Capitolo Decimo
Gli abitanti di Lamuna rimasero stupiti per la seconda volta in poco tempo, eppure mai avrebbero immaginato cosa sarebbe accaduto di lì a poco nel loro villaggio. Il sole era sorto ormai da parecchie ore, quando una decina di soldati della corona fecero la loro apparizione nella via principale. Era raro vedere guardie in paese, soprattutto in quel periodo di apparente pace; le poche volte che accadeva era perché qualche mercante aveva alzato troppo i prezzi della sua merce o per scacciare i lupi che ogni tanto si addentravano nei dedali di vie, facendo razzia. Ma di certo, per cose simili, non c'era bisogno di un così numeroso spiegamento.
Uno degli uomini in divisa si avvicinò a un gruppetto di anziani che, appena visti i soldati, aveva fermato il gioco e le chiacchiere, sollevando i visi rugosi e incuriositi.
«Qualcuno di voi sa dove si trova la casa di Lady Brianna?» chiese con voce afona la guardia.
Nessuno degli anziani sembrò voler parlare, continuavano a guardare straniti e leggermente dubbiosi l'interlocutore e, poco più in là gli uomini in divisa che si erano fermati, probabilmente perché era lui al comando.
«Ho chiesto se qualcuno di voi sa dove si trova la casa di Lady Brianna!» ribadì, alzando la voce.
«Abbiamo sentito. – fece finalmente un uomo, le rughe sul suo volto mostravano che aveva almeno una sessantina d'anni, se non di più – Ma nessuno di noi ha intenzione di dirti dove sia. Portate lo stemma della corona, ma è evidente che non siete al servizio di sua maestà Kryssalia.» aggiunse, spiegando le sue motivazioni.
Il soldato, però, non fu affatto contento di quella risposta e, prendendo per il colletto il vecchio lo sollevò dalla sedia su cui era seduto e se lo portò davanti al volto, lasciando ciondolare i piedi a qualche centimetro da terra.
«Dimmi dove si trova, o darò l'ordine ai miei uomini di cercarla e ti assicuro che non saranno affatto delicati; butteranno giù ogni dannata porta del villaggio se dovesse essere necessario.» lo minacciò.
Molti abitanti, ormai, stavano osservando la scena sbigottiti dal comportamento delle guardie e se i più anziani, o per lo meno quelli che conoscevano gli avvenimenti accaduti vent'anni prima, sembravano pensarla come il gruppo che era stato interrogato; altrettanti giovani non si capacitavano di quell'improvviso interesse verso la venditrice di marmellate. Una ragazza, in particolare, spaventata da come il soldato stesse trattando il vecchio, sputò la verità, nella speranza che l'uomo cessasse quell'eccesso di violenza.
«Lady Brianna abita in fondo al villaggio. La casa con il tetto bianco quasi a ridosso del fiume.»
A quella rivelazione la guardia lasciò andare l'uomo e tornò dai suoi commilitoni, mentre l'anziano scuoteva la testa, affranto da quello che la ragazza aveva fatto. D'altronde però, lei era troppo giovane per conoscere la verità, non poteva certo sapere che Lady Brianna era la cognata della regina e l'unico legame che il villaggio aveva coi cinque guerrieri leggendari. Non poteva nemmeno sapere che quel soldato era evidentemente controllato da una qualche magia oscura, ma lui invece l'aveva notato. Nel momento in cui l'aveva sollevato da terra era riuscito ad incrociare i suoi occhi e vedere una leggera velatura, come se fossero spenti. Qualcosa stava accadendo e lui se n'era accorto, sperava solo che i cinque guerrieri leggendari arrivassero in tempo per impedire che la situazione diventasse irreparabile.
