Cap 12
Aprire gli occhi fu difficile.
Tutto il corpo pulsava di un dolore sordo, e la sola idea della luce bastò a fargli venire il mal di testa. Ad ogni modo, Feiying si fece forza, e provò a socchiudere le palpebre.
Fu una pessima idea.
Non sapeva che momento del giorno fosse, ma la luce della camera gli trapassò lo sguardo, colpendolo con un dardo di sofferenza dritto in testa.
Mugugnando, richiuse gli occhi. Non era di certo nella natura selvaggia, ed a giudicare dal morbido letto sotto di lui, nemmeno catturato da qualche brigante.
Non sapeva cosa fosse successo, ma Feiying immaginò che Leah avesse trovato una pattuglia di Milleliti, o magari qualche viaggiatore disposto ad aiutarli
«Oh, sei sveglio» disse una voce, accanto al letto. Feiying spalancò di nuovo gli occhi, così sorpreso da dimenticare il dolore per un momento.
Cercò di tirarsi a sedere, ma i muscoli indolenziti e le ossa doloranti lo tennero giù.
Raminga dei Sentieri era nella camera, con il classico aspetto di una vecchia signora, e stava accendendo dei bastoncini di incenso
«Ottimo, ottimo, quella tua amica sta aspettando che tu ti riprenda da due giorni ormai» la vecchia Adepta sorrise «se fossi in te, però, continuerei a fingermi morto»
«Che... è successo?» disse Feiying, cacciando a forza le parole dalla gola secca. Gli sembrò come se ogni suono si scavasse a forza l'uscita
«Non so i dettagli; Forma Montagne ha trovato te e la ragazza di Mondstand nelle Pianure di Guili, tu eri svenuto e lei quasi nel panico; ha usato la sua Serenteiera per portarvi qui subito, e io ho mandato YaoYao a prendervi. Sono due giorni che occupi una stanza a casa mia»
Feiying cercò di nuovo di mettersi a sedere, riuscendo a sollevare un poco il busto. Raminga dei Sentieri lo aiutò, piazzando numerosi cuscini dietro la sua schiena.
Il ragazzo cercò di mettere a fuoco qualcosa, a cominciare dalla vecchia signora davanti a lui.
Raminga dei Sentieri stava usando lo stesso aspetto dell'ultima volta che l'aveva vista; una bassa vecchietta, magra e avvolta da comodi vestiti verdi e rossi, con i corti capelli d'argento tenuti fermi da un semplice spuntone.
«Non ti nego che mi hai fatto venire un colpo» continuò l'Adepta «la tua amica ha raccontato a grandi linee cos'è successo. Siete stati assaliti da un cucciolo di geosauro, e tu hai fatto una gran sciocchezza»
«Ero... avevo aiutato Xiao, la sera prima» disse Feiying, con la gola in fiamme «non pensavo di dover combattere così presto»
La vecchia signora lo fissò, sollevando appena un sopracciglio
«E?» chiese dopo un poco, come se lui dovesse continuare il discorso
«E nulla» ribatté Feiying, sprofondando nei cuscini «non ho coltivato... non avevo energia e quindi... ecco qua»
L'altra sbuffò
«Sembra quasi che tu ritenga questa una giustificazione; Forma Montagne non ti ha insegnato proprio nulla?»
Lui non rispose, trattenendo un gemito di dolore
«La tua "giustificazione" suona molto come "sono morto perché ho dimenticato di respirare", e non la accetterei nemmeno dalla mia ultima discepola»
«Non sono più un discepolo» grugnì Feiying «ho reciso il contratto»
«Già già, peccato lo sappia solo tu» Raminga dei Sentieri uscì dalla stanza, lasciandolo dolorante a borbottante.
Sapeva cosa fare per alleviare il dolore, così si mise a meditare. Il pensiero di Leah gli attraversò la mente, ma dal racconto dell'adepta stava bene, era al Porto e quindi era arrivata sana e salva a destinazione. Forse aveva già svolto le sue commissioni, e magari stava attendendo in casa da qualche parte che si riprendesse.
Quel pensiero gli fu stranamente confortante. Arrossendo, Feiying si concentrò sulla propria energia adeptica, cercando di canalizzarla attraverso i meridiani che non usava da tanto tempo.
La voglia di alzarsi e trovare subito la cavaliera era tanta, ma sapeva bene che non sarebbe riuscito a muovere un muscolo, in quella condizione.
Quindi, visto che erano in uno dei luoghi più sicuri di Teyvat, la casa di Raminga dei Sentieri, non c'era motivo per barcollare in giro.
Ci vollero ore, prima che l'energia alleviasse il dolore nelle sue gambe, almeno abbastanza perché si potesse alzare.
Muovere un passo fu uno sforzo disumano, e solo la noia e un crescente senso di vergogna lo stava facendo muovere.
Per sua fortuna, a casa non era così grande.
Uscito dalla camera, e dalla sala da pranzo su cui si affacciava, Feiying si ritrovò in un piccolo giardino recintato.
Una ragazzina bassa, vestita di verde e con grandi campanelli nei capelli, stava eseguendo complessi schemi di scherma con la lancia. Feiying sorrise, capendo che quella doveva essere l'ultima discepola di cui parlava Raminga
«Ehi! Ti sei alzato!» disse un'altra ragazza, alzandosi da un tavolino lì vicino «stai bene? La nonna ha detto che dovresti rimanere a letto»
«Sto bene, grazie» rispose Feiying, anche se tenere salde le gambe si faceva sempre più difficile. La ragazza lo guardò con occhio critico, ma non disse nulla.
Feiying la osservò con più attenzione, confermando i suoi sospetti.
Era più bassa di lui, con corti capelli rosa e vestiti leggeri rossi e bianchi, le maniche bianche sulle braccia, al momento, incrociate come a sottolineare il broncio critico che aveva in volto. Anche il suo cappello, rosso e nero, tipico degli avvocati, sembrava rimarcare la cosa.
A colpire Feiying, però, furono le due corte corna che si estendevano verso il basso, da dietro le orecchie della ragazza. Lei parve notare il suo sguardo, e sorridendo disse
«Queste? Sono mezza adepta, dovresti vedere quelle di mio padre» ridacchiò, per nascondere un po' di rossore «comunque, molto piacere, sono Yanfei, rappresentante legale qui al Porto di Liyue, nonna Ping si prende cura di me ogni tanto»
A sentire il nome, lui non poté che sorridere, trattenendo a stento le risate
«Piacere, Feiying» disse tendendole la mano.
Dopo un momento di incertezza, capita la somiglianza dei nomi, anche Yanfei sorrise mentre gli stringeva la mano
«Sicuro di star bene?» si intromise la ragazzina, che si era tenuta timidamente fuori dalla discussione fino a quel momento. Feiying annuì, ma si diresse lo stesso al tavolo, crollando su una sedia con un gemito di sofferenza
«La tua amica sarà qui tra poco, aveva delle faccende da sbrigare in città» disse la ragazzina in verde
«Già, e ti conviene preparare una buona difesa, perché era davvero furiosa stamattina» intervenne Yanfei, sogghignando.
Feiying non capì a cosa si riferisse, fino a quando non intravide Leah entrare nel giardino. Per un momento, vedendolo, la ragazza sorrise, lasciandosi andare a un sospiro di sollievo, per poi marciare contro di lui con un'espressione omicida in volto
«Io... voglio un avvocato!» disse Feiying, girandosi verso Yanfei.
Con un'espressione compiaciuta, la mezza adepta si affianco alla cavaliera
«Spiacente, già ingaggiata»
Anche la ragazzina si mise dal lato di Leah, la quale, fissando Feying, sembrava sul punto di prenderlo a sberle.
Il ragazzo pensò che avrebbe fatto meglio a rimanere a letto.
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