54. Che lo scontro abbia inizio

«Chelsea sta cercando di rompere i nostri legami» sussurrò Edward. «Ma non riesce a trovarli. Non ci sente...» spostò lo sguardo su Bella. «Sei tu con il tuo scudo?».
La vampira sorrise risoluta. «Sto dominando tutta la situazione».
Improvvisamente Edward si staccò da Bella e si avvicinò a Carlisle. «Carlisle? Tutto bene?» gli chiese angosciato.
«Sì. Perché?».
«Jane» rispose Edward.
Sentii dai pensieri della vampira in questione che ci stava continuando ad attaccare, ma non riusciva a colpire nessuno.
«Incredibile» disse Edward.
«Ma perché non aspettano che decidano?» sibilò Tanya.
«È la loro procedura normale» rispose brusco Edward. «Di solito rendono inoffensive le persone sotto processo, in modo che non possano fuggire».
Guardai dalla parte di Jane che fissava il nostro gruppo furiosa e incredula. Sapevo dai suoi pensieri che nessuno, a parte Bella, aveva mai resistito ad un suo attacco e il fatto che tutti noi non subissimo danni la irritava altamente.
Bella guardò Jane e le sorrise compiaciuta.
La vampira strinse gli occhi e provò ad attaccarci di nuovo.
Bella le mostrò i denti.
Jane si fece sfuggire un grido acuto misto ad un ringhio. Tutti sussultarono, persino il disciplinato corpo di guardia. Ma non gli anziani, che non si distolsero minimamente dal loro conciliabolo. Alec trattenne la gemella per il braccio mentre si accucciava, pronta a balzare.
I rumeni cominciarono a sghignazzare maligni, pregustando quello che sarebbe successo.
«Te l'ho detto che questo era il nostro momento» disse Vladimir a Stefan.
«Guarda un po' che faccia fa quella strega» ridacchiò Stefan.
Alec confortò la sorella con una pacca sulla spalla, poi la prese sottobraccio. Si girò verso di noi, imperturbato, con aria angelica.
«Tutto bene?» sentii chiedere a Edward da Bella.
«Sì» sussurrò Edward.
«Alec ci sta provando?».
Edward annuì «Il suo dono è più lento di quello di Jane. Avanza strisciando. Ci raggiungerà fra qualche secondo».
Sapevo già dove cercare; guardai a terra. Sopra la neve fluiva lentamente una strana foschia nera.
Ringhiai. Sfortunatamente me la ricordavo abbastanza bene in seguito alla "spedizione" a Volterra per salvare Edward.
Un brontolio basso attraversò la terra sotto i nostri piedi e una folata di vento soffiò via la neve in turbini improvvisi nello spazio fra la nostra postazione e quella dei Volturi. Benjamin aveva visto la minaccia strisciante e stava cercando di dirottare la foschia lontano da noi. La neve rendeva facile vedere in che direzione lui scagliava il vento, ma la nebbia non reagiva in alcun modo. Era come l'aria che soffia senza lasciare traccia attraverso un'ombra: l'ombra era immune.
La formazione triangolare degli anziani finalmente si separò quando, con un atroce cigolio, in mezzo alla radura si aprì una faglia profonda e stretta, una lunga linea a zigzag. Per un attimo la terra mi tremò sotto le zampe. Le folate di neve precipitarono nel buco, ma la foschia ci passò sopra, immune alla gravità come lo era al vento.
Aro e Caius spalancarono gli occhi a vedere la terra che si apriva. Marcus, invece, non tardiva alcuna emozione.
Tacquero, in evidente attesa che la foschia ci raggiungesse.
Il vento sibilava più forte, ma non cambiava il percorso della foschia. Ora Jane sorrideva.
Poi la nebbia nera si scontrò contro un muro. Si arricciò verso l'alto, cercando una falla, un punto debole. Non ne trovò. Le dita della foschia perlustrarono in alto e intorno a sé, cercando un modo per entrare, e nel farlo evidenziavano le proporzioni incredibili dello scudo di Bella.
Spalancai gli occhi, stupita.
Da entrambi i lati dello squarcio creato da Benjamin, la gente rimase a bocca aperta.
«Bel colpo, Bella!» esultò lo stesso Benjamin a bassa voce.
Sorrisi internamente. Finché Bella avesse resistito, loro non avrebbero potuto usare nessun talento. Avevamo un notevole vantaggio.
«Dovrò assolutamente concentrarmi» sussurrò Bella ad Edward «Quando arriveremo al corpo a corpo, sarà più difficile mantenere lo scudo intorno alle persone giuste».
«Te li terrò lontani» rispose Edward.
