Capitolo 19||Lettera
I due si bagnarono a causa della pioggia,ma il loro intenso bacio continuò.
Akemi non riusciva a capacitarsi del gesto che stava compiendo Shiro,cercava di ricordare quando l'aveva visto nella sua scuola,e quando si erano conosciuti.
Shiro si staccò da lei lentamente,come se non volesse lasciar andare le dolci labbra di Akemi.
"Ehm...scusami...per il gesto così improvviso intendo..." Disse lui grattandosi la nuca.
Akemi ricordò,ricordò quando l'aveva incontrato per la prima volta.
***
Corsi in bagno.
Quelle brutte oche mi avevano fatto un'altro dei loro scherzi...non ne potevo più,non riuscivo più a sopportare i loro scherni nei miei confronti.
Mi accasciai in un piccolo angolo e cominciai a piangere silenziosamente.
Se solo la nonna fosse ancora viva...
Presi il mio taglierino,avevo promesso a mio fratello che non l'avrei mai più fatto ma era più forte di me...non riuscivo più a sopportare il dolore che tormentava la mia anima.
Poggiai la piccola lama sul mio polso destro,e cominciai a far piccoli tagli,dai quali uscivano piccole gocce di sangue cremisi,mentre delle calde lacrime scorrevano lungo il mio viso...
Poi la porta si aprì ed entrò un ragazzo,che appena mi vide arrossì di colpo e se ne andò.
C-che...perché è entrato qui?Non sono nel bagno delle ragazze?
Mi sciacquai velocemente il braccio intriso di sangue e mi coprii le ferita con la manica della felpa,per poi uscire e tornare in classe.
Il ragazzo di prima quando mi vide uscire mi dedicò un'occhiata veloce,mi diede un piccolo abbraccio per poi entrare in bagno.
E solo dopo mi accorsi che ero entrata accidentalmente nel bagno dei maschi...
***
Akemi sbarrò gli occhi a quel ricordo.
"Tu...tu sei il ragazzo di due anni fa..." Disse lei.
"Avrei voluto dirti prima che ero io...ma non ne ho mai avuto il coraggio..." Sussurrò.
"Io non ho mai detto che mi piacciono i ragazzi coraggiosi..." Mormorò facendo sorridere Shiro."Io...io ti ringrazio,per quel giorno...per...per quell'abbraccio..." Disse ancora accennando un piccolo sorriso.
"Sono io che ti dovrei ringraziare..." Disse lui.
"E per cosa?" Chiese lei.
"Per far parte della mia vita..." Disse stringendola forte a se,mentre la pioggia continuava a battere su di loro.
"Forse è meglio tornare alla Creepyhouse...non vorrei che Slender si preoccupasse..." Disse Akemi.
"S-si...forse è meglio..." Disse lui.
I due si incamminarono silenziosamente verso il bosco.
"Oh...ehm...senti,volevo...dirti una cosa..." Disse in coro.
"Cosa...aspetta...no...parla prima tu..." Dissero ancora.
"Prima parlo io...no...fa niente..." Dissero di nuovo,guardando verso il basso.
Arrivarono alla Creepyhouse,salutarono tutti e successivamente salirono nella loro stanza.
Akemi si tolse i vestiti bagnati e si mise dei leggins neri ed una semplice maglietta che le arrivava fino a metà coscia,probabilmente regalatole da suo fratello maggiore,ed una felpa larga.
Strizzò per bene la sciarpa e cercò di asciugarla col phon,per poi mettersela.
Shiro invece così mise dei pantaloni della tuta neri,una maglietta bianca ed una felpa nera.
Akemi si legò i capelli in una coda e prese un libro dal suo comodino,mettendosi comoda nel suo letto.
"Che leggi?" Le chiese Shiro,prendendo anche lui un libro dal suo comodino.
"Vorrei farti la stessa domanda..." Disse immersa nella lettura.
"Sto leggendo il libro che mi dedicò mio fratello al mio compleanno...ha sempre voluto diventare uno scrittore..." Disse ancora dopo infiniti attimi di silenzio. "E tu?Tu cosa leggi?" Chiese guardandolo.
"Il libro che mi regalò mio nonno prima di morire di cancro..." Rispose malinconicamente.
"A cena!" Urlò Slender dal piano di sotto.
"Ma che ore sono?" Chiese Shiro.
Akemi guardò l'orologio appeso al muro. "Le diciannove e trenta minuti..." Rispose continuando a leggere.
Shiro si alzò e scese di sotto.
"Tu non vieni?" Chiese guardandola.
"No...non ho fame..." Rispose lei.
"Sei vuoi qualcosa dimmelo okay?" Chiese lui.
"Okay tranquillo..." Rispose lei.
Shiro scese di sotto,e vide che tutti lo guardavano con fare malizioso.
"Hai fatto breccia nel cuore di Akemi eh?" Disse E.J. dandogli qualche gomitata.
