•Capitolo 5•

Il pranzo proseguì tra risate e battutine rivolte a Normani e Dinah per farle sentire un po' in colpa di avermi lasciata sola la sera precedente.
Prima di tornare al turno di lavoro ci accordammo tutte per uscire quella sera tutte insieme, anche se io non avevo molta voglia di andare, volevo semplicemente stare a casa a dormire.
Purtroppo però dopo varie suppliche da parte di Camila, che non aveva intenzione di restare sola mentre -sicuramente- le nostre amiche si appartavano, decisi di andare; ma precisai comunque che non sarei rimasta fino a tardi.

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Erano le 18:30 ed io ero uscita da lavoro circa un'ora prima, andai a mangiare un panino veloce sentendo il mio stomaco contorcersi e lamentarsi dalla fame.
In seguito feci una lunga doccia e cominciai a prepararmi per la festa a cui mi avevano obbligata ad andare, anche se in fondo non mi dispiaceva più di tanto: la compagnia di Camila stava iniziando a farmi piacere.
Si fecero le 21:20 senza rendermene conto e io avevo un'altra mezz'ora abbondante disponibile per dare gli ultimi ritocchi al mio outfit, quando all'improvviso squillò il mio cellulare precedentemente appoggiato sul mio letto.
Lo presi velocemente e risposi.

"Pronto?".

"Lauren, sono Camila".

"Oh ciao Camila, ma come fai ad avere il mio numero?"- dissi ricordandomi di non averglielo dato in quelle due volte precedenti in cui ci eravamo viste.

"Me lo ha passato Normani"- rispose in tono quasi soddisfatto.

"Dovevi dirmi qualcosa?"- dissi cambiando discorso.

"Si, Normani mi ha detto che non può passare a prendermi perché è con Dinah e vanno insieme, mi ha anche detto che potevo andare con te e poi ci saremmo incontrate tutte lì"- fece una breve pausa -"sempre se puoi ovviamente, altrimenti mi faccio accompagnare..." - "si, ti vengo a prendere io."- dissi decisa.

"Passo fra poco se sei pronta, mandami l'indirizzo per messaggio".

"Oh.. va bene, allora grazie Jauregui!"- sospirai per un'attimo, il modo in cui lo pronunciava lei mi provocava uno stranno effetto allo stomaco.

"Di nulla"- dissi ridendo, cercando di mascherare il mio leggero nervosismo.

Riagganciai la chiamata e dopo pochi minuti mi arrivò un suo messaggio con l'indirizzo, salvai il contatto e subito dopo arrivò un'altro messaggio.

Da Camila:

Sono pronta Jauregui, passa quando vuoi. Ti aspetto.

Le risposi e andai verso il bagno per mettere il mio adorato profumo con l'aroma di cocco.

Quella era una serata a tema White quindi tutti i partecipanti dovevano vestirsi di bianco.

Io avevo un vestito particolare, la parte inferiore era una lunga gonna a vita alta che mi copriva fin sopra i fianchi, mentre la parte superiore aveva due lembi di stoffa che si incrociavano sul mio seno e infine si univano da dietro il collo.
Il trucco invece, era composto dal mio solito e sottile strato di eyeliner e un rossetto bordeaux scuro. Il tutto veniva contornato dai miei capelli raccolti in una coda alta molto ordinata. Le punte di quest'ultima mi sfioravano leggiadramente le spalle.

In pochi minuti salì sull'auto che condividevo con mia madre e che per quella sera avevo preso in prestito.

Arrivai sotto casa di Camila e andai verso la porta in procinto di bussare, quando si aprì.
Davanti a me apparve Camila in un vestito che valorizzava ogni sua singola curva, per un attimo persi il contatto tra la terra e i piedi. I suoi capelli le scendevano delicati sulle spalle, i suoi occhi erano valorizzati da un trucco impeccabile, sembravano disegnati dal più noto pittore. Con quel vestito e quel trucco sembrava un angelo caduto dal cielo.

Cercai di ricompormi il prima possibile.

Che cazzo ti sta prendendo Lauren? È solo una ragazza, ne hai viste centinaia nella tua vita e anche di più belle! Pensai ammunendomi mentalmente per averla fissata con così tanta ammirazione in ogni cosa che vedevo di lei.

"Allora entri o resti fuori a fissarmi come se non avessi mai visto un essere vivente femminile in tutta la tua vita?"- disse sorridendo e prendendosi gioco di me.

"Scusa guardavo il vestito, mi piace a proposito"- dissi ricambiando allo stesso modo la sua curva delle labbra e cercando di giustificarmi. -"ma non dobbiamo andare?"- terminai.

"Oh si, ma tra poco, è ancora presto e di sicuro le fidanzatine arriveranno in ritardo. Quando mi hanno chiamata per avvertirmi che Mani non sarebbe passata sembravano occupate"- disse Camila scoppiando a ridere, cosa che feci anch'io pensando al motivo per cui potevano essere occupate.
Beate loro pensai subito dopo. Oddio Lauren ma che ti sta prendendo? Sembri una fottuta adolescente in preda agli ormoni! Continuai ad ammonirmi mentalmente.