«No. Tu devi assolutamente occuparti di Demetri. Sarà Zafrina a tenermeli lontani».
Zafrina annuì seria. «Nessuno toccherà questa ragazza».
«Mi occuperei io di Jane e Alec, ma sono più utile qui» disse Bella.
«Jane è mia» sibilò Kate. «Ha bisogno di essere ripagata con la sua stessa moneta».
«E Alec è in debito di varie vite con me, ma posso accontentarmi della sua» ruggì Vladimir dall'altra parte. «È tutto mio».
«Io voglio solo Caius» disse pacata Tanya.
Gli altri cominciarono a spartirsi gli avversari a loro volta, ma in breve vennero interrotti.
Aro, fissando calmo la foschia inutile di Alec, finalmente parlò.
«Prima che votiamo» esordì «Lasciate che vi ricordi che, qualunque sia la decisione del consiglio, non occorre che ne consegua alcuna violenza qui».
Edward proruppe in una risata tetra.
Aro lo fissò triste. «Sarebbe uno spreco deplorevole per la nostra specie perdere qualcuno di voi. Specialmente tu, giovane Edward, e la tua compagna neonata. I Volturi sarebbero felici di accogliere molti di voi fra le loro schiere. Bella, Chiara, Benjamin, Zafrina, Kate. Avete molte possibilità di scelta davanti a voi. Prendetele in considerazione».
Ringhiai disgustata. Non sarei mai entrata nei Volturi, mai!
Chelsea provò di nuovo a distruggere i legami che ci tenevano uniti, ma non ci riuscì.
Aro passò in rassegna con lo sguardo i nostri occhi inflessibili, in cerca di qualsiasi segnale di esitazione. A giudicare dalla sua espressione e dai suoi pensieri, non ne trovò.
«Votiamo, dunque» disse con evidente riluttanza.
Caius parlò in fretta, impaziente «La bambina è una variabile impazzita. Non ci sono motivi per permettere che esita un rischio del genere. Deve essere distrutta insieme a tutti quelli che la proteggono». Sorrise speranzoso.
Marcus alzò gli occhi indifferenti, con l'aria di guardare qualcosa al di là di noi mentre votava. «Non vedo rischi nell'immediato. La bambina per ora non rappresenta un pericolo. Possiamo sempre giudicarla in seguito. Viviamo in pace».
Alle sue parole, discordanti da quelle di Caius, nessuno nel corpo di guardia abbandonò la posizione di allerta e il ghigno di Caius non si spense: era come se Marcus non avesse nemmeno parlato.
«A quanto pare il voto decisivo spetta a me» disse Aro fra sé.
Improvvisamente Edward si irrigidì al nostro fianco. «Sì!» esultò a bassa voce.
Lo guardai confusa. Aro non avrebbe mai salvato Renesmee, doveva avere la scusa perfetta per scatenare una guerra e prendere quelli che voleva con sé.
Edward aveva una strana espressione trionfale stampata in volto.
Ci fu una tenue reazione da parte del corpo di guardia, un mormorio di disagio.
Edward, cosa succede? Gli chiesi.
"Ascolta i pensieri intorno a noi" mi rispose sbrigativo "Tutti i pensieri" aggiunse prima di chiamare Aro, con una sfumatura malcelata di vittoria nella voce.
Non capivo. Io stavo già ascoltando tutti i pensieri -e, infatti, avevo un gran vorticare di rumori nella mia testa- ma non capivo cosa altro dovessi ascoltare.
«Sì, Edward?» chiese Aro dopo aver esitato per un attimo a causa di questo nuovo umore nella voce di mio fratello. «Hai qualcos'altro da...».
«Forse» disse Edward a mezza voce, controllando la sua esaltazione inspiegabile. «Prima di tutto, posso chiarire un punto?».
«Ma certo» rispose Aro, inarcando le sopracciglia, e ora il suo tono non tardiva nient'altro che un gentile interessamento.
«Il pericolo che vedi rappresentato da mia figlia nasce soltanto dalla nostra capacità di prevedere la sua crescita? È questo il nodo della questione?».
«Sì, amico Edward» convenne Aro «Se potessimo solo essere certi... essere davvero sicuri che, quando cresce, sarà capace di restare celata al mondo umano, senza mettere in pericolo la sicurezza del nostro mondo segreto...». La voce gli si affievolì e lui si strinse nelle spalle.
«Quindi, se potessimo sapere con certezza cosa diventerà...» insinuò Edward «Non ci sarebbe alcun bisogno di un ulteriore consiglio?».
