28. Come rendere Jasper ansioso

Rimasi seduta sul divano ad ascoltare le voci che provenivano dal piano di sopra. Da quanto stavo capendo Bella era un po' confusa e stupita da tutte le nuove cose che stava scoprendo: vista, udito e olfatto migliori, sete di sangue, niente cuore che batte, non dover respirare per forza, super velocitá, aspetto più bello e chissà cos'altro.
Sentivo la tensione nei pensieri di Jasper, temeva che Bella potesse perdere il controllo.
Per i neonati, infatti, era molto facile perdere il controllo e passare in una frazione di secondo da un'assoluta calma ad una furia incontenibile.
«Bella?» sentì dire da Edward in tono basso, tranquillizzante, ma la preoccupazione nella sua voce riempì il nome della neo vampira di tensione. «Bella, amore? Mi dispiace, so che sei frastornata. Ma è tutto a posto. Stai bene, va tutto bene»
Ci fu un attimo di silenzio, ma percepì dei movimenti: Edward si era avvicinato cautamente a Bella e le aveva accarezzato il viso; lei lo aveva abbracciato e lui si era spostato.
«Uhm...» disse Edward «Attenzione, Bella. Ahi»
Sentì che Bella si allontanava e, forse, incrociava le braccia dietro la schiena. Aveva capito: in questo momento lei era troppo forte.
«Ops» farfugliò.
«Non spaventarti, amore» rispose Edward «Sei soltanto un po' più forte di me, per il momento»
A giudicare dal rumore dell'aria spostata, Edward aveva accarezzato di nuovo la guancia a Bella.
«Ti amo» disse la nuova vampira. La sua voce era un po' più diversa rispetto a quella che aveva da umana. Sembrò che stesse cantando, la sua voce risuonò e tintinnò come una campana.
«Ti amo anch'io» rispose Edward.
Si avvicinò a lei e poi percepì un rumore al quale non sapevo attribuire un significato. Era una strana alternanza di leggeri sfregamenti e ticchettii.
Rosalie mi vide confusa e ridacchiò leggermente.
La guardai ancora più confusa e lei iniziò a pensare a delle particolari scene per farmi capire: lei che si baciava con Emmett.
Scossi la testa ed uscì di scatto dalla mente di Rosalie.
«Che schifo!» mi lamentai disgustata «Non potevi pensare ad altro?!»
«E a cosa avrei dovuto pensare? Ti sei chiesta cosa stessero facendo e ti ho risposto: si stanno baciando»
«Potevi pensare a due persone a caso che si baciano, ma non a te che baci Emmett! Mi è sembrato di averlo baciato davvero, che schifo! Adesso mi rimarrà impresso nella mente per l'eternità» mi lamentai nel mentre che Rosalie ridacchiava.
Emmett, al piano di sopra, si schiarì la gola; forse perché aveva sentito la nostra conversazione o forse perché Bella ed Edward stavano continuando a baciarsi.
Sentì Edward ridacchiare ed allontanarsi lievemente da Bella.
«Questo me lo avevi tenuto nascosto» lo accusò Bella con la sua nuova voce melodiosa.
Edward rise, raggiante, sollevato che fosse tutto finito. «Prima era necessario, in un certo senso» le ricordò «Ora tocca a te non farmi a pezzi»
Sentì che Carlisle si diresse verso Bella e che Jasper lo seguì.
«Come stai, Bella?» le chiese Carlisle.
«Confusa. C'è così tanto...»
«Sì, all'inizio può essere fastidioso»
«Ma mi sento me stessa, più o meno. Non me lo aspettavo»
«Te l'avevo detto» le sussurrò Edward.
«Sei abbastanza controllata» riflettè Carlisle «Più di quanto mi aspettassi, nonostante il tempo che hai avuto a disposizione per prepararti mentalmente»
«Non ne sono molto sicura» rispose Bella.
Dopo un attimo di silenzio, Carlisle riprese a parlare: «Sembra che stavolta sia andata meglio con la morfina. Dimmi, cosa ricordi del processo di trasformazione?»
«Era tutto... offuscato» rispose Bella dopo averci pensato abbastanza a lungo «Ricordo che la bambina non riusciva a respirare...»
Ci fu un attimo di silenzio.
«Renesmee è sana e forte» disse Edward. Pronunciò quel nome con fervore controllato. Con venerazione. Nel modo in cui i devoti parlano ai propri dèi. «Cosa ricordi oltre a questo?» chiese.
«Non ricordo niente. Prima era buio, e poi... ho aperto gli occhi e ho visto tutto»
Non sapevo perché, ma la sua storia non mi convinceva, mi sembrava una bugia.
