Chapter Twentyeight - Part Two: Be a man, not a jerk
"Tell me there's a logic out there.
Leading me to better prepare
For the day that something really special might come.
Tell me there's some hope for me."
- Weezer, Perfect Situation
L'attesa dura poco, giusto un quarto d'ora. Seth arriva accompagnato da un vassoio su cui troneggiano tre teiere di ceramica e una manciata di bignè che fanno rilucere gli occhi di Josephine.
Addosso non ha più il grembiule del locale, ma sulle spalle porta il chiodo in pelle nera con cui probabilmente si è presentato stamane. Ci serve con la stessa premura di qualsiasi altro cliente, forse meglio, poi si siede al mio fianco, in modo da fronteggiare la nonna - pare quasi sapere che ad attenderlo ci sia una conversazione seria.
«Scusate l'attesa, spero di non aver rovinato i vostri piani per il pomeriggio» il suo sorriso è dolce e non passa inosservato né ai miei occhi, né a quelli delle stesse donne che lo avevano scrutato in precedenza - ora però, al posto dei ghigni, c'è tra loro un confabulare concitato. Si staranno chiedendo cosa ci faccia accanto a me, se sia davvero la sua fidanzata oppure una semplice amica. Incredule si diranno che non è possibile che tra di noi ci sia una storia d'amore, in extremis faranno allusioni sulle mie capacità in determinati momenti della nostra intimità, concordando all'unisono che solo quello possa essere il motivo di una relazione tra noi.
Conosco le femmine, sanno essere meschine quando vogliono. Nel tempo molte delle nostre lingue si sono fatte biforcute, trasformandoci in serpi che si attaccano l'un l'altra - peccato che non ci sia alcun fondamento nelle loro supposizioni.
Josephine, sopraffatta dal desiderio di assaggiare le leccornie portate da Morgenstern, si serve senza complimenti, ignara di ciò che sta accadendo oltre alle sue spalle: «Seth caro, sei tu il nostro piano per questo pomeriggio!»
Ecco che ci risiamo... Ora aspetto solo il momento in cui gli chiederà di mostragli un po' di carne. Non dovrebbe vederlo come un nipote, essendo cresciuto insieme a Jace? A quanto pare no, mia nonna non conosce i limiti del lecito.
L'interessato corruga le sopracciglia. La confusione inizia a farsi strada sul suo viso, ma non osa chiedere: penso che tema come me la risposta ai dubbi che ha.
«Vedi, noi dovremmo parlare» senza staccare gli occhi dalla teiera, la vecchia immerge nell'acqua bollente una tra le miscele selezionate per allietare i nostri palati e ogni volta che la sua mano si alza e si abbassa, velocizzando il processo d'infusione, la stretta che avverto allo stomaco si fa un po' più impietosa.
Seth annuisce, improvvisamente iniziando a dare un senso alla nostra visita - ma ancora non ha idea di cosa possa uscire dalle labbra di questa donna, esattamente come la sottoscritta.
Lei si versa da bere: «Ormai tu e Jane siete ufficialmente una coppia, questo mi pare ovvio, anche se non comprendo le ragioni per cui teniate la cosa... privata» sogghigna, divertita da qualsiasi cosa le stia frullando nella mente: «Ciò non toglie che ci siano alcune situazioni da chiarire». Fa una pausa, lanciando un'occhiata indecifrabile nella nostra direzione - e ancora una volta lui annuisce, dandole una muta conferma e restando in ascolto. Non riesco a capire cosa stia provando, se il mio medesimo imbarazzo, la stessa ansia, noia oppure fastidio. E' un enigma che non so risolvere, seppur vorrei.
«Mia nipote ti piace sul serio?»
Silenzio.
I due si guardano, soppesandosi a vicenda come strateghi che cercano di scoprire il gioco dell'altro: e più tempo passa, più mi sento soffocare - finché la mano di lui non scivola nella mia, intrecciando le dita sotto al tavolo. Stringe con dolcezza, accompagnandomi sulla sua coscia.
Questo discorso vuole realmente vergere su una serietà che non mi sarei aspettata né dalla vecchia strampalata che ho di fronte, né dall'affascinante ragazzo che ho accanto, eppure eccoli affrontarlo. Non è forse un gesto avventato, da parte di lei, intromettersi così nella vita privata della nipote e di un giovane che dovrebbe considerare tale? Non teme di poterlo impaurire e allontanare da me? Oppure è proprio questo il suo piano?
Possibile che Josephine stia cercando di capire, attraverso questo atteggiamento, le reali intenzioni di Seth?
Non credo la biasimerei se fosse così. Forse nessuno potrebbe farlo. Morgenstern non si è mai ritratto al cospetto di una bella ragazza, non ha mai tenuto a bada il desiderio momentaneo di un corpo estraneo premuto contro il suo; per citare proprio la signora all'altro capo del tavolo, "non ha negato tanto ben di Dio alle povere bisognose", anche quando c'era Sharon. Capisco le paure della nonna, però sono conscia del fatto che se lo desidera, colui che ho accanto può dimostrarsi abbastanza maturo da non fare cazzate.
«Non sarei qui ad affrontare il discorso se fosse altrimenti» la presa della sua mano sulla mia si fa più intensa, per un istante mi sembra che voglia dirmi quanto, nonostante tutto, sia intenzionato a prendere la questione con serietà. Forse mi ha realmente perdonata per ciò che ho detto l'altra sera - e forse, in un angolo di sé, prova davvero qualcosa per me.
«Quindi sai a cosa vai incontro?»
«La furia di Jace?» Sorride mestamente, sicuro di aver colto nel segno e di poter essere vittima di una qualche paternale; peccato che al cospetto di questa risposta nonna sgrani gli occhi. La sua incredulità non fa altro che aumentare le mie ansie e dar adito a un dubbio: se non è di questo che si tratta, cosa mi aspetta?
«Oh, santi numi, no! Jace dovrà accettare la cosa, Jane non è la sua ombra» si affretta a dire, rincuorandomi sul fatto che almeno una persona, nella famiglia, non pensa questa stupidaggine di me. Afferrando un altro bigné, l'eccentrica signora finge una certa spensieratezza - un dettaglio assai discordante con ciò che alla fine dice: «intendevo che sei il primo».
Non so come, né perché, ma riesco a farmi andare di traverso la saliva.
L'ha detto veramente.
Lo ha confessato senza alcuna vergogna in un luogo pubblico.
Lo ha ribadito ancora una volta persino davanti a lui e, seppur già sappia la cosa, non posso far a meno di sentirmi soffocare. Tossisco più volte, sopraffatta da un imbarazzo che non so contenere, mentre Seth si lascia andare a una risata.
Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, però mi auguravo che i suoi neuroni potessero ancora dar qualche segno di vita.
«Guarda che non scherzo, tesoro. Per una ragazza il primo ha un ruolo fondamentale, se lo ricorderà per sempre!» Ingurgita il dolcetto e per un istante, uno solo, il desiderio che le vada di traverso si fa intenso; almeno in questo modo dalla sua gola smetterebbero di uscire simili, denigranti, verità. «Inoltre, anche se è ovvio che la tua esperienza sia superiore a quella della mia cara Jane e confido nel tuo buon senso, vorrei rammentarti che sono ancora giovane per diventare bisnonna».
A conclusione di questo suo annuncio, eccomi soccombere a un nuovo tracollo della dignità. Un altro colpo di tosse mi coglie impreparata, facendomi andare di traverso il té e rischiando un soffocamento.
Mollo veloce la presa sul manico della tazza e coprendomi la bocca con il palmo cerco di evitare che qualcosa vi fuoriesca involontariamente. Sobbalzo qualche volta, piegandomi su me stessa nel vano tentativo di sfuggire a qualsiasi altra sciocchezza ci sia in serbo, ma nulla m'impedisce di maledire il momento in cui le ho confessato di questa storia, del nostro frequentarci in modo meno platonico.
Oltremodo, quando all'uscita dalla Saint Jeremy ho incrociato i suoi pantaloni rossi, avrei dovuto seriamente oppormi a questa visita. Se avessi impuntato i piedi e battuto i pugni come una bambina capricciosa, forse avrebbe ceduto al mio diniego, ma invece mi sono fatta fregare dalla sua minacciosa cocciutaggine, arrivando quasi ad auto-sabotare la mia relazione. E visti i precedenti, questo potrebbe essere davvero il colpo di grazia a un rapporto che già di per sé ha voluto evolversi nelle circostanze peggiori.
La biologia ce lo insegna, basta guardarsi attorno: le specie animali ci impiegano anni e generazioni per riuscire ad adattarsi ai cambiamenti che le circondano, ma quando il contesto è sfavorevole, la dipartita è scontata - e noi due abbiamo voluto compiere una follia in cui ci barcameniamo un po' a fatica.
Ciò che però mi crea ancor più agitazione, oltre a questa consapevolezza, sono le reazioni di Seth alla sfacciataggine di mia nonna. Sono l'unica a trovarla fuori luogo? Possibile che solo ai miei occhi e alle mie orecchie tutta questa situazione appaia inverosimilmente tragica? A quanto pare sì, visto che lui sorride, si prende il viso tra le mani e poi porta indietro la testa, sghignazzando come se stesse guardando la sua sitcom preferita.
«Josephine, non si preoccupi!» Si bagna le labbra in punta di lingua, ma la sua espressione non cambia. E' divertito, più che preoccupato o imbarazzato, ed io vorrei tanto poter prendere tutta questa faccenda con la medesima leggerezza. «Come le ho già detto in passato, eviterò che i suoi nipoti si mettano nei guai, sia che si tratti di Jace, sia che si parli di Jay» e quando pronuncia il mio nome, facendomi desiderare di poter sparire nel nulla, scopro che non vi è alcuna via di fuga: i suoi occhi mi hanno già trovata.
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