𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟽

Eddie POV:
Mi voltai di scatto e le mie labbra si scontrarono con le sue. Fu un secondo, o meno, ma fu meraviglioso. Mi ritrassi di qualche centimetro dal suo volto, giusto il necessario per poter catturare il suo sguardo. Continuammo a guardarci negli occhi e ci riavvicinammo fino al punto di far scontrare i nostri nasi. Cosa stavamo facendo?
Richie era un maschio
io ero un maschio
ma lo amavo
forse eravamo contro natura, o forse era semplicemente la società a farci sentire tali, ma eravamo insieme e questa era l'unica cosa che mi importava in quel momento, lui era l'unica persona di cui mi fosse mai veramente interessato.
Richie mi posò le mani dietro alla nuca, avvicinando le mie labbra alle sue, facendole incontrarono dolcemente.
la mia bocca si inebriò del suo sapore, era dolce, delicato, il più buono che io avessi mai assaggiato. Nella mia mente barcollò per un istante una domanda: che sapore starà sentendo richie?
Paura? Ha un sapore la paura? Non lo so, ma posso dire che in quel momento avevo paura... paura che quel primo bacio potesse essere anche l'ultimo. Schiusi le labbra, permettendo alla mia lingua di andarsi ad insinuare nella sua bocca, e un battito del mio cuore accelerò quando sentii lui fare lo stesso. Ci baciando a lungo, inebriandoci l'uno dell'altro. portai le mie mani tra i suoi capelli corvini, sentendo poi il suo tocco sui miei fianchi fini.
Amavo perdermi nei suoi occhi, perdermi e perdermi, usare la sua bocca come una bussola e ritrovarlo per amarlo ancora. Continuavamo a baciarci, sempre con più foga, fin quando lui non si mise a cavalcioni su di me, prendendo il mio viso tra le sue mani. afferrò il mio labbro inferiore tra i denti, tirandolo
<<Richie - lo interruppi - scusami, io, io non mi sento pronto>> che testa di cazzo che sono pensai maledicendomi, avevo rovinato tutto, rovinavo sempre tutto, ma la stanza di mia madre era abbastanza vicina e volevo evitare che ci sentisse.
<<Si eddie tranquillo, va bene, non voglio metterti fretta Eddie - esclamò rimettendosi sdraiato accanto a me - buonanotte allora>> sentivo una nota di imbarazzo nella sua voce
<<Buonanotte, ti amo Richie>>.
Lui si avvicinò e mi diede un tenero bacio sulla guancia
<<Ti amo Eddie>> e si addormentò sulla mia spalla.
Restai tutta la notte sveglio a guardare il soffitto. Pensavo a cosa fossimo in quel momento io e Richie. Fidanzati? Amici? Ci pensavo e ripensavo, eppure più passava il tempo più ero confuso sulla risposta, sempre se esistesse effettivamente una risposta giusta. La notte passò così velocemente che quando vidi dei flebili raggi di sole farsi spazio tra le fessure della tapparella mi sembrò quasi di sognare, ma non era fonte della mia immaginazione, era davvero giorno. Così mi alzai, facendo attenzione a scavalcare Richie senza svegliarlo, lui dormiva sempre nella parte esterna del letto, e mi diressi in bagno. Avevo bisogno di darmi una rinfrescata alla faccia. Appena uscii dal bagno vidi mia madre che cercava goffamente di scendere le scale. Cercai di non fare rumore per risgattaiolare in camera, ma la porta, chiudendosi, scricchiolò. Mi bloccai, strizzando gli occhi e alzando le spalle nella speranza che non mi abbia sentito, ma lei si voltò verso di me
<<Buongiorno fiorellino mio, come è andata la nottata? - cosa intendeva? Aveva forse sentito qualcosa? - Richie si è sentito bene? >> feci un respiro di sollievo. Mi ero quasi scordato che meno di 10 ore prima Richie era su un letto di ospedale.
Annuii <<Tutto apposto, buongiorno anche a te mamma>>
<<Tra dieci minuti scendete, intanto preparo la colazione>> e riprese a scendere gradino per gradino.

Richie POV:
Le voci di Eddie e la madre che provenivano dalle scale mi svegliarono. Mi sedetti sul letto aspettando che Eddie aprisse la porta, sentivo i suoi passi farsi sempre più vicini.
Vidi la maniglia abbassarsi.
<<Buongiorno fiorellino mio>> dissi storpiando la voce, cercando di imitare la signora K.
<<Dai Richie, smettila>> esclamò con un sorriso Eddie, lasciandosi cadere vicino a me.
<<Tua madre è di sotto?>> domandai.
<<Si, è scesa. Perch->> non lo lasciai finire che mi catapultai sulle sue labbra
<< Perchè così potevo fare questo >> risposi guardandolo negli occhi. La sua faccia sembrò dapprima felice, poi si spense.
<< Che succede? - sei pentito per quello che è successo ieri notte?>> chiesi.
scosse la testa <<No, assolutamente no Richie. Stavo solo pensando...perchè la nostra...relazione, insomma quello che c'è fra di noi...perchè deve essere un segreto? Perchè non posso andare e gridare fuori dalla finestra che ti amo? Perchè non posso dire al mondo che sei mio? Perchè devo fingere di essere semplicemente un tuo amico quando sono - fece una pausa - Cosa sono per te? Cosa siamo noi? >> allora capii che era arrivato il momento di fare quello che da troppo tempo sognavo di fare. La cosa sulla quale facevo tantissimi film mentali, pensando che non sarebbe mai accaduta nella realtà.
Mi alzai in piedi, per poi inginocchiarmi davanti a lui, con un sorriso che non riuscivo a trattenere sulle labbra.
Forse avrei dovuto avere un anello, o dei fiori, o almeno una collana. Ma non avevo nulla del genere, così allungai il braccio e presi un pennarello viola che era sul comodino disordinato di Eddie.
<< Tu, Eddie Kaspbrak - feci una pausa, vedendo i suoi occhi sorridere - vuoi essere il mio fidanzato? >> lui si lasciò cadere per terra vicino a me e baciandomi rispose << Si, certo che lo voglio Richie >> a quel punto gli presi l'anulare e ci disegnai tutto attorno una specie di anello, che uscì mezzo storto, ma che, almeno per me, aveva un significato davvero importante.
<<Scendetee, la colazione è prontaaaa>> sentimmo la madre di Eddie gridare a squarciagola dalla cucina
<<Arriviamo signora K.>> dissi sorridendo, non riuscendo a staccare gli occhi da quelli di Eddie. Lo baciai dolcemente <<dai, andiamo>> esclamai alzandomi.

Angolo autrice:

oddio mio che amori che sono. Amateli e onorateli, sempre, nella buona e nella cattiva sorte. E noi ci vediamo nel prossimo capitolo ;)

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