«Sorprendente» mormorò Carlisle elettrizzato dalla notizia «Voglio che ripensi... che mi racconti tutto ciò che ricordi»
«Oh, scusa tanto, Bella» disse Carlisle dopo un attimo di silenzio «Immagino che la tua sete sia insopportabile. Questa conversazione può aspettare»
«Andiamo a caccia, Bella» disse Edward gentilmente. «È abbastanza semplice, amore. Istintivo» disse poco dopo, probabilmente Bella era sbalordita da quella proposta «Non preoccuparti, ti faccio vedere io» aspettò ancora un attimo e poi aggiunse «Credevo che tu avessi sempre voluto vedermi cacciare» dopo pochissimo iniziò a ridere.
Povera Bella, in questo istante dev'essere più che confusa... pensai fra me.
«Andiamo?» chiese Edward «Non voglio che tu stia male» aggiunse con un mormorio a un tono di voce talmente basso che un umano non avrebbe mai sentito.
«Sto bene» rispose Bella «Aspetta, prima...»
«Sì?» chiese Carlisle.
«Voglio vederla. Renesmee»
Sia io che Jacob ci irrigidimmo per un attimo sentendo questa affermazione.
«Che c'è?» chiese Bella, probabilmente tutti i vampiri erano un po' tesi.
«Bella» disse Edward in tono tranquillizzante «Non è una buona idea. Lei è mezza umana, amore. Il suo cuore batte e nelle sue vene scorre sangue. Finché la tua sete non sarà effettivamente sotto controllo... non vorrai metterla in pericolo, vero?»
«Dov'è?» chiese Bella «Rosalie è con lei?»
«Sì» disse Edward con un tono un po' irritato per un piccolo dettaglio: Jacob era con noi e aveva avuto l'imprinting con Renesmee.
«Aspetta» disse Bella «E Jacob? E Charlie? Raccontatemi cosa mi sono persa. Per quanto tempo sono rimasta... priva di coscienza?»
Ci fu un attimo di silenzio, probabilmente nessuno sapeva se dire subito a Bella che Jake aveva avuto l'imprinting con Renesmee.
«Qualcosa di storto?» sussurrò Bella.
«Non c'è niente di storto» rispose Carlisle enfatizzando l'ultima parola in modo strano, lui era molto felice dell'imprinting di Jacob. «In realtà non è cambiato niente in particolare, sei rimasta in stato d'incoscienza per circa due giorni. È stato tutto molto veloce, per come vanno queste cose. Edward ha fatto un ottimo lavoro, davvero innovativo. Iniettare il veleno direttamente nel cuore è stata una sua idea» si interruppe per un attimo, sospirò e riprese a parlare: «Jacob è ancora qui, e Charlie ti crede ancora malata. Pensa che tu stia facendo dei test al centro epidemiologico di Atlanta. Gli abbiamo dato un numero sbagliato, ed è un po' frustrato. Ha parlato con Esme»
«Dovrei chiamarlo» mormorò Bella «Aspetta... Ma Jacob è ancora qui?!» chiese sorpresa.
«Bella» disse subito Edward «C'è molto di cui parlare, ma prima di tutto dobbiamo pensare a te. Sicuramente starai soffrendo per la sete...»
«Ma Jacob...»
«Avremo tutto il tempo del mondo per le spiegazioni, amore» le ricordò con dolcezza.
«Ok»
«Alt, alt, alt» si intromise Alice avvicinandosi a Bella, Edward e Carlisle. «Avevate promesso che ci sarei stata anch'io la prima volta! Che ne dite di portare qui una bella superficie riflettente?»
«Una superficie riflettente?» mormorai «Che cavolo è?!»
«Uno specchio» mi rispose Rosalie acidamente.
«Alice...» protestò Edward.
«Ci vorrà solo un secondo!» rispose lei e andò via. Tornò subito e sicuramente si era portata appresso uno specchio.
«Di cosa sta parlando?» chiese Bella, confusa dalle strane parole di Alice.
Sentì che Jasper si spostava in modo protettivo verso Alice.
Decisi di farmi un giretto nei pensieri dei vampiri al piano di sopra, volevo vedere la reazione di Bella di fronte alle cicatrici di Jasper.
La neonata, appena se ne accorse, si irrigidì. Probabilmente lo facevano tutti quando lo vedevano per la prima volta. Tutti quei segni dimostravano quanto poteva essere forte, resistente e letale in battaglia. Erano come tante insegne luminose che urlavano: "PERICOLO!", "PERICOLO!". Le cicatrici erano la sua caratteristica dominante. Io, pur conoscendolo da abbastanza tempo per fidarmi ciecamente di lui, le trovavo ancora inquietanti e, se solo pensavo a tutti i vampiri che erano morti cercando di ucciderlo, venivo attraversata da un brivido freddo lungo la schiena. Quelle che trovavo più inquietanti erano le due che si incrociavano e tagliavano una parte di sopracciglio e occhio sinistro, un po' come la cicatrice del perfido Scar, e poi, anche quella sulla mascella non era meno spaventosa. Anche quelle sul collo suscitavano brividi lungo la schiena, era difficile credere che qualcuno, anche se era un vampiro, fosse riuscito a sopravvivere a tutti quei denti conficcati nella gola.