Il gruppo di uomini in armatura raggiunse la casa designata, non curanti del fatto che avessero attirato l'attenzione di ormai l'intero villaggio. Solo Brianna sembrava non volersi affacciare alla finestra, perché nel momento in cui aveva sentito il vociare e il trambusto esterno si trovava nell'orto sul retro a recuperare le ultime fragole, in modo da impacchettarle e portarsele via quando sarebbe fuggita. La notte precedente aveva ricevuto la visita di Wiha in sogno, proprio come era accaduto a suo figlio, che le riferì del loro arrivo al villaggio per portarla al sicuro. Il capitano dei guerrieri si era guardato bene dal dirle il motivo di quell'improvvisa partenza, ma lei non era rimasta affatto stupita e aveva inteso subito che stavano cercando lei e suo figlio.
Quando qualcuno bussò violentemente alla sua porta lei non rispose, ma allungò la mano verso il coltello per tagliare il pane e lo strinse saldamente tra le dita, fissando con un misto di rabbia e agitazione il legno dell'unica barriera che la separava da quelle persone.
«Lady Brianna, la sua presenza è richiesta a corte.» sentì dire dall'esterno. Lei non emise un fiato e non cambiò la sua posizione.
«Lady Brianna, venga fuori o saremo costretti a irrompere.» insistette l'uomo.
«Andate via!» gridò questa volta la donna, stringendo più saldamente il coltello. Quel monito, però, diede solo la conferma agli uomini che lei era in casa e con un semplice gesto della mano il comandante del piccolo plotone diede l'ordine di abbattere la porta.
Molti paesani guardavano attoniti la scena, non sapendo cosa fare o come comportarsi, non si capacitavano di quella violenza gratuita da parte delle guardie e quando la donna fu trascinata fuori a forza dalla sua abitazione qualcuno tentò anche di protestare, ma senza ottenere alcun risultato.
Brianna cercava di divincolarsi dalla presa salda di uno dei soldati, puntando i piedi e strattonando il braccio su cui si stringevano le dita tozze, ma ogni suo sforzo pareva inutile. Erano ormai nel bel mezzo della strada principale, quando una folata di vento diverso dal normale seguita da uno schiocco fece lasciare la presa all'uomo. Una pietra lo aveva colpito al dorso della mano provocandogli un immediato dolore che si diramò lungo tutte le dita, impedendogli di continuare a trascinare la prigioniera.
Colta l'occasione, Brianna sollevò la gonna e si diresse dal lato opposto rispetto a casa sua, dove già vedeva in lontananza il centauro con la sua armatura che baluginava alla luce del sole.
«Non provare a muoverti!» intimò una voce dall'alto alla guardia che già stava tentando di riacchiappare la donna. Il soldato sollevo lo sguardo, accorgendosi finalmente di essere sotto tiro; la giovane guerriera dell'aria teneva l'elastico della sua fionda ben teso, pronto a lasciarlo andare non appena avesse fatto un passo falso. Riabbassò il viso, cercando il sostegno dei suoi commilitoni, ma si accorse che anche loro erano fermi, minacciati dagli altri due guerrieri. Solo il capitano sembrava ancora non essersi fatto vedere, ma gli altri quattro erano tutti lì, pronti a combattere.
Brianna raggiunse Alet che le porse il braccio color del caramello e la issò sopra la sua groppa, intimandole di reggersi. Dopodiché galopparono fino a raggiungere i compagni. Intanto, i paesani, rinvigoriti dall'arrivo dei guerrieri delle leggende, compresero che quelle guardie non erano affatto venute al villaggio con buone intenzioni e che sicuramente qualcosa di malvagio stava minacciando la loro cittadina e l'intera isola; perciò si armarono di ogni cosa avessero in casa e uscirono in strada a dare man forte ai loro idoli. Tra di loro un gruppo di ragazzini, i vecchi amici di Liam, stringevano le loro armi di legno che solitamente usavano per giocare; davanti a tutti il piccolo Drake che, con l'affanno e i capelli scuri appiccicati alla fronte dal sudore, si avvicinò ad uno dei guerrieri.
«Pa... Bered, – si corresse subito, mordendosi la lingua per quel piccolo errore – giù al fiume... ho visto due uomini... portare via Liam.» ogni frase del piccolo era interrotta dal fiato grosso, ma il messaggio fu chiaro e il cavaliere mezzo lupo lo comprese benissimo. Questi, infatti, digrignò i denti, trattenendo un ringhio sommesso, poi si rivolse al ragazzino.
