Capitolo 29||Finalmente ci rincontriamo

"Quindi, Bloody Proxy, quale sarebbe il tuo piano? Cerca di non deludermi, so che sei molto intelligente" Disse Luke incrociando le braccia al petto.
"Semplice: io, cinque Proxy, Yuko e le sue amiche andremo nella mia casa natale, protetti da una barriera di Slender, prenderemo quel che ci serve e uccideremo Zalgo non appena si avvicinerà al nostro bosco, mentre gli altri Proxy che resteranno qui e Shinai proteggeranno la Creepyhouse" Esordì la ragazza seria.
Shinai respirava affannosamente, Akemi sentiva il suo battito cardiaco che accelerava e gli occhi spalancarsi sempre di più.
Akemi e Luke si alzarono.
La demone cominciò a ridacchiare, per poi scoppiare a ridere, preoccupando sempre di più i Proxy intorno a lei.
"E se, per caso, il tuo piano andasse completamente a puttane?" Chiese ridendo la guardia.
"Saprei a chi dare la colpa..." Rispose la Proxy guardandola con odio, mentre Yuko sgranò gli occhi.
"Oh, così fai sentire in colpa Yuko, cara e dolce Akemi, cerca di essere meno diretta..." Rise ancora una volta Shinai.
"Sporca traditrice, per colpa tua dovrò sprecare energie per uccidere una puttana come te" Disse il Bloody Proxy, brandendo il suo fedele coltello.
"Ma se mi uccidi, come potrei far tornare in vita i tuoi adorati genitori?"
Quella frase.
Quella frase fu la goccia che fece traboccare il vaso, e che fece perdere il controllo ad Akemi.
Krista e Clock cercarono di avvicinarsi a lei, ma vennero fermate da Luke, che indietreggiò entrando in uno scudo che Slender aveva creato qualche secondo prima.
Akemi e Shinai erano faccia a faccia, una senza controllo, l'altra con la situazione in pugno.
"Cosa sai dei miei genitori?" Ringhiò contro di lei.
"Oh beh, solo che mio fratello ha ucciso loro e tuo fratello, e questo solo per colpa tua" Ridacchiò Shinai che, notando che la Proxy aveva abbassato il capo tremando, sorrise.
"Oh, povera e piccola Proxy indifesa... ti manca la mamma eh? Però tranquilla tesorino, tra poco la raggiungerai..." Sorrise di nuovo, trasformando il suo braccio in una spada, per poi cominciare a correre verso di lei.
"Yuko! Adesso!" Urlò Beatrice.
Yuko corse subito verso Shinai, che appena accortasi della sua presenza, cercò in tutti i modi di colpirla, causandole qualche graffio sul viso.
La ragazzina aveva in mano delle catene e correva intorno a Shinai, che non si era accorta della situazione: lei era in trappola, ed era stata ingannata.
Yuko corse subito verso la barriera e tirò le catene, imprigionando Shinai proprio davanti ad Akemi, che si mise a ridere malsanamente.
"E così, sai la verità, eh? Bene, non mi resta che ucciderti" Esordì guardandola, provocandole uno spavento così grande che sgranò gli occhi e sussultò.
I suoi occhi erano viola, con qualche sfumatura di rosso e blu, in più, lei vide la morte nei suoi occhi.
"La fase uno è completata..." Sussurrò la traditrice, attenta a non farsi sentire.
"Stai bene Yuko?" Chiesero Tina e Beatrice.
"Si, tranquille, solo qualche graffietto superficiale" Sorrise lei pulendosi dal sudore, ma guardando la manica della sua felpa sporca di sangue e di un liquido nero, sgranò gli occhi.
"Cazzo... del... del ve... vel..." Sussurrò sempre più agitata.
"Del veleno, piccola stronza, non penserai mica che ti avrei solamente inferto qualche graffietto spero. Sai, non ti ho perdonato per aver distrutto quello che ti avevo dato..." Rise beffarda Shinai, provocando in Gabri, che fino a quel momento era stato immobile, una tale rabbia che prese una sedia e si scagliò contro di lei, rompendole l'oggetto in testa.
Yuko nel frattempo di accasciò a terra tossendo.
"Oh, non pensavo che avresti avuto il coraggio di proteggere la tua cotta, nonostante l' astio che lei prova per te" Rise lei.
Quelle parole ferirono davvero Gabri, perché a mala pena si tratteneva dal piangere.
"E allora? Chi ha chiesto il tuo parere del cazzo? E poi chi ti dice che è solo una cotta? E se ti dicessi che lei mi piace davvero? E se ti dicessi che se mi chiedessero di farmi investire per lei lo farei? Eh?" Urlò adirato e ferito, sorprendendo persino la guerriera.