Jasper, percependo il giudizio e la cautela di Bella, sorrise sardonico.
«Edward non mi ha dato la soddisfazione di metterti davanti ad uno specchio, prima del matrimonio» disse Alice a Bella «E non ho più intenzione di farmi mettere i piedi in testa»
«In testa?» chiese Edward scettico, probabilmente aveva anche inarcato un sopracciglio.
«Forse sto esagerando» mormorò Alice.
«E forse tutto questo ha a che fare soltanto con la tua gratificazione voyeuristica»
«Voyeu... che?» chiesi a Jacob e Rosalie, non avevo mai sentito quel termine.
Jacob iniziò a ridere e Rosalie mi rispose: «Lascia perdere, meglio che tu non sappia cosa significa, Edward sa essere strano»
Alzai le spalle confusa e ripresi ad ascoltare ciò che dicevano al piano di sopra, lasciando perdere le risate di Jacob e Rosalie.
«Gli occhi» sussurrò Bella agitata «Per quanto tempo?»
«Fra qualche mese saranno più scuri» disse Edward con voce tenera, confortante «Il sangue animale diluisce il colore più velocemente del sangue umano. Prima diventeranno d'ambra, poi dorati»
«Mesi?!» ripeté Bella con voce più alta, enfatica.
Sentì Jasper fare un passo avanti, allarmato dalla repentina ansia della nuova vampira.
Bella fece un respiro profondo. «No, sto bene. È solo che... non è facile accettare tutto»
"Come fa ad essere così calma e controllata?" Si chiese Jasper. Era molto stupito dal comportamento di Bella, i neonati non erano così... mansueti.
«Non lo so» gli rispose Edward mormorando.
«Che domanda mi sono persa?» chiese Bella aggrottando la fronte.
Edward sorrise «Jasper si chiedeva come fai»
«A fare che?»
«A controllare le tue emozioni, Bella» rispose Jasper stesso «Non ho mai visto un neonato in grado di frenare così le emozioni che sta provando. Eri turbata, ma quando hai notato la nostra preoccupazione ti sei dominata e hai ripreso il controllo di te stessa. Ero pronto a darti una mano, ma non ne hai avuto bisogno»
«C'è qualcosa che non va?» chiese Bella rimanendo impietrita.
«No» rispose, ma la sua voce era insicura.
Vidi dalla mente di Jasper che Edward accarezzò il braccio di Bella e le disse: «È impressionante, Bella, ma non lo capiamo. Non sappiamo quanto durerà»
Le parole di Edward erano abbastanza chiare: Bella era come una bomba ad orologeria pronta a scoppiare in qualsiasi momento.
«Piuttosto, che ne pensi?» chiese Alice impaziente intromettendosi nella conversazione.
«Non lo so» tergiversò Bella.
Edward sospirò e Bella si voltò verso di lui, alzando un sopracciglio «Deluso?» gli chiese.
Lui rise «A dire la verità, un po' sì»
Alice ringhiò a nostro fratello e Jasper si sporse in avanti, aspettando che Bella scattasse.
Percepì l'ansia di tutti attraverso i pensieri di Jasper. L'unico tranquillo era Edward che sorrideva e abbracciò Bella, posandole le labbra sulla guancia. «Sai, speravo di poter finalmente ascoltare la tua mente, ora che è più simile alla mia» mormorò «Invece eccomi qua, frustrato come sempre, a chiedermi che cosa diavolo ti passa per la testa»
Era vero, i suoi pensieri mi erano ancora inaccessibili. Ormai ero così abituata a non poterli sentire che non mi ero neanche accorta di questo non cambiamento.
«Ah, beh» rispose Bella molto più sollevata «Mi sa che il mio cervello non funzionerà mai bene. Se non altro sono carina»
Edward ruggì al suo orecchio «Bella, tu non sei mai stata solo carina» poi si allontanò e sospirò «Va bene, sì» disse a Jasper che era sempre più nervoso.
«Cosa?» chiese Bella.
«Stai facendo innervosire Jasper ogni secondo che passa. Si rilasserà solo dopo che sarai andata a caccia»
