Un caffè non ordinario: David

Kirigan e Ivan erano abituati a godersi il caffè mattutino da soli e in silenzio. Non parlavano prima di aver finito, ascoltavano il silenzio assoluto interrotto solo dalle loro sorsate.

Così quando un terzo rumore si fece sentire quella mattina, entrambi rivolsero lo sguardo verso una delle porte che conducevano lì sotto.

Ivan appoggiò la tazza e si mise in guardia. Aveva bisogno delle mani libere per contrastare un eventuale salitore.

Le ombre attorno a loro parvero infittirsi. Girandosi verso Kirigan, vide che una mano si era staccata dalla tazza e aveva richiamato l’oscurità nella cucina.

Poi la porta si aprì di scatto e una figura viola entrò nella stanza.

«David?» fece Kirigan mentre l’oscurità svaniva in un istante.

Il Tempratore, coperto dalla sua Kefka viola, pareva sorpreso quanto loro di vedere altre persone lì dentro. Per un momento nessuno parlò, poi David aprì la bocca per parlare.

La modellò in base a più lettere, come non sapesse da quale cominciare, finché non disse: «Scusate, tolgo il disturbo.»

«Non disturbi, stiamo solo bevendo caffè.» disse Kirigan mostrando la propria tazza prima che l'altro potesse girarsi per andarsene.

«Ah… Sì, caffè.» disse David come ricordandosi solo in quel momento di cosa doveva fare. Entrò in cucina e cercò qualcosa negli armadi: come sia Kirigan che Ivan videro, era una tazza che stava cercando. Dopodiché fu chiaro che ciò che si mise a cercare dopo era il caffè.

Kirigan alzò una mano e disse: «David, fermo un momento. Vuoi del caffè?»

David lo guardò senza incrociare il suo sguardo e annuì.

«Faccio io.»

Il Tempratore non parve a suo agio con quella decisione. Si fece da parte dopo aver esitato un momento e rimase lontano da Ivan, che stava osservando la scena con evidente perplessità.

Il caffè che gli versò era bollente ma David lo trangugiò appena toccò la tazza. Non era chiaro se si fosse ustionato, ma se così fosse stato, di certo non lo diede a vedere. Semplicemente mise via la tazza, fece un rapido cenno di saluto e scappò via di lì, forse per tornare nel suo laboratorio a proseguire altri esperimenti.

Per un momento regnò il silenzio, poi Ivan disse: «Lo trovo sempre più strambo ogni volta che lo incontro.»

«Non dargli dello strambo, è il nostro Tempratore migliore. Semplicemente, non ci sa fare con la vita fuori dal laboratorio.» disse Kirigan mettendo nel lavandino la sua tazza con quella di David. Ivan aggiunse la sua poco dopo.

Ognuno tornò poi nella sua stanza, più sveglio del solito per via di quell’insolita interruzione e più pronto ad affrontare la giornata.

***

David  è il figlio preferito di Kirigan e non accetto discussioni su questo. Kirigan ha adottato mezza popolazione Grisha ed è affezionato soprattutto con lui.
Ditemi che non è vero *prepara il bastone di Kaz*
Se osate
:')
Domani leggerete il trash più trash, il resto poi è più soft-cute.
Ci accontentiamo

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