•Capitolo 4•

Guardai quella ragazza per qualche minuto perdendomi nei suoi lineamenti, non mi era mai capitato di osservare in questo modo una ragazza.

Accesi la sigaretta con l'accendino che mi aveva restituito prima Camila e feci un lungo tiro per calmare la tensione creatasi in quel momento.

Lei guardava ogni mio movimento quasi con ammirazione, era una situazione veramente surreale. L'alcool mi stava mandando davvero fuori di testa, avrei dovuto smetterla di bere così tanto alle feste perché poi mi creavo situazioni in testa lontane dalla realtà. Non poteva essere possibile che mi stesse fissando come lo percepivo io.

"Potresti smetterla di fissarmi per 5 minuti? Mi metti un po' in soggezione"- dissi quasi in un sussuro.

"Ti vergogni per caso?".

"No, è solo che sentirmi fissare così da una persona appena incontrata ad una festa mi mette ansia".

"Ma io non ti sto fissando, ti sto guardando. Non sei di queste parti vero? Mi sarei accorta subito di te"- disse sorridendo a malapena e guardandomi attentamente.

Abbassai lo sguardo non riuscendo a mantenere il contatto visivo, quel complimento sottinteso mi aveva spiazzata.

"Sono nata e cresciuta a Miami in realtà, probabilmente non mi hai mai vista perché esco solo per lavorare oppure ogni tanto con Normani, la mia unica amica".

"Strano, non capisco come sia possibile, le nostre migliori amiche stanno insieme e probabilmente stanno anche facendo sesso da qualche parte in questo momento, ma noi non ci siamo mai viste.
Se avessi saputo che questa sera avrei incontrato una ragazza così bella mi sarei messa più in tiro invece di mettere la prima cosa che mi è capitata sotto le mani".

Adesso non penso proprio che sia l'effetto di tutti quei biccheri di whisky che ho bevuto, ci sta proprio provando...

"Beh stai molto bene anche così...".

Mi uscì dalla bocca senza rifletterci. Realizzai quello che avevo appena detto quando la vidi sorridere compiaciuta.

D'istinto mi morsi il labbro inferiore come per fermare -invano- quello che avevo appena detto.

"Grazie signorina Jauregui, anche lei sta molto bene con questo vestito."- disse in tono tranquillo.

In quell'istante mi sentì avvampare le guance, tirai altre due volte dalla mia sigaretta ormai consumata dal leggero vento e la buttai a terra schiacciandola con la punta delle mie scarpe.

"Vado a cercare Normani, si sta facendo tardi"- dissi cercando di uscire da quella situazione che si stava facendo imbarazzante.

Mi alzai dalla panchina sentendo di nuovo un forte giramento di testa come quello al bar, stavo quasi per cadere quando per riflesso appoggiai la mano sulla sua spalla.

"S-scusa.. avevo perso l'equilibrio per un attimo"- dissi ricomponendomi e abbassando il vestito che si era precedentemente alzato mostrando una buona parte della mia coscia nuda.

"Non preoccuparti, posso accompagnarti, cosi ti aiuto a cercarla"- disse continuando a sorridere.

"Non vorrei disturbare, poi la festa è ancora lunga, vai a divertirti"- ricambiai il sorriso.

"Ma no, lo faccio con piacere e poi io devo cercare Dinah, se vai via chi resterà a farmi compagnia?"- disse con un'espressione che sembrava quasi dispiaciuta.

"Oh.. va bene allora".

Entrammo nuovamente nel locale, ma di Normani e la polinesiana nessuna traccia, provai a chiamarla ma invano, dava la segreteria.
Quella ragazza ci stava dando davvero dentro per non rispondere nemmeno alle chiamate insistenti da parte mia, così decisi di scriverle un messaggio.

A Mani👭:

Mani io torno a casa, ho provato a chiamarti e cercarti per il locale varie volte, ma evidentemente sei troppo impegnata per dare segni di vita.
Ci vediamo domani, dovrai raccontarmi tutto anche perché mi hai lasciata da sola per il resto della serata, sei proprio una puttana!


"Le ho scritto un messaggio, torno a casa da sola"- dissi cominciando ad allontanarmi dal locale.

"Hey aspetta! Non posso lasciarti andare via così, sei ubriaca marcia e non ti reggi nemmeno in piedi, in 20 minuti sei inciampata almeno 5 volte.."- disse ridendo di me -"ti accompagno io."- concluse convinta e senza darmi la possibilità di controbattere, anche perché non avevo né le forze fisiche né quelle mentali per poter direil contrario.