«Torna da tua madre Drake, qui ci pensiamo noi.»
«Ma io...» tentò di protestare.
«VAI!» gli gridò invece lui e dopo quell'urlo che squarciò l'aria tesa che si era creata nella via principale del paese, si lanciò a quattro zampe contro uno dei soldati, pronunciando tra le labbra un'incantesimo. Non appena le sue mani toccarono l'armatura del malcapitato questa si congelò. Il ghiaccio si estese a vista d'occhio, le labbra del soldato divennero blu e ben presto l'uomo perse ogni segno di vita dal volto.
Sapeva bene che non avrebbe dovuto farlo, nessuno dei guerrieri aveva il diritto di decidere la vita e la morte di altre persone, a meno che non si trattasse di male puro come nel caso di Maduit e suo padre; tanto meno quei poveri soldati che con molta probabilità erano stati soggiogati dalla magia oscura del loro nemico e non avevano alcuna colpa. Eppure la rabbia aveva incendiato il suo cuore di ghiaccio; il pensiero che quello che il bambino gli aveva riferito fosse stata colpa loro lo stava dilaniando. Liam era ancora troppo piccolo e impreparato, non aveva mai combattuto per davvero e loro lo avevano lasciato da solo davanti al monte.
Nemmeno si rese conto che, anche i suoi compagni, esattamente come gli abitanti del villaggio, l'avevano seguito, intraprendendo una battaglia senza esclusioni di colpi contro il piccolo plotone. Si diresse invece verso il suo capitano, che con una precisione disumana scoccava frecce, centrando gambe o braccia.
«Wiha! Drake ha detto di aver visto due soldati del castello portare via Liam, a quest'ora saranno quasi arrivati a palazzo.» disse, trattenendo a stento la frustrazione e pronunciando quella spiegazione in un sussurro. Gli occhi azzurri del guerriero dell'acqua si sbarrarono, atterriti, e l'uomo lupo comprese che probabilmente stava provando le sue stesse emozioni. Nonostante tutto però, c'era un motivo se lui era il capitano e in poco tempo il suo volto si fece serio.
«Concludete la battaglia e raggiungetemi al castello. Io risalirò la cascata e tenterò di raggiungerli e intercettarli. – disse con tono autoritario – Ah... E dì a Nifasi di farsi prestare un guanto da Isati e passare a prendere la spada. Dubito che siano riusciti a portarla assieme a lui.» aggiunse, per poi rituffarsi in acqua, prima ancora di sentire la risposta ubbidiente del cavaliere col potere del ghiaccio.
«Bered, attento!» gridò una voce sopra la sua testa e subito dopo udì un forte rumore metallico. Si girò con un movimento fulmineo, afferrando la sua arma che ancora portava alla cinta. Il soldato alle sue spalle era stordito, colpito da una delle pietre della ragazza alata, ma lui gli diede il colpo di grazia, sbattendogli il suo boomerang finemente intarsiato, sulla tempia e facendolo crollare a terra privo di sensi.
Più avanti Isati aveva appena avvolto un'altra guardia con la sua frusta che pian piano si stava tingendo di rosso, diventando incandescente e facendo fuoriuscire del leggero fumo dall'armatura che si liquefaceva sotto la stretta della corda. Anche lei, non appena il nemico, già ricoperto dalla prime pustole da ustione, perse i sensi, lasciò la presa; ritirando la sua arma e smettendo di recitare l'incantesimo con cui le aveva quasi dato fuoco.
Quando anche l'ultimo soldato nemico cadde a terra, colpito da un violento colpo di mazzafrusto di Alet, su cui Brianna era ancora saldamente aggrappata, tutto il villaggio sembrò fermarsi. Ognuno di loro: cavalieri e abitanti, aveva il fiato grosso per la battaglia appena conclusa; ma i volti stanchi nascondevano anche una certa soddisfazione nell'essere riusciti a fermare il nemico. Fu Drake a rompere il silenzio, lanciandosi verso il guerriero lupo e abbandonando a terra la sua spada di legno.