Entrai nell'abitazione della ragazza e notai che aveva una casa molto grande e ben arredata, la sua famiglia doveva avere tanti soldi per permettersi tutto quel lusso.
I mobili erano prevalentemente in legno molto scuro e raffinato che faceva contrasto con i divani di un bianco candido al centro della sala.

"Vivi da sola?"- ipotizzai.

"No, i miei genitori sono usciti con la mia sorellina e per questa notte staranno fuori".

"Hai una sorella più piccola?"- chiesi intenerita e immaginando già una mini Camila correre per casa.

"Si beh, ha 10 anni, questa è Sofia"- disse indicando una bambina su una foto attaccata al muro.

"Ti assomiglia molto, è bellissima"- mi girai verso di lei e la guardai istintivamente negli occhi.

"È bellissima perché mi assomiglia?"- disse sorridendomi maliziosamente.

"No, il complimento era per tua sorella non per te, non montarti la testa Cabello!"- sorrisi scherzando.

"E va bene Lauren, vuoi bere qualcosa mentre aspettiamo che le nostre amiche finiscano di fare quello che stanno facendo?"- disse ridendo.

"Oh si, io sinceramente gradirei dell'acqua, ho la gola un po' secca".

"Arrivo subito aspettami qui, o siediti, fai quello che vuoi insomma!"- continuò a sorridere lei.

Andò verso un'altra stanza e quando si girò non riuscì a distogliere lo sguardo da lei e da tutta la sua figura.
Era magrolina, di sicuro non aveva niente di particolare, ma qualcosa in lei mi attraeva in un modo che non mi era mai capitato con nessuno.

Continuai a fissarla fino a quando sparì dietro alla porta lasciandomi la nitida immagine del suo fondoschiena impressa davanti agli occhi.
Secondo me non doveva chiamarsi Camila CABELLO, ma Camila CULOBELLO.

Poi era una cosa che risaltava molto su di lei dato che era molto grande per la sua statura così esile e piccola.

"Beh, almeno è ben fatto"- esclamai sorridendo tra me e me.

Camila arrivò poco dopo dalla cucina.

"Che stavi dicendo prima?"- disse con due bicchieri in mano mentre si avvicinava a dove ero io e si sedette di fronte a me passandomene uno.

"Nulla, stavo dicendo... d-di sbrigarti perché ho veramente la bocca secca"- andiamo Lauren. Davvero? Non ci ha messo nemmeno 2 minuti e in più a 22 anni balbetti ancora? Sentì una voce in testa, probabilmente quella della coscienza o quella del buon senso.

"Va bene, adesso basta perderci in chiacchere, alla salute Lauren."- disse guardandomi negli occhi mentre un sorriso pieno di malizia apparve sul suo viso.

Capì il motivo solo dopo aver portato il bicchiere alle labbra.

Guardai per un'altro attimo i movimenti di Camila, quando con molta calma avvicinò il bicchiere alle labbra e ne bevve tutto il contenuto fino alla fine, poi si leccò in modo uniforme le labbra togliendo così i residui di quel liquido trasparente.

Diedi un sorso veloce anch'io e per poco non mi strozzai. Era vodka.

"Camila! Volevo dell'acqua, cos'è questo?!".

"È vodka, non la riconosci?"- disse con un ghigno in faccia.

"Beh non è quello che ti avevo chiesto..."- dissi guardandola un po' male.

"Devo essermi confusa con le bottiglie, sai, sono entrambi dello stesso colore!"- disse ridendo e prendendomi evidentemente in giro.

"Dai Lauren non fare quella faccia! Volevo solo cominciare bene la serata e dell'acqua non è proprio il mio obiettivo per sta sera"- terminò la frase continuando a ridere.

"Beh per me si, devo guidare e poi dopo l'ultima volta preferirei non bere troppo.
Ti ricordo che quando mi hai conosciuta a stento stavo in piedi da sola"- dissi rinfrescandole la memoria.

"Beh se proprio dobbiamo dirla tutta se non ci fossi stata io non saresti arrivata nemmeno a casa!".

"Allora grazie di avermi fatta arrivare a casa sana e salva, ma preferirei arrivarci anche questa sera! E possibilmente da sola!"- controbattei io.

"Ma daiii lasciati andare un po' Laur"- disse con la faccia da cucciolo bastonato.
Dopo una lunga lotta con me stessa decisi di scolarmi tutto il bicchiere per farle compagnia...

"E va bene!"- dissi non resistendo più al suo sguardo su di me. Bevvi tutto il liquido d'un fiato, sentì la mia gola e il mio stomaco andare letteralmente a fuoco.

In quella stanza cominciava a fare troppo caldo.

Sapevo che mi sarei potuta pentire di questo, oppure sarebbe stata la scelta migliore della mia vita o comunque degli ultimi anni.
Di sicuro sarebbe stata una lunga e intensa serata, Camila mi faceva dubitare di tutto, perfino della mia eterosessualità, di sicuro non avevo niente in contrario, cioè la mia migliore amica sta con la sua, ma alla fine Mani in fondo lo ha sempre saputo, io sono stata solo con pochi ragazzi e per di più niente di serio.
Non mi era mai saltato in mente di stare con una ragazza ma con lei stavo cominciando a mettere in dubbio ogni mia certezza.

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