𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟹𝟸

Richie POV:
<<allora, ti è piaciuto?>> domandai una volta che il ritmo del mio respiro tornò regolare, accarezzandogli la cute
<<mi sa tanto che dovrai abituarti a farmi essere l'attivo qualche volta, sai? - ridacchiò alzando lo sguardo e baciandomi la punta del naso - e ora rivestiamoci prima che tuo zio ci trovi nudi e ci cacci di casa>> sussurrò mettendosi seduto sul letto, riacchiappando i nostri vestiti adagiati sul pavimento. restai a fissarlo mentre si rivestiva, sorridendo <<chissà che cena costosa che ci farà mangiare quel riccone>> esclamai tirandomi su
<<ma sei sicuro che siate parenti? sembrate completamente l'opposto>> aggiunse eddie girandosi verso di me
<<tu pensi che Oliver sia bello?>> domandai accigliato
<<perchè questa domanda?>> chiese divertito per poi infilarsi la maglietta
<<rispondi>> dissi con aria di sfida, afferrando i boxer
<<beh non posso negare che sia un bell'uomo>>
<<ahh ho capito, quindi secondo il tuo ragionamento io essendo il suo opposto sarei brutto eh?>>
scoppiammo in una risata
<<brutto no, ma scemo ci sei sicuramente>> esclamò tirandomi una pacchetta sulla spalla
<<aia guarda che mi hai fatto male, i tuoi muscoli di acciaio si fanno sentire sulla mia spalla>> ridacchiai prendendolo in giro
<<che stronzo che sei>> sussurrò divertito scuotendo appena la testa, allacciandosi le scarpe

passammo il resto del pomeriggio a pianificare il nostro futuro, a decidere in quale pese andare a vivere, se continuare la scuola, se iniziare qualche lavoretto
<<se dovessimo mai adottare dei bambini - aveva detto ad un certo punto eddie - io ne vorrei due, un maschio e una femmina>>
<<come li vorresti chiamare?>> mi piaceva fantasticare su di noi. eravamo sdraiati sul letto, mano nella mano, con lo sguardo fisso sul soffitto
<<la femmina sicuramente beverly>>
sorrisi
<<e il maschio?>>
<<non lo so rich, tu che pensi?>>
<< mi piacerebbe Wentworth, come mio padre. è un nome particolare>> nella mia mente riaffiorarono tutti i ricordi dei miei genitori ma io mi sforzai di scacciarli via
<<eddie - girai la testa, guardandolo negli occhi - promettimi una cosa>>
<<che cosa rich?>>
<<che se per qualche motivo non dovessimo essere insieme quando avremo dei figli>>
<<richie non dirlo nemmeno per scherzo>>
<<eddie ascoltami, non sappiamo quello che ci riserverà la vita ok? se dovessimo avere dei figli con un altra persona, tu promettimi solo che se dovessi avere un maschio lo chiamerai come me>>