Bella guardò per un attimo Jasper e poi annuì «Ok, andiamo a caccia» concordò prendendo Edward per mano.
I due vampiri si spostarono, avvicinandosi alla finestra.
«Dalla finestra?» chiese Bella preoccupata.
«È l'uscita più veloce. Se hai paura, ti porto io» rispose Edward.
«Abbiamo l'eternità davanti, e ti preoccupi del tempo che ci metteremmo ad uscire dal retro?»
«Giù ci sono Renesmee e Jacob...»
«Ah. Renesmee sta bene... con Jacob lì? Non gli è mai andata a genio»
Sorrisi. Renesmee sta più che bene. Pensai vedendola dormire felice fra le braccia del licantropo.
«Fidati, è perfettamente al sicuro. Conosco i pensieri di Jacob dal primo all'ultimo»
«Ovvio» mormorò Bella.
«Stai forse prendendo tempo?» la provocò Edward.
«Un po'... non so come...»
Emmett, insieme a me ridacchiò divertito.
«Guardami» disse Edward.
Dalla finestra vidi Edward atterrare con grande disinvoltura sul prato. Piegò lievemente le ginocchia per attutire l'impatto. Il suono prodotto dall'atterraggio era stato sordo, come quello prodotto da una porta chiusa con dolcezza o da un libro posato delicatamente su di un tavolo. Il vampiro si voltò guardando in alto, verso Bella.
La nuova vampira si fece coraggio e saltò. Atterrò spostando il peso sulla punta dei piedi, probabilmente non voleva rompere i tacchi a spillo delle scarpe che indossava.
Sgranai lievemente gli occhi, ero stupita, Bella era un po' diversa rispetto a prima. Indossava un vestito blu e dei tacchi a spillo, era pallida e sembrava molto più aggraziata e bella rispetto a com'era da umana. Era girata di spalle rispetto a noi, non potevo vedere il suo viso, ma ero convinta che anche quello fosse diverso e che, soprattutto, gli occhi fossero rossi come il sangue.
«È vero. È facile» disse Bella, notando che il suo atterraggio era stato tranquillo quanto quello di Edward.
Il vampiro sorrise «Bella?»
«Sì?»
«Sei stata molto aggraziata... anche per un vampiro»
«Grazie» rispose Bella, poi si sfilò le scarpe di argento satinato e le lanciò verso la finestra aperta del piano di sopra.
Sentì Alice brontolare: «Il suo senso estetico non è migliorato quanto il suo equilibrio»
Edward prese la mano di Bella e corse insieme a lei verso il fiume.
«Dobbiamo nuotare?» chiese la vampira fermandosi di fronte al corso d'acqua.
«E rovinare il tuo bel vestito? No. Dobbiamo saltare»
«Prima tu» mormorò Bella. Aveva sicuramente paura di saltare, in quel punto il fiume era largo una quarantina di metri.
Edward, andate da un altra parte, Bella ha chiaramente paura. Pensai sapendo che il vampiro mi aveva sentita. Il fiume diventa più stretto dove mi riposavo fra un giro di ronda ed un altro.
"So cosa fare, tranquilla" mi rispose lui. Toccò la guancia di Bella, prese due lunghi passi di rincorsa e scattò, lanciandosi da una pietra liscia saldamente ancorata alla sponda. Seguì una traiettoria ad arco sopra il corso d'acqua e fece una capriola prima di atterrare, scomparendo nel folto degli alberi.
«Esibizionista» mugugnò Bella ed Edward, in risposta, rise.
La vampira fece cinque passi indietro e respirò a fondo. Fece la prima falcata in avanti, ma poi si fermò. La seta attillata del vestito blu era rimasta impigliata ad un arbusto e aveva creato un taglio di circa quindici centimetri nel vestito, lungo la coscia.
Bella si chinò, strappando la parte rimanente lungo la coscia, in modo che il vestito fosse ugualmente lungo da entrambi i lati.
Sia Emmett che Jacob iniziarono a ridere, nel mentre che Alice digrignava i denti.
«Bella?» la chiamò Edward avvicinandosi al fiume «Vuoi che ti mostri di nuovo come si fa?»
Bella fece un respiro profondo, di nuovo, e saltò.
Edward la raggiunse, il salto di Bella era stato due volte più lungo del suo.
«Andava bene?» chiese la vampira.
«Ottimo»
«Possiamo farlo di nuovo?»
«Concentrati, Bella. Questa è una battuta di caccia»
«Oh, è vero» rispose annuendo «Caccia»
«Seguimi... se ci riesci»
Sorrisi di fronte alle parole di Edward.
Falle mangiare la polvere. Pensai divertita.
Edward scattò, inoltrandosi nel bosco e, dopo un attimo di stupore, Bella lo seguì.