«Se ci fosse un qualche modo di essere certi al cento per cento» convenne Aro, la voce morbida e più stridula. Non capiva dove volesse arrivare Edward. «In questo caso, sì: non ci sarebbero più problemi su cui discutere».
In quell'istante, grazie ai pensieri di Edward, capii dove volesse arrivare. Dovevo ascoltare i pensieri non solo delle persone attorno a noi, ma anche di quelle più lontane. Mi trattenni dallo scondizolare ed uggiolare gioiosa, solo per non rovinare il piano di Edward.
Erano finalmente tornati.
«E noi ci saluteremo in pace e saremo di nuovo buoni amici?» chiese Edward ad Aro, con una punta d'ironia.
Il vampiro rispose con una voce ancora più acuta «Ma certo, mio giovane amico, niente potrebbe farmi più piacere».
Edward ridacchiò esaltante «Allora ho davvero qualcos'altro da offrirti».
Aro affilò lo sguardo «Lei è assolutamente unica. Il suo futuro si può solo indovinare».
«Non è assolutamente unica» dissentì Edward «È rara, di sicuro, ma non propriamente unica».
Ci fu un attimo di silenzio e di shock generale.
«Aro, puoi chiedere a Jane di smettere di attaccare mia moglie?» chiese gentilmente Edward interrompendo il silenzio. «Stiamo ancora discutendo delle prove».
Aro alzò una mano «Pace, miei cari. Ascoltiamolo».
Jane mostrò i denti a Bella che li scoprì di rimando.
«Perché non ci raggiungi, Alice?» chiamò forte Edward.
Scodinzolai.
«Alice» sussurrò Esme, sconvolta.
«Alice!» «Alice!» mormoravano altre voci intorno a noi.
C'è anche Jasper, però. Pensai lievemente infastidita dal fatto che non lo menzionassero.
«Alice» bisbigliò Aro.
Li sentimmo correre nella foresta, volando, coprendo la distanza nel modo più rapido possibile, senza badare a rallentare per non creare rumore.
Le fazioni erano immobili in attesa. I testimoni dei Volturi aspettavano torvi, confusi e perplessi.
Poi Alice entrò danzando dalla radura a sud-ovest. Jasper la seguiva a pochi centimetri di distanza, lo sguardo fiero e penetrante.
Quando si furono avvicinati abbastanza, Alice spiccò un balzo leggero per superare i confini della foschia sparsa che lambiva lo scudo di Bella e si fermò sinuosa al fianco di Edward.
Jasper si avvicinò a me e quando lo guardai scondizolando, mi diede una veloce carezza sulla testa. Non c'era tempo per altri convenevoli tipi di benvenuto.
Tutto il corpo di guardia osservo con occhi pieni di congetture i nuovi arrivati, che attraversavano senza alcuna difficoltà il confine invisibile. I più robusti, Felix e gli altri come lui, concentrarono lo sguardo improvvisamente speranzoso su di Bella. Non erano sicuri di cosa il suo scudo sapesse respingere, ma ora era chiaro che non avrebbe fermato un assalto fisico.
Non appena Aro avrebbe dato il segnale, si sarebbe scatenato l'attacco, con Bella come unico obiettivo.
Edward si irrigidì furioso in reazione dei loro pensieri.
Alice fece un cenno a Jasper ed i due si allontanarono da noi, a passi lunghi e misurati, per raggiungere Aro.
Quando si trovarono ad una distanza di circa dieci metri, Demetri avanzò con altri due vampiri della guardia e li bloccò bruscamente.
«Mia cara, cara Alice, non sai quanto siamo felici di vederti finalmente qui» disse Aro gentilmente, sorridendo felice.
«Ho la prova che lei non sarà un pericolo per la nostra razza» disse Alice.
Aro la guardò dubbioso ed incuriosito allo stesso tempo.
Alice allungò la mano, per quanto i vampiri vestiti di nero le permettessero. «Voglio mostrartela».
«Fratello» mormorò Caius quando Aro fece un passo avanti.
Aro fece un cenno ai tre vampiri vestiti di nero e Demetri, con riluttanza, si scansò per lasciar passare Alice.
Jasper provò a seguirla, ma fu tenuto fermo dai due vampiri a me sconosciuti. Demetri gli tirò uno schiaffo. Jasper gli ringhiò contro provando ad attaccarlo, ma i due vampiri ai suoi lati erano troppo forti.
Ringhiai e feci un passo avanti, ma Jacob mi intimò di stare zitta e buona.
Demetri seguì Alice, che ormai si trovava a pochi passi da Aro.
Il vampiro dai lunghi capelli corvini raggiunse mia sorella e le prese la mano, voglioso di sapere la verità.
