XXII - Angoli nascosti

Il set di Everyone says I love you era quello che Natalie ed Anne definivano "set ballerino" ovvero un set che non si trovava sempre nello stesso luogo, ma cambiava spesso.

In questo caso erano comprese nelle location ben tre stati, ovvero Francia, Italia e Stati Uniti.

Per Anne era semplice seguire Natalie sul set quando girava a New York, ma le risultava impossibile farlo quando giravano fuori dal paese.

Perché?

Semplice, anche Anne aveva iniziato a lavorare nel mondo dello spettacolo, ma non come attrice, come aiuto regista di Cloe Hilton, anche lei regista che stava cercando una specie di stagista e la piccola Wilson faceva proprio al caso suo, anche perché la ragazzina cercava proprio un lavoretto per riuscire a racimolare qualche soldo, da mettere da parte in vista dell'università.

Anne doveva ringraziare Michael Mann per quella opportunità, e si era premurata di farlo appena le era giunta la notizia, però non poteva negare che le dispiacesse non essere sul set con Natalie.

Anche perché, a parte quando Natalie era partita per la Francia per le riprese di The Professional in cui Anne non l'aveva seguita, per il resto era sempre stata una presenza fissa nel lavoro dell'amica e non solo.

Per Natalie non era la prima volta che rimaneva sul set solo con sua madre come accompagnatrice, però doveva ammettere che la presenza di Anne le mancava.

Avevano lasciato gli Stati Uniti due giorni prima ed ora Natalie si trovava ad ammirare lo spettacolo di Venezia, durante una pausa dal set.

La città lagunare era unica al mondo, forse la più antica e l'unica ad avere una storia così complessa, almeno così le era parso di capire.

La particolarità di Venezia era proprio il fatto di essere stata costruita sull'acqua, ed era bellissima, i suoi monumenti, meravigliosi davano l'idea di una storia fatta di grandi glorie e di uno splendore ormai perduto, ma mai dimenticato.

Inoltre l'accento che i veneti possedevano era talmente strano che per Natalie era molto difficile non ridere loro in faccia.

Non lo faceva di proposito, ma la loro parlata portava la giovane Hershlag a dover trattenere le risate, con evidenti occhiate di rimprovero da parte di Shelley.

Nonostante non facesse per niente caldo per via della brezza fredda tipica di ottobre, Natalie passeggiava, temeraria lungo le calle della città lagunare perdendosi ogni tanto ad osservare i riflessi che il sole invernale lanciava sull'acqua.

L'aria era tagliente come la lama di un coltello, faceva freddo e la piccola Hershlag, seguita sempre e comunque da sua madre, si strinse le cappotto color caramello, mentre passava di fianco ad un caffè storico situato sotto i portici che davano direttamente su piazza San Marco.

Al centro di essa, l'imponente campanile stendeva la sua ombra sui palazzi settecenteschi circostanti, mentre il leone d'oro posto sopra la colonna la quale si trovava non lontano dal campanile imbrigliava i raggi obliqui del sole riflettendoli a sua volta.

Natalie aveva finito di girare quel mattino, e ne aveva approfittato per prendere un vaporetto e fare un giro della città, almeno i punti salienti, faceva troppo freddo per salire in gondola, anche se si era ripromessa di andarci, magari quando sarebbe tornata in Italia, perché sentiva che ci sarebbe tornata di nuovo, così come in Francia.

L'Europa era un continente pieno di fascino, soprattutto la Francia e l'Italia, due paesi diversi, ma simili sotto un certo punto di vista.

Senza rendersene conto Natalie svoltò l'angolo e si trovò in un vicolo poco affollato vicino a Piazza San Marco, dove si affacciava una libreria dal nome alquanto evocativo Acqua Alta. Forse un rimando al fatto che ogni tanto capitava che il mare si riprendesse quello che era suo, invadendo la città.

-Incredibile, ma vero, mamma, siamo capitati di nuovo di fronte ad una libreria - dichiarò Natalie mentre sua madre la affiancava.

-Sembra proprio che tu abbia un sesto senso per trovare le librerie anche negli angoli più nascosti di una città come questa - sorrise Shelley, poggiando una mano sulla spalla della figlia.

-Cosa dici? Entriamo?

Shelley annuì e, insieme le due donne entrarono, aspettandosi una libreria come tutte le altre, ebbene rimasero parecchio sorprese nel vedere quello che si nascondeva dietro la porta in legno pitturata di verde con sopra scritto Acqua Alta bookshop.

