XXI - La strada giusta passa per Broadway
-Possibile che se non siamo in aereo, siamo in battello? E poi non ho capito perché devo venire anche io - dichiarò Anne incrociando le braccia mentre fissava Natalie scrivere qualcosa sul suo diario.
-Perché mentre io sarò al Music Box Theatre per il provino, tu vai a parlare con Wendy - fu la risposta della piccola Hershlag scambiandosi un'occhiata molto eloquente con Margaret, la quale sedeva di fianco alla sorella ed era alleata di Natalie, nell'operazione Wendy, ovvero mettere Anne in condizione di non poter scappare da quella che era un'occasione molto importante.
Con la scusa del provino di Natalie per il ruolo di Anne Frank ne The Diary of Anne Frank a Broadway, la piccola Hershlag era riuscita ad incastrare Anne che ora era costretta ad andare, anche perché Margaret non avrebbe mai permesso alla sorella di buttare via quell'occasione.
Scesero dal battello e presero un taxi.
Anne si guardava intorno come un animale braccato, mentre osservava il paesaggio fuori dalla finestra.
Broadway era l'unica via che attraversava diagonalmente Manhattan, un tratto della quale, quella vicina a Times Square faceva parte del quartiere dei Teatri, famoso per i suoi musical.
Sia Anne che Natalie erano state parecchie volte a teatro, ma nessuna delle due aveva mai pensato che, un giorno si sarebbero trovate a stare dall'altra parte.
Natalie sul palco, mentre Anne, probabilmente dietro le quinte come sceneggiatrice, anche se Margaret era pronta a scommettere che la sorella sarebbe diventata regista.
Anne non condivideva quella speranza, perché non voleva illudersi.
Certo aveva diretto e scritto un Romeo e Giulietta che era stato definito uno dei migliori spettacoli messi in piedi per una recita scolastica, ma da qui, a diventare una regista e sceneggiatrice professionista, ne passava di acqua sotto i ponti.
Partecipare ad una produzione di Broadway era considerato uno dei punti più alti per la carriera di un ballerino, attore o cantante.
Uno dei sogni di Natalie, se non fosse diventata attrice di cinema, era proprio quello di diventare una ballerina di Broadway, ed ora, in modo molto diverso da come si era immaginata, stava andando a fare un provino per un ruolo a cui lei teneva molto.
Anne aveva affermato, quando Natalie le aveva confessato di aver ricevuto l'offerta per quel ruolo, che era certa che l'amica avrebbe superato senza problemi il provino.
Questo però aveva portato Natalie a dover rivedere i suoi impegni cinematografici, per questo aveva deciso di ritirarsi dal ruolo di protagonista per The Horse Whisperer.
Era stata una decisione sofferta, ma Natalie non poteva negare quanto tenesse a prendere parte a quello spettacolo.
Da quando aveva letto il libro, durante le riprese di The Professional, si era sentita attratta dal personaggio di Anne.
Il taxi si fermò davanti al Music Box Theatre, un edificio massiccio, il cui piano terra era rettangolare, sopra la quale vi era un balcone le cui colonne sorreggevano il tetto, sulla destra si vedeva una scritta a neon verde che recitava Music Box Theatre.
Natalie mandò giù un groppo di saliva, cercando di mantenere la calma.
Non era il primo provino a cui prendeva parte, ma si sentiva stranamente nervosa, forse perché era un ruolo a cui teneva particolarmente.
-Vai e spacca i culi a tutti, Nat - dichiarò Anne con uno slancio di entusiasmo abbracciando l'amica.
-Lo farò, mentre tu convinci Wendy a mettere in scena Come ali di farfalla, Margaret! A te il compito di scortare Anne fino da Wendy e fai in modo che non scappi - si raccomandò Natalie.
-Non preoccuparti, Nat, a questa zuccona penso io - dichiarò fieramente Margaret battendosi un pugno sul petto ed Anne si rese conto che non poteva più scappare.
Natalie scese dal taxi seguita dalle amiche, ma poi si divisero.
La giovane Hershlag superò l'ingresso del teatro con il cuore in gola e le mani che sudavano.
È solo un provino devi stare calma, andrà tutto bene. Era questo il pensiero che continuava a frullarle nella testa, ma non era facile riuscire a stare calma, quello era un ruolo che voleva interpretare a tutti i costi.
Non fu facile fare quel provino, poiché non aveva mai recitato in teatro e si era sentita un po' in imbarazzo all'inizio, ma poi aveva iniziato a recitare le battute che scorrevano veloci sotto i suoi grandi occhi castani, le sembrò di essere davvero Anne, nel rifugio segreto con la sua famiglia, costretta a dover fare meno rumore possibile per non essere scoperti.
