Capitolo Sesto
Galopparono per molto tempo, o almeno, a Liam parve molto. In realtà furono fuori da Lamuna ancor prima che il mercato aprisse e sicuramente non era ancora ora di pranzo quando Alet si fermò.
L'immensità del monte Sabì si parò davanti a loro, in tutta la sua vasta struttura rocciosa dal colore giallo chiaro, molto simile alla sabbia, che gli dava quel nome.
Il ragazzino sollevò lo sguardo, per poi strizzarlo quando le sue iridi furono colpite dalla luce del sole mattutino. Voleva vedere la vetta, ma era impossibile. A detta delle leggende, solo i cinque guerrieri leggendari avevano visto la cima di quel monte, ma in realtà a quella parte di storia, non ci credeva nemmeno lui.
Il centauro si voltò verso di lui, prendendolo dalla vita e mettendolo di nuovo sulla terra ferma e lui cominciò a guardarsi attorno, come nel tentativo di cercare qualcosa, anche se nemmeno lui sapeva cosa. Insomma dove vivevano i guerrieri, dove si radunavano. Effettivamente non ci aveva mai pensato, nelle sue fantasie e nei suoi giochi con gli amici non avevano mai pensato a quel piccolo dettaglio, che ora, però, stava scatenando la sua curiosità. Eppure, non vedeva assolutamente nulla che potesse soddisfare quella sua voglia di sapere. Nessun rifugio, nessun edificio, nessuna grotta.
«Sei sicuro sia il posto giusto?» domandò con quell'innocenza che solo un bambino poteva avere e il guerriero scoppiò a ridere, divertito da quella domanda così istintiva e ingenua.
«Ti fidi così poco di me, ragazzino?» disse poi.
Lui abbassò lo sguardo, scuotendo la testa, senza più dire una parola. Alet sorrise di nuovo, poi sollevò la mano verso l'alto e pronunciò l'incantesimo per aprire l'ingresso.
«Tereda svarga!»
Nel vedere la roccia che componeva la montagna, luccicare e sparire pian piano, il bambino spalancò la bocca estasiato. Fino a che il passaggio non fu completamente libero davanti a lui.
A quel punto il centauro gli mise una mano dietro la schiena, sospingendolo all'interno della grotta.
Non appena fece il suo ingresso, un urletto euforico gli penetrò i timpani, subito dopo, qualcuno che non riuscì nemmeno a vedere, lo abbracciò. Si ritrovò improvvisamente stretto tra quelle braccia, con un ala carica di piume bianche proprio all'altezza del viso, tanto da sentirle pizzicare sotto al naso.
Non resistendo a quel fastidio, il ragazzino starnutì.
«Oh, scusami!» esclamò la ragazza, allontanassi da lui, mentre Alet scoppiava nuovamente a ridere.
«Liam, lei è Nifasi. Dopo di te è la più giovane tra i guerrieri.» la presentò.
«P-piacere...» disse lui intimidito.
«Quant'è carino!» pigolò lei, allungando la lettera i.
«Nifasi, non è mica un cucciolo.» commentò in quel momento un'altra voce femminile.
Il ragazzino sollevò lo sguardo, guardando alle spalle della ragazza angelo chinata davanti a lui. Proprio poco più in là c'era una donna, dagli striminziti vestiti neri che le coprivano appena le forme prosperose, ma ciò che attirava di più la sua attenzione, forse perché non era ancora abbastanza grande per percepire l'effetto prepotente dell'ormone, erano i suoi capelli; delle fiamme scoppiettanti che gettavano riflessi cupi sul viso adulto e serio.
«Lei invece è Isati.» continuò le presentazioni il centauro.
«E se non vuoi avere casini ti conviene non farla arrabbiare, anzi non ti conviene parlarle proprio, è parecchio suscettibile. – intervenne un'altra persona, per poi fare un verso di protesta, quando la donna lo colpì con una mano, facendogli fumare il braccio – Maledizione Isati, lo sai che se fai così mi fai male!» si lamentò, soffiando poi sulla parte lesa.
Dalla bocca, però, non uscì aria normale, ma quella che sembrava una brezza gelida. Ovviamente non era l'unica stranezza di quel guerriero. Insomma le piccole orecchie da lupo sulla testa e l'enorme e vaporosa coda che gli pendeva dal fondoschiena, entrambe bianche come la neve appena caduta, erano parecchio evidenti.
«Così impari a farmi fare una cattiva figura!»
Lui la ignorò completamente, avvicinandosi a Liam, mentre Nifasi, finalmente si rimetteva in piedi.
«Io sono Bered. – si presentò, porgendogli la mano – Se non sbaglio tu sei amico di Drake... è un piacere averti con noi, piccoletto.»
Lui spalancò la bocca, ricambiando a malapena il saluto, stringendogli la mano.
«Conosci Drake?!» domandò sconvolto.