"Unravel this world around me just before it pulls me under
But now at this rate I fear it's too late
Give up your searching
I don't want to be found
Your gaze would haunt me..." Lesse una volta Gabri, sul quaderno che Yuko aveva lasciato accidentalmente aperto sul suo banco, mentre accompagnava Beatrice in un'altra classe per recuperare del materiale che le avevano preso.
Mentre leggeva però, vide una figura vicino a lui, che gli diede una sberla talmente forte da farlo vacillare.
"Ma gli affari tuoi?!" Gli urlò contro una Yuko in miniatura, che, col volto completamente rosso dalla rabbia, sembrava una piccola fragolina selvatica.
"Che tenera..." Pensò in un primo momento Gabri, per poi ricredersi dopo che lei gli diede un'altra sberla, questa volta lasciandogli il segno rosso sulla guancia.
"Oh, Gabri si fa picchiare dalla nana...mi urti proprio il sistema nervoso, tu " Lo schernì uno dei suoi compagni, per poi pronunciare l'ultima frase riferendosi a Yuko.
"Se è per questo i babbani come te mi urtano pure quello calmo, ti credi figo solo perché hai letto una frase del libro di scienze di tuo fratello? Beh, se lo vuoi proprio sapere, l'unico neurone con cui sei nato sta andando via, se fossi in te andrei a rincorrerlo" Questa fu la frase che colpì Gabri, si stupì nel vedere una bambina di soli undici anni rispondere così freddamente ad un suo compagno.
"Questo si che è un insulto..." Rise Beatrice, che si beccò un'occhiataccia da quello che doveva essere il "bulletto" della classe, che inoltre si alzò e le andò davanti.
"Che vuoi te, cerchi rissa?" Le chiese minacciosamente, beccandosi una spallata da Yuko.
"Tu non tocchi le mie amiche, sporco maiale"
"Ma sentila, tu che sei alta almeno un metro e sei piatta come i libri che ti leggi tutti i giorni, che cazzo credi di fare contro di me?" Si pavoneggiò egli.
"Beh, io sarò pure bassa e piatta quanto vuoi, ma ho una dignità, a differenza tua... ed anche un cervello, ovvio" Lo schernì fredda, per poi essere bruscamente spinta contro il suo banco, e per sua sfortuna, diede una botta con la schiena allo spigolo dell'oggetto.
"Fatta male? Beh, se è così non mi dispiace" Rise il bullo, dandole un'altro spintone.
"Eppure ci dicono sempre che le donne non andrebbero toccate nemmeno con un fiore, ma credo che a te queste cose non fanno nemmeno in tempo ad entrare da un orecchio che sono già uscite..." Sussurrò la piccola Yuko, dandogli un pugno in pancia.
"Strano... eppure abbiamo fatto quattro lezioni di Karate qui a scuola, di cui ho frequentato solo la metà... è deludente sapere di essere più forte di una persona con più esperienza di te..." Sorrise lei, prima di prendere il suo quaderno e sbatterlo in testa a Gabri, per poi andarsene con Beatrice.

"Yuko è una persona forte e dignitosa, può soffrire quanto vuoi ma non andrà ami a chiedere aiuto a nessuno, può soffrire quanto vuoi, ma continuerà a far finta di nulla, affogando nel suo dolore, ed è per questo che lei mi piace, è per questo che io la vendicherò!" Urlò ancora Gabri, guardando Yuko, che dal canto suo, lo guardava con delusione e confusione.
"Io, in realtà..." Cominciò a dire lei.
In Gabri s'accese una speranza, sperò che anche lei ricambiasse i suoi sentimenti.
"Non sono ancora morta, quindi... Questo vuol dire che vuoi che muoia per vendicarmi?! Ma insomma, i ragazzi non hanno più un minimo di dignità..."
Ed anche da moribonda, Yuko riuscì ad alleggerire l'atmosfera, calmando anche Akemi, che sorrise a pena.
"E-ecco, io non intendevo questo..." Disse mortificato Gabri, alzando le mani.
"Scusate, io vorrei uccidere qualcuno, vi dispiace?" Scherzò Akemi, facendo rientrare Gabri nella barriera.
"Bene bene bene, guarda chi abbiamo qui, tu sei Akemi, giusto?" Una figura misteriosa pronunciò quelle parole con malizia, il cielo si oscurò e Shinai scoppiò in una fragorosa risata.
"Merda..." Akemi non prestò attenzione alla persona che aveva pronunciato quelle parole, troppo concentrata a fissare con intenso odio il demone di fronte a lei.
"Zalgo..."
"Finalmente ci rincontriamo, Bloody Proxy... Che la seconda fase abbia inizio"
Le luci si spensero, ed il bosco dello Slenderman cadde nel buio di una notte eterna.

Nell'ultimo capitolo di "I can Be a Proxy", narrato in prima persona da Akemi, il Bloody Proxy:

Sentii delle urla intense, del liquido caldo sporcarmi tutto il corpo, e quando la fioca luce lunare filtrò dalle finestre, non potei credere ai miei occhi.
-
"Fratello..." Shinai s'inchinò a Zalgo, mentre lui la guardava con freddezza.
"Tu non mi servi più, ormai" Mormorò lui, e prima che lei potesse dire qualcosa, la sua testa finì sul pavimento, sporcandolo di sangue scuro e denso.
-
"Chi sono io, mi chiedi? Io sono il Bloody Proxy" Ringhiai.
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"Non farlo!" Urlai disperata, nel vano tentativo di fermare il demone che mi aveva tolto tutto.
-
Io... avevo promesso che ti avrei vendicato, ma non sono abbastanza forte... Mi dispiace, Toby.
-
Non volevo, non potevo crederci: ormai avevo perso tutto, non mi restava più nulla, potevo solo togliermi la vita e farla finalmente finita.
"Uccidimi" Sussurrai, inginocchiandomi davanti a lui.
"Non vedevo l'ora di vederti debole, Bloody Proxy"

Giuro che mentre scrivevo il capitolo stavo per piangere, non volevo pubblicarlo... Mi sento ridicola.

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