Cap:17

Quell'abbraccio mi era servito a rimettermi in sesto,  ma ritornata in camera, ricominciai a piangere. Mi tornò in mente, un'altra occasione in cui avevo pianto così tanto, il funerale di mia nonna; le immagini erano chiare e si susseguivano davanti ai miei occhi. Si sa, gli addii sono sempre dolorosi.
Ero seduta per terra, con le ginocchia al petto, quando sentii la porta spalancarsi e poi subito richiudersi.
Qualcuno mi abbraccio e poi sentii la sua voce familiare:
Alexander: ehi Asia non piangere
Sollevai la testa e cercai, freneticamente, di asciugarmi le lacrime con la manica della camicia. L'ultima cosa che ho sempre voluto, anche da umana, era che gli altri mi vedessero piangere, che mi vedessero fragile.
Io: c'è troppa polvere in questa stanza,  dovrei pulire - dissi cercando di nascondere il pianto
Alexander: dai smettila,  Charlie mi ha detto tutto
Io: come faccio?
Alexander: ma perchè la fai tanto lunga- sfilo il cellulare dalla tasca dei miei jeans e disse porgendomelo- avanti chiamali e digli che rimani qui
Io: certo,  ciao mamma ciao papà vedete che non torno a casa perchè sono un vampiro ciao- risposi alla "sfida" in tono sarcastico
Alexander: non dirgli del segreto, fa passere qualche anno e moriranno
Io: non dire quella parola - ringhiai e riposi di nuovo il cellulare nella tasca
Alexander: anche io ho dovuto rinunciare alla mia vita,  non che fosse delle migliori, ho tentato di uccidermi e Charlie mi ha salvato
Io: e non hai pensato alle conseguenze?
Alexander: quando fai questi gesti non pensi mai alle conseguenze... E la tua vita ?
Io: noia mortale, un giorno un auto mi ha investito ed eccomi qui
Alexander: Asia mi prometti che quando tornerai a casa ci terremo in contatto?
Io: certo ti chiamerò tutti i giorni, promesso
Dopo un po' mi abbracciò e ad un certo punto sentii che mi sussurava: Asia, ti amo
.......

CONTINUA

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