile del sovrano.
Strano, non si trovava spesso a pensare agli zii, ai cugini e ai nonni, o almeno si sforzava di non farlo. Tuttavia, essendo adesso di fronte a due sorelle ritrovate, non poté fare a meno di percepire una potente accoltellata d'invidia e nostalgia.
Riuscì comunque a riscuotersi quando Bianca tornò a parlare, con le braccia incrociate e gli occhi socchiusi su Skye: «Immagino che la mia presenza non ti aggradi molto, vero?»
«Oh, Bianca, tu non sai quanto io sia felice di vedere te e le altre! Ma allo stesso tempo mi fa malissimo... Però tu sei qui, a ridere con me... Tu mi ami ancora!»
Bianca la guardò come se fosse stupida. «Ma certo che ti amo! Tu sei mia sorella!»
«Beh, Xerxes mi ha raccontato che... che Rose...»
«Oh, ehm... lascia perdere, Skye. Rose non merita niente da nessuna di noi. In ogni caso, negli ultimi anni mi sono un po' distaccata da lei, così come da Raven... Sono entrata nell'Accademia, e adesso sono un cavaliere», e si picchiettò il sigillo raffigurante l'ippogrifo coronato. «Le altre invece vivono a palazzo. Rose era promessa a Byron, ma da quando lui è morto, è diventata una semplice lady. E adesso è ancor più nervosa. Sta già tentando di sedurre il principe Aron, figurati! Raven studia invece per divenire un'erudita, ma... non so molto di lei. Da quando te ne sei andata, si è chiusa in se stessa, si è depressa e...»
«Già, ho visto che sta molto male...» Skye trasse un respiro profondo. «Bianca, come puoi servire il re che ha ucciso i nostri genitori? Non hai il desiderio di fuggire?»
Sua sorella arricciò il naso in una smorfia di rabbia e gli occhi scintillarono pericolosamente. «Io servo il mio regno. Un giorno Kayne morirà e io sarò presente quando Melissa diverrà regina. Sarà una sovrana molto migliore. E, in ogni caso, Kayne è potente, Skye... tu non immagini quanto...»
«Lo immagino eccome, ma... arrendersi non è da te...»
«Non mi sto arrendendo. Sto sperando.»
A stento James represse uno sbuffo di sarcasmo: se sperare significava attendere la morte dell'uomo più crudele al mondo, allora non si trovava d'accordo.
Forse Bianca aveva solo paura e non voleva ammetterlo.
A dirla tutta, lei non gli piaceva. Non sapeva dire perché, ma probabile che fosse per il fatto che si era sottomessa così facilmente al re che aveva mandato a morire i suoi genitori. Non stava dicendo che Bianca avrebbe dovuto attentare alla sua vita, anzi sarebbe stata una mossa parecchio idiota, considerando la potenza magica posseduta da Kayne. Ciononostante avrebbe potuto riunire le sue sorelle e fuggire con loro, raggiungere un porto con un paio di schiocchi di dita e rifugiarsi nel regno di Finwzima. C'erano riusciti cinque "bestia", figurarsi tre maghe!
Invece Bianca rimaneva sottoposta all'uomo che le aveva rovinato la vita, abbandonando l'idea di una vendetta per i genitori.
James le scoccò un'occhiata di biasimo, che ella non perse e non mancò di ricambiare, con altrettanta antipatia.
«Seriamente però, come sta Elijah?» la richiamò Skye, cercando di riportare la conversazione su toni più leggeri.
Purtroppo Bianca tornò a storcere la bocca. «È cambiato, nell'ultimo anno in particolar modo. L'anno scorso ci fu una battaglia. Praticamente...»
Senza dare troppo nell'occhio, James si distese sul letto ascoltando il prolisso racconto della guerra che l'anno precedente si era protratta nella Foresta di Hanover. Loro sei avevano partecipato alla battaglia finale, ma forse era meglio non parlare a Bianca di come l'avessero influenzata trovando il Gioiello, portandolo alla luce e lasciando tutto il merito a Elijah.
Fortunatamente Skye fu altrettanto scaltra e rimase ad annuire alla storia.
Le cose si fecero tuttavia più interessanti quando Bianca narrò il postbattaglia: «Elijah è divenuto amato, rispettato e osannato dall'intero regno di Egaelith. Suo zio gli ha conferito il titolo di Paladino, pensa un po'. Gli permette addirittura di studiare nel baronato di Tirsh, anzi gli ha lasciato molta più indipendenza... ed è stato proprio questo a rovinarlo. La fama gli ha dato alla testa. Elijah non fa altro che bere insieme agli adulti e lascia che lo portino nei bordelli, Skye! E deve ancora compiere quindici anni, figurati! Anche se, crescendo ho imparato che noi nobili abbiamo molte più concessioni. Elijah non è più quello di una volta: mi tratta dall'alto al basso ed è diventato un pomposo dal quale è bene girare alla larga...»