"Ehm...e voi come fate a saperlo?" Chiese lui imbarazzato.
"Slender vi ha visti...e ci ha detto tutto..." Disse Jack.
Shiro si grattò la nuca imbarazzato,ridacchiando nervosamente.
"Forza venite a mangiare..." Disse Slender.
Tutti si sedettero nei rispettivi posti,solo due sedie rimasero vuote:quella di Toby e quella di Akemi.
"Dov'è Akemi?" Chiese Clock.
"È di sopra,ha detto che non ha fame..." Disse Shiro.
Qualcuno scese le scale,e tutti si girarono verso Akemi,che aveva un libro in mano.
"Akemi...non vuoi mangiare?" Le chiese dolcemente Clock.
"No...grazie comunque...se mi cercate sono fuori..." Disse uscendo.
Akemi si mise seduta sul piccolo divano nel portico e ricominciò a leggere.
Le ultime parole di Toby continuavano a rimbombare nella sua testa,mischiate a quelle del fratello maggiore.
"Avevate solo diciannove anni...e siete morti solo a causa mia..." Sussurrò osservando la pioggia che non accennava a cessare.
"Sei una combattente...tu sei forte...se combatti vincerai...ma se non combatti non potrai mai vincere..."
La voce di quella donna,una voce dolce e melodiosa le disse queste parole,prima di morire con la soddisfazione sul volto.
"È strano vero?Io conciato in questo modo mentre mia figlia cerca di salvarmi...proprio come in un libro...ma in questa favola non ci sarà un lieto fine...però tu puoi ancora scappare,tuo fratello sta arrivando figliola...scappa e non tornare più...va bene?Esaudisci almeno questo mio desiderio..."
La voce dell'uomo che per i suoi primi cinque anni di vita la accudì dolcemente le disse questo,aggiungeva ancora più dolore nel suo cuore.
"Madre...Padre...siete tutti morti a causa mia..." Mormorò stendendosi a pancia in su sul divanetto,osservando attraverso il sottile tetto in vetro il cielo grigio.
Il suo cuore era diviso in due,una parte era stretta in una morsa creata dai sensi di colpa e dal dolore,mentre l'altra era felice e serena...tutto grazie all'angelo che l'aveva salvata dall' abisso del dolore.
Akemi sbuffò nervosamente. "Basta pensare a queste cose...non voglio cadere in depressione...di nuovo" Disse guardando la spessa copertina del libro,che le scivolò dalle mani cadendo a terra con un piccolo tonfo.
"Dannazione a me..." Mormorò prendendo il libro,dal quale scivolò una piccola lettera.
"Ciao Akemi,se hai questa lettera in mano significa che sei in pericolo,forse l'hai notata solo adesso che questa lettera era nascosta in una tasca della copertina,insieme ad una chiave.
Prendi quella chiave e non lasciare che qualcuno la rubi,ti servirà ad aprire la cantina nella nostra vecchia casa,quella dove sono morti mamma e papà...
Adesso un certo Zalgo mi sta cercando,ed è per questo che io in questi mesi non esco più di casa,quel demone mi vuole morto...
Adesso ti racconto perché mi vuole morto...Conosci Alex vero?Il mio amico,quello che ti presentai quando eri alle medie,ecco...Il giorno di Halloween decise di evocare un demone,io non ero d'accordo ma mi convinsero ad iniziare quella seduta...
Zalgo mi apparì davanti e mi scrutò da capo a piedi,si soffermò sul mio polso destro,e abbassò la manica della felpa,rivelando il segno dei Proxy in rosso.
Mi disse che ero il prescelto,che io sarei stato l'ultimo e che avrebbe ucciso la mia famiglia...io in quel momento entrai nel panico ed interruppi bruscamente la seduta,correndo verso casa.
Ricordi che quella notte corsi in camera tua col fiatone e corsi ad abbracciarti?Era per quello,non avevo avuto nessun incubo..." Dentro la piccola busta c'erano una chiave e tre fogli,Akemi prese il secondo foglio e ricominciò a leggere.
"Ti ho parlato del perché Zalgo mi vuole uccidere...adesso però voglio dirti cosa centri tu...anche tu hai il segno dei Proxy in rosso vero?Anche tu sei una prescelta...tu sei la nuova preda di Zalgo...Akemi,devi andare al più presto alla Creepyhouse e metterti al sicuro.
Oggi una certa Nessuno,che aveva il tuo aspetto e la tua voce,cercò di uccidermi,ma riuscii a chiuderla in cantina...probabilmente era una serva di Zalgo,e sarà già tornata dal suo padrone...ti prego,torna a casa nostra e apri la cantina...li ci sono diverse armi per uccidere quello stronzo di Zalgo...Fai leggere questi fogli anche a Slender,lui saprà cosa fare..." Il secondo foglio finì così,lasciando ad Akemi solo ansia e preoccupazione.
"Quindi...anche Shiro era un Proxy?"
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