«Chiara, se puoi, mostra la visione a tutti» mi disse Edward sbrigativo.
A tutti?! No, è impossibile... non ce la farò mai.
«Allora solo ai nostri e a Caius e Marcus. Magari comprendendo anche qualcuno della guardia, se ci riesci».
Perché?
«Devono sapere che cosa diventerà Renesmee».
La mostro anche a Nessie?
«Sì».
Annuii e feci come mi aveva detto. Cercai di proiettare la visione di Alice in quante più menti possibili: la mostrai a tutti i nostri alleati -tralasciando i licantropi che l'avrebbero direttamente vista dai miei pensieri ed Edward-, a Marcus, a Caius ed anche a Jane, Alec, Felix e Demetri.
Avvertii lo stupore di tutti quanti non appena si trovarono di fronte ai pensieri di Alice che scaturirono in una visione, ma lasciai perdere senza sconcentrarmi.

Dopo un attimo, che sembrò infinito, Alice parlò, rompendo il silenzio: «A te non importa quello che ti mostrerò».
Aro la guardò confuso.
«Anche quando avrai visto» ritrasse la mano e fece un passo indietro, indignata «Non cambierai affatto la tua decisione». Si voltò verso di noi «Adesso!» disse a bassa voce, rivolta verso Bella.
Bella guardò Renesmee e poi guardò Jacob negli occhi. «Pensa a mia figlia» gli sussurrò.
Il grosso licantropo rossiccio annuì e poi, girandosi, attraversò le nostre file e corse via, a sud. Benjamin e Tia si spostarono per lasciarlo passare, così come i lupi alla fine del nostro piccolo schieramento.
«Prendeteli» ordinò Caius ad un gruppo di vampiri.
Alice, per distrarre i Volturi e dare il tempo a Jacob di allontanarsi, tirò un calcio ad Aro, facendolo volare a terra a qualche metro di distanza.
La guardammo sbalorditi, ma mi accorsi presto che la maggior parte dei Volturi la guardavano furiosi.
Aro atterrò in piedi e guardò Alice con uno sguardo veramente molto arrabbiato.
Due vampiri dai mantelli neri corsero incontro ad Alice che provò istantaneamente ad allontanarsi, ma non fu abbastanza veloce.
Tutti, sia noi che i Volturi, facemmo istintivamente un passo in avanti, avvicinandoci di più gli uni agli altri.
I lupi ringhiarono.
«Portatela via» ordino perentorio Aro.
Ruggii e feci un altro passo avanti, pronta a scattare e ad uccidere quei vampiri che intrappolavano mia sorella.
Jasper provò a divincolarsi, ma i suoi due carcerieri erano troppo forti insieme.
I due vampiri che tenevano saldamente Alice per le braccia, la trascinarono via.
«Lasciatela andare!» gridò Carlisle infuriato e scattò in avanti, con una collera che non avevo mai visto in quello che definivo il vampiro più bravo del mondo.
Due vampiri della guardia gli corsero incontro per fermarlo, ma lui li schivò egregiamente facendoli volare a terra entrambi.
Aro decise di intervenire e saltò in aria.
Carlisle balzò contro Aro, ringhiando, ed i due si trovarono a mezz'aria.
Dopo aver descritto una parabola, entrambi toccarono terra, però, il corpo di Carlisle cadde con un tonfo sordo.
Smisi di respirare. I vampiri non cadevano mai così, non dopo un salto del genere: aveva avuto tutto il tempo del mondo per poter atterrare in piedi.
Aro alzò un braccio e, con un sorrisetto perfido, ci mostrò la testa di Carlisle, mozzata.
Una collera cieca si impossessò del mio corpo. Volevo fare solo una cosa: uccidere chiunque, soprattutto Aro. Ruggii di rabbia e mi preparai a saltare in avanti e a fare a pezzi qualsiasi nemico.
Esme, portandosi le mani al viso, fece un suono strano: sembrava un urlo muto, un singhiozzo strozzato, ma anche un rantolo.
Tutti gli altri fissavano la scena, muti e sotto shock. Edward sembrava quello più ferito psicologicamente.
Aro continuava a sorridere sardonico e questo mi faceva andare su tutte le furie.
Caius, con quello strano oggetto metallico sprigionante fuoco, bruciò il corpo di Carlisle.
Alice provò a divincolarsi per impedirglielo, ma fu tutto inutile.
Edward, con un urlo che si trasformò ben presto in un ringhio, partì all'attacco senza pensarci e così fecero tutti gli altri vampiri.
Ringhiai e corsi anch'io con loro.