Skye sembrava altrettanto sconvolta, tanto che non riuscì a dare una risposta.
Anche James avvertì i peli delle braccia sollevarsi. "E se Nathan avesse ragione? Se fosse Elijah il responsabile della morte di Byron?"
Dopo qualche attimo di teso silenzio, Skye si schiarì la gola. «Ovviamente non... non parlerai di me a Rose e Raven, giusto?»
Gli occhi di Bianca si fecero più tristi. «No. Soprattutto Rose non deve sapere di te. Raven sarebbe felicissima, ma negli ultimi anni loro due hanno avuto modo di rimanere da sole, non so se riuscirebbero a mantenere un segreto l'una verso l'altra. Non rischierò.»
«Va bene.» Skye sospirò ancora profondamente, prima di fare un nuovo sorriso. «Dunque ci vediamo a cena, eh?»
«Ma certo. E verrò a trovarti alla Riserva più spesso che posso, va bene?»
«Sì, mi farebbe davvero piacere.»
Le due sorelle si abbracciarono ancora, dopodiché Bianca strizzò un'ultima volta le palpebre, con affetto, e uscì lentamente.
Appena la porta si fu richiusa, Skye assunse un'espressione strana: non sorrideva, ma non appariva neanche triste. Sembrava star provando un'emozione del tutto nuova, che James non fu in grado di tradurre.
«Stai bene?»
«Non lo so...» Lei si volse appena. «Però non devi preoccuparti, Jamie. Bianca manterrà la promessa. Non mi tradirà mai, lo so. Oh, mi dispiace che sia stata sgarbata nei tuoi confronti.»
James spernacchiò. «Ci sono abituato. Certo che voi gemelle non vi assomigliate neanche di carattere!»
«Già. Invidio molto la forza di Bianca.»
«Bianca? Ha la grinta di una tigre, ma non ha il coraggio di opporsi a chi ha maltrattato i vostri genitori! Tu sei molto più forte di lei.»
«Oh, ma spesso la gente non mi prende sul serio. Bianca invece sa subito farsi rispettare, nessuno le darebbe mai fastidio.» Skye si strusciò un occhio ancora umido, prima di lanciare un ennesimo sospiro per calmarsi. «Ora capisci perché volevo evitarla? Ero sicura che Bianca mi avrebbe riconosciuta. Sapevo anche che non mi avrebbe tradita, ma... ma mi fa male che tra noi non potrà più essere come prima. Mi mancano le mie sorelle, persino Rose...»
James le cinse il collo con un braccio. Dopotutto poteva comprenderla. Lui non aveva avuto una sorella perfetta, in realtà Jane si era comportata molto male nei suoi confronti. Però le aveva sempre voluto bene, ed era stato molto triste alla sua morte.
Tuttavia, poteva dire di aver trovato qualcuno di migliore, senza ombra di dubbio.
James e Skye non avevano mai ammesso ad alta voce di considerarsi come fratello e sorella, ma era una cosa tanto scontata da essere inutile da ribadire, come se avessero veramente un legame di sangue.
«Non hai raccontato a Bianca dell'incantesimo mnemonico di Kayne. Riguardo al fatto che a Egaelith si dimentica che la malattia del "bestia" è data da un gene.»
«Oh, sai, me ne sono dimenticata. Ma tu credi sia saggio rivelarglielo?»
James scrollò le spalle. «Prima è meglio parlarne con gli altri. Dovremo anche raccontare a Xerxes di Elijah. Tu che cosa ne pensi?»
«Sono delusa... Oh, Jamie, tu credi che possa davvero aver...»
«Non lo conosco bene quanto te, ma per quanto controverso possa suonare, una persona è capace di cambiare anche nel giro di pochissimo tempo. Però, da ciò che mi avete raccontato, Elijah è sempre stato un tipo con la lingua troppo lunga, cascamorto e amante dei guai.»
«Già, però non riesco a vederlo come un assassino. Oh, Elijah, perché?» Skye si prese la testa tra le mani.
James le accarezzò la schiena. Detestava vedere Skye in quello stato, e detestava il fatto di non sapere bene come tirarla su.
«Non so più a cosa pensare, James... Secondo te qual è il prossimo passo da fare?»