promettimi che lo chiamerai con il nome del tuo primo amore

sorrise <<promesso>>

mio zio ci chiamò da sotto <<è pronta la cena, lavatevi le mani e scendete>> aveva gridato per far si che lo sentissimo
<<è proprio un rompicazzo>> mi lamentai alzandomi goffamente dal letto. eddie rise alle mie parole <<non dico niente perchè è pur sempre tuo zio>> ridacchiò
scendemmo le scale, facendo un po' di fatica a ricordare dove si trovasse la sala da pranzo. il tavolo era imbandito di piatti ben farciti <<non abituatevi eh - esclamò oliver vedendoci sgranare gli occhi davanti a tutto quel cibo - prendetela come una cena di ben venuto>>
ci sedemmo, indecisi su quale pietanza assaggiare prima
<<lasciatevi un po' di spazio per la torta, è la mia specialità >> consigliò prima che iniziassimo a mangiare.
divorammo i piatti uno dopo l'altro, affamati dopo il cibo orribile che l'ospedale ci aveva offerto. allungai la mano per afferrare la caraffa d'acqua
<<oh e quello cos'è?>> domandò mio zio incuriosito dall'anello tatuato sul mio anulare. notai eddie ritrarre la mano dal tavolo per non far vedere che ce lo avesse anche lui
<<una lunga storia, lascia stare>> risposi versandomi l'acqua
<<hai tutto il tempo di raccontarla, se vuoi>> esclamò queste parole con una tale calma da far spavento
<<magari un'altra volta, va bene?>> non conoscevo mio zio e non sapevo come avrebbe potuto reagire se gli avessi raccontato di me e di eddie. era importante che adesso per lui restassimo solo dei buoni amici.
arrivò finalmente il momento della torta. più che una vera e propria torta sembrava un ciambellone con una strana crema color porpora. me ne tagliai una fetta piccolina, mettendomela nel piatto e aspettai che eddie facesse lo stesso.
presi una forchettata, avvicinandola alla bocca nello stesso momento di eddie.
le miei papille gustative si inebriarono di un sapore mai sentito prima, di una bontà indescrivibile. vidi le pupille di eddie dilatarsi e il suo volto assumere un'espressione di stupore
<<come fa ad essere così buona?>> domandai portandomene un'altra forchettata alla bocca
<<tutto merito dell'ingrediente segreto>> esclamò oliver compiaciuto
<<che sarebbe?>> chiese eddie con la bocca ancora piena
<<la marijuana>> esclamò divertito
sputai nel piatto <<scherzi vero?>>
<<richie è un po' di droga, che sarà mai. devi imparare a prendere la vita con più leggerezza>>
<<perchè possiedi della marijuana?>>
sbuffò
<<sai che c'è? anche questo argomento forse è giusto affrontarlo un'altra volta, oltre che il tuo tatuaggio - l'espressione del suo viso si fece di colpo più seria - forse adesso è meglio se andate a dormire, vi porto delle magliette pulite che potete utilizzare come pigiama. in bagno ci sono già alcuni spazzolini nuovi. domani vi sveglio presto, sarà una giornata piena. buonanotte>> restò immobile fissandoci mentre ci alzavamo da tavola
<<ho detto qualcosa di sbagliato?>> sussurrai mentre salivamo le scale
<<quest'uomo mi puzza rich, secondo me nasconde qualcosa>>
scrollai le spalle
pochi minuti dopo salì mio zio, che si limitò a poggiarci le due t-shirt sul letto e a tornare al piano di sotto, augurandoci una fredda "buonanotte"
<<richie non ho voglia di lavarmi i denti>>
<<eddie qui possiamo fare il cazzo che ci pare>> esclamai spogliandomi per infilarmi poi la maglietta pulita.
eddie sorrise, facendo lo stesso.
ci infilammo sotto le lenzuola - io ovviamente dal lato della finestra - con addosso solo la t-shirt di mio zio e i boxer. spensi la luce, vedendo il mio sguardo coperto dal buio
<<perchè non hai detto a tuo zio cosa c'è dietro quel tatuaggio?>> sussurrò eddie
<<io, io non so cosa pensare di quell'uomo. anche tu hai detto che ti puzzava, no? non voglio dirgli tutto della mia vita o, almeno, non subito.>>
<<e se invece non glielo avessi detto perchè ti vergogni di me? ora che ci penso quasi nessuno sa della nostra relazione>>
<<eddie ma che dici>>
<<ti vergogni di me?>>
<<eddie cosa? no, cazzo assolutamente no come ti viene in mente>>
<<sei sicuro?>>
<<eddie ascoltami - mi misi su un fianco, prendendo il suo viso tra le mani pur non potendolo guardare in faccia a causa del buio - non mi vergognerò mai di te. sei la cosa più bella che mi sia capitata, come potrei mai vergognarmi di te? semplicemente non mi fido di mio zio e per ora voglio che sappia il meno possibile su di me...su di noi>>
<<va bene richie>> si avvicinò, dandomi un dolce bacio sulle labbra. lo strinsi forte in un abbraccio <<buonanotte eds>>
<<buonanotte richie>>

SPAZIO AUTRICE:
SIAMO QUASI A 9 MILA LETTURE AIUTO NON CI CREDOO
AAA VI AMO GRAZIE💗💗

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