Dopo circa mezz'ora che Bella ed Edward erano andati a caccia, mi arrivò un messaggio di Andrea:

Andrea
Ehi, ciao

Ciao

Andrea
Come va?

Mh, bene. Tu?

Andrea
Tutto ok.
Senti, hai voglia di venire a cena da me questa sera? (I miei genitori hanno detto che, se vogliono, possono venire anche i tuoi genitori e i tuoi fratelli e sorelle)

Beh, questa sera è meglio di no... magari domani. Ok?

Andrea
Ok

Ehi, ti dispiace se continuiamo a scriverci dopo? Sai, ci sarebbe matematica da studiare per la verifica di lunedì...

Andrea
Ok, a dopo 😂❤

😊

In realtà non avevo assolutamente voglia di studiare, ero troppo agitata per Edward. Avevo paura che Bella potesse fargli qualcosa perdendo il controllo.
«Stai tranquilla» mormorò Jasper poco dopo, fissandomi «Edward sa come cavarsela in caso che Bella perda il controllo»
Sospirai e guardai fuori dalla finestra «Speriamo...»
Circa mezz'ora dopo Bella ed Edward, finalmente, tornarono.
Saltarono il fiume e poi Edward raggiunse Bella e la fermò mettendole le mani sulle spalle «Non respirare» le disse.
Jacob si stava avvicinando a loro, voleva vedere se Bella avrebbe resistito sentendo l'odore del sangue. Aveva paura per l'incolumità di Renesmee.
«Piano, Jacob» disse Edward.
Decisi di uscire anch'io. Mi fermai sotto il portico, appoggiandomi alla ringhiera.
Edward mi fulmino con lo sguardo, temeva che Bella potesse attaccarmi.
Feci finta di non vederlo e mi misi ad osservare la vampira che, a quanto pareva, non sapeva ancora cacciare: il vestito era strappato in più punti, i capelli erano molto spettinati ed indossava la camicia bianca di Edward -probabilmente per compensare alla distruzione del vestito-.
Sentì Leah ringhiare preoccupata e Seth uggiolare.
«Forse non è questo il modo migliore per...» disse Edward vedendo i due lupi che seguivano Jacob a distanza.
«Pensi che sarebbe meglio lasciarla avvicinare prima alla bambina?» lo interruppe Jacob «È più sicuro vedere come si comporta con me. Io guarisco in fretta»
Edward alzò le spalle «Come credi, la gola è tua» disse con un tono ostile e menefreghista. Aveva ripreso ad odiare Jacob appena aveva scoperto del suo imprinting con sua figlia.
Leah ringhiò furiosa.
Jacob sorrise «Devo dirtelo, Bells. Sei un fenomeno da baraccone»
Bella ricambiò il sorriso.
Edward grugnì «Guardati allo specchio, bastardo»
«Edward!» lo richiamai. Non poteva essere un po' gentile con Jacob? Dopotutto il suo imprinting ci aveva salvato la vita.
«No, ha ragione» disse Bella appoggiando il licantropo «Gli occhi sono proprio strani, vero?»
«Super-spaventosi. Ma non brutti come pensavo»
«Ehi... grazie per il bel complimento»
Jacob alzò gli occhi al cielo «Sai cosa intendo. Sei ancora tu, beh, più o meno. Forse non è tanto una questione d'aspetto... tu sei Bella. Non pensavo di poter sentire ancora la tua presenza» poi ridacchiò e disse: «A ogni modo, penso che mi abituerò presto a quegli occhi»
