Cap 8

La mattinata era cominciata nel peggiore dei modi.
A quanto pareva, più di qualcuno aveva notato uno "strano, enorme uccello" spiccare il volo dalla Dimora di Giada.
Il capitano non ci aveva messo molto a ricondurlo ad una certa tengu.
Kiku era stata vaga il più possibile, ma davanti alle sempre più pressanti domande del capitano aveva capitolato. Come risultato, era stata confinata a terra, ovvero al livello del suolo, per il resto della visita diplomatica; e per andare sul sicuro, il capitano aveva giurato che avrebbe scritto a lady Guji, se fossero apparsi altri "strani uccelli".
Dopo un'intera mattinata, la tengu aveva sviluppato un nuovo, e più ardente, odio per le strade strette, i palazzi bassi e la brezza marina.
Per cambiare scenario, si era avventurata verso la grande scalinata che collegava ai quartieri del mercato, ma dopo un poco gironzolare senza meta tra le bancarelle le era venuto a noia.
Per sua fortuna, Baimai era apparsa e adesso stavano condividendo delle polpette di ravanello fritte. Kiku aveva scoperto di amare la cucina di Liyue, molto più della sua architettura
«Ieri quel consulente ha accennato ad un torneo» disse la tengu, passeggiando accanto alla segretaria «sai di che si tratta?»
Baimai annuì
«Per festeggiare l'arrivo della vostra delegazione, si è deciso di organizzare un piccolo evento culturale, e si era pensato ad una piccola esibizione marziale» la segretaria sbuffò, aggiustandosi gli occhiali «ma le scuole di scherma hanno iniziato a litigare su chi doveva farlo, e alla fine per riuscire a organizzare tutto in tempo si è optato per un torneo vero e proprio»
Kiku sorrise interessata. Il capitano non l'avrebbe mai fatta partecipare, ma già poter vedere all'opera qualche scuola di scherma diversa da quelle di Inazuma era eccitante.
Magari avrebbe anche potuto prender spunto per un qualche colpo, così al ritorno avrebbe potuto finalmente battere zio Kaede
«Quando dovrebbe cominciare?» fece Kiku, saltellando eccitata. Baimai la afferrò per la veste, tenendola ben ancorata al suolo
«Ci vorranno almeno altri due giorni, molti artisti marziali vengono da lontano» disse la segretaria «e si sono iscritti anche partecipanti da altre nazioni. Di sicuro almeno un paio di... Eremiti da Sumeru»
Quella notizia rese ancora più difficile alla tengu rimanere a terra. Stava saltellando con così tanta foga, e così poca attenzione a ciò che la circondava, che finì per sbattere addosso a un ragazzo.
A Kiku parve di trovarsi di colpo addosso a una montagna, e finì col sedere a terra.
Alzando lo sguardo, vide un ragazzo alto, con una veste elaborata viola scuro, decorata da alamari dorati sul collo; si stava spazzolando con enfasi i pantaloni neri, assicurandosi di mettere bene in mostra la spada lunga che aveva al fianco
«Scusaci!» disse Baimai, inchinandosi a fondo «ti sei fatto male?»
Il ragazzo sbuffò, raddrizzandosi e guardando attorno, alla piccola folla che si radunava
«Scusate voi" disse, con un sorriso splendente «non mi sono accorto di voi»
Kiku, sorridendo a sua volta, accettò la mano del giovane per rialzarsi. Una volta in piedi, la tengu si soffermò un momento sui capelli castani del giovane, sui suoi occhi blu scuro e sul suo sorriso smagliante.
Senza volerlo, anche lei sorrise
«Hai una Visione» disse Kiku, quando il silenzio imbarazzato durò un po' troppo.
Il ragazzo sorrise e drizzò le spalle, in un tentativo di apparire più massiccio. Sollevò dalla cintura una gemma viola e lucente, con il simbolo di Electro all'interno
«Si» disse, con più enfasi del necessario «anche tu ne hai una, vedo»
Kiku a sua volta mostrò la gemma acquamarina, con il simbolo di Anemo al centro
«Si! L'Arconte di Anemo sa quanto adoro volare! E complimenti per aver impressionato la Shogun!»
Un barlume di confusione balenò negli occhi del ragazzo, e Baimai fu lesta a spiegare che l'altra era una tengu, e che veniva da Inazuma
«Molto onorato» disse a sua volta il ragazzo «Suirao, del clan Maku, al vostro servizio»
Kiku si sentiva un poco più leggera del dovuto, cosa che per poco non le fece allargare le ali d'istinto. Si inchininò anche lei, felice che quel gesto fosse abbastanza comune
«L'onore è tutto mio, io sono Kyujitai Kiku» quando si raddrizzò, le venne in mente una seconda domanda «partecipi al torneo?» chiese, tutto d'un fiato.
Suirao si illuminò
«Ma certo! Intendo vincerlo!» disse «anzi, stasera il mio clan darà una piccola dimostrazione marziale, perché non venite ad assistere?»
«Ma certo!» fece Kiku, ormai prossima a decollare. Mentre il ragazzo si allontanava, Baimai le diede di gomito, sghignazzando
«Allora... che ne pensi dei ragazzi di Liyue?» chiese sorniona la segretaria.
Rossa come un falò, Kiku decise di non voler rispondere, e si limitò a ridacchiare.

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