Il tragitto fu molto tranquillo, ogni tanto rischiavo di cadere con la faccia sull'asfalto, ma per fortuna riuscivo sempre a rimettermi dritta e proseguire per la mia strada.

Fù una camminata molto tranquilla, anche se ero abbastanza ubriaca riuscì ad intrattenere una conversazione con Camila, sembrava molto simpatica, non mi stupisce che sia la migliore amica di Dinah.

Dopo 40 minuti arrivammo davanti al cancello di casa mia.

"Quindi ci si vede in giro?"- sospirò quasi insicura.

"Non credo sarà possibile, oggi ho fatto il mio primo giorno di lavoro con Dinah e da domani sarò impegnata praticamente tutti i giorni".

"Beh, allora vuol dire che ci vedremo lì, ti ricordo che è il locale della mia migliore amica"- disse con un timido sorriso.

"Allora ci vedremo lì, sempre se mi ricorderò di te, sai sono ancora ubriaca e sinceramente non riesco nemmeno a metterti completamente a fuoco"- entrambe iniziammo a ridere sonoramente.

"Ci si vede in giro Jauregui!"- disse facendomi l'occhiolino e sorridendo.

"Ci si vede in giro Cabello!"- risposi per poi entrare furtivamente in casa e chiudere la porta alle mie spalle cercando di fare meno rumore possibile. Dopotutto era stata una bella serata, probabilmente una delle più belle anche se non me lo sarei mai aspettato.
La compagnia di Camila sembrò quasi che mi facesse tornare a respirare aria fresca per la prima volta dopo anni, da quando mio padre se ne era andato...

Andai al piano di sopra a farmi un bagno caldo per cercare in qualche modo di alleviare i giramenti di testa dati dal troppo alcool e misi il pigiama entrando subito nelle coperte.
Inutile dire che anche questa volta mi addormentai dopo pochi minuti.

__________

IL GIORNO DOPO.

"Lauren alzati è tardi!"- venni svegliata da mia madre che bussava insistentemente alla porta.

Sgranai gli occhi e controllai l'orario sulla sveglia, erano le 07:30, dovevo essere a lavoro fra meno di mezz'ora.

"Merda!" Imprecai alzandomi subito dal letto per cercare qualcosa da mettere ma inciampai su qualcosa che non ebbi nemmeno il tempo di identificare.

"Lauren tutto bene?"- continuò ad urlare mia madre preoccupata fuori dalla porta.

Mi alzai dal pavimento continuando a correre per la stanza.

"Si, si tutto bene! Potresti darmi un passaggio prima di andare a lavoro?!"- urlai per farmi sentire mentre saltellavo da una parte all'altra della piccola stanza, mentre cercavo di infilarmi dei jeans neri e una maglietta dello stesso colore.

"Si ma sbrigati, io vado via fra 20 minuti!"

Finì di vestirmi e prepararmi in 10 minuti, andai in bagno a sciacquarmi la faccia e subito dopo aver finito di fare colazione  lavai i denti velocemente.

In poco tempo mi trovai in macchina con mia madre verso il locale dove avrei dovuto lavorare.
Per fortuna arrivai con 5 minuti di anticipo.

Salutai mia madre e scesi dall'auto entrando nel ristorante.

"Buongiorno Lauren! Vieni ti prendo la divisa, purtroppo è obbligatoria"- mi sorrise Madison -"puoi cambiarti nel bagno del personale"- terminò.

"Oh ciao Madison"- ricambiai il sorriso educatamente -"vado a cambiarmi subito grazie"- conclusi prendendo la divisa che mi stava porgendo.
Era un vestito blu chiaro che arrivava fin sopra le ginocchia, il colletto bianco e le maniche corte, anche esse bianche facevano contrasto con il resto della divisa, mentre davanti c'era un semplice grembiule bianco con qualche dettaglio blu.

Quando terminai di cambiarmi andai di nuovo verso Madison.

"Oh eccoti finalmente, inizia da quei tavoli, devono ancora prendere le ordinazioni. Questo è il tuo block notes, dopo aver preso le ordinazioni vieni qui e li passi in cucina. Tutto chiaro?"- annuì prendendo il blocchetto di fogli ed una penna cominciando ad andare dai tavoli indicati prima dalla mia collega.

La mattinata trascorse tranquilla, di solito non c'era molto affollamento e per fortuna i postumi della sbornia passarono prima di quanto pensassi.

