𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟹𝟶

Eddie POV:
arrivammo davanti ad una grande villa nella periferia di derry, situata vicino ad un boschetto di abeti. si poteva subito notare che lo zio di richie fosse un uomo in buonissimi condizioni economiche, bastava guardare le siepi curate che corniciavano il sentiero che portava dalla strada alla porta di casa, oppure alla perfetta stesura della vernice bianca sui muri della villa
<<al piano di sotto c'è la palestra e una piccola piscina interna - aveva affermato con nonchalance parcheggiando la macchina sul marciapiede li vicino. io e richie ci affrettammo a scendere - poi il secondo piano è quello dove vivo io, ci sono 3 camere da letto, altrettanti bagni, una cucina, una sala e altre stanze minori che utilizzo come sgabuzzini - spiegava mentre ci incamminavamo verso l'ingresso - e il terzo piano lo affitto, solitamente. è molto grande e potrà sicuramente offrirvi tutto ciò di cui avrete bisogno. ha le medesime dimensioni del secondo>> sfilò le chiavi dalla tasca destra dei jeans e le infilò nella patta. girò abilmente la serratura prima di spalancare la porta mostrandoci un ingresso ben arredato, con appesi alle pareti quadri che sembravano valere molto
<<benvenuti - esclamò invitandoci ed entrare - questo è il piano dove abito io, seguitemi, vi mostro la casa>> ci fece vedere le scale che scendevano verso l'attrezzatissima palestra e quelle che invece salivano verso il terzo piano. ci aveva rassicurato che saremmo passati a prendere le nostre cose a casa di richie il giorno successivo, se ci fossimo trovati bene e avessimo deciso di restare da lui.
richie era ufficialmente sotto l'ala dello zio Oliver. era il suo tutore legale ormai <<se vorrai tornare a casa ti capirò - gli aveva detto mentre salivamo le scale - ma ogni tanto dovrai farti vedere qui, è usuale che le autorità passino a controllare se i minorenni si trovino bene con i tutori ai quali sono stati affidati>>
richie si era limitato ad annuire.
salito l'ultimo gradino ci si prospettò davanti una casa stupenda. solo quel piano avrà avuto il doppio del valore delle case mie e di richie messe insieme <<è stupendo>> si lasciò sfuggire richie
l'uomo ridacchiò <<è tutto tuo, se lo desideri>>
facemmo un giro veloce della casa. era incredibilmente ben arredata e poteva veramente offrirci tutto quello di cui avevamo bisogno, oltre ad azzerare le spese che eravamo obbligati a sostenere restando a casa di richie.
<<io vi lascio conoscere bene la casa, questa è la vostra camera da letto, le altre due sono singole, se preferite... - fece una breve pausa, indeciso. poi riprese - comunque, vi aspetto al secondo piano per la cena. si terrà alle 8, se avete bisogno chiamatemi, altrimenti non verrò a disturbarvi. odio essere invadente. possibilmente cercate di non esserlo anche voi>> detto ciò fece per tornare al piano di sotto
<<aspetti - dissi. si voltò verso di me - per quale motivo ha intenzione di mantenere anche me? oltre che richie>>
<<è evidente che se non avessi proposto di farvi venire entrambi, lui non avrebbe mai accetto. dovete essere proprio buoni amici, eh?>>
io e richie ci guardammo, prima di rispostare lo sguardo su Oliver <<sisi, lo siamo>> aveva aggiunto lui

avevamo aspettato che i suoi passi che scendevano le scale non si sentissero più per iniziare a girovagare per la casa. <<guarda, questa potrebbe essere una stanza per i videogiochi>> aveva proposto richie vedendo una stanza vuota abbastanza grande
<<non mi piacciono i videogiochi >> avevo risposto.
avevamo visto i tre bagni, erano identici l'uno dall'altro, tutti e tre splendenti e puliti. le due camere singole era simili, ad eccezione che una era di dimensioni leggermente maggiori rispetto all'altra.
eravamo poi andati a vedere la camera matrimoniale <<ma dormiremo qui? insieme?>>  aveva domandato buttandosi sul letto. mi lasciai cadere a fianco a lui <<non vorrei che tuo zio si facesse strane idee>> girai la testa per guardarlo negli occhi
<<e anche se fosse? a te importerebbe?>>
ci riflettei un momento
scossi la testa
<<allora io prendo il posto vicino alla finestra>> aveva affermato ridendo.
<<pensi veramente che tuo zio ci lasci tutta questa libertà?>>
<<mi sembra un uomo apposto, io penso di si>>
<<pensi che potremo, insomma...>>
<<fare sesso?>> si accigliò divertito. il mio silenzio confermò le sue parole
<<eddie - esclamò prendendomi il viso tra le mani - ascoltami bene. non me ne frega un cazzo di quello che potrebbe pensare mio zio o di quello che potrebbe scoprire, vedere, sentire eccetera. un uomo di cui ho appena scoperto l'esistenza non mi farà cambiare quello che provo per te, o quello che desidero, e non mi limiterà nelle mie azioni, anzi non le condizionerà proprio>>
sorrisi a quelle parole, peccato che col passare del tempo non si rivelarono del tutto vere

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