CAPITOLO 15

Grimmauld Place n°12
Pov. Regulus

Sono sulla cima di una collina.
Intorno a me c'è il silenzio assoluto, rotto solo dal fischiare del vento che fa ondeggiare le chiome degli alberi facendole spostare come se stessero ballando.
Ad un certo punto nel cielo appare un teschio con un serpente che li esce dalla bocca circondato da scie nere come la morte, e poi un urlo, un urlo che mi fa ghiacciare il sangue nelle vene.
Non feci neanche in tempo a formulare un pensiero che le scie nere puntarono a terra, proprio nel punto dove sono io.
Preso dal panico  feci l'unica cosa che mi sembrava sensata da fare in quel momento: scappai.
Stavo correndo ormai da una decina di minuti, non mi girai mai a vedere se quelle scie mi stessero inseguendo, il mio unico scopo era arrivare al margine della foresta che circondava la collina per mettermi al riparo.
Dopo un altro paio di minuti finalmente arrivo alla foresta dove mi nascondo dietro al primo albero.
Stetti lì, fermo per un po', col respiro affanato dalla corsa e il cuore che sembrava voler uscire dal petto dalla forza con cui batteva come un martello.
Aspettai ancora un po' per riprendere fiato prima di incamminarmi nel vivo della foresta, con gli alberi così alti e le chiome così folte che non si riusciva a vedere il cielo notturno, l'unico rumore che si sentiva era quello degli animali della notte che vanno in cerca di prede.
Sono quasi arrivato nel cuore della foresta quando risentii l'urlo che avevo sentito, ormai, quasi un'ora fa, questa volta però fu seguito da dei gemiti, in quel momento presi una decisione al tempo stesso molto coraggiosa e molto stupida: andai in cerca della persona che urlava.
Dopo un po' di tempo in cui vagai nella foresta mi si presentò davanti uno spettacolo che mi diede l'impressione di avere cento coltelli conficcati nella schiena; lì distesi a terra c'erano i miei fratelli e i miei genitori tutti ricoperti di sangue, come se fossero stati torturati per ore.
Non so con che forza mi inginocchiai accanto a loro: guardandoli uno ad uno negli occhi un tempo pieni di vita e che ora erano vacui, inespressivi, senza piú vita dentro di essi.

Mi svegliai di soprassalto con il cuore in gola e gli occhi pieni di lacrime con ancora la scena del sogno davanti agli occhi, cercai di calmarmi per non svegliare qualcuno dal fatto che doveva essere ancora notte vedendo i fiochi raggi di luna che illuminavano la stanza dove dormivo con i miei fratelli.

Sapendo che non mi sarei addormentato di nuovo decisi di andare in cucina a bere un sorso di latte con la speranza che mi calmasse.
Non capivo cos'era quello strano simbolo e, sopratutto, cosa significava e perché l'avevo sognato.

Mi imposi di non pensarci troppo per non rovinarmi il Natale e decisi di andare a letto a provare a dormire ancora un po' nonostante non ci sperassi molto.

Quando entrai in camera trovai Sirius seduto sul mio letto che guardava la porta con sguardo vuoto.
" Come mai sei sveglio?" li chiesi.
" Potrei farti la stessa domanda"
" Non riuscivo a dormire" ammisi, " E tu?"
" Neanche io" mormorò.
Mi sedetti sul letto, pensando se dirgli o no dell'incubo ma alla fine optai di dirgli la verità.
"Ho fatto un incubo. Per questo non riuscivo a dormire"
" Ne vuoi parlare?" mi chiese dolcemente
"Ok. All'inizio mi trovavo sulla cima di una collina. Poi a un certo punto nel cielo compaie un teschio con un serpente e delle scie nere e, quando quest'ultime si dirigono verso di me scappo verso la foresta che circondava il posto.
Dopo che mi sono calato un po' decido di esplorare la foresta, ero arrivato a quello che ne sembrava il centro... " Mi fermo, sta per arrivare lo scenario che mi aveva svegliato.
"... Sento un urlo e cerco di capire da dove proveniva e, quando lo capii andai a vedere chi era che aveva urlato e quando arrivai v-vidi v-voi. Era-eravate distesi a tera, ricoperti d-di sa-sangue. Non-non res-respiravate più."

A quel punto mi fermai, scosso dai singhiozzi e con le lacrime che mi bagnano il viso.
Mi accorsi di tremare solo quando le braccia di Sirius si avvolsero a me, in un abbraccio fatto per sostenerci a vicenda. Sappiamo che è solo un sogno ma ci ha sconvolto lo stesso. Quello che ho sognato è la mia peggiore paura, e anche la sua: quella di rimanere soli, senza nessuno che ci voglia del bene.

Rimaniamo abbracciati per quello che sembrano ore. Decidiamo di dormire assieme in quanto siamo entrambi scossi, mi metto sotto le coperte e subito dopo lo fa anche lui, una volta sotto mi a braccia di nuovo stringendomi al suo petto e io mi rannicchio contro il suo torace, come facevo quando ero piccolo e avevo gli incubi.

Ci addormentiamo poco dopo, ancora stretti nell'abbraccio con in volto un'espressione serena.

CIAOO!
Sono tornata!
Questo capitolo è abbastanza importante perché vediamo il primo "incontro" con i mangiamorte, poi abbiamo un momento SiriusxRegulus e non c'è molto da dire, adoro il loro rapporto e andando avanti con la storia diventerà ancora più profondo, alla fine scopriamo quella che è la loro peggiore paura. Quando poi si addormentano abbracciati il mio cuoricino è esploso di tenerezza.
Ci vediamo  prossimo capitolo!!

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