«Papà!» gridò, con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre alle sue spalle una donna lo rincorreva. Ma se il villaggio rimase basito dall'appellativo che il bambino aveva usato nei confronti del guerriero leggendario, i suoi compagni e Brianna, invece, osservarono la scena commossi. Bered sollevò da terra il bambino, tenendolo con solo un braccio, mentre l'altro lo allungo verso l'amata. Non li vedeva da quando Drake aveva sì e no quattro anni; era stato l'unico dei suoi compagni che era riuscito a ricrearsi un legame familiare. Aveva conosciuto la sua adorata Veltra cinque anni dopo la terribile battaglia contro Ackrak, sposandola in segreto, perciò non aveva avuto il terribile destino che era toccato alle famiglie degli altri guerrieri. Quando poi le acque si erano calmate e il sigillo di Liam stava per essere sbloccato, aveva chiesto il permesso ai suoi compagni e al suo capitano di riallacciare i rapporti con lei; scoprendo che lo aveva atteso per tutto quel tempo. Dal loro amore, nacque ben presto Drake, il figlio del lupo.
Bered intrecciò le dita tra i capelli lisci e scuri della sua donna, per poi perdersi nei suoi profondi occhi neri. Avrebbe tanto voluto fermare il tempo, congelarlo con il suo potere del ghiaccio e impedire a se stesso di separarsi dalla sua famiglia, che ora non doveva più nascondere; avrebbe voluto riassaporare le labbra dolci e piene di Veltra e sentirne il dolce sapore di miele; ma aveva un compito da portare a termine. Maduit non era ancora stato sconfitto e sia Liam che Wiha avevano bisogno del loro aiuto.
Porse suo figlio alla madre che lo prese subito tra le braccia, mentre lui le si aggrappava al collo, dopodiché si rivolse alle persone intorno a lui.
«Tornate a casa e curate i feriti, anche i soldati: molto probabilmente quando riprenderanno i sensi saranno nuovamente in loro. – ordinò ai cittadini che subito si prodigarono nel ripulire il subbuglio provocato dalla battaglia, lasciando ben presto solo gli altri guerrieri, Veltra con in braccio Drake e Brianna che finalmente era di nuovo coi piedi a terra, al centro del viale – Drake mi ha informato che i soldati di Maduit hanno preso Liam.» a quell'affermazione la castana si portò le mani alla bocca, il terrore di perdere anche suo figlio le si leggeva nei limpidi occhi castani.
«Stai tranquilla Brianna, lo riporteremo a casa.» la rassicurò il centauro, poggiandole una mano sulla spalla.
«Isati, presta un un guanto Nifasi. – continuò l'uomo lupo, non avevano tempo da perdere – Nifasi, tu e Alet tornerete al monte, portatevi dietro Veltra, Brianna e mio figlio; dopo averli lasciati al sicuro prendete la spada di Liam e raggiungete me e Isati al palazzo. Wiha ci ha anticipato e ci aspetta già lì.»
Ecco un altro capitolo che praticamente è stato ricostruito quasi tutto da zero. Nella vecchia bozza sì e no c'era qualche freccia scoccata da Wiha e poi cose ridicole come fumogeni e rapimenti fatti alla meno peggio.
Ora invece ho un quadro ben preciso, anche di come finirà questo racconto e vi posso dire che ancora ci sono non pochi colpi di scena, che al confronto lo scoprire che Bered ha una moglie e un figlio vi sembrerà quasi scontato.
Spero comunque che questo capitolo vi sia piaciuto e vi suggerisco come sempre di seguirmi sui miei account social "BlackLady's Shadow" (Facebook e Instagram), ma anche sul mio canale You Tube "Chiara Polimeni", dove da qualche giorno ho caricato il book trailer di questa storia.
Kiaretta
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