Cap 4
La locanda Wangshu li aveva accolti con meno clamore del previsto, cosa di cui Feiying non si lamentava affatto.
Anzi, a ben pensarci un gruppetto di viaggiatori aggrediti dagli hilicurl doveva essere uno spettacolo fin troppo comune lì. E nemmeno quello lo infastidiva.
I due con la strana armatura erano dei cavalieri di Favonius, e mentre la ragazza lo diceva, Feiying si ricordava vagamente che si trattava di un ordine di Mondstand, un qualcosa di molto simile ai Milleliti. Il terzo, invece, era un semplice mercante di mezza età, che aveva chiesto ai due di scortarlo fino al porto di Liyue.
Feiying sospirò, pulendo si le mani nella bacinella. Erano anni che non operava nessuno, ma sembrava non aver perso le sue capacità.
Il mercante era stato ferito da una freccia alla schiena, tirata da un hilichurl balestriere, e tanto per aggiungergli lavoro uno slime tirato da un granatiere gli era esploso addosso.
Ricontrollando le fasciature, Feiying confermò che non era in pericolo di vita, ma non si sarebbe potuto muovere per qualche giorno. Ferita alla spalla a parte, le gambe del mercante erano ustionate a fondo, cosa che gli impediva di camminare.
L'altro cavaliere, invece, che dormiva beato sulla sua branda, se l'era cavata con una brutta collezione di lividi e qualche graffio su braccia e faccia.
Senza altro da fare, Feiying uscì dalla camera, dirigendosi alla sala comune. Un bicchiere di liquore non glielo avrebbe tolto nessuno.
Passando per il corridoio, si trovò davanti alla camera della ragazza cavaliere.
Non sembrava ferita, ma Feiying, con un'alta fa di spalle, decise che bussare non gli sarebbe costato nulla
«Avanti» disse la voce della ragazza
«Sono Feiying, il ragazzo di Liyue» fece, onde evitare incomprensioni. Fare irruzioni nella camera di una ragazza, specie se sapeva usare un catalizzatore, non era mai una buona idea.
Arrossendo un poco, Feiying si aggiustò la camicia rossa, appiattendosi al meglio i capelli rossi, entrò tossicchiando.
La camera era semplice, con un letto, un divisorio dipinto e una cassettiera. La ragazza stava alla finestra, a pulire un pugnale
«Salve!» disse alzandosi «come stanno Miles e Graff?»
«Miles non avrà problemi, forse gli rimarrà una piccola cicatrice» disse Feiying, fissando i pannelli dipinti «Graff ha bisogno di riposo, per almeno tre giorni non potrà camminare, qui dovrebbero avere dell'intento adatto alle sue ustioni, se lo usa due volte al giorno dovrebbe guarire senza problemi»
«Perfetto!» disse la ragazza, con un ampio sorriso. Sembrava ignorare del tutto l'imbarazzo di Feiying.
Lui, in effetti, non ci aveva pensato prima di entrare, ma adesso gli era fin troppo chiaro. Nessuno vive in uniforme, soprattutto se si tratta di una pesante armatura.
La ragazza si era tolta la piastra pettorale, spallacci, avambracci e ginocchiere, rimanendo con una sottile camicia bianca dall'ampia scollatura. Alla luce del sole morente, i suoi capelli azzurri risplendevano ardenti.
Cosa che rendeva la faccia di Feiying, abituato da sette anni a volti anziani, un tizzone ardente
«In ogni caso, io sono Leah!» disse la ragazza, avvicinandosi e rendendogli la mano «grazie per averci aiutato»
Feiying, sorridendo al meglio, le strinse la mano
«Di nulla, e poi tu hai salvato me» balbettò lui «senti, mentre i due riposano io stavo andando a mangiare qualcosa, vuoi unirti?»
Non aveva finito di parlare, che Leah era già uscita dalla stanza.
Feiying le andò dietro, trovando in fretta un tavolo libero, e la cavaliera intenta a studiare il menù
«Posso farti una domanda?» chiese quando si sedette
«Certo» Leah si morse il labbro, esitando un momento «anche io vorrei chiederti qualcosa»
Feiying annuì, non così sicuro di voler dare risposte. Ma doveva togliersi quanti più dubbi possibili
«Come mai fate la scorta a quel mercante?» chiese, mentre chiamava un cameriere.
Leah sollevò un sopracciglio, ancora intenta a decifrare i vari piatti
«La gran maestra reggente ci ha incaricato di scortarlo» disse, con un'alzata di spalle «so solo che deve fare qualche accordo con gli otto mercanti, per conto dei commercianti di Mondstand»
Parlava con una notevole tranquillità, e il suo sorriso non fece altro che allargarsi quando vide qualcosa di interessante tra le pietanze. Non stava mentendo, non in senso stretto, Feiying se ne rese conto subito, ma c'era qualcosa che non voleva, o poteva, dire.
Il ragazzo, con una scrollata di spalle, decise di non indagare più a fondo
«Bene, la tua domanda?»
«Ecco...» Leah parve cercare le parole con cura «sei uno di quegli... adepti? Quelli che sanno usare gli elementi anche senza visione?»
Feiying non poté evitare di sorridere, mostrando le mani intatte pur avendo toccato la clava infuocata
«Spiacente, non ho corna, code o ali» disse, trattenendo le risate alla faccia sconvolta dell'altra «solo ottimi unguenti contro le ustioni leggere, e la pelle dura»
Leah sorrise, ridacchiando quando arrivarono i piatti. Anche lei aveva capito che Feiying non stava dicendo tutta la verità, lui se ne accorse, ma entrambi decisero di lasciar perdere di indagare i segreti dell'altro.
Trascorsero la serata scambiandosi storie e racconti delle loro patrie, e infine accordandosi per fare insieme l'ultimo tratto di strada fino al porto di Liyue.
Quando tornò nella sua camera, Feiying si stese sul letto, impiegandosi a ignorare i tanti indizi e segnali emersi dalla conversazione.
Stava per prendere sonno, quando un refolo di vento aprì la finestra.
Feiying si mise subito in piedi, inchinando a fondo il busto. Non poteva dire di essere sorpreso
«Salute, Conquistatore di Demoni» disse, alla figura appollaiata sul davanzale
«Xiao basta, per te, apprendista».
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