•Capitolo 12• (Seconda parte)
La serata non trascorse per niente in modo piacevole, passai le ore successive a guardare Camila e il suo regazzo -lo dedussi dal modo in cui lui le stava attaccato e dagli innumerevoli abbracci e baci- non riuscivo a distogliere gli occhi da loro, il disgusto che sentivo quando lui le si avvicinava, mi faceva perdere il controllo. Avevo un'immensa voglia di spaccargli la faccia, almeno così avrebbe smesso di sorridere in quel modo.
Normani per la serata, ovviamente aveva provveduto anche alle bevande, che prevedevano degli alcolici di tutti i tipi. Inutile dire che nessuno lì dentro era sobrio, chi per divertirsi e chi come me per allontanare la voglia di picchiare qualcuno. Probabilmente era quello che stava facendo anche Camila per Madison. Lo vedevo dai suoi occhi: ogni volta che li posava su di lei sembrava cercasse di incenerirla all'istante.
Ovviamente io non mi abbassai ai suoi livelli, dal mio sguardo traspariva solo indifferenza nei confronti di quel buffone che aveva a fianco mentre, dentro invece, sentivo il bisogno di vomitare.
"Ragazzi è finita la bottiglia di vodka, vi va di giocare a obbligo o verità?"- chiese Dinah venendo verso di noi. Si sedette a terra appoggiandosi al divano.
"Io gioco!"- saltò in piedi dalla sedia una Normani molto ubriaca che andò a sedersi vicino alla sua ragazza.
"Si, perché no?"- disse il coglione avvicinandosi agli altri seduti a terra.
Guardai Camila e mi resi conto che il suo sguardo era già su di me, sorrisi internamente alla sua reazione: quando si girò a guardare Austin.
Quest'ultimo la invitava a sedersi vicino a lui. Camila mi guardò velocemente e poi si alzò dalla poltrona per sedersi vicino a quel coso.
"Voi non venite?"- chiese Normani.
"Lau, andiamo?"- disse Madison.
"Non ho voglia di giocare, vado a farmi una sigaretta"- le lasciai un bacio a stampo e mi allontanai da quella stanza.
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Camila's Pov.
Stavamo giocando da almeno mezz'ora e di Lauren nemmeno l'ombra. So di essere quasi fidanzata con un ragazzo, ma ci tengo davvero a lei, sembrava strano che non fosse ancora tornata, infondo per una sigaretta non ci vuole tutto questo tempo.
Scacciai dalla testa il suo pensiero, non ero io quella che doveva preoccuparsi, lei aveva una ragazza, a quanto pare stavano bene insieme. Si sarebbe dovuta preoccupare lei non io. Quasi tutti i presenti erano amici di Lauren e tutti si sarebbero dovuti preoccupare della sua assenza, ma non lo faceva nemmeno la sua ragazza, non vedo il motivo per cui dovevo farlo io.
Non so esattamente quanto tempo passò, ma erano tutti completamente ubriachi marci e alcuni si erano anche addormentati.
Mi allontanai da quella stanza alla ricerca di un bagno, avevo bisogno di sciacquarmi la faccia, in un modo o nell'altro dovevo riprendermi un po'.
Non conoscevo la casa di Normani, era la prima volta che ci andavo, quindi vagai per casa per qualche minuto, fino a quando mi trovai casualmente di fronte ad una finestra.
Intravidi una sagoma dietro le tende e uscì per controllare chi ci fosse ancora sveglio, in quel momento avevo perfino dimenticato della presenza di Lauren in quella casa.
Mi bloccai di colpo quando sentì la sua voce roca e fredda.
"Tu che ci fai qui?"- aveva uno sguardo cupo, non erano gli occhi verdi e vivi che ero abituata a vedere, quelli sembravano di un'altra persona, una che è appena stata nel suo inferno personale e che sa cosa le riserverà il destino quando smetterà di respirare una volta per tutte.
La consapevolezza e la rassegnazione di una vita da sempre complicata e che finirà peggio: con i demoni che la acconpagneranno fino alla fine dei suoi giorni.
Faceva male vederla così, con un bicchiere pieno di alcolici e nell'altra mano una sigaretta consumata.
Sembrava distrutta, ma allo stesso tempo impassibile a tutto quello che le accadeva. Era un mix esplosivo di emozioni, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.
"Stavo cercando un bagno"- dissi abbassando lo sguardo. Mi sentivo penetrare l'anima dai suoi occhi e non era una sensazione piacevole in quel momento.
"Beh, questo non è il bagno, adesso puoi andare"- si girò di spalle prendendo un lungo sorso dal bicchiere.
"Sei stata tutto il tempo qui?".
"Ti importa?"- mi guardò velocemente da sopra la sua spalla per poi guardare avanti e dare l'ultimo tiro alla sigaretta.
"Sei sparita per almeno un'ora, penso di si"- dissi dura.
Se aveva intenzione di giocare a chi aveva il carattere più forte tra le due di sicuro avrei fatto del mio meglio per vincere.
"Ah pensi? Non ne sei nemmeno sicura. Dimmi cosa vuoi e vai via da qui Cabello."- si girò completamente verso di me. In quei minuti nemmeno per sbaglio alzò lo sguardo dal bicchiere che teneva fra le mani.
"Allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua? O è stato Austin?"- disse sarcastica.
"È questo il tuo problema? Austin? Per questo sei sparita?"- dissi scocciata.
"Non sono sparita e soprattutto non sono uscita per lui. Sono uscita a fumare. Me ne fotte meno di zero di quello lì"- rise di scherno.
"Sei uscita per una sigaretta, non per tutto il pacco"- puntai il dito verso il pacco di sigarette vuoto messo su un tavolo vicino a delle poltroncine.
"Quello che faccio non ti riguarda, non sei nessuno per farmi la morale. Ora se non ti dispiace vattene, ero tranquilla fino a 10 minuti fa..".
"Quello che fai mi riguarda perché per quanto ne so, anche io faccio parte della tua vita. Smettila di comportarti così Lau.".
"Chi o cosa ti dice che fai parte della mia vita? La mia ragazza e Mani ne fanno parte, ma non tu. O almeno non più.."- disse finendo il suo bicchiere con lo sguardo a terra. -"Adesso te ne vai?"- disse con la voce dura.
Era strano, ma mi era sembrato di sentire un certo tono di fragilità lì in mezzo, un non so ché di insicurezza.
"Vuoi davvero che me ne vada? Ti sto dando così tanto fastidio?"- dissi esitando. Non volevo davvero sapere una risposta, se non fosse stata positiva sapevo che mi sarei rotta in tanti piccoli pezzi.
"Si."- se ne stava ferma a fissare il bicchiere ormai vuoto, nessuna espressione traspariva dal suo viso.
"Se lo vuoi davvero guardami negli occhi e dillo.
Dimmi che non vuoi più vedermi, ma dimmelo guardandomi negli occhi almeno. Se quando lo dirai sentirò che è stato detto con il cuore allora sparirò dalla tua vita. Per sempre.".
Stavolta, avevo davvero paura delle conseguenze di quello che avevo detto, l'ansia mi divorava da dentro.
Non dava segni di risposte imminenti, si era solo limitata a guardare nelle mie iridi, il silenzio non ha mai fatto così male.
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Penso che comincerò a scrivere più spesso in questo spazio, non so perché ma mi va ahahah
Coooomuuumqueee, se vi è piaciuto il capitolo mettete una stellina (non fate i pigri di merda mha..) altrimenti se c'è qualcosa che non va scrivete un commento.
Come ho già detto quando finirò di scrivere farò una revisione, quindi non mi preoccupo molto per gli errori, se li trovo li correggo ma non mi dispero più di tanto a leggere un capitolo dieci volte.
Quindi niente, cercherò fi aggiornare il più presto possibile ciao🙃.
-Ary
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