«Chiara!» mi richiamò Sam «Fermati!». Il grosso lupo nero ringhiò ai licantropi che stavano partendo all'attacco ed essi si fermarono.
Mi fermai e lo guardai. Sono io l'Alpha del mio branco, non rompere!
«Non voglio dirti nulla, solo che, se seguissi la nostra strategia, sarebbe meglio. Noi siamo più veloci dei vampiri, aspetta un attimo. Mantieni il controllo sul lupo che c'è in te».
Annuii con riluttanza. Ok...
Aro alzò le braccia e i membri della guardia partirono all'attacco.
Alle urla e ai ringhi che popolavano la radura, si aggiunsero anche i ruggiti dei licantropi. Partimmo tutti all'attacco contro i vampiri vestiti di nero.
Jacob, da un'altura, ci osservò iniziare la battaglia. Mi stupii di quanto riuscissi a vederlo bene, nonostante la corsa.
La nostra fazione e quella dei Volturi si unirono in un'unica massa brullicante di corpi.
Saltai addosso ad un vampiro, completamente a caso, anche se il mio obiettivo principale era uno: Aro. La rabbia prese possesso del mio corpo e mi fece uccidere in un attimo il vampiro che avevo di fronte.
Jasper si liberò dalla presa dei due vampiri e ne uccise uno fin troppo facilmente.
Rosalie uccise un vampiro e lo stesso fecero Quil ed Embry aiutandosi a vicenda.
Vidi Garrett lottare contro un vampiro e poi, Jane attirò la mia attenzione. Si muoveva lentamente, osservando Jasper che tentava di uccidere Demetri. Anche Bella si accorse della scena e scatenò il suo scudo per impedire che Jane potesse agire.
La vampira bionda ringhiò a Bella ed attirò l'attenzione del suo gemello. Alec si alzò da terra e corse incontro a Bella.
Saltai addosso al vampiro e lo scaraventai a terra. Iniziai a rotolare con lui nella neve, nel mentre che tentavo di ucciderlo. Alec riuscì ad atterrarmi e mi sfiorò il collo con le labbra. Si ritrasse e mi guardò negli occhi, poi sospirò.
«Non posso farlo» mormorò distogliendo lo sguardo. Si alzò e si scagliò contro Bella.
Dopo un attimo di esitazione dovuta al fatto che mi avesse risparmiato la vita, mi alzai e, con un ringhio, mi preparai ad atterrarlo di nuovo, ma un altro membro della guardia mi intrappolò a terra.
Vidi Alec scagliare a terra Bella, nel mentre che tentavo disperatamente di liberarmi.
Jasper si immobilizzò, in preda ad un dolore atroce. Demetri, per un attimo confuso, gli diede una leggera spinta, che lo fece cadere in ginocchio.
Alice tentò disperatamente di liberarsi, nel mentre che Bella ed Alec continuavano a lottare.
Felix impedì a Jasper di muoversi e Demetri gli staccò la testa con un colpo netto, senza esitazione.
Alice urlò dal dolore per la perdita ed io riuscì, finalmente, a liberarmi, uccidendo il mio aggressore.
Emmett ammazzò il suo avversario e, con un ringhio furioso, corse in aiuto di Bella, scagliando Alec a terra. In modo brutale gli staccò la testa, vendicando in parte la morte di Jasper.
Jane assistette alla morte del fratello, ma sembrò riprendersi subito dallo shock iniziale. Aro, invece, sembrava deluso dal fallimento di uno dei suoi gemelli stregati, come li chiamavano Vladimir e Stefan.
Alice, con uno strano salto, riuscì a liberarsi dai due vampiri che la tenevano imprigionata.
Vidi Kate lottare contro un membro della guardia ed usare il suo dono egregiamente.
Osservai Jacob, intento a scappare. Era inseguito da un vampiro che assomigliava molto a Laurent. Mi stupii di ciò, com'era possibile che riuscissi a vedere Jacob e Renesmee proprio come se fossi stata al loro fianco? Smisi di pensarci, avevo qualcosa di più importante da fare: uccidere Aro. Infatti, avevo appena notato che il vampiro si era distaccato lievemente dal gruppo che non era ancora sceso in battaglia e Renata, il suo scudo, non era con lui.
Ringhiai e mi avventai su di lui, con le zampe anteriori proteste in avanti e le fauci spalancate. Atterrai addosso al vampiro, colto di sorpresa, e riuscii a farlo cadere a terra. Cercai di morderlo al collo nel mentre che il vampiro si divincolava e tentava di difendersi.
Qualcuno mi saltò addosso, facendomi rotolare a terra.