Dopo qualche ora andai verso Madison a darle le ordinazioni del tavolo 27.

"Madison, queste sono del 27, potresti passarla tu in cucina?".

"Dalla a Dinah, io sto andando in pausa pranzo, ci vediamo fra mezz'ora".

"Oh va bene, ci vediamo dopo allora"- dissi andando verso Dinah, le diedi l'ordinazione e continuai con il mio giro, dopo mezz'ora esatta tornò Madison e la informai che stavo andando a fare una pausa anch'io.

Successivamente andai dal mio capo per chiederle una pausa -"hey Dinah, Madison è appena tornata dal pranzo, posso andare anch'io adesso?".

"Ciao Lauren, io stavo giusto andando, se vuoi puoi venire con me, ci sarà anche Mani e una mia amica"

"Ah okay, allora aspetta 5 minuti, mi cambio e arrivo".

"Va bene ti aspetto fuori".

Camminai verso il bagno del personale e tolsi velocemente la mia divisa, mi sistemai come meglio potevo i capelli, presi la mia borsa e uscì dell'edificio andando verso di Dinah.

"Quindi dove andiamo a mangiare? Ho sentito che qui vicino c'è un locale anni 80' che fa delle bistecche buonissime!"- dissi io gustandomi già la bistecca che da lì a poco avrei mangiato.

"Allora ci andremo, chiamo Normani e Camila, le darò appuntamento lì".

Quando sentì quel nome mi apparve subito davanti agli occhi il suo viso, il suo sguardo tranquillo e sicuro, la sua voce dolce cominciò ad echeggiare nella mia testa mentre tornarono a galla nella mia testa i ricordi della sera prima, che fino a qualche momento prima avevo totalmente rimosso.

"Lauren tutto bene?"- sentì la voce di Dinah che mi riportò alla realtà.

"Oh si, sto solo morendo di fame"- le sorrisi facendo finta di niente.

Dopo pochi minuti arrivammo al locale, entrammo e Camila con Normani non erano ancora arrivate, quindi andammo a prendere un tavolo.

"Buongiorno signore, cosa desiderate ordinare?"- chiese un uomo con i capelli biondi e brizzolati, aveva una leggera barba, aveva circa 35 anni e si presentò con un modo davvero gentile.

"Oh stiamo aspettando delle persone, può passare fra 5 minuti"- disse Dinah sorridendo educatamente all'uomo che annuì e si allontanò subito per prendere altre ordinazioni.

Poco dopo sentimmo la campanellina della porta suonare ed echeggiare per tutta la stanza, segno che fosse entrato qualcuno.
Mi girai verso la porta e vidi avvicinarsi Mani e Camila velocemente verso di noi.

"Camila, questa è la mia migliore amica Lau.." - "Lauren."- disse lei sorridendomi.
Vederla da sobria era tutta un'altra cosa, era più bella di come me la ricordavo.

"Voi vi conoscete già?"- dissero la mia migliore amica e la sua ragazza contemporaneamente.

"Si, ci siamo conosciute quando voi due mi avete lasciata sola per andare a scopare"- dissi io ridendo e mettendole in imbarazzo.

"Lauren!"- mi rimproverò Mani ridendo mentre le sue guance di colorarono di rosso.

"Che c'è? È vero!".

"Si ma non significa che tu debba urlarlo al mondo"- continuò lei.

"Basta voi due, vogliamo mangiare o no? Sto morendo di fame!"- ci riprese Camila.

Ci accomodammo sulle sedie. Io e Camila eravamo sedute vicine mentre Dinah e la mia migliore amica di fronte a noi.
Ordinammo immediatamente e poco dopo il cameriere ci portò i nostri piatti.

Normani prese un insalata perché è fissata nel tenere la forma, Dinah delle costolette grigliate, mentre io e Camila prendemmo una bistecca a testa.
Era una bistecca veramente enorme, infatti rimasi stupita quando la ragazza al mio fianco se ne fece portare un'altra.

"Oddio! Ma come fai a mangiare così tanto? Che hai nello stomaco un buco nero? Non si spiega dove tu metta tutto quel cibo!"- esclamai incredula.

Un sorriso si formò sul suo volto -"sono un mistero Jauregui"- disse lei. Per un attimo in quel sorriso mi sembrò di vedere un filo di malizia.

"E va bene, tieniti pure i tuoi segreti Cabello."- dissi io sorridendo in quello stesso modo.

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