Capitolo 8

La ragazza vittima dell'Annullamento, nel momento in cui tutto il gruppo fu a minima distanza da lei, prese ad agitarsi ancora di più.
Scalciava, si dimenava, cercava di alzare la testa, finendo sempre con il farla ricadere all'indietro, quasi esausta dalla pressione che il giardino le portava.
La Yiikali invece, appena li vide, si mise a ridere dietro a loro, beffarda.
Aveva una risata così fredda ed acida da far salire i brividi ai protetti e gli occhi che possedeva, uno rosso-viola, l'altro giallo ocra, li osservavano con sfida e voglia di sangue e distruzione.
Aya fissò Bāra con espressione triste e sofferente, coperta dalla maschera ovviamente, cercando consolazione nel tocco delicato della stretta di Ai.
Vedere la ragazza che per lei era stata una delle sue migliori amiche nello stato in cui era, le spezzava totalmente il cuore, tanto che una parte di lei voleva poter sorridere energicamente come era solita a fare nelle sue normali giornate, ma in quel momento non vi riusciva.
Avrebbe voluto poi rimandare indietro il tempo per impedire che la malattia prendesse Fumiko, e che la sua Hakali, Shiro, sparisse, sostituita da quella sconosciuta così aggressiva quanto crudele, desiderio altrettanto impossibile.
La giovane castana sentiva un peso posizionato al di sopra del petto: un peso così grosso ed irremovibile che quasi la soffocava, facendola boccheggiare come un pesce fuori dall'acqua, tutto nel mentre che assisteva allo sguardo rabbioso ed inumano della compagna.
Un sospiro frustrato ed esasperato le uscí dalle labbra.
-Bāra...- asserí, in un filo di voce, sentendosela tremare un poco.
Doveva riuscire a ricacciare la propria angoscia, davvero, altrimenti il respiro che si faceva innaturale ed irrequieto la avrebbe tradita.
Non voleva che la vedessero piangere, se si faceva prendere dall'emozione, sicuramente non sarebbe riuscita a contenersi... E non era il momento per spendere lacrime su una situazione che di certo con la sua tristezza non si sarebbe modificata.
-Non so se mi senti o no- continuò, ispirando ed espirando per regolare il proprio ritmo generale -Non lo so proprio.- strinse appena i denti, finendo con il peggiorare la situazione per certi versi, desiderando, ancora una volta, tante cose che non erano minimamente fattibili.
Zittí un singhiozzo, mentre una serie di ricordi le salivano a galla nella mente.
-Mi dispiace. Mi dispiace per non esserci stata abbastanza per poter fare qualcosa - una pausa, un altro stringere di denti.
A questo seguí una fiamma che parve accendersi nel petto di Aya, una fiamma determinata, una fiamma che insisteva dicendo che no, non sarebbe finita in quella maniera, non lo avrebbe permesso.
-Mi dispiace, sul serio. Probabilmente avrei davvero potuto impedire tutto questo... E non facendolo mi sento stramaledettamente una fallita come amica. Ma proprio perché lo sono e lo voglio rimanere, ti prometto che farò di tutto per scoprire come farti tornare allo stato originale-
La quindicenne aveva detto quelle parole senza pensarci troppo, non sapendo l'effetto che avrebbe portato agli altri, ricevendo le occhiate sorprese delle persone che la circondavano, soprattutto da parte di Callie, la giovane dell'Iris, che aveva un enorme quantità di ammirazione dipinta nei suoi occhi viola.
Anche Samuel la guardò più o meno con lo stesso tipo di emozione: la castana aveva tre anni in meno di lui, ma mostrava un atteggiamento che lui non sarebbe riuscito a cacciare fuori da sé stesso nemmeno in una ventina!
-Preside- fece dunque la protetta delle Campanelle, andando ad incrociare lo sguardo con l'uomo -Voglio scoprire cosa le è successo. E voglio farla tornare come prima. Sono sicura che ci riuscirò-
L'uomo rimase in silenzio, la bocca serrata in una linea unica, la quale non sembrava disposta ad aprirsi per formulare una parola.
Tacque per una decina di secondi, alimentando il silenzio che era calato.
-Okay- disse solo, ad un tratto -Ma ora usciamo di qui. I cinque minuti sono quasi esauriti.-