Quando mi rialzai mi accorsi che il mio aggressore era Felix.
Demetri ci raggiunse ed i due mi attaccarono in contemporanea.
Cercai di divincolarmi mordendo uno e graffiando l'altro.
Ad un tratto un terzo vampiro entrò nel mio campo visivo, ma mi accorsi con enorme sollievo che non indossava un mantello nero e che si era scagliato su Felix.
Rimasi completamente sbalordita. Il mio salvatore era Peter! Quello che mi aveva quasi uccisa a New York, mi aveva appena salvato la vita. Perché lo aveva fatto?
Demetri mi saltò addosso, facendomi capire che non era il momento per fare strani ragionamenti mentali. Cercai di liberarmi, ma il vampiro non intendeva lasciarmi andare. Con uno scatto veloce, mi morse al collo.
Uggiolai e guaii cercando di liberarmi, ma ben presto mi lasciai andare e chiusi gli occhi.
Solo in quell'istante mi accorsi che dall'inizio della battaglia vedevo qualsiasi cosa come se fossi uno spettatore esterno. Infatti, vedevo chiaramente il mio corpo riverso a terra, in una pozza di sangue. Com'era possibile? Cosa stava succedendo? Ero estremamente confusa e spaventata.
Mi sentivo viva, ma vedevo che ero morta. Che stranezza era mai questa?
Presi un bel respiro, dovevo concentrarmi su altro, ora: c'era una battaglia in corso, anche se ormai potevo solo più osservare senza poter fare nulla. Era una cosa veramente strana.
Edward aveva incrociato lo sguardo di Demetri che si era rialzato dal mio corpo. I due si guardarono ringhiando ed Edward gli corse incontro.
Intanto, Jacob stava continuando a correre, inseguito dallo stesso vampiro di prima. Notai con una certa ansia che il vampiro lo stava raggiungendo.
Edward cercò di uccidere Demetri che, sfortunatamente, non era tanto male in battaglia. Infatti, riuscì addirittura a far cadere a terra mio fratello.
Un vampiro spiccò un salto per poter assalire Edward, ma Seth si frappose fra i due, scaraventando a terra il vampiro nemico e staccandogli velocemente la testa.
Smisi di respirare quando mi accorsi della figura di Jane che si stagliava di fronte al licantropo dalla pelliccia color sabbia.
Seth alzò la testa e la guardò negli occhi, ripiegando all'indietro le orecchie e scoprendo le zanne.
La vampira bionda sostenne il suo sguardo e in breve il lupo si lasciò cadere a terra, rotolandosi nella neve, cercando di scacciare il dolore acuto che gli percorreva le membra.
Quando Seth si rialzò, ancora guaendo dal dolore, Felix lo afferrò per il collo e lo strinse in una morsa letale. Sentii le ossa del collo che si spezzavano, Seth spalcò gli occhi ed emise un ultimo guaito.
Felix lo lasciò cadere a terra.
Vidi il lupo riverso sulla neve, con la bocca spalancata, che cercava di respirare.
Leah si voltò a guardare il fratello che, con un ultimo sguardo osservò i tre capi dei Volturi che si avvicinavano a lui poi, espirò la sua ultima boccata d'aria e i suoi occhi si spensero.
La lupa dalla pelliccia argentea sollevò il muso al cielo ed un ululato lugubre si espanse per la radura, sovrastando le urla, i ringhi, i guaiti ed il rumore metallico di pietra sbriciolata.
Jacob, sentendo quel richiamo, spalancò gli occhi ed iniziò a rallentare, uggiolando.
Il vampiro che inseguiva lui e Renesmee ormai li aveva affiancati.
«Jacob!» lo richiamò per ben quattro volte la bambina, chiaramente spaventata.
Il loro inseguitore gli saltò addosso, urlando.
«Attento!» urlò Renesmee, riuscendo, finalmente, a riportare alla realtà il grosso lupo.
Jacob, ringhiando, si girò ed afferrò il vampiro che, dopo una breve lotta, cadde a terra, morto. Il licantropo continuò a correre per portare Renesmee lontano da lì, come aveva promesso a Bella.
Guardando i combattenti nella radura, mi accorsi che c'era un alto rischio di perdita per noi: Bella era accerchiata da tre vampiri, Edward stava avendo la peggio contro Demetri, così come Garrett con un altro membro della guardia, Paul stava venendo sopraffatto dai tre vampiri che lo avevano attaccato e tutti i nuovi licantropi si trovavano in difficoltà.
