𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 𝟷𝟼

Eddie POV:
Mi svegliai completamente attorcigliato intorno a Richie, probabilmente avevamo dormito in questa posizione tutta la notte. Leccai la sua guancia per farlo svegliare
<<Ei buongiorno>> esclamò
<<Buongiorno>> e gli mollai un bacio tenero sulla guancia.
<<Quindi oggi pomeriggio abbiamo la festa di Beverly?>>domandai, anche se sapevo benissimo la risposta
<<Yes>>
<<E se invece restassimo a casa? A letto?>>avevo voglia solo di stare con Richie, avevo voglia solo di Richie.
<<Dai Eddie, lo sai che vorrei davvero tanto ma ci dobbiamo andare, è sempre una nostra amica e non ci vediamo da molto tempo>>
<<Si lo so. Ma quindi dove si fa la festa?>> chiesi
<<Al rifugio. Perché?>>
<<No così per saper- Richie cazzo>>
<<Che succede?>>
<<Abbiamo lasciato la roba li>>
<<Oddio minchia è vero>>
Mi alzai dai letto e mi infilai di fretta dei pantaloni che erano sulla sedia.
<<Iniziamo bene la giornata vedo>> esclamò Richie mettendosi una camicetta
<< Mi basta vederti per cominciare bene la giornata - dissi in tono ironico mollandogli un bacione sulla guancia. La mia voce era ironica, si, ma lo pensavo davvero - e adesso andiamo>>
Uscimmo di corsa, Richie stava per chiudere la porta <<Richie, aspetta, fermo - si bloccò - le chiavi>>
<<Mamma mia Eddie mi hai fatto spaventare, pensavo fosse successo qualcosa>> esclamò prendendo le chiavi appese dietro la porta
<<Se poi rimanevamo fuori casa erano guai>>

***
Richie POV:
Scendemmo dentro, tutto era come lo avevamo lasciato, perfetto, nessuno doveva essere entrato.
<<Ok adesso prendiamo le cose e andiamocen->> Eddie si stoppò sentendo dei rumori provenienti dall'entrata.
Ci "nascondemmo" dietro l'amaca, eravamo facilmente vedibili, ma era l'unico posto dove potersi mettere.
Entrò Bill <<Q-qui potremmo stare d-da soli per un po'>> esclamò
<<Ora entra Beverly e si mettono a scopare davanti a noi, ci scommetto>> sussurrai a Eddie
Ed ecco che qualcuno scese, ma non era Beverly, era Stanley. Iniziarono a baciarsi, io ed Eddie non riuscivamo a trattenere le risate. Dopo circa cinque minuti Bill iniziò a sbottonare la maglia di Stanley, e io capii che era arrivato il momento di intervenire. <<Bello spettacolo>> dissi scoppiando a ridere, uscendo allo scoperto.
<<Certo che potevate dirci della vostra relazione>> esclamò Eddie.
I due arrossirono
<<V-voi che ci fate q-qui?>> domandò Bill
<<Ok, noi non parliamo di noi e voi non parlate di voi, va bene?>> esclamai cercando di cambiare discorso
<<Va bene. Ma che ci fa una tovaglia qui?>> chiese Stan
<<Noi non parliamo di noi e voi non parlate di voi>> risposi tagliando corto.

Passammo la mattinata discutendo del più e del meno, avevamo tante cose da dirci dato che non ci vedevamo da un po'. Si fece pomeriggio e arrivarono Mike, Ben e Beverly.
<<Tanti auguri Bev>> esclamammo in coro appena entrò
<<Grazie ragazzi. E ora datemi i regali dai>>
Ben porse a Beverly un libro
<<Cos'è?>> domandò lei
<<Aprilo e vedrai>> esclamò lui. era un libro di poesie <<Ho visto che ti piacciono molto>> c'era un segnalibro, Beverly apri la pagina, era una poesia:

"Brace d'inverno
I capelli tuoi
Dove il mio cuore
Brucia"

Dopo averla letta gli occhi di Beverly diventarono lucidi
<<Ma-ma quindi sei tu che->> cercò di dire, ma Ben non le fece finire la frase, baciandola <<Si - esclamò lui - sono stato io, e...io...ti amo Beverly>>
<<Ben anche io ti amo>> esclamò lei
<<Bleah che schifo - dissi rovinando il tutto - mi viene il volta stomaco con tutta questa sdolcinatezza>> Eddie mi tirò una gomitata.
<<Zitto>>
<<Scusa Eds - dissi - comunque adesso tocca al nostro regalo>> glielo porsi. Era una confezione di assorbenti con sopra un bigliettino: come tutto iniziò .
<<Abbiamo pensato che comunque un regalo più utile di questo non ci potesse essere - cercò di spiegare Eddie - e poi se ci pensi, se quel giorno non fossi andata a prendere gli assorbenti, probabilmente oggi non saremmo qui, probabilmente oggi non saremmo che semplici conoscenti>>
<<Bellissimo regalo, grazie>> esclamò Beverly un po' scocciata. Non le era piaciuto. O forse si era infastidita per quello che avevo detto prima.
<<Ah e a proposito- aggiunsi - questi sono da parte del tuo amato signor. Keene>> le diedi la custodia con gli occhiali che mi aveva dato il cassiere.

