𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟸𝟹
Eddie POV:
la pioggia continuava a scendere insistentemente, ma io non avevo intenzione di muovermi, non avevo intenzione di alzarmi da li, non avevo intenzione di staccarmi da Richie. avevo sentito la sua mancanza. lui per me era una droga, io ero dipendente da lui, e ne ero stato in astinenza fin troppo. <<Richie>> esclamai mettendomi seduto e guardandolo negli occhi <<va bene, facciamo questa cazzata - dissi mettendomi in piedi e guardandolo con aria di sfida, per poi porgergli un braccio per fare alzare anche lui. feci leggermente fatica a tirarlo su ma ritrovarmelo davanti cambiò tutto - ma prima sappi che qualsiasi cosa succederà io sarò sempre dalla tua parte>> conclusi lanciandomi sulle sue labbra, portando le mani a circondare il suo viso in una dolce carezza.
RICHIE POV:
sgranai gli occhi al bacio improvviso di eddie, che sicuramente non mi sarei aspettato <<però ora entriamo dentro - proposi - sta iniziando a fare freddo>> lo afferrai per il braccio trasportandolo dentro casa. chiusi la porta alle mie spalle, osservando eddie incamminarsi verso le scale. lo raggiunsi con una breve corsa, ritrovandomi ad abbracciarlo da dietro. lui si trovava sul primo gradino e dover alzare la testa per incontrare il suo sguardo mi faceva uno strano effetto. fissai intensamente i suoi occhi, per poi piegare le labbra in un sorriso che sarebbe potuto sembrare da ebete. gli afferrai la mano, tenendola ben salda mentre salivamo la gradinata, trasportandolo in bagno per poi chiudere la porta dietro di noi. mi appoggiai alla porta, attraendo eddie verso di me tirandolo dalla polo rosa che indossava, per poi sfilargliela lasciandolo a petto nudo.
aspettai qualche secondo per vedere la sua reazione a quel gesto. lui mi sorrise con quella dolcezza che solo lui riusciva a trasmettermi e posò una mano sul mio petto, tuffandosi sulle mie labbra. lo allontanai leggermente per riuscirmi a sfilare la maglietta per poi riattrarlo verso di me. portai una mano ai suoi capelli, che strinsi in un pugno prima di tirarli lievemente. feci aderire i nostri bacini, prendendo a spingere contro il suo. feci scivolare entrambe le mani sulle sue natiche, stringendole leggermente e aiutandolo nei movimenti di scontro con il mio membro <<eddie - gemetti senza smettere il movimento - ti va di - deglutii la poca saliva che mi rimaneva in bocca - andare in camera?>> aspettai il suo consenso prima di afferrarlo per il braccio e trasportarlo nella mia stanza. lo buttai sul letto mettendomi a cavalcioni su di lui, senza smettere di fissare i suoi occhi. presi a baciargli il collo, lasciando una scia di saliva e rossore fino al bottone dei jeans. posai una mano sul cavallo dei suoi pantaloni, iniziando a massaggiarlo da sopra i vestiti. sentivo la protuberanza aumentare e quei jeans essere di troppo. li sfilai agilmente portando con loro anche i boxer del ragazzo, liberando la sua erezione. stavo per prendere il suo membro in mano quando lui mi fermò <<aspetta - esclamò mettendosi seduto e ripescando i boxer - prima dobbiamo fare una cosa>> rimasi con gli occhi spalancati domandandogli una spiegazione. avevo forse sbagliato qualcosa? ero andato troppo di fretta? magari non mi amava più
lo osservai rivestirsi velocemente <<riprenderemo da dove ci siamo fermati dopo - mi sussurrò allegro all'orecchio, mordicchiandomi poi leggermente il lobo - adesso mettiti una maglia e vieni con me>>
ci rivestimmo completamente prima di lasciare la casa <<eddie tu mi devi una spiegazione >> ordinai montando in bici. il ragazzo mi aveva costretto a portare con me dei soldi <<semplicemente penso che prima di partire o di fare qualsiasi altra cosa dovremmo far si che il nostro amore sia segnato sulle nostre pelli, giusto per non dimenticarcelo>> rispose fermando la bici davanti a un negozietto in degrado. l'insegna fulminata mostrava la scritta "TATTO S" lasciando immaginare che la "O" mancante fosse caduta giù. <<eddie sei pazzo, solo ad entrare lì dentro prendiamo chissà quante infezioni. non eri tu quello che aveva paura anche di andare nei bagni pubblici per tutte le malattie possibili ed inimmaginabili??>> sorrise alzando le spalle lasciando la bici cadere al suolo ed avvicinandosi all'entrata. feci un passo avanti superandolo e spingendo la porta per entrare per primo, quasi in segno di protezione. dopo una serie di scricchiolii la porta finalmente si aprì, facendo suonare un campanellino posto sulla sommità <<c'è qualcuno? domandai>> guardandomi intorno. un uomo alto e formoso uscì da una stanzetta laterale, avvicinandosi lento a noi. avevo il corpo coperto di tatuaggi, coperto solo da una canottiera bianca unta di non so quale sostanza e dei bermuda blu strappati su un lato <<che volete? - domandò imbronciato - se non avete più di 18 anni non potete stare qui>>
portai eddie dietro di me schermandolo con un braccio "dove cazzo mi hai portato" pensai roteando gli occhi.
SPAZIO AUTRICE:
qui per dirvi che come avevo promesso già varie volte io non lascio e non lascerò mai una ff incompleta. dubito che qualcuno la stia leggendo ancora dato che non aggiorno da due secoli (nel caso ditemi nei commenti) ma niente ho in mente una fine abbastanza carina e originale, quindi nulla spero che ci sia qualcuno ancora interessato a questa storia
come sempre lasciate una stellina se vi va e niente vi amo❤️
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