Notai che anche Benjamin se n'era accorto. Alzò il braccio e, con un urlo, lo abbassò fino a colpire violentemente il terreno. Con un gran fracasso, una profonda ed enorme faglia si aprì in mezzo al campo di battaglia. Era praticamente identica a quella che aveva aperto prima, solo le dimensioni erano differenti: questa era estremamente più lunga e profonda.
Il vampiro egiziano guardò la terra che si apriva inghiottendo molti nemici, stupito egli stesso della propria forza.
Molti vampiri vestiti di nero scivolarono insieme alla neve nel crepaccio, nel mentre che i loro padroni assistevano a tutto ciò con espressioni indecifrabili.
Bella spinse uno dei vampiri che la accerchiavano nel buco e così fecero due giovani licantropi con il loro avversario.
Pian piano che la faglia si allargava, le espressioni impassibili ed indecifrabili dei tre capi dei Volturi divennero sempre più preoccupate.
Esme venne afferrata da un vampiro nemico ed entrambi scivolarono nel crepaccio che si stava allargando sotto ai loro piedi. Esme riuscì ad aggrapparsi al terreno, ma il peso del vampiro a lei ancorato la tirava sempre più giù.
Respirai a fatica, in preda all'ansia.
Leah, aggredita da più di un vampiro, notò la scena e, senza badare agli aggressori che cercavano di buttarla a terra, saltò dall'altro lato della faglia, addosso al vampiro che stava cercando di uccidere Esme.
Il vampiro dovette staccarsi da Esme e, insieme a Leah e agli altri membri della guardia, cadde giù nel crepaccio.
Esme si voltò ed un'espressione di dolore le attraversò il volto vedendo la lupa dalla pelliccia argentea cadere nel crepaccio insieme ai nemici.
Leah la guardò per un attimo e nei suoi occhi lessi la tristezza, ma non sapevo bene a cosa fosse dovuta, probabilmente, alla morte del fratello.
Sam, assalito da una furia omicida, superò con un balzo la faglia ed aggredì un vampiro nemico.
Demetri, intanto, stava ancora combattendo contro Edward e riuscì a farlo precipitare nella faglia che si era appena aperta praticamente sotto di loro.
«Bella!» chiamò il vampiro che stava venendo travolto.
La vampira si voltò preoccupata a guardarlo precipitare.
Edward riuscì ad aggrapparsi alla parte rocciosa. Un muro di roccia, terra e neve si abbattè sul vampiro.
Demetri, con un sorriso esultante, si allontanò dall'avversario ormai sconfitto.
Anche Aro, che stava osservando tutta la scena, accennò ad un sorriso.
Inaspettatamente, Edward riuscì a saltare distruggendo la roccia. Balzò addosso a Demetri, cogliendolo di sopresa, e gli staccò la testa.
I Volturi stavano perdendo. Benjamin, con il suo talento, era riuscito a ribaltare le sorti della battaglia.
Jane si guardò intorno, spaesata ed impaurita.
Vidi Alice, infuriata, che le correva incontro, schivando ed abbattendo chiunque si mettesse sulla sua strada.
La vampira bionda cercò di usare il suo talento, inutilmente. Bella aveva visto tutto e stava proteggendo Alice con il suo scudo. Jane iniziò a scappare, ma Alice saltò ed atterrò davanti a lei.
La vampira bloccò Jane prendendola per il collo.
In mezzo alla mischia apparve Sam, che si avvicinò minaccioso alle due vampire. L'enorme lupo nero stringeva fra i denti la mano di un qualche vampiro, la lasciò cadere e, mostrò i denti in un ringhio muto, lo sguardo fisso sul suo prossimo bersaglio. Il licantropo passò minacciosamente la lingua sulle sue zanne e si preparò ad attaccare.
Jane venne spinta da Alice ai piedi di Sam e lui le saltò addosso.
La vampira bionda cercò di divincolarsi con tutte le sue forze, emettendo dei rantoli, nel mentre che Aro la osservava da lontano, quasi disgustato.
Il licantropo, con un morso ben preciso, le staccò la testa e la lanciò a qualche metro di distanza poi, si voltò a guardare i capi dei Volturi, ringhiando.
A questo punto, i tre anziani erano furiosi.
Caius partì all'attacco cercando di colpire Tanya alle spalle.
Lei si girò, ma venne comunque intrappolata.
Garrett si avventò addosso a Caius, respingendolo con un calcio e mandandolo fra le braccia di Kate.
La vampira lo immobilizzò con la sua scarica elettrica poi, fece un cenno alla sorella che si avvicinò decisa.
Kate lasciò la presa, probabilmente per evitare che anche Tanya si prendesse la scossa, e la sorella uccise Caius, spaccandogli la testa.