«Davvero?»
Uno strano sguardo attraversò il volto del licantropo e gli cancellò il sorriso. Si girò verso Edward «Grazie» gli disse «Promessa o no, non ero sicuro che riuscissi a non dirglielo. Di solito esaudisci ogni suo desiderio»
«Forse spero che si arrabbi e ti strappi la testa» rispose Edward.
Jacob sbuffò.
«Che succede? Mi state nascondendo un segreto?» domandò Bella incredula.
«Ti spiego dopo» rispose Jacob, poi cambiò argomento: «Prima di tutto, diamo inizio allo spettacolo»
Seth emise un guaito di protesta.
«Tranquilli, ragazzi» disse Jacob «Statene fuori»
Non lo ascoltarono e si avvicinarono un po' a lui.
Jacob si avvicinò a Bella «Su, Bells. Fai del tuo peggio»
Leah sibilò.
Aspettammo qualche secondo.
«Il tempo passa, Bella» scherzò Jacob «Ok, non tecnicamente, ma è per darti l'idea. Dai, fatti una zaffata»
«Tienimi stretta» disse Bella ad Edward rannicchiandosi sul suo petto.
Il vampiro le strinse le braccia con le mani.
La vampira abbozzò un lieve respiro, poi si rilasso e disse: «Uhm. Ora so quello che intendevano tutti. Tu puzzi, Jacob»
Io, Edward Seth ed Emmett iniziammo a ridere.
Edward cinse la vita di Bella con le mani.
«Senti chi parla» mormorò Jacob tappandosi il naso con gesto teatrale. Il suo viso non fece una grinza quando Edward abbracciò Bella e neanche quando lui le sussurrò all'orecchio «Ti amo». Jake continuò a sorridere e basta.
«Ok, ho superato l'esame, vero?» chiese Bella «Ora mi dite quale è questo grande segreto?»
Jacob diventò nervoso «Niente di cui tu debba preoccuparti proprio ora»
Emmett ridacchiò di nuovo, era impaziente di conoscere la reazione di Bella di fronte all'imprinting di Jacob.
«Renesmee» sussurrò Bella sentendo il rumore prodotto dal cuoricino della piccola.
«Vieni a vedere» mormorò Edward «So che sarai bravissima»
«Mi aiuterai?»
«Certo»
«Anche Emmett e Jasper nel caso che...?»
«Faremo attenzione, Bella. Non preoccuparti, saremo pronti. Nessuno di noi metterebbe mai in pericolo Renesmee. Rimarrai sorpresa di vedere come ci abbia già stregati tutti quanti. Sarà perfettamente al sicuro, non preoccuparti»
Bella fece un passo avanti, ma Jacob le sbarrò la strada.
«Sei sicuro succhiasangue?» domandò ansioso «La cosa non mi piace. Forse è meglio se aspetta...»
«Hai avuto il tuo test, Jacob» lo interruppe duramente Edward.
«Ma» riprese il licantropo.
«Ma niente. Bella ha bisogno di vedere nostra figlia. Lasciala passare»
Jacob guardò Bella con uno sguardo carico di turbamento e di ansia, poi si voltò e ci precedette entrando in casa.
Edward grugnì e si diresse con Bella dentro casa.
«Pronta?» le chiese il vampiro con voce dolce.
La vampira annuì nervosa ed i due varcarono la soglia, entrando nella grande villa.
Lì seguì anch'io, volevo vedere cosa sarebbe successo.

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