«Ranocchietta, ti ho appena dato una perla di saggezza, ho combattuto contro un drago e ho usato la parola "mnemonico". Direi che per oggi ho già dato abbastanza!»
Finalmente Skye scoppiò a ridere, e anche lui.
Mentre la ragazza acchiappava al volo Niawn rotolata fuori dai riccioli, si alzò di scatto con una nuova luce negli occhi. «Giusto! Dobbiamo parlare con Pigghyassy!»
«Ah, già. Purché non ci inviti nella sua tana a prendere tè al gusto di piscio.»
«Declineremo educatamente. Che vuol dire "mnemonico", a proposito?»
«Ma che ne so?»
Uscirono insieme per dirigersi nella foresta, addentrandosi dove Pigghyassy aveva indicato si trovasse la sua tana.
Non fecero però in tempo a mettere piede sulle radici, che una roccia balzò loro davanti rischiando di spaccare il cranio di James e si srotolò poi fino ad assumere la pelliccia sporca del sejil.
«Eccoti qui!» trillò Skye, accucciandosi. «Volevamo parlare con te!»
«Ehi, bambola, se è per la storia di quella grossa lucertola...»
«Noi ti crediamo, Pigs. Sappiamo che non sei stato tu. Ci fidiamo di te.»
«Ah, davvero? Bravi puttlies, non me l'aspettavo proprio!»
«Devi però starci ad ascoltare, mostriciattolo.» James sollevò la punta del piede per minacciarlo. «Devi dirci come diamine fai a infilarti nel castello.»
Il sejil spalancò gli occhietti a spillo, il pelo tutto gonfio ora per l'ostilità. «Ehi, e che ve frega?!»
«Credono che noi siamo tuoi complici» gli spiegò Skye, più gentile. «Potrebbero punirci. Ti prego, Pigs...»
«No, no, signorini. Io non vi dico un nulla cosmico! Siete fuori di cervello?! A me piace infilarmi là dentro!»
«Ma il re potrebbe dubitare di noi! Così perderemo la sua fidicia! È importante, Pigs.»
Pigghyassy si era girato a dar loro le spalle, le braccine nude incrociate. Sembrava un orsetto polare indignato. Se James non fosse stato tanto furibondo, sarebbe di certo scoppiato a ridere.
Quando Skye sfiorò la testa del sejil, questi rabbrividì e si scostò con un balzello, tornando a guardarli. Stavolta il suo pelo si appiattì e lui borbottò: «E va bene... Solo perché sono innamorato di te, nocciolina. Ma mi dovete un grosso favore! Sentite, però, se non posso più infiltrarmi nel castello, ho il permesso di dar fastidio in città?»
Prima che lei potesse protestare, James le dette una spintarella col ginocchio e rispose: «Noi non abbiamo l'autorità per negartelo».
«Ah, menomale! Allora, eh, ecco come faccio a entrare. Passo nel fiume!»
James e Skye si scambiarono un'occhiata perplessa. «Nel fiume?»
«Sì! Il fiume sotterraneo è collegato alle latrine del castello. Mi trasformo in acqua e passo di lì, in mezzo a tutta quella...»
«Abbiamo capito!» lo fermò Skye, il naso storto al limite del disgusto.
James invece era davvero scoppiato a ridere stavolta.
Pigghyassy si grattò tra la pelliccia, la birbanteria che sprizzava da ogni follicolo. «Beh, mi mancheranno i corridoi reali. Mi sentivo un vero nobile, là dentro. E vabbè, in città posso infilarmi nelle stalle a stuzzicare i cavalli, o trasformarmi in vento per far sbattere i cartelli dei negozi! Ah, sì, sì, sì, sarà un vero spasso!»
«Per tutte le squame di drago!» Skye osservò il sejil balzellare via, preoccupata. «Speriamo di non finire nei guai anche per questo...»
James scrollò le spalle. «Noi non gli abbiamo dato alcun permesso!»
«Smettila di ridere!»
*
Bene, avete fatto la conoscenza di Bianca, che già avevamo incontrato nel secondo libro, ma non era ancora entrata in contatto con i protagonisti.
Cosa ne pensate di lei?
Intanto vi lascio la sua scheda ^^
Nome: Bianca Margaret Gael
Compleanno: 21 Aquarius (10 febbraio)
Altezza: 1,68 m
Colore preferito: bianco (è un po' narcisista)
Cibo preferito: insalata con pollo e cipolle
Hobby: allenarsi e passare il tempo con il suo cavallo Lorelei
(Comunque a James ha fatto ridere la questione di nuotare nella 💩 perché è quello che fanno sempre lui e gli altri)
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top