***
<<Che ne dite di giocare a obbligo o verità?>> propose ad un certo punto Mike
Accettammo. Accettai. Uno dell'errore più grande della mia vita.
<<Inizio io però - esclamò Beverly- scelgo Stan>>
<<Obbligo>>
<<Mhh ok...ti obbligo a non tenere quel cappellino per tutta la serata>>
<<Ma- ok>> se lo tolse
<<Scelgo Richie>> disse Stanley indicandomi
<<Verità>>
<<Cosa ci faceva qui una tovaglia?>>
Eddie mi guardò come per dirmi di non rispondere <<Mi sono ubriacato - mentii - e avevo in mente di fare una cena romantica qui con Eddie e due redbul>>
Tutti scoppiarono a ridere, tranne Eddie che mi strinse la mano, come per ringraziarmi.
<<Ok io scelgo Eddie - un'altra cosa che se tornassi indietro non farei mai - obbligo o verità?>>
<<Verità>>
<<Cosa ti hanno detto al telefono l'altro giorno?>>
<<Richie te l'ho già detto>>
<<Si ma non era la verità, cosa ti hanno detto?>>
<<Richie non mi sembra il caso di dirtelo così>>
<<Dimmelo>>
<<Come torniamo a casa>>
<<Allora torniamo ora a casa>>
<<No Richie non è il momento>>
Avevo bisogno di saperlo
<<Ti prego Eddie, ho una bruttissima sensazione>>
<<Ragazzi, se è una cosa così importante andate, tornate dopo>> esclamò Beverly
<<Va bene Bev - disse Eddie alzandosi - andiamo>>

***
Eddie POV:
Entrammo a casa e Richie richiuse la porta.
<<Ok dimmi>>
<<Richie meglio se ti siedi>>
<<No, dimmelo adesso>>
<<Richie->>
<<NO>> gridò
<<Come faccio a dirtelo>>
<<Cazzo Eddie dimmelo e basta>>
<<Non è così facile>> nella mia voce si fece spazio una nota di sconforto, come un groppo alla gola
<<Dimmelo cazzo>> esclamò quasi supplicandomi
<<I tuoi>> provai a dire
<<I miei cosa? I miei genitori?>> annuii <<Cosa hanno fatto i miei genitori?>>
<<Sono morti>> le lacrime erano ormai intrattenibili. scoppiai a piangere. Richie non reagì
<<Hanno fatto un incidente in auto e sono morti>> spiegai non riuscendo a trattenere i singhiozzi
<<Era un po' che erano spariti, così hanno iniziato a cercarli e hanno trovato la loro macchina con i corpi dentro>>
<<Dove li hanno trovati?>> chiese Richie fissando il pavimento, i suoi occhi erano privi di emozioni, privi dell'amore che prima mi trasmettevano
<<Sono finiti fuoristrada e sono sprofondati in un lago, per questo non si riuscivano a ritrovare>>
<<No, non può essere, ci deve essere un errore>>
<<Richie, mi dispiace, me lo ha detto la polizia al telefono>> mi guardò, il suo sguardo emanava odio e delusione
<<E perché cazzo non me lo hai detto subito>> mi gridò in faccia Richie iniziando a piangere
<<Richie mi dispiace, non sapevo come dirtelo>>
<<Mi dispiace un cazzo Eddie, tu dovevi dirmelo, avevo il diritto di saperlo, sarei dovuto essere il primo a venirlo a sapere>>
<<Richie scusami, non ci sono riuscito, non volevo ferirti, non sono riuscito a trovare il momento adatto...avevo paura di rovinare tutto quello che avevamo costruito>>cercai di toccargli la spalla
Mi spostò la mano
<<Beh Eddie complimenti, ci sei riuscito>>
<<Richie scusami io->>
<<Vattene via>> sussurrò
<<Richie ti prego scusami>>
<<Vattene via cazzo>> Gridò. Aprii la porta e appena uscii me la risbattette alle spalle. per la prima volta avevo davvero avuto paura di lui. Non era Richie, almeno non il Richie che conoscevo io.
"Beh Eddie complimenti, ci sei riuscito" queste parole mi rimbombavano in mente. Questa volta ero riuscito a rovinare tutto in un modo irreparabile. Mi appoggiai con la schiena alla porta, iniziai a piangere come mai avevo fatto prima, e la cosa che incrementava ancora di più le mie lacrime era sentire Richie singhiozzare, dall'altra parte della porta...

Spazio autrice:
👁👄👁
(quasi 1500 parole, A M A T E M I.)

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che non vi costa niente

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