Persino le persone che erano di fronte a lei era come se non ci fossero, esisteva soltanto quello che stava facendo, quando arrivò all'ultima scena, le lacrime le scesero spontanee lungo le guance lasciando tutti a bocca aperta.
Natalie non sapeva bene cosa stesse succedendo quando smise di recitare, sentiva solo le lacrime che le scivolavano lungo le guance, le mani tremavano mentre teneva il copione, dentro di sé sentiva tutte le emozioni che doveva aver provato Anne durante quel periodo così oscuro della storia dell'uomo.
Un ritratto fin troppo reale, cupo e crudo, di quell'epoca così tremenda, soprattutto per gli ebrei, Natalie non poteva dimenticare che alcuni dei suoi parenti erano morti proprio nel campo di concentramento di Auschwitz.
Il rumore di mani che applaudivano fece tornare Natalie alla realtà.
Solo allora si accorse che tutti coloro che erano sul palco la osservavano, mentre David, un uomo dai capelli scuri e gli occhi blu, la guardava con interesse.
-Direi, signorina Hershlag, che il ruolo di Anne Frank è già suo. Ho avuto modo di fare parecchie audizioni, ma lei è riuscita a stupirmi - affermò l'uomo con un sorriso e a Natalie sembrò di toccare il cielo con un dito.
****
L'ufficio di Wendy Tradfor era situato in un grattacielo non lontano dal Music Box Theatre, ed era una stanza molto ampia e luminosa, arredata con mobili moderni, le finestre davano sulla Broadway e sembrava poter dominare tutto il distretto dei teatri.
Anne bussò tre volte, aspettando nervosa dietro la porta dell'ufficio, e, quando Wendy disse Avanti entrò con passo nervoso, stringendo forte la sua borsa come se la sua sopravvivenza dipendesse da quella.
-Ah, signorina Wilson, la aspettavo, si accomodi pure - Wendy le fece cenno di sedersi su una delle sedie nere lucide che si trovavano davanti alla raffinata scrivania dietro la quale vi era seduta la padrona dell'ufficio.
Le pareti erano tappezzate di locandine di spettacoli prodotti da Wendy, dai numerosi premi vinti, insomma un luogo di tutto rispetto, tanto che Anne si chiedeva come aveva potuto essere così ingenua da farsi incastrare da Natalie e Margaret.
-Anne si calmi, non l'ho fatta venire qui per umilarla - affermò Wendy con tono esasperata, e solo allora Anne si accorse che stava continuando a mordersi l'interno della guancia.
-Mi dispiace, signora Tradfor - Anne piantò il suo sguardo sul pavimento di legno spazzolato, sul quale ci si poteva addirittura specchiare da quanto era pulito.
Wendy prese in mano la cornetta del telefono e compose un numero, Anne lo capí dal rumore dei tasti.
-MacKenzie sono io, puoi portarmi un caffè e una cioccolata calda per la signorina Wilson? Ti ringrazio -
Anne a quel punto alzò lo sguardo incontrando gli occhi di Wendy.
-Lei non si rende conto del grande talento che possiede - iniziò a dire la donna.
-Romeo e Giulietta è stato un colpo di fortuna - Anne mise subito le mani avanti, non voleva prendersi un merito che non meritava.
-Quello che ho visto non era un semplice colpo di fortuna! Era arte pura, la passione che c'era dietro, la cura dei dettagli, tutto questo sembrava fatto da un regista e sceneggiatore professionista, non da una ragazzina di quindici anni! Lei, Anne, ha del potenziale inespresso enorme e io di produzioni teatrali fatti dai ragazzi della Syosset High School ne ho viste tante, ma la sua era diversa. Ha preso tutto quello che era già stato fatto e lo ha riproposto con un tocco di freschezza, una cosa che non ho mai visto fare. Ma lei lo ha fatto, Anne e io non posso farmi scappare un talento come il suo - il discorso di Wendy filava, eccome se filava.
Per un attimo Anne fu tentata di dire che non era poi così brava, quando venne interrotta da una donna dai capelli rossi, probabilmente MacKenzie, che entrò in quel momento con un vassoio con sopra una tazzina di caffè per Wendy e una tazza di cioccolata calda con panna per Anne.
-Grazie mille - sorrise Anne e MacKenzie ricambiò il sorriso per poi uscire dall'ufficio.
-Anne io vorrei leggere una sceneggiatura scritta da lei, di suo pugno. Sono curiosa, la sua professoressa mi ha parlato molto bene di lei - dichiarò Wendy, stupendo Anne.
-In effetti io ho portato qualcosa, non è perfetta, ma, spero le piaccia - dichiarò la ragazza estraendo dalla borsa Come ali di farfalla e porgendolo alla donna.
Wendy sorrise.
-Bene, lo leggerò immediatamente, così le darò subito il responso.
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