Vladimir e Stefan si lanciarono su Marcus che aprì le braccia, senza difendersi.
«Finalmente» mormorò prima di venire smembrato dai due vampiri. Provai un po' di felicità per la morte di quell'anziano capo depresso: forse adesso avrebbe potuto ricongiungersi con la sua amata Dydimie, uccisa brutalmente da Aro.
Quest'ultimo, accecato dalla rabbia, si decise a scendere in battaglia e puntò Edward come primo bersaglio. Iniziò a correre ringhiando.
Edward, vedendolo, partì all'attacco.
Bella si parò davanti ad Aro, ma lui la respinse, facendola volare fra le braccia di Edward.
I due vampiri, marito e moglie, caddero a terra insieme ed insieme si rialzarono.
Attaccarono in comune accordo l'ultimo capo dei Volturi.
Bella distrasse il vampiro ed Edward, non appena Aro si girò di spalle, lo prese per il collo.
Aro, con una mossa astuta, riuscì a liberarsi ed a girarsi, per poter guardare Edward negli occhi. Posò le mani sul viso di mio fratello ed un rumore metallico di pietra sbriciolata si levò nell'aria.
Bella saltò sulle spalle del nemico e gli afferrò la testa.
Aro lasciò andare Edward che arretrò un attimo e poi partì all'attacco. Spinse indietro il corpo di Aro con un calcio e poi gli saltò sulla schiena.
Con uno stridore metallico, la testa del vampiro nemico cadde a terra, sulla neve.
Bella prese lo strano aggeggio che aveva usato Caius per dare fuoco ad Irina e Carlisle e lo avvicinò alla testa di Aro.
Vidi la fiamma che si rispecchiava negli occhi del vampiro ed i mantelli neri dei Volturi che svolazzavano intorno al fuoco.

Quando Aro lasciò andare la mano di Alice, istintivamente smisi di mostrare agli altri i pensieri del vampira e solo allora mi accorsi che quella era stata soltanto una visione e non era la realtà.
Scossi la testa per riprendere meglio la lucidità, non mi era mai capitato che una visione di Alice mi convolgesse a tal punto da farmi sembrare di star vivendo tutto realmente. Mi guardai intorno, come per accertarmi che fossero tutti lì, vivi ed illesi. Constatai che nessuno si era mosso, ma che tutti erano sotto shock tanto quanto me, se non di più.
Aro si guardò intorno e ci fissò, sconvolto.
Passando lo sguardo fra le file dei Volturi, notai che Alec mi fissava con una certa insistenza. Ero confusa, cosa voleva quel vampiro? Dai suoi pensieri non trapelava nulla, se non le vivide immagini della mia morte, della sua e quella della gemella.
Il suo sguardo mi infastidiva e mi ricordai che anche dopo lo scontro con i neonati mi aveva guardato in modo strano e a lungo.
Gli mostrai i denti e lui spostò velocemente lo sguardo.
«Adesso lo sai» disse Alice ad Aro, il suo tono era minaccioso e serio allo stesso tempo. «È quello il tuo futuro. A meno che non decidiate in altro modo».
«Non possiamo prendere decisioni diverse, quella bambina è una minaccia» sibilò Caius rivolto ad Aro. Fui stupita dal fatto che fosse così sicuro di sé da sfidare una visione di Alice tanto chiara e dettagliata.
Aro era indeciso: non voleva andarsene a mani vuote, ma non voleva nemmeno morire.
«Ma se foste sicuri che rimarrebbe nascosta al mondo umano, ci saluteremmo in pace?» chiese nuovamente Edward.
«Naturalmente, come ha già detto Aro, ma non si può sapere questo» ripose Caius.
«E invece sì» tagliò corto mio fratello.
Bella lo guardò confusa.
Alice tornò lievemente sui suoi passi e ricambiò brevemente il sorriso di Edward.
Tre sconosciuti fecero la loro comparsa nella radura e si diressero camminando velocemente verso Aro.

§§§§§§Nota dell'autrice§§§§§§
Salve a tutti, cari lettori. Spero vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto e devo ammettere che è stato abbastanza complicato incastrare la visione che appare nel film con la narrazione del libro e, soprattutto, descrivere la visione. Spero di esserci riuscita abbastanza bene e che questo capitolo vi abbia coinvolti ^.~
Devo ammettere che è stato anche molto divertente scriverlo e, probabilmente, è uno fra i miei capitoli preferiti XD

Beh, ora vi saluto e... ci vediamo al prossimo capitolo! ^.^
Siete pronti a vedere come si concluderà questo incontro con i Volturi?

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