«Certo, è mio figlio!» rispose il mezzo lupo sogghignando e facendogli spalancare ancora di più la bocca.
«Tuo...?»
«Devi sapere che il nostro Bered è parecchio libertino.» sbuffò Isati, alzando leggermente un sopracciglio.
Improvvisamente, a quelle parole, Liam rivolse la concentrazione su di lei, quasi dimenticandosi la sensazione di stupore che aveva provato appena qualche secondo prima nello scoprire che il suo migliore amico era il figlio di un guerriero leggendario e probabilmente nemmeno lo sapeva, o forse lo sapeva ma non poteva dirglielo.
«Che vuol dire libertino?» domandò confuso, corrucciando le sopracciglia.
«Lascia stare Liam, Isati parla sempre a sproposito e soprattutto parla di cose da grandi.» fece Alet, accarezzandogli il capo biondo e lanciando uno sguardo di ammonimento alla donna.
Man mano che i guerrieri si presentarono si sentiva sempre più sicuro e tranquillo, come se fosse in famiglia o tra amici.
Cominciò a guardarsi nuovamente attorno, mancava un guerriero all'appello. Colui che l'aveva chiamato lì, il suo unico vero idolo, il capitano indiscusso. Eppure non lo vedeva da nessuna parte. Dove poteva essere? Possibile che proprio lui non fosse venuto ad accoglierlo e a dargli il benvenuto nella squadra?
«Se cerchi il capitano è laggiù!» disse Isati, incrociando le braccia sotto il seno, indicando con un cenno della testa un angolo della grotta.
Il ragazzino aggrottò la fronte, osservando quel punto, ma non vedendo assolutamente nulla.
Improvvisamente però, da quella che sembrava una banalissima pozzanghera, creata forse dall'umidità che c'era nella grotta, fece la sua comparsa. Poggiando le braccia sulla pietra a bordo di quella piscina piena d'acqua e mettendoci sopra il mento, regalandogli un bellissimo sorriso.
«Ciao Liam.» lo salutò.
Al piccolo nuovo arrivato si illuminarono gli occhi nel vedere quel guerriero, constatando che le immagini che gli erano apparse in sogno erano state precise e identiche alla realtà.
Si lanciò verso di lui, picchiando le ginocchia a terra e buttandogli le braccia al collo.
A quel gesto, Wiha, sentì per un attimo il cuore perdere un battito. Era qualcosa che davvero non si aspettava e non percepiva quella sensazione da molto tempo.
Sorrise, avvolgendo poi il ragazzino con le sue possenti braccia, accarezzandogli il capo biondo.
Liam scoprì che la grotta era divisa in cinque zone, ognuna fatta apposta per le esigenze del guerriero che ospitava.
All'ingresso, poco più verso l'interno, vi era la polla d'acqua in cui viveva Wiha, che a detta del guerriero si collegava con il fiume Seraph. Sul lato est vi erano la zona di Isati e quella di Alet. La prima era una rientranza nell'angolo più estremo, dove la roccia delle pareti era costantemente incandescente tanto da emanare un calore fortissimo, sopportabile solo dalla donna guerriera. La seconda invece era una semplice zona, con il pavimento cosparso di paglia morbida, che permetteva al centauro di rannicchiarsi e dormire comodamente.
Il lato opposto, sempre diviso in due parti aveva la prima zona organizzata per Bered, anche quella impossibile da varcare per gli altri guerrieri per quanto freddo vi era al suo interno, con le pareti ghiacciate e le stalattiti che scendevano e gocciolavano un po' sul pavimento. Mentre l'altra era quella di Nifasi, probabilmente la più normale tra tutte. Una semplice camera con un letto fatto di paglia e sistemato con delle lenzuola candide, con anche una piccola apertura, un lucernario, che permetteva di vedere l'esterno.
Era proprio lì, nella zona di Nifasi, che l'avevano sistemato, creando un altro giaciglio apposta per lui in cui riposare.
Nonostante era la prima di tante fuori casa, fu una nottata riposante e tranquilla. Non appena poggiò la testa sul cumulo di paglia, crollò in un profondo sonno a cui fu strappato solo in mattinata, dalla luce che filtrava dal lucernario di quella zona.
Finalmente anche Liam è riuscito ad incontrare i suoi idoli e a conoscerli un po' meglio, anche se ci sono molti altri segreti da rivelare.
Diciamo che questo capitolo è stato molto descrittivo, ma spero comunque che vi sia piaciuto. Prometto che tra non molto arriveranno sia i momenti d'azione che le rivelazioni importanti!
Intanto vi ricordo di seguirmi sulla mia Pagina Facebook "Black Lady's Shadow" (dedicata solo alle mie originali), sul mio account Instagram dedicato alla scrittura, sempre "blackladyshadow" e sul forum "Time To Free" in cui chiunque può postare le loro original story e parlare di libri.
Grazie mille per aver letto questo capitolo.
Kiaretta
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