*

-Come hai intenzione di fare?- domandò Callie, avvicinandosi ad Aya con espressione timida, riuscendo anche ad approcciarsi grazie ad Iris, serrando poi le labbra.
-Non lo so- fu l'immediata risposta di Aya -Ma magari, pensandoci su, un risultato lo avrò-
-Immagino di sì- commentò l'Hakali del giovane Wisteria, allegra -Dopotutto hai fatto una promessa! Ed in partenza questo ti obbliga a portarlo a termine! Sia per te stessa, sia per... Bāra?... Si chiama davvero così?-
-Non proprio. È il soprannome che le do- spiegò rapidamente Aya -In realtà si chiama Fumiko Ikeda. Veniva in classe con me ed il suo Hakali, Shiro, era del seme della Rosa-
-Che tipo...- Samuel lo disse in un sussurro, ma abbastanza forte per attirare l'attenzione, facendo guizzare gli sguardi delle due su di lui, portandolo ad arrossire come un pomodoro maturo -Ehm...-
Abbassò la testa di scatto, come per sfuggire alle occhiate, zittendosi e imprecando mentalmente per la propria idiozia.
-Quello che Samuel voleva chiedere...- Elizabeth si grattò la testa, tornando subito dopo a strattonare e tirare il braccio al ragazzo, riuscendo solo ad imbarazzarlo ancora di più che in precedenza -É: Che tipo di persona era?-
-Oh- Aya Trancy studiò l'albino, il quale si limitò ad annuire in maniera vaga -Bhe, era una ragazza forte ed eccentrica, a cui potevi dare fiducia- accennò un sorriso desolato -Una di quelle incapaci di spifferare segreti, non volendo proprio farlo in partenza e vedendolo come un azione sleale e negativa. Era poi molto rapida e determinata, decisa.-
-Shiro, invece?-
-Era palesemente uno tsundere- ridacchiò appena Ai, cacciandosi una ciocca azzurra dietro all'orecchio, tornando però a spegnere il proprio sorriso e a ricadere nella serietà iniziale, ben pensierosa.
-Se volete capire che cosa le è successo, il perché è stata colpita dalla malattia... Non pensate che dovreste mettervi ad indagare su di lei?- intervenne all'improvviso Natsu, inarcando il sopracciglio -In stile poliziesco, intendo. Fare domande, studiare i registri per sapere della sua vita, i suoi ultimi movimenti prima dello scoppio?...-
L'Hakali della passiflora scoppiò, nolente o volente, in una lieve risata -Solo immaginare una simile svolta... Sembra ridicolo.-
-Non dire così- si lamentò Natsu, guardandolo storto -Solo perché vuoi farti i fatti tuoi, non vuol dire che tutti noi vogliamo atteggiarci come te-
Gli occhi oro dell'Hakali ruotarono leggermente, ignorando il commento.
-Quindi potremmo provarci- commentò -Ma quando iniziamo? E quando lo facciamo?-
-Abbiamo cinque giorni alla settimana per stare insieme- osservò Aya -Magari ci permettono di utilizzarne qualcuno ... E magari, nei tempi liberi, possiamo continuare con le investigazioni. Dopotutto serve anche a noi, per certi versi. E lo facciamo per far tornare allo stato originale un amica. Preside, cosa ne pensa, lei?-
L'uomo si sistemò gli occhiali e, di tutta risposta, scosse la testa -É meglio di no. Lasciate fare agli adulti questo tipo di lavoro, okay? É rischioso per la vostra incolumità. E poi avete qualcosa di molto più importante da fare-
-Ma... Io ho promesso!-
-Infatti dovrai rispondere a delle domande quando ci sarà il momento. Ma dovete lasciar questo compito agli adulti. É chiaro?-
Aya strinse ancora i denti, ma si obbligò ad annuire.
Annuire falsamente, però: lo avrebbe fatto in ogni caso, ormai aveva preso una decisione.

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Gli Aestetich che posterò lassú , nello spazio immagine, per 14 capitoli (sparsi o di fila che siano) sono fatti dal bravissimo -Micheal_Myers

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