-Buongiorno - dichiarò un signore dai capelli bianchi, la barba ordinata e gli occhi grigi appena le due donne entrarono nel negozio.

Il sorriso che mostrò loro era aperto e sincero e a Natalie questo non sfuggì.

Shelley fece segno che non parlava italiano e l'uomo passò all'inglese, anche se il suo accento veneto si sentiva comunque.

-Benvenute all'Acqua Alta, io sono Luigi, il proprietario, se serve aiuto non esitate a chiedere - sorrise l'uomo.

-Grazie - sorrise a sua volta Natalie.

Era difficile descrivere a parole la libreria, sembrava che Venezia stessa fosse racchiusa in quel microcosmo fatto di libri, strani arredi, gatti e ovviamente acqua alta.

La cosa strana era infatti che non vi  fossero mensole o scaffali, bensì gondole, canoe, barchette e vasche.

Natalie si mise ad osservare ogni angolo di quello strano negozio, osservando ogni singolo libro, notando diversi titoli, anche inglesi.

-Vuoi vedere la vera chicca di questa libreria? - domandò il signor Luigi affiancando Natalie.

-Cosa vuole dire? -

-Vieni, mia cara, ti faccio vedere - il libraio le fece segno di seguirla e Natalie eseguí, venendo raggiunta anche da Shelley.

Quello che vide la lasciò veramente sorpresa.

Ovvero una scala di libri, l’uscita di emergenza e la gondola.

-Provate a salire, non ve ne pentirete - dichiarò il libraio.

Natalie eseguí, scoprendo che, in realtà, la scala di libri era un originale marchingegno per permettere ai clienti di godersi la vista sui canali veneziani, e sul palazzo in cui Hugo Pratt ambientò una delle storie di Corto Maltese.

La piccola Hershlag approfittò anche per dare un'occhiata oltre l'uscita di emergenza, e fu sorpresa di notare che oltre vi era un altro piccolo scorcio sulla città che non si leggeva nelle guide destinate ai turisti.

Scese dalla scala e riprese a girare per il negozio, senza cercare nulla in particolare, ma godendosi il buon profumo dei libri e dell'acqua salmastra di cui tutto in quella libreria era impregnato.

Non era facile orientarsi, si poteva contare solo su dei semplici cartelli scritti rigorosamente a mano.

I titoli disponibili erano veramente tantissimi. Un sacco di volumi usati, antichi e decisamente introvabili che avrebbero fatto la felicità di lettori pretenziosi, ma anche best-seller e versioni alquanto originali come il “Piccolo Principe” in dialetto veneto, che Natalie stava sfogliando in quel momento.

Non riusciva a capire nulla di quello che vi era scritto su quel volume, ma non poteva negare che fosse terribilmente divertente da sfogliare.

Ripose il libro continuando il suo giro, sentendosi felice come non mai.

La confusione regnava sovrana in quel piccolo angolo di mondo, così estraneo al grande mercato editoriale.

Natalie camminava guardandosi intorno credendo di essere dentro a un labirinto di libri.

Aveva trovato la sezione letteratura straniera, e aveva preso in mano Le onde di Virginia Woolf, in lingua originale.

Lo prese e decise di prendere anche un diario, perché quello su cui stava scrivendo presto avrebbe esaurito le pagine e voleva averne un altro di scorta oltre a quello che le aveva regalato Anne.

-Questa è per te - dichiarò Luigi tendendo a Natalie una penna, che aveva la forma delle antiche piume che si usavano nell'Ottocento per scrivere.

Ed era viola, il colore preferito di Natalie.

-Quanto le dobbiamo? - domandò Shelley.

Il libraio sorrise affermando che la penna e il diario fossero regali poi comunicò il prezzo del libro alla donna che  pagò e poco dopo uscirono e Natalie fu felice di aver conosciuto un altro angolo di quella città così famosa al mondo e così particolare in ogni suo punto.

Quella era  una Venezia difficile da dimenticare, soprattutto se si amava i libri, un luogo autentico, come ve ne erano pochi, e decise di scriverlo sul suo diario, mentre tornavano verso l'albergo, seduta di fianco a sua madre sul vaporetto.

Per un attimo si sentí come se fosse in vacanza.

Angolo Autrice : nuovo capitolo, spero vi piaccia :) nella realtà Natalie non ha mai visto questa libreria, ma visto che sto romanzando la sua biografia mi andava di fare questa aggiunta, spero che vi piaccia :) che la Forza sia con voi :)

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