CAPITOLO 7
Il giorno dopo a scuola alcuni compagni di classe di Alessia stavano leggendo un articolo di giornale. Lei si avvicinò per capire di cosa si trattasse.
RAGAZZI OCCUPANO UNA FABBRICA. Affermano è la nostra casa: non potete portarcela via!
Il vecchio proprietario è morto e i figli hanno deciso di demolire la fabbrica che ormai era abbandonata da anni. Alcuni ragazzi hanno occupato l'edificio per due giorni poiché volevano fermarne la distruzione. "Questa è la nostra casa, non la lasceremo per nulla al mondo" afferma uno di loro. Tuttavia a causa dell'intervento della polizia i giovani hanno dovuto lasciare la fabbrica. Questi giovani negli ultimi quattro anni tutti i pomeriggi si ritrovavano semplicemente per cantare, suonare e ballare in compagnia. Una ragazza africana ha affermato "Mio padre ha lasciato la sua famiglia, grazie alla vecchia fabbrica ho superato completamente la sua mancanza" Oltre a questa ragazza molti altri hanno superato i loro problemi grazie alla musica. "Se demoliranno la vecchia fabbrica non avremo più un posto dove andare" ha detto uno di loro. Fortunatamente questa è una storia a lieto fine, infatti, il sindaco, appena l'ha saputo, ha deciso di ricavare dalla palestra ormai inutilizzata della vecchia scuola un luogo in cui questi giovani possano continuare a trovarsi.
Alessia rilesse due volte l'ultima frase per essere sicura di aver letto bene.
-Ragazzi, posso prendere questo articolo?- chiese loro.
-Certo, ma perché ti interessa tanto?- chiese il proprietario del giornale.
-Conosco delle persone a cui interessa- si limitò a spiegare Alessia.
Quando uscì da scuola aspettò Christian per alcuni minuti e, non appena lo vide, gli corse incontro e lo abbracciò- Ciao, come mai tutta questa felicità? Oggi distruggono la fabbrica- disse lui abbattuto.
-Leggi fino in fondo- disse lei porgendogli l'articolo che aveva letto in classe. Quando arrivò all'ultima frase lui felicissimo l'abbracciò stretta e la sollevò da terra.
-È fantastico! Pensa a quando lo sapranno gli altri.
-Prima però dobbiamo andare a pranzo con mia mamma- le ricordò lei.
-Allora chiamiamo Andrea e diciamogli di avvisare gli altri.
-Certo, chiamalo subito!
Finita la telefonata Christian mise un braccia intorno alla vita di Alessia e si incamminarono verso la casa della ragazza.
Quando entrarono in casa Alessia gridò -Mamma, siamo a casa!
Sua madre comparve con un sorriso smagliante- Ciao, io sono Alice!
-Christian- si presentò lui.
-Ho fatto la pasta al pesto: ti piace?
-Certo- rispose Chris.
- Alessia mostragli dov'è il bagno così può lavarsi le mani- ordinò la madre. Christian stava per dire che sapeva dove fosse, ma Alessia gli fece capire con uno sguardo che era meglio non dirlo. Si accomodarono intorno al tavolo rotondo della cucina. La madre mise sul tavolo già apparecchiato due piatti fumanti. Mangiarono con gusto la pasta e la cotoletta. Finito il pranzo Alessia fece leggere alla madre l'articolo. Come i ragazzi anche lei fu molto felice.
-Mamma, ora noi andiamo dagli altri ragazzi!
-Va bene, ma non fare tardi- raccomandò lei. I due andarono a casa di Andrea quando suonarono il campanello lui uscì seguito da tutti gli altri.
-Guardate ragazzi, ho portato l'articolo- disse alessia prendendo un foglio piegato dalla tasca.
-È una notizia bellissima!- disse Greta.
-Già, non dobbiamo dire addio ai nostri pomeriggi a base di musica- disse Karim.
-Io vorrei andare a vedere un'ultima volta la nostra fabbrica- disse Silvia.
-Certo, andiamo!- disse Andrea.
I ragazzi videro che gli operai avevano già iniziato a demolirne una parte.
-Addio vecchia amica- disse Mehdi.
Dopo aver dato un ultimo saluto al loro rifugio tornarono a casa di Andrea. Chris e Alessia volevano restare un po' da soli così salutarono gli altri e andarono al parchetto. Si sedettero sulla panchina.
-Sono veramente felice con te- disse Alessia.
-Anche io- disse dandole un bacio sulla guancia. Lei sorrise le lo abbracciò poi si baciarono a lungo.
-Stavo pensando ad una cosa- disse Christian.
-Cosa?
-Mio zio ha un camping al mare, potremo andare a trovarlo!
Un sorriso luminoso comparve sul volto di Alessia
- Porteremo la tenda e passeremo lì le vacanze di Pasqua!- continuò Christian.
-Sarebbe fantastico!- disse lei buttandogli le braccia al collo.
Appena tornò a casa Alessia disse alla madre ciò che le aveva proposto Christian.
-No, da sola non ci vai!- disse subito sua mamma.
-Ma mamma saremo da suo zio
-Non mi interessa, non ci andrai
-Ti prego- implorò Alessia.
-No!
-Sono solo quattro giorni: partiamo sabato e torniamo martedì.
-Non importa
-Ma non sarà pericoloso!
-Non importa.
-Dai mamma, farò tutto quello che vuoi
-Tutto?
-Tutto, pulirò la casa, farò da mangiare, taglierò il prato, tutto quello che vuoi tu.
-Ok,ma a due condizioni
-Cioè?
- Prima dovrò parlare con sua madre.
-Non c'è problema e l'altra condizione?
-Dovrai conoscere Matteo
La madre l'aveva messa nel sacco, Alessia fu costretta ad accettare. La ragazza corse in camera sua e chiamò Christian.
-Hey, mia mamma ha detto di sì!- disse lei felicissima.
-È fantastico, vedrai passeremo quattro giorni stupendi assieme!
-Non vedo l'ora!
-Anche io
-Devo procurarmi un sacco a pelo.
-Se vuoi puoi prendere quello di Sofia.
-No, vado a comprarlo potrebbe servirmi ancora un giorno o l'altro!
-Giusto, hai ragione. Se ti piacerà ci torneremo un giorno o l'altro
-Davvero?
-Certo, andrei ovunque con una ragazza come te. Ti voglio